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La comunicazione dei dati Passi in pratica

La comunicazione dei dati Passi in pratica. Tavola Rotonda – 18 Giugno 2010 Angelo D’Argenzio (Coord. Regionale Passi Campania). Passi in regione …. Campania : 6 milioni di abitanti Staff PASSI: 1 Referente Passi (Dirigente regionale ), 1 Coordinatore Regionale (Dipendente ASL)*,

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La comunicazione dei dati Passi in pratica

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Presentation Transcript


  1. La comunicazione dei dati Passi in pratica Tavola Rotonda – 18 Giugno 2010 Angelo D’Argenzio (Coord. Regionale Passi Campania)

  2. Passi in regione …. • Campania: • 6 milioni di abitanti • Staff PASSI: • 1 Referente Passi (Dirigente regionale ), • 1 Coordinatore Regionale (Dipendente ASL)*, • 13 ASL (fino a marzo 2009 … poi 7) • Circa 65 intervistatori

  3. Chi è il coordinatore … Bollino verde CONTINUITÀ STABILITÀ Coord. Aziendale Coord. Regionale Comp. Gr. Tecnico Coord. Aziendale Coord. Regionale Coord. Aziendale Bollino rosso CAMBIAMENTO INCERTEZZA

  4. Bollino verde 1.Che cosa è stato fatto fino ad ora? Come è stato fatto? (1/3) Studio Passi 2005* (2518 interviste; 13/13 ASL partecipanti)

  5. Bollino verde 1.Che cosa è stato fatto fino ad ora? Come è stato fatto? (2/3) Studio Passi 2005* (2518 interviste; 13/13 ASL partecipanti) *: 1 CR, 1 Referente, 13 ASL Partecipanti. Struttura di appartenenza CR: UOC Epidemiologia ASL, 1 Medico 2 assistenti amministrativi

  6. Bollino Rosso 1.Che cosa è stato fatto fino ad ora? Come è stato fatto? (3/3) Sorveglianza PASSI 2007-09* (8735 interviste; 13/13 ASL partecipanti**) *: 1 CR, 1 Referente, 13 ASL Partecipanti. Struttura di appartenenza CR: UOC Epidemiologia ASL, 1 Medico, 1 Assistente in formazione, 1 amministrativo. CR doppio da Marzo 2007 a Luglio 2009.; **1 ASL ha contribuito per 2 anni su 3

  7. 2. Quali difficoltà nella individuazione di obiettivi e del target? • Più che difficoltà nell’individuazione (è stato stilato un programma per il raggiungimento dei diversi portatori d’interessi, maggiormente orientato verso i settori sanitari …) la difficoltà è quella di colloquiare con i gruppi ‘interesse/decisori” in ambito regionale … • Le risorse umane sono determinanti per disseminare i dati prodotti da PASSI

  8. 3. Se e come è stato agevole tradurre gli aridi dati statistici in messaggi più comprensibili, a seconda del target? • Gli strumenti comunicativi acquisiti durante i corsi PROFEA ci hanno permesso di destreggiarci tra diversi prodotti comunicativi, adattati ai diversi target ( ..fai da te); • gl’interlocutori preferenziali, tuttavia, appartenevano all’ambito sanitario, …. forse perché più facilmente raggiungibili • Scarsa o nulla la collaborazione dell’ufficio stampa regionale, più volte sensibilizzato (all’avvio ed alla diffusione dei dati) … • Un dubbio: la presenza di un Ufficio Stampa poco sensibile/reattivo è superabile con iniziative alternative o rappresenta, addirittura, un ostacolo? ….

  9. 4. Quali canali sono stati privilegiati? Più che scelte possiamo dire di aver fatto di necessità virtù: • Si è ricorso, nell’ordine, ad iniziative legate alle capacità organizzativo/divulgative personali: • pubblicazione dati e articoli su WEB, • eventi dedicati agli operatori sanitari e/o alla popolazione generale • pubblicazioni a stampa del report • comunicazioni selettive ad operatori sanitari • presentazione risultati in incontri scientifici • condivisione dei risultati/disponibilità del dato a gruppi di lavoro (Screening, tossicodipendenze, etc.)

  10. 5. ritorni ottenuti, in termini di visibilità e reputazione del sistema, in termini di attenzione ed attese da parte degli interlocutori, in termini di alleanze e risorse? • La reputazione del sistema è cresciuta in maniera progressiva, di pari passo con i vari lanci/riferimenti nazionali e con le diverse iniziative (poche, per la verità) in ambito locale • La perseveranza e la costanza nel portare avanti la rilevazione e diffondere/condividere i risultati, quando possibile e con le forze a disposizione, ne hanno permesso una conoscenza da parte del mondo sanitario, anche se appena sufficiente • Maggiore attenzione a dati PASSI sembrano avere i decisori, quando ne intravedono l’utilità dell’utilizzo (magari anche in termini di propaganda personale) mentre scarsa sembra ancora la conoscenza dei prodotti del sistema da parte della popolazione.

  11. Conclusioni • La comunicazione dei dati prodotti dalla sorveglianza PASSI è obiettivo primario per la visibilità e la sopravvivenza stesso: comunicare, in sanità pubblica, è già parte dell’azione • Le possibilità di comunicare, tuttavia, sono fortemente influenzate dal periodo storico/politico in cui si inquadrano: in condizioni di incertezza politico/decisionale si riducono sensibilmente • Pur se oneroso, vista la necessità e l’importanza di rendere conto delle attività di rilevazione, appare il caso di adeguare, in corso, l’eventuale Piano di Comunicazione, sfruttando, preferenzialmente, i canali disponibili “a costo zero” … sperando in tempi migliori • ...

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