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"Indicazioni metodologiche per il Piano di Distretto"

"Indicazioni metodologiche per il Piano di Distretto". Workshop “I distretti agricoli in Lombardia”- Milano, 24-11-2010. Vincenzo Carè - INEA. IL PERCORSO DI COSTRUZIONE E I CONTENUTI DEL PIANO DI DISTRETTO.

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Presentation Transcript


  1. "Indicazioni metodologiche per il Piano di Distretto" Workshop “I distretti agricoli in Lombardia”- Milano, 24-11-2010 Vincenzo Carè - INEA

  2. IL PERCORSO DI COSTRUZIONE E I CONTENUTI DEL PIANO DI DISTRETTO Entro 120 giorni dalla costituzione della società di distretto, è necessario presentare il piano di distretto redatto secondo le linee guida emanate dalla Regione Il Piano di Distretto, una volta elaborato, è sottoposto all’esame del nucleo di valutazione

  3. Il PIANO DI DISTRETTO - Che Cos’è? È il documento strategico che fotografa la situazione esistente e delinea le prospettive in materia di produzione, trasformazione, distribuzione e consumo dei prodotti del distretto; È un documento di programmazione contenente gli obiettivi di sviluppo delle attività del distretto gli indirizzi strategici e gli interventi progettuali.Definisce l’assetto organizzativo, i ruoli ed i compiti di distretto negli anni a venire

  4. Il percorso di costruzione del piano di distretto Un Piano Partecipato, deve cioè sviluppare specifici percorsi di ascolto socialee di interlocuzione con gli attori che animano il sistema locale, costruendo con loro, sin dall’inizio del processo di pianificazione, un percorso di partecipazione e condivisione delle problematiche emergenti e degli obiettivi da assumere; Un Piano Operativo, vuole cioè organizzare la propria attuazione el’avvicinamento degli obiettivi individuati attraverso un insieme di azioni ben definite e caratterizzate progettualmente in termini di fattibilità. Un Piano Concertato, condiviso con la componente imprenditoriale, gli attori istituzionali e della società civile operanti sul territorio, corresponsabilizzati nei confronti del progetto di sviluppo che il Piano rappresenta.

  5. I contenuti del piano di distretto Il Piano di distretto si articola in tre parti principali:I) l’obiettivo cardine, settore riferimento e analisi di comparto e territoriale;II) Percorso di costruzione del Piano, le strategie e contenuti programmatici;III) Caratteristiche e modalità operative del sistema di gestione del distretto.

  6. Il Piano di Distretto prevede: a) la forma organizzativa, il soggetto gestore nonché le relative funzioni; b) una relazione sulla situazione esistente e sulle prospettive in materia di produzione, trasformazione, distribuzione e consumo dei prodotti del distretto, anche in riferimento alle caratteristiche territoriali, ambientali, sociali e culturali del distretto; c) gli obiettivi di sviluppo delle attività del distretto, in primo luogo in riferimento agli strumenti già disponibili per la programmazione territoriale; d) proposte di interventi per l'ammodernamento e la razionalizzazione dei processi produttivi e per la valorizzazione delle produzioni del distretto privilegiando l’utilizzo in forma integrata di strumenti finanziari già disponibili.

  7. Scenario di partenza • Analisi di contesto socio-econonomica dell’area • Demografia; istruzione; struttura occupazionale; infrastrutture; Informazioni storiche, geografiche ed ambientali, etc. • 2. Quadro istituzionale e politico-normativo • Enti territoriali di vario grado con competenze amministrative sull’area (es.: • Comuni; Comunità Montane; Autorità di Bacino; Consorzi di Bonifica; etc.) e che interessano l’azione del distretto. Normativa nazionale o regionale che interessa l’area di competenza e/o i settori di riferimento del distretto. • 3. Piani e progetti attivi sul territorio • Dispositivi e strumenti comunitari, nazionali o regionali che interessano l’area di competenza o i settori di riferimento del distretto. • 4. Analisi del settore agricolo e agroalimentare • Caratteristiche strutturali del settore; utilizzo delle variabili RICA in relazione alle dimensioni economiche e confronto con il resto della regione. • 5. Analisi delle aziende e della filiera e Descrizione della situazione organizzativo-economica dei soggetti aderenti al distretto

  8. Descrizione della strategia scelta sulla base dei fabbisogni emersi dall’analisi Swot per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del distretto • favorire i processi di coesione e correlazione tra i diversi settori produttivi presenti all'interno dei distretti rurali, di filiera ed agroalimentari di qualità; • Costruire un “disegno strategico” mediante la definizione di una visione condivisa dai diversi attori; • Ricercare un’Integrazione tra strumenti afferenti a più Programmi (Comunitari, nazionalI e regionali). • Mettere in atto forme di progettazione integrata che possono favorire la maggiore efficacia dell’intervento pubblico tarandolo sulle specifiche esigenze di comparto; Strategia del Distretto e obiettivi:

  9. Le fasi • Animazione e ascolto del territorio/settore produttivo: presentazione alle aziende, al territorio e alle istituzioni • Predisposizione Documento di visione e presentazione • Attivazione dei gruppi di lavoro per la definizione degli scenari, degli assi strategici, dei progetti del Piano. • Presentazione delle bozze di Piano ed approvazione da parte della società di distretto • Progettazione e conduzione della “conferenza del Piano di distretto”  maggiore condivisione del documento di Piano da parte degli stakeholders.

  10. Obiettivo del processo di costruzione del Piano di Distretto: • presentare il Piano agli attori del territorio o della filiera; • dare visibilità al processo di coinvolgimento degli stakeholders; • comunicare e allargare la discussione sui temi trattati dal Piano.

  11. Grazie per l’Attenzione! • Contatti • care@inea.it • Tel. 06 47856426

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