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Laura Geiringer (1924-1951). Laura Geiringer (1924-1951) (Trieste archivio privato Teresa Vivante). Laura Geiringer, figlia di Pietro Geiringer e Fanny Vivante,nasce a Trieste il 20 marzo 1924.
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Laura Geiringer (1924-1951) Laura Geiringer (1924-1951) (Trieste archivio privato Teresa Vivante)
Laura Geiringer, figlia di Pietro Geiringer e Fanny Vivante,nasce a Trieste il 20 marzo 1924. • Terminati gli studi trova impiego come segretaria presso la società di esportazioni “ESSE” di Trieste, dove resterà in servizio fino all’11settembre 1943.
Trieste, 9 dicembre 1943: certificato di cittadinanza italiana di Laura Geiringer in cui compare la dicitura: “Appartiene alla razza ebraica” (Trieste archivio privato Teresa Vivante)
Memoriale di Laura Geiringer 8 settembre 1943–17 aprile 1944 (Trieste archivio privato Teresa Vivante)
Memoriale di Laura Geiringer • Il memoriale è contenuto in un quaderno scolastico, scritto a matita da Laura tra il giugno e il novembre del 1949 (le date sono riportate sull’etichetta della copertina). • Gli eventi che vi sono narrati vanno dall’8 settembre 1943 al 17 aprile 1944 (le date sempre in copertina). Laura ricostruisce il trasferimento della famiglia in Veneto, la permanenza nel campo di concentramento di Fossoli e l’internamento ad Auschwitz. • Il racconto si interrompe bruscamente per motivi non chiari proprio nel capitolo dedicato al lager polacco.
Addio Trieste! • Dopo l’8 settembre 1943 e l’armistizio tra l’Italiae gli Alleatinella seconda guerra mondiale, i tedeschi occupano militarmente Trieste fondando l’OperationszoneAdriatisches Künsteland (Zona di operazioni del litorale adriatico) che rimarrà sotto il loro diretto controllo fino all’aprile del 1945. • Immediatamente tra il 10 e l’11 settembre la famiglia Geiringer, preoccupata per l’acuirsi delle persecuzioni, decide di lasciare Trieste e di trasferirsi in Veneto. Trieste 1944: le SS schierate davanti al palazzo del Tribunale sede del Supremo Commissariato
Pagine del Memoriale in cui Laura parla della partenza da Trieste (Trieste, archivio privato Teresa Vivante)
Addio Trieste! [Papà è stato anni prima colpito da paralisi e per quanto si sia rimesso, grazie] anche alla sua forte fibra ed al suo carattere, non è più un uomo nel pieno vigore delle proprie forze.Discussione lunga, alla quale naturalmente non intervengo che come ascoltatrice, ma comincio a comprendere che non è poi tanto bene quello che sta succedendo.Si susseguono due altri giorni. In ufficio ci mandano a casa prima, la città è piena di soldati tedeschi che la percorrono non più in tono di alleati, ma di padroni.La notte, bombe e sparatorie in genere; un ponte è saltato a San Giacomo. In porto sono state affondate delle navi.E giunge il 10 sera. Papà mi dice di aver parlato con alcuni suoi amici e di esser stato consigliato [a lasciare la città. Si sarebbe partiti l’indomani.]