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IL CONTRIBUTO DELLA PROFESSIONE INFERMIERISTICA PER IL RISK MANAGEMENT

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IL CONTRIBUTO DELLA PROFESSIONE INFERMIERISTICA PER IL RISK MANAGEMENT

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    1. IL CONTRIBUTO DELLA PROFESSIONE INFERMIERISTICA PER IL RISK MANAGEMENT Collegio IPASVI di Ferrara 18 maggio 2005

    2. 2 La Gestione del rischio

    3. 3 Pazienti: rischio clinico - collegabile direttamente o indirettamente all’attivitŕ assistenziale e clinica Sicurezza degli ambienti (safety e security) Sicurezza del personale Emergenze esterne Rischi “economico-finanziari” Il rischio nelle strutture sanitarie

    4. 4 Sistemi di Gestione Qualitŕ e Sicurezza

    5. 5

    6. Professione infermieristica e qualitŕ dell’assistenza

    7. 7 Relazione tra numero personale infermieristico e eventi avversi

    8. 8 Relazione tra qualificazione personale infermieristico e mortalitŕ dei pazienti chirurgici Infermieri con formazione quadriennale o superiore 232.342 dimissioni da reparti generali, ortopedici e chirurgia vascolare di 168 ospedali 10% di aumento di infermieri con formazione superiore = 5% riduzione di mortalitŕ a 30 gg e morti per complicanze gravi Aiken et al, JAMA 2003

    9. 9 Relazione tra continuitŕ assistenziale e eventi avversi

    10. 10 Active failure o Latent failure?

    11. 11 Il contributo dell’infermiere per il risk management Identificazione sistematica degli errori (o quasi errori) e delle loro cause: Organizzative (fasi del lavoro, personale, clima lavoro) Legate alla conoscenza (nuovi farmaci, nuovi pazienti, nuove procedure) Legate alla comunicazione (tra infermieri, tra medici ed infermieri, mancanza di continuitŕ…) Attivazione-proposta di soluzioni Formazione specifica/aggiornamento

    12. 12

    13. 13 LE PRINCIPALI FINALITA’ DELL’AREA RIGUARDANO ? Diffusione della cultura della sicurezza Condivisione di percorsi strutturati inerenti il il gorverno assistenziale e il risk management Implementazione di metodi e strumenti efficaci   LE PRINCIPALI FINALITA’ DELL’AREA RIGUARDANO ? Diffusione della cultura della sicurezza Condivisione di percorsi strutturati inerenti il il gorverno assistenziale e il risk management Implementazione di metodi e strumenti efficaci  

    14. 14 PROGETTARE progettare organizzazioni, servizi, processi clinico-assistenziali a “prova di errore”. Significa optare per scelte strategiche aziendali che inducano tutti i livelli professionali verso un atteggiamento proattivo nei confronti di quei fattori di tipo tecnologico, umano, organizzativo da cui possono derivare eventi indesiderati. Presso l’Azienda USL di Cesena, da vari anni vengono promossi e incentivati progetti legati alla gestione del rischio. progettare organizzazioni, servizi, processi clinico-assistenziali a “prova di errore”. Significa optare per scelte strategiche aziendali che inducano tutti i livelli professionali verso un atteggiamento proattivo nei confronti di quei fattori di tipo tecnologico, umano, organizzativo da cui possono derivare eventi indesiderati. Presso l’Azienda USL di Cesena, da vari anni vengono promossi e incentivati progetti legati alla gestione del rischio.

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    16. 16 Rete di referenti coordinata a livello centrale Ogni livello aziendale (direzione sanitaria aziendale, direzioni sanitarie di struttura, dipartimento, unitŕ operativa) deve prevedere personale medico, infermieristico e tecnico dedicato al problema della sicurezza del paziente, mediante un approccio pluriprofessionale Modello organizzativo diffuso

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    18. 18 La formazione

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    20. 20

    21. 21 Mappatura dei Rischi Analizzare la propria realtŕ per conoscere eventuali rischi per il paziente Utilizzare dati provenienti da fonti informative giŕ esistenti Creare nuove fonti informative

    22. 22 AMBITI D’INTERVENTO DEL RISK MANAGEMENT INFERMIERISTICO GESTIONE DEL FARMACO PREVENZIONE E CONTROLLO DELLE INFEZIONI LESIONI DA DECUBITO CADUTE ACCIDENTALI CONTROLLO DELLA FILIERA DELLA STERILITA’ I principali ambiti d’intervento possono essere cosě riassunti: ? Risk management INTESO COME DIFFUSIONE DELLA CULTURA E DI METODI E STRUMENTI IDONEI PER LA GESTIONE DEL RISCHIO ? Sorveglianza Prevenzione e controllo delle infezioni ospedaliere ? Gestione del farmaco PER QUANTO CONCERNE LA COMPETENZA INFERMIERISTICA E TECNICA ? Lesioni da decubito ? processo di disinfezione e sterilizzazione ? Cadute accidentali I principali ambiti d’intervento possono essere cosě riassunti: ? Risk management INTESO COME DIFFUSIONE DELLA CULTURA E DI METODI E STRUMENTI IDONEI PER LA GESTIONE DEL RISCHIO ? Sorveglianza Prevenzione e controllo delle infezioni ospedaliere ? Gestione del farmaco PER QUANTO CONCERNE LA COMPETENZA INFERMIERISTICA E TECNICA ? Lesioni da decubito ? processo di disinfezione e sterilizzazione ? Cadute accidentali

    23. 23 Il Rischio di Incidenti associati alla terapia farmacologica

    24. 24 Definizioni di riferimento

    25. 25 Errori nell’uso di farmaci L’errore puň essere commesso durante tutto l’iter diagnostico-terapeutico dal Medico, dal Farmacista, dall’Infermiere, dal Paziente. Per quanto attiene alla terapia farmacologica in ambito l’errore puň verificarsi nelle fasi di: prescrizione, trasmissione della prescrizione, allestimento, somministrazione, educazione, verifica dell’assunzione e monitoraggio.

    26. 26

    27. Errori e farmaci: setting Gli eventi avversi da farmaci costituiscono circa il 25% degli errori in Ospedale. I due maggiori progressi negli ultimi anni nella lotta agli errori sono stati la informatizzazione della distribuzione dei farmaci e la partecipazione attiva dei Farmacisti. Human error in hospitals and industrial accidents: current concepts. Spencer FC. J Am Coll Surg. 2001 Aug;193(2):230.

    28. 28 Quando accadono gli errori?

    29. 29 Errori di somministrazione Barker , 1997

    30. 30 Fattori che contribuiscono agli errori Stanchezza Perdita del sonno Malattia Uso di droghe o alcool Routine Demotivazione Paura di sbagliare Stress

    31. 31

    32. 32

    33. 33 Il sistema di Incident Reporting

    34. 34 Cosa č l’ Incident reporting ? Una modalitŕ di raccolta strutturata delle segnalazioni spontanee da parte degli operatori sanitari di eventi significativi per la sicurezza dei pazienti (near miss e incidenti)

    35. 35 Perché l’Incident reporting? Evidenza internazionale di efficacia Focus su incidenti e ‘near miss’ (i quasi-errori) Coinvolgimento e sensibilizzazione degli operatori

    36. 36 Il sistema regionale di Incident reporting Strumenti Percorso formativo per operatori Schede di segnalazione (1 generale e 2 specialistiche per Anestesia e Ostetricia) Database regionale per la registrazione Classificazione regionale degli incidenti

    37. 37 Il sistema di Incident reporting regionale

    38. 38 La Scheda (prima parte)

    39. 39 La Scheda (seconda parte)

    40. 40 Il percorso della scheda

    41. 41 Tipologia degli eventi

    42. 42 Quante segnalazioni (da marzo 2004 a febbraio 2005) Ha segnalato il 66% (29/44) delle sale operatorie aderenti (scheda Anestesia) Ha segnalato il 77% (34/45) degli ospedali privati (scheda generale)

    43. 43 Chi segnala

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    45. 45 Aree di rischio in Anestesia

    46. 46

    47. 47 La Fmea-Fmeca

    48. 48 Cosa č la Fmea?

    49. 49 Il metodo

    50. 50

    51. 51

    52. 52

    53. 53 APLICAZIONE DELLA FMEA IN SALA OPERATORIA (AUSL CESENA) Ottenere una mappatura dei rischi NELLE SALE OPERATORIE Identificare le prioritŕ d’intervento Progettare ipotesi per la riduzione dei rischi in sala operatoria

    54. 54 Analisi Processo Sala Operatoria

    55. 55

    56. 56 Conclusioni La Direzione del Servizio Infermieristico e Tecnico č parte integrante di un mosaico organizzativo che collabora con le altre componenti aziendali (DS, Qualitŕ, ecc.) Il tema della gestione del rischio va affrontato in modo sistemico e multidisciplinare Molteplici strumenti di risk management debbono essere utilizzati contemporaneamente

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