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l a p a rt e c i p az i on e. Giulio Andrea Tozzi 10.6.2005 Pisa. Marco Biocca, “La comunicazione sul rischio per la salute”, Centro Scientifico Editore, 2002. la prevenzione possibile. primo livello
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lapartecipazione Giulio Andrea Tozzi 10.6.2005 Pisa
Marco Biocca, “La comunicazione sul rischio per la salute”, Centro Scientifico Editore, 2002.
la prevenzione possibile • primo livello • messa in opera di sistematiche procedure di valutazione e intervento per abbattere i rischi dell’ambiente fisico. Sebbene su questo si siano fatti molti passi avanti, in taluni Paesi, soprattutto del Sud Europa, non si è ancora raggiunta una soddisfacente attuazione di questo punto. • secondo livello • valutare e prevenire i rischi creati da come il management organizza la produzione e le mansioni risultanti. Viene preso raramente in considerazione, benché sia prescritto dalla direttiva quadro. • terzo livello • rischi legati all’organizzazione, lo sforzo mentale e sociale determinato dalle decisioni del management. La prevenzione primaria è in questi casi, praticamente ovunque, poco considerata o carente. Per cui si ha un’estesa esposizione ad alti e imprevedibili carichi di lavoro, violenze e minacce, conflitti interiori. Kaj Frick, NIWL, 2004
la prevenzione efficace: “scala d’impatto” • Cambiamenti nella formazione degli attori • Cambiamenti nel comportamento degli attori • Cambiamenti nell’organizzazione delle attività preventive nell’azienda • Miglioramento dei processi produttivi • Riduzione dei rischi • Riduzione dei disagi e dei danni • Miglioramento della salute e della sicurezza da M.Velázquez Fernández, “Los indicadores de la inspección de trabajo y seguridad social” (2004)
perché lapartecipazione dei lavoratori (I)? • Il dirittoa condizioni di lavoro sane, implica il diritto di sapere come esso influisce sulla salute e di come si possono migliorare le condizioni di lavoro; • È metodologicamente impossibileconoscere in modo adeguato le condizioni di lavoro senza coinvolgere i lavoratori; • Maggiore è la partecipazione dei lavoratori, maggiore è l’efficacia dei programmi di prevenzione;
perché la partecipazione dei lavoratori (II)? • Accrescere l’attenzione sulla salute facilita la presa di coscienza dei lavoratori su minacce ambientali più generali; • Ricerche dimostrano che la salute è una dellequestioni percepite come più importanti dai lavoratori; • Sul posto di lavoro, la principale, ma non necessariamente l’unica, modalità di partecipazione è quella tramite leOrganizzazioni Sindacali. Agire per la salute può accrescere lapresenza sindacale.
diritti legali minimi dei RLS (I) • selezionedei RLS tra i lavoratori; • protezione dei RLSdapersecuzioni o discriminazioni derivanti dal loro ruolo di rappresentanti; • monte ore adeguato e retribuito per poter esercitare la funzione di RLS; • monte ore adeguato e retribuito per essere formati ad esercitare la funzione di RLS;
diritti legali minimi dei RLS (II) • diritto a ispezionare il posto di lavoro; • diritto a ricevere adeguate informazionidal datore di lavoro, su rischi per la salute e per la sicurezza attuali e futuri sul posto di lavoro; • Diritto a ricorrere all’autorità di controllo; • Diritto a interloquire con esperti di propria fiducia;
diritti legali minimi dei RLS (III) • diritto a ricercare le segnalazioni e le rimostranze dei lavoratori in materia di salute e sicurezza; • diritto a esigere dal datore di lavoro di adottare misure di prevenzione; • diritto a essere consultatidal datore di lavoro nel merito della scelta degli specialisti in prevenzione; • diritto a rifiutare il lavoro pericoloso, senza temere persecuzioni;
la partecipazione nell’UE (II) da Pere Boix, Laurent Vogel, “Participaciòn de los trabajadores” (2000)
capacità da sviluppare nei Servizi (I) • Come stimolare ed ascoltare l’informazione che proviene dai lavoratori; • Come utilizzare e valorizzare al massimo questa informazione comparandola con il proprio bagaglio di conoscenze tecniche; • Come rivedere criticamente e sistematicamente: informazione, atteggiamenti, giudizi, motivazioni; • Come lavorare in gruppo e con i lavoratori senza imporre il proprio punto di vista.
capacità da sviluppare nei Servizi (II) • Come e quando consultare preventivamente i RLS sulle condizioni dell’ambiente da visitare; • Come rinforzare l’azione autonoma dei RLS verso lavoratori, datore di lavoro, rspp, medicocompetente; • Come e quando intervenire al più presto (qualsiasi ora e giorno) su richiesta urgente dei RLS; • Come proteggere l’anonimato dei lavoratori; • Come e quando garantire la riservatezza di informazioni fornite da ddl, rspp, mc.
capacità da sviluppare nei Servizi (III) • Come e quando effettuare i sopralluoghi in presenza anche dei RLS; • Come rilasciare ai RLS informazioni scritte sugli atti compiuti; • Come e quando informare i RLS sulle indagini di PG in corso (infortuni e mal. professionali); • Come garantire che il datore di lavoro informi tutti i lavoratori; • Come garantire che ddl, rspp, mc rispettino i diritti di partecipazione dei RLS e dei lavoratori.
capacità da sviluppare nei Servizi (IV) • Come fornire ai RLS informazioni e documentazione strutturate pertinenti alla situazione; • Come promuovere iniziative di informazione e formazione strutturate per i RLS; • Come selezionare le richieste di iniziative strutturate provenienti da RLS, Sindacati Confederali, Sindacati “autonomi”, Datori di lavoro; • Come collocare tali iniziative strutturate nella programmazione dell’attività dei Servizi (in orario, fuori orario, a pagamento, gratis, conoperatori dedicati, ecc.).
capacità da sviluppare nei Servizi (V) • Come operare, se non esistono RLS o delegati; • Come operare, se RLS e RSU sono in contrasto tra loro; • Come operare, se esistono RLS di sigle diverse in conflitto e in competizione tra loro; • Come operare, se l’RLS frappone ostacoli ingiustificati alle iniziative di tutela; • Come operare, se chi chiede informazioni è la struttura sindacale “esterna”.
capacità da sviluppare nel SSN • Come ricercare e produrre conoscenze utili per la prevenzione; • Come costruire basi di dati, indicatori e reti di scambio per programmare gli interventi, analizzare i risultati, fornire informazioni sull’attività svolta; • Come informare e consultare le parti sociali sui programmi e sui bilanci di attività; • Come elaborare linee guida e buone pratiche, se possibile, socialmente condivise; • Come promuovere la produzione e la disseminazione dell’informazione, se possibile, con le parti sociali.
letture utili • David Walters, Alan Dalton, David Gee,“Worker representation on health and safety in Europe” (TUTB, 1993); • Pere Boix, Laurent Vogel, “Participaciòn de los trabajadores” (ISTAS, TUTB, 2000), <http://www.ccoo.es/istas/ip/ipar03.htm> • Pere Boix, Laurent Vogel, “Risk Assessment at the Workplace” (TUTB, 1999, ISBN:2-930003-25-1); • OIT, Documento de trabajo N°187 "Participaciónde los Trabajadores en materia de Salud y Seguridad en el Trabajo en Argentina” (2004), <http://www.oit.org/public/spanish/region/ampro/buenosaires/info/dt187.pdf>; • Marco Biocca, “La comunicazione sul rischio per la salute. Nel Teatro di Sagredo”(Centro Scientifico Editore, 2002); • M.Velàzquez Fernàndez, “Los indicadores de la inspecciòn de trabajo y seguridad social” (2004); • Kaj Frick in G.A.Tozzi, “Appunti per una strategia” (SNOP 2004) www.snop.it ; • R.Tomatis, “Il fuoriuscito” (Sironi ed., 2005).