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Sistemi Integrati di Smaltimento dei RSU : l’esperienza della Regione Calabria

Sistemi Integrati di Smaltimento dei RSU : l’esperienza della Regione Calabria. 5/2/1997 D. Lgs. n. 22 : Attuazione delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CEE sugli imballaggi e rifiuti di imballaggio (Decreto Ronchi).

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Sistemi Integrati di Smaltimento dei RSU : l’esperienza della Regione Calabria

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Presentation Transcript


  1. Sistemi Integrati di Smaltimento dei RSU : l’esperienza della Regione Calabria

  2. 5/2/1997 D. Lgs. n. 22 : Attuazione delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CEE sugli imballaggi e rifiuti di imballaggio (Decreto Ronchi) Ridurre la produzione di rifiuti Incrementare il recupero Limitare l’uso di discariche Promozione RD OBIETTIVI PRINCIPALI Recupero con la RD : 15% entro il 1999 25% entro il 2001 35% entro il 2003 SCADENZE TEMPORALI

  3. ________________________ Art. 5: Smaltimento dei rifiuti Lo smaltimento è solo l’ultima fase della gestione dei rifiuti Lo smaltimento deve essere attuato con una rete integrata di impianti di smaltimento in modo da: • Rendere autosufficienti gli A.T.O. per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani • Ridurre al minimo la movimentazione dei rifiuti • Ricorrere a tecnologie idonee a garantire un alto grado di protezione dell’ambiente e della salute pubblica Dal gennaio 1999 la creazione di nuovi impianti di incenerimento può essere autorizzata solo se alla combustione viene affiancato il recupero energetico Dal gennaio 1999 è vietato smaltire i rifiuti urbani non pericolosi in regioni diverse da quelle dove sono stati prodotti (salvo casi particolari) Dal gennaio 2000 si possono smaltire in discarica solo: • Rifiuti inerti • Rifiuti indicati da determinate norme • Rifiuti derivati da riciclaggio e recupero

  4. ________________________ • Art. 19: Competenze delle Regioni • Sono di competenza delle Regioni: • ·  la redazione dei piani regionali di gestione dei rifiuti; • ·  la regolamentazione delle attività di gestione dei rifiuti, con l’obiettivo prioritario della separazione della frazione organica ad alto tasso di umidità dai restanti rifiuti; • ·  l’elaborazione e l’approvazione dei piani di bonifica delle aree inquinate; • ·  l’approvazione dei progetti di nuovi impianti per la gestione dei rifiuti; • ·  l’autorizzazione alle operazioni di smaltimento e recupero dei rifiuti, anche pericolosi; • · la promozione della gestione integrata dei rifiuti finalizzata alla riduzione della produzione di rifiuti e al recupero degli stessi. • ·  la definizione dei criteri per l’individuazione, da parte delle Province, delle aree idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti. ·  La promozione della realizzazione degli impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti in aree industriali; • ·  L’emanazione di norme affinché gli uffici pubblici coprano almeno il 40% del fabbisogno annuale di carta, utilizzando carta riciclata.

  5. ________________________ Art. 22: Piani Regionali I Piani Regionali promuovono la riduzione delle quantità, dei volumi e della pericolosità dei rifiuti. Essi prevedono inoltre: • le condizioni ed i criteri tecnici di localizzazione degli impianti per la gestione dei rifiuti, escluse le discariche, in aree destinate ad insediamenti produttivi; • la tipologia ed il complesso degli impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti urbani da realizzare nella regione • il complesso delle attività e dei fabbisogni degli impianti necessari a garantire la gestione dei rifiuti urbani secondo criteri di efficienza ed economicità

  6. Situazione regionale all’emanazione del Decreto Ronchi DISCARICHE 696 siti inquinati da rifiuti con volume > 250 mc • 253 Discariche autorizzate (Solo 39 dotate delle opere necessarie a prevenire l’inquinamento) • 240 per RSU • 4 per rifiuti speciali pericolosi • 5 per rifiuti ingombranti • 4 per inerti e materiali da demolizione • 443 siti utilizzati abusivamente per smaltire rifiuti 14 discariche in costruzione o in attesa di utilizzo

  7. ROSSANO RCS-RENDE LAMEZIA T. ALLI (CZ) SAMBATELLO (RC) Situazione regionale all’emanazione del Decreto Ronchi IMPIANTI TECNOLOGICI ESISTENTI • Cosenza - Rende:non funzionante • Rossano:non funzionante • Lamezia Terme:non funzionante • Sambatello (RC):non funzionante • Catanzaro Alli: • funzionante come impianto di selezione S/U con produzione di compost “grigio”

  8. Marzo 1999 Ordinanza di chiusura di discariche Dismissione di 300 discariche autorizzate ai sensi dell’art.12 del DPR 915/84 e art.13 D. Lg.vo 22/97 Rimangono attive 58 discariche controllate Evidenzia la necessità di provvedere alla bonifica dei siti utilizzati per lo smaltimento incontrollato dei rifiuti

  9. Marzo 1999 Piano generale della raccolta differenziata Obiettivi: • Attivazione entro 90 gg della raccolta differenziata negli ATO • Conseguimento entro il 30/06/99 del 20% della RD • Programmazione degli interventi per il conseguimento del 35% entro due anni

  10. Contenuti Del Piano Generale della RD Multimateriale Monomateriale Modalità di raccolta Cassonetti Bidoni Automezzi, etc. Fabbisogni di attrezzature Mat. recuperati  interventi mirati Frazione umida  compostaggio Frazione secca  termovalorizzazione Residui  discarica Modalità di trattamento

  11. Piano degli interventi di emergenza nel settore dello smaltimento dei RSU e assimilabili Piano di bonifica e ripristino ambientale delle aree inquinate Piano generale della raccolta differenziata 2001Piano Gestione Rifiuti Regione Calabria

  12. } in fase transitoria (entro il 2003) DISCARICHE Contenuti Del Piano di Gestione Fabbisogni Tre ipotesi di recupero • 15% • 25% • 35% a regime (2003 – 2018) Volumi disponibili Volumi necessari nella fase transitoria Volumi necessari a regime Nuovi volumi necessari 1.135.862 mc 12 anni Tempo di esaurimento dei volumi disponibili

  13. 73 siti 262 siti 261 siti 40 siti BONIFICA DEI SITI INQUINATI Contenuti Del Piano di Gestione • SITI A RISCHIO MARGINALE Basso volume di abbanco Presenza elevata di inerti e ingombranti Ridotto rischio per la popolazione • SITI A RISCHIO BASSO Maggiori volumi di abbanco Presenza di RSU e misti Limitato rischio per la popolazione • SITI A RISCHIO MEDIO Relativa vicinanza ai corsi d’acqua Possibile rischio di contaminazione Volumi di abbanco elevati Alto rischio per la popolazione • SITI AD ALTO RISCHIO Enormi volumi di abbanco Breve distanza dai corsi d’acqua Elevato rischio di contaminazione Alto rischio per la popolazione

  14. } in fase transitoria (entro il 2003) Contenuti Del Piano di Gestione RACCOLTA DIFFERENZIATA Tre ipotesi di recupero • 15% • 25% • 35% a regime (2003 – 2018) Divisione del territorio degli ATO in 14 sotto-ambiti e creazione di società miste (51% capitale pubblico, 49% capitale privato) per la gestione della RD Ripristino e potenziamento delle stazioni di trasferimento

  15. NuovoPiano di gestione rifiuti della Regione Calabria 2007

  16. CARATTERISTICHE RSU CALABRESI

  17. CARATTERISTICHE RSU CALABRESI

  18. ATO 1 :provincia di Cosenza • ATO 2 :provincia di Crotone • ATO 3 :provincia di ViboValentia • ATO 4 :provincia di Catanzaro • ATO 5 :provincia di Reggio Calabria INDIVIDUAZIONE DEGLI ATO

  19. Individuazione ATO

  20. La tabella che segue riporta la suddivisione del territorio regionale nelle 14 Aree di Raccolta

  21. Stato Attuativo Del Piano di Gestione RD SOCIETÀ MISTE RSU RACCOLTA DIFFERENZIATA Valorizzazione per tipologia di rifiuto secco SELEZIONE S/U TERMOVALORIZZAZIONE residui umido residuo residui COMPOSTAGGIO discarica

  22. TRATTAMENTO DELRIFIUTO INDIFFERENZIATO

  23. TERMOVALORIZZAZIONE

  24. PRODUZIONE REGIONALE DI RIFIUTI AL 2010 CON R D AL 65%

  25. La produzione totale di rifiuti solidi urbani della Regione Calabria (abitanti totali 2.070.992), per l’anno 2007, è stimata pari a circa 990.000 ton/anno. La ripartizione attuale dei flussi è la seguente: - - 40% in Discarica come RSU tal quali - - 18% alla Raccolta Differenziata - - 42% in Impianti di Trattamento RSU

  26. PRODUZIONE REGIONALE RIFIUTI AL 2007

  27. STRUTTURE DI SUPPORTO ALLA RD: ISOLE ECOLOGICHE

  28. COSA SI PUO’ CONFERIRE NELLE ISOLE ECOLOGICHE

  29. IMPIANTI DI VALORIZZAZIONE DELLA R D

  30. IMPIANTI DI VALORIZZAZIONE DELLA R D

  31. IMPIANTI DI VALORIZZAZIONE DELLA R D

  32. TRATTAMENTO DELLA FRAZIONE ORGANICA DA R.D.: COMPOSTAGGIO

  33. LOCALIZZAZIONE DELLE ISOLE ECOLOGICHE

  34. STAZIONI DI TRASFERIMENTO

  35. QUADRO DI SINTESI DELLE DISCARICHE

  36. IMPIANTI PREVISTI

  37. INTERVENTI PREVISTI

  38. INTERVENTI PREVISTI (ipotesi alternative)

  39. RAFFRONTO TRA FABBISOGNI E DOTAZIONE IMPIANTISTICA A REGIME

  40. SISTEMA IMPIANTISTICO A REGIME

  41. ATTUALE CRITICITA’ DEL SISTEMA Deficit impiantistici Insufficienza della raccolta differenziata Scarsa qualità del CDR prodotto Insufficiente capacità di termovalorizzazione Eccessiva movimentazione dei rifiuti Carenza delle discariche di servizio Carenza di strutture di supporto alla raccolta differenziata

  42. GRAZIE

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