1 / 54

Il Tristram Shandy fra le fonti del Dada Collegamenti e documentazione

Il Tristram Shandy fra le fonti del Dada Collegamenti e documentazione. Rapporto fra alcuni meccanismi e temi del Dada e l’opera letteraria Tristram Shandy di Sterne

alexa
Download Presentation

Il Tristram Shandy fra le fonti del Dada Collegamenti e documentazione

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Il Tristram Shandy fra le fonti del Dada Collegamenti e documentazione • Rapporto fra alcuni meccanismi e temi del Dada e l’opera letteraria Tristram Shandy di Sterne • I collegamenti si basano sul riconoscimento di analogie, isomorfismi, assonanze fra le due esperienze, anche se distanti nel tempo. • La documentazione cerca di rintracciare i possibili nessi storici fra il romanzo e il movimento con i suoi esponenti.

  2. Georges Ribemont-Déssaignes, in appendice alla Storia del Dadaismo, riporta la definizione di Dada del Dizionario Larousse che fa esplicito riferimento a Sterne • G. Ribemont-Déssaignes, in “La Nouvelle Revue Française”, giugno-luglio 1931

  3. The Life and Opinions of Tristram Shandy, Gentleman • Romanzo che, agli albori del romanzo, si pone come ‘parodia del romanzo’, ne smonta i meccanismi pezzo a pezzo in una messa a nudo del procedimento narrativo/semantico. • Viktor Sklovskij, Il romanzo parodistico. Tristram Shandy di Sterne, in Teoria della prosa (1925): “E’ tutto regolato, come in un quadro di Picasso”.

  4. Sir Joshua Reynolds, Ritratto di Laurence Sterne, 1760, Londra, National Portrait Gallery

  5. “La peripezia cessa di essere l’ingrediente principale; l’autore approfitta d’ogni scusa per introdurre riflessioni, aneddoti grassocci, capricci d’ogni genere, perfino scherzi come pagine bianche, pagine marmorizzate, un capitolo formato dalla sola parola alas! stampata a lettere sempre più grandi.”

  6. “Non c’è più gerarchia di soggetti, non c’è più regola di narrazione; ed è pacifico che Sterne fu il primo ad aprire la via che doveva condurre a Joyce” • M. Praz, Storia della letteratura inglese, 1979 • Kant, Nietzsche, Jünger

  7. Riproduzione anastatica digitale tratta da Glasgow University Library dell'ed. London J. Dodsley (an) T. Becket and P. A. Dehondt

  8. Cfr. Tzara: istruzioni per fare una poesia dadaista: “Prenez un journal, prenez des ciseaux...”1920

  9. Tristram Shandy precursore dell’avanguardia, del decostruzionismo, della meta-letteratura. • Sterne genio settecentesco che, mentre scrive, indaga i meccanismi mentali e psicologici dell’essere umano, nella tradizione del sensismo inglese, minando i principi basilari della narrazione lineare.

  10. Prima sommaria e aurorale analogia con il Dada: movimento che, nel momento in cui si forma, nega i suoi stessi presupposti. Esperienza carica di ironia, parodia, digressione, smontaggio.

  11. Tristan Tzara, Manifesto Dada del 1918 pubblicato in “Dada”, n. 3, Zurigo 1918 • Dada non significa nulla • è una parola stampata per la prima volta nella raccolta del Cabaret Voltaire del 15.6.1916 • nella lingua africana kru significa ‘coda di vacca sacra’ • fu trovata a caso nel dizionario Petit Larousse Illustré • in rumeno e russo significa: sì, certo, è così. • in tedesco: ci vediamo, arrivederci • in italiano: la balia, la mamma, il dado • in francese: cavallo a dondolo, ma anche idea fissa • dada è il cuore delle parole, lallazione, ripetizione, nonsense e tautologia sonora

  12. In francese DADA significa cavallo, cavalluccio di legno per bambini (à dada = a cavallo). Per traslato: hobby, pallino, idea fissa (chacun a son dada) • Anche in Italia nell’800 si usa il termine dada nel senso di fissazione.

  13. Nella traduzione francese e italiana del Tristram Shandy compare ripetutamente il termine dada, insieme con i suoi derivati dadaico, dadaicamente. • “non hanno avuto gli uomini più saggi di tutti i tempi, non eccettuato lo stesso Salomone, i loro cavallini a dondolo, i loro dadà: cavalli da corsa, monete, conchiglie, tamburi, trombette, violini, tavolozze, grilli e farfalle?” • “De gustibus non est disputandum, che sarebbe come dire: si spreca il fiato a parlare contro i dadà”. • “i tratti scuri del dadà” …

  14. L’originale inglese è hobby-horse = hobby, pastime, amusement, obsession, ruling passion, child’s toy, ma anche, nell’uso settecentesco wanton/prostitute. • Significati erotici e porno del termine ‘cavalcare’ • Immagine ready-made del manico di scopa/cavalluccio a dondolo

  15. Sin dalla prima traduzione francese del romanzo di Sterne, l’originale hobby-horse viene reso con dada. • Prima traduzione pubblicata fra il 1776 e il 1785 (M. Frénais), poi nel 1848 (Léon de Wailly)

  16. Dalla prima traduzione di Frénais viene l’uso di tradurre hobby-horse e hobby-horsical con dada (alternato a califourchon=cavalcioni), uso riportato anche nei dizionari francese (il Robert, il Larousse). • Recezione di Sterne in Francia: • Voltaire definisce Sterne “Le second Rabelais d’Angleterre” • Sterne ammirato da Madame de Stael, da Nerval, da Balzac, da Xavier de Maistre, da Charles Nodier

  17. Charles Nodier, L'Histoire du roi de Bohême et de ses sept chateaux, Delangle, Paris

  18. Manine e locuzione “cheval de bataille” in T. Tzara, Chronique zurichoise, 1915-1919

  19. Seconda analogia e ricerca di documentazione • Il termine dada può essere ispirato (anche) dalla lettura del Tristram Shandy da parte di Tristan Tzara. • Tzara (vero nome Samuel Rosenstock, nato a Moinesti, Romania nel 1896) può averlo letto in originale o in traduzione francese. • Non in rumeno, poiché il testo di Sterne viene tradotto in questa lingua solo di recente: Viata si opiniunile lui Tristram Shandy, Gentleman (tr. Mihai Miroiu si Mihai Spariosu)

  20. Cultura ‘francese’ di Tzara: • a Bucarest conosce il Simbolismo e l’esperienza singolare di Urmuz, uno scrittore considerato da Ionesco “dadaista prima di dada e surrealista prima del surrealismo”

  21. Nel 1912 fonda con Jan Vinea la rivista “Simbolul” (Il simbolo), 4 numeri dal 25 ottobre al 25 dicembre del 1912 Poi la rivista “Chemarea” (L’appello) nel 1915 Sceglie come pseudonimo Samyro, poi Tristan Ruia Poi Tristan Tzara

  22. Tristan et Yseut. Les premières versions européennes, Gallimard 1995 • Leggenda scozzese, passata in Cornovaglia, Bretagna e Irlanda. Drust – Drustan, re di Scozia VI-VII secolo. • Il nome si ritrova scritto Tristrant, Tristrem, Tristram, anche Diristan in gallese. • La caduta della r è dovuta all’influsso dell’etimologia narrativa del nome triste/hum, triste/homme • (La madre di Tristano muore dopo averlo messo al mondo)

  23. “È Tris…, qualcosa così,” disse Susanna. • “Non v’è al mondo nome di cristiano,” disse il curato, “che cominci così, eccetto Tristram.” • “Allora è Tristram…gisto.” • “Non v’è nessun gisto, grulla! • Così Tristram fui chiamato e Tristram resterò fino alla fine dei miei giorni. • “Malinconico bisillabo”

  24. La firma Tristan Tzara appare sulla rivista Chemareail 4 ottobre 1915 • “Il avait un temps signé Tristan qui malheureusement attirait le mauvais calembour triste-ane” • Tzara est la phonétisation du mot roumain signifiant terre, pays. Madame Voronca m’a par ailleurs rapporté dans une lettre: “Je possède le feuille où il a essayé ce nouveau nom et c’est bien ‘triste in tara’, qui est devenu Tristan Tzara, c’est-à-dire Triste dans son (ou le) pays”.

  25. Ma anche… • Tzara! Tsara…thoustra • Prime poesie influenzate da Verhaeren, Maeterlinck, Laforgue, Baudelaire • Studia Villon e Rabelais

  26. Il nome di battesimo: Tristram, versione inglese di Tristan, con assonanza dichiarata a Ermete Trismegisto. • Rilevanza del nome Tristan fra i dadaisti, nella scelta dello pseudonimo: Tristan Tzara, Tristan Sauvage e prima ancora Tristan Corbière • Rilevanza di Hermes Trismegisto in Duchamp • e della coppia consonantica tr (Jeune triste dans un train)

  27. M. Duchamp, Jeune homme triste dans un train, olio su cartone, 1911-12, Venezia, coll. Guggenheim • “Tr c'est tres important” • Tr = taire (tacere), ma anche • tristrain (Tristano)

  28. “Trismegisto,” disse mio padre. “Ma aspetta, tu sei come un vaso fesso, Susanna,” soggiunse mio padre: “Sei capace di portarti in testa il nome di Trismegisto per la lunghezza del corridoio senza lasciartene scappare nulla?” • “Se lo posso!” replicò Susanna, sbatacchiando la porta in uno scatto di stizza.

  29. Grande rilevanza è data nel TS al tema del nome: i nomi hanno un inspiegabile potere magico sul carattere e sulla condotta. • Nomen/omen • Opportunità di cambiare nome, di scegliere accuratamente il nome per i figli (l’opus)

  30. Componente ermetica in Duchamp discussa da Calvesi in Duchamp invisibile, 1975 seguendo la Smaragdina Tabula di Ermete Trismegisto Dal libro di Calvesi, Duchamp invisibile. La costruzione del simbolo, Officina edizioni, Roma, 1975, Trascrizioni: Arturo Schwarz, Marcel Duchamp alias Rrose Selavy alias Marchan du Sel alias Belle Haleine, in “Data”, III, n. 9, autunno 1973, pp. 30 37, riportato nel libro di Calvesi alle pp. 399-406: “L’altro punto che merita d’essere menzionato in rapporto al sigillo di Ermete è che Ermete Trismegisto (‘tre volte massimo’, il patrono degli alchimisti) era chiamato anche il Padre delle Parole. L’attività di Duchamp nella linguistica, la sua invenzione non solo di parole ma di un intero nuovo linguaggio, lo autorizzano certo a condividere il soprannome del suo patrono • Ammirazione per Ermete Trismegisto di Walter Shandy • “Questo Trismegisto,”continuò mio padre, tirando indietro la gamba e volgendosi allo zio Tobia, “fu il più grande, Tobia, di tutti gli esseri umani: il più grande re, il più grande legislatore, il più grande filosofo, il più grande sacerdote…”

  31. L’impaginazione antitradizionale: pagina nera, pagina marmorizzata, capitoli brevi, uso di segni tipografici in modo calligrammatico, presenza della manicula Marcel Duchamp, Tu m’, 1918, Yale University Art Gallery, New Haven, 70x313 cm. Quadro anomalo per formato e ‘impaginazione’, decorativo e concettuale. Quadro sul ‘fare un quadro’: campioni di colore, prospettiva, ombre dei ready made, trompe l’oeil ed elementi ‘reali’ entrambi illusionistici

  32. Particolare con la mano, dipinta dal pittore di insegne A. Klang Quadro ordinato da Katherine Sophie Dreier per il soffitto del suo appartamento di New York. Tu m’aimes/Tu m’embêtes/Tu m’emmerdes/tu m’ennuies/tu m’apostrophes… ma anche tum/mut Lo strappo è dipinto a trompe l’oeil, le spille che lo tengono uito sono vere e così lo scovolino che sporge

  33. Edizione inglese moderna del Tristram ShandyTristan Tzara, Manifesto Dada 1918

  34. Tristan Tzara, Bilan, in “Sic”, Paris, ottobre 1919Tristan Tzara, Boxe, in “Sic”, Paris, aprile 1919

  35. Lajos Kassàk, Tipografia, in “Ma”, Wien, VII, maggio 1922Poesia simultanea, da “Merz”, n. 4, luglio 1923

  36. “Merz”, Hannover, I, ottobre 1923

  37. Manicula, elemento studiato dalla codicologia e dalla tipografia • Detto anche Fist, hand, index, pointing hand, indicator etc. appare ai margini della pagina • Segno di reinvio • Importanza delle mani nella lettura (manuale, manipolare, trattare/handle)

  38. Il celibato: rilevanza del personaggio dello zio Toby, scapolo, che aspira alla vedova Wadman (vedova/alchimia) • Widow/Window • Linea del celibato

  39. Sterne ironizza sulla procreazione Livelli di significato, omofonie, objets trouvés del linguaggio • Duchamp mette a nudo i meccanismi della copula creativa (Calvesi) • L’arte, come l’alchimia, è un’attività per uomini soli • Cabala, giochi di parole

  40. Duchamp, esercizi di calligrafia, 1894 Arte non retinico-percettiva, ma cerebrale (emisfero sinistro)

  41. L’opera fu finita e dichiarata incompiuta nel ‘23. Più tardi, durante un trasporto, si incrinò, e Duchamp allora la dichiarò conclusa. Retard en verre (Ritardo in vetro) Concetto di ritardo e di ultrasottile (retard - inframince) La mariée mise à nupar ses célibataires, meme (Il Grande vetro) 1915-1923, Philadelphia, Museum of Art

  42. Interpretazione di Calvesi • Rappresentazione in termini alchemici dell’Assunzione della Vergine (sposa, Vergine, Maria, Mercurio) • “gli scapoli servono come base architettonica della sposa, la sposa è un’apoteosi della verginità” • Cfr, analoghi passi nel Tristram Shandy • Regno della sposa e apparecchio celibe • L’unione dei due poli genera la pietra filosofale come bianchezza o vetrificazione

More Related