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Nicoletti Cap. 6

Nicoletti Cap. 6. Capitolo 6. Il movimento efficace. La corretta attivazione spazio-temporale di sinergie percettivo-muscolari sequenza di attivazioni (intensita’, frequenza) ruolo inibizione attivazione muscoli agonisti antagonisti ottimizzazione dei consumi energetici

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Nicoletti Cap. 6

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Presentation Transcript


  1. Nicoletti Cap. 6

  2. Capitolo 6 Il movimento efficace • La corretta attivazione spazio-temporale di sinergie percettivo-muscolari • sequenza di attivazioni (intensita’, frequenza) • ruolo inibizione • attivazione muscoli agonisti antagonisti • ottimizzazione dei consumi energetici • processamento delle corrette informazioni

  3. Capitolo 6 Controllo periferico o centrale? • Modello a circuito chiuso • controllo basato prevalentemente da informazioni periferiche • Modello a circuito aperto • controllo centrale che non necessita prioritariamente delle informazioni che provengono dalla periferia

  4. Capitolo 6 Su che cosa si basano: • Teoria del controllo periferico • si basa sulle info che dalla periferia vengono inviate al centro e aggiornano il sistema sull’andamento della esecuzione del movimento ( Mott & Sherrington 1895) feedback • Teoria del controllo centrale • sostiene che il feedback periferico e’ poco influente e comunque non deve specificare tutte le informazioni necessarie all’esecuzione del movimento Lashley (1917)

  5. Capitolo 6 Controllo a circuito chiuso • Feedback: informazione di ritorno • e’ in grado di rilevare gli errori a livello distale e di mandare il messaggio a livello centrale per le eventuali correzioni • Il circuito: • comando centrale --> confronto --> feedback --> correzione --> comando centrale…

  6. Capitolo 6 Esempi di CC • Artificiale: sistema di riscaldamento • parte che definisce lo scopo (temperatura desiderata) che da inizio all’esecuzione • parte che e’ in grado di rilevare la temperatura esterna (la temperatura attuale) • parte che confronta la temperatura desiderata con quella attuale (la differenza fra le due definisce l’errore) • parte che corregge l’errore ed esegue il comando di aggiustamento (parte esecutiva)

  7. Capitolo 6 • Quando fra le due temperature non ci sara’ nessuna differenza (errore 0), la parte esecutiva mandera’ il segnale di spegnere (interrompere la prestazione) • le funzioni principali: • sensori per la parte periferica • parte centrale per il confronto • parte esecutiva per la correzione

  8. Capitolo 6 Esempi CC • Biologico: il movimento umano • Comando centrale dal cervello ai muscoli • recettori distali (Fusi, Golgi) definisce lo stato del movimento ad un t1 • elaboratore centrale confronta lo stato attuale con lo stato desiderato • nuovo comando centrale • Recettori: propriocettori esterocettori

  9. Capitolo 6 Funzione dei recettori • Ci danno la consapevolezza della: • posizione delle parti del corpo rispetto ad uno spazio esterno • posizione delle parti del corpo rispetto a se’ stesse • posizione del nostro corpo rispetto agli altri (esempio della mangusta)

  10. Capitolo 6 • Propriocettori: • Vibrazioni su organi muscolari e tendinei • posizione nello spazio viene sfalsato • Esterocettori: • Treno che parte vicino a noi • la vista ha un ruolo predominante

  11. Capitolo 6 Lato debole del CC • Sensori hanno un problema di latenze che sono dipendenti dalla soglia fisiologica • queste latenze a volte sono troppo lunghe • circuito visivo • per molti movimenti dove la correzione veloce e’ indispensabile il CC non funziona • esempio automobile • ma… Fuchs 1969, latenza stiramento muscolo e risposta cervelletto solo 4 ms

  12. Capitolo 6 CC e postura • Recettori coinvolti (feedback): • strutture orecchio interno (impulsi galvanici) sensibili alla deviazione del corpo rispetto all’asse verticale e oscillazioni della testa • propriocettori situati nei muscoli e tendini sensibili all’allungamento (variazioni degli angoli di apertura delle articolazioni) • posizione degli oggetti nello spazio e posizione del corpo rispetto ad essi • Quale di questi e’ dominante? • Parete mobile (Lee 1980)

  13. Capitolo 6 Feedback volontari o non? • Quali di questi feedback sono volontari e quali non? • Feedback cinestesici propriocettivi: • Dewhurst 1967, mantenimento della postura del braccio e aggiunta di un peso: prima attivazione muscolare dopo 30 ms controllo della vista 150 ms • Esperimento sulla rana spinalizzata • Feldman: Ipotesi del punto di equilibrio • Collins De Luca: Loop chiuso e aperto

  14. Capitolo 6 • Feedback esterocettivi e pattern motori “involontari” • Il gattino ed il burrone; I neonati e le aperture; La parete mobile di Lee; La prensione di oggetti • Movimenti molto complessi sono risolvibili a livello della spina dorsale • Esistono pattern di movimenti gia’ strutturati che non hanno bisogno di un aggiustamento continuo • Conscenza a-priori delle dimensioni che definiscono azioni molto complesse

  15. Capitolo 6 Controllo a CC debolezze • I movimenti possono essere troppo veloci : • non c’e’ il tempo per controllarli centralmente • I movimenti sono soggetti a vincoli fisici: • schemi di movimento predefiniti • I movimenti non possono essere controllati da un CC istante per istante • troppo complicato! • Appendimento di movimenti nuovi

  16. Capitolo 6 La teoria di Adams • La traccia percettiva: Immagine del movimento • Confronto fra la traccia percettiva e l’informzione che viene dai feedback • Apprendimento: la ripetizione del movimento crea informzione sempre + dettagliata dai feedback e la traccia percettiva aumenta il dettaglio dell”azione

  17. Capitolo 6 CC e apprendimento motorio • Feedback generale come la conoscenza del risultato KR • Viene testato l’apprendimento motorio a partire da cio’ che possiamo sapere della nostra performance • Viene quindi testato il Controllo a CC anche su feedback molto generali

  18. Capitolo 6 Quando la KR e’ necessaria? • La quantita’ di informazione che deve essere processata e’ proporzionale alla quantita’ di KR • Piu’ scelte che devono essere fatte • Movimenti piu’ complessi • Definire l’effetto della somministrazione della KR • deve essere presente all’inizio dell’apprendimento • non e’ necessaria per movimenti gia’ appresi (Newell, 1985)

  19. Capitolo 6 Feedback: KR • KR esperimento Trowbridge Cason (1932) • KR : casuale, assente, qualitativo quantitativo • KR (Newell, 1974) • importante all’inizio dell’apprendimento • rilasciata con una certa quantita’ • effetti di ritenzione (memoria)

  20. Capitolo 6 KR: dove è utile e dove no? • KR deve essere relativo al compito motorio • KR deve essere preciso • KR se non e’ rilevante e’ negativo • KR deve essere applicato con una certa quantita’

  21. Capitolo 6 Problemi della KR • La KR funziona prevalentemente per movimenti molto semplici (1DoF, puntamento e/o raggiungimento di un bersaglio) • Aumentando la KR dopo un certo livello di apprendimento non aumenta la performance (vedi Schmidt, 1989).

  22. Capitolo 6 Apprendimenti motori e condizioni di pratica diversificata • Eseguire l stesso movimento ma in condizioni di pratica diverse migliora l’apprendimento ed il suo mantenimento • (Shea, Morgan 1979), presa di una palla da baseball in due condizioni: • 1 ostacolo, • molti ostacoli

  23. Capitolo 6 Lancio di pesi (Carson & Wiegan, 1979) • Definiscono la modalita’ diversificata di apprendimenti motorii • Bambini 2 gruppi • Gruppo A: lancio di un peso • Gruppo B: lancio di diversi pesi • Performance: lancio di un peso nuovo: • migliore gruppo B

  24. Capitolo 6 Perche’ una pratica piu’ variegata funziona meglio? • La KR come conoscenza dichiarata non funziona (declarative knowledge) • KP come conoscenza di procedura (procedural knowledge) funziona meglio • differenza fra sapere che cosa e sapere come

  25. Capitolo 6 KR e KP • Wrisberg & Schmith (1975) • apprendimento motorio in assenza di KR: ritrovare la posizione di un arto nello spazio • qui avviene una conoscenza del risultato a livello propriocettivo • KP conoscenza procedurale • Newell et al. (1983)

  26. Capitolo 6 KP: Conoscenza Procedurale • L’informazione, per movimenti a molti gradi di libertà, deve essere specifica sulla modalita’ di esecuzione del compito motorio Lancio della palla (Kernodle, Carlton,1992): • 4 tipi di informazione: KR, KP, KP+A, KP+E

  27. Capitolo 6 Esperimento • 48 soggetti (10-40 anni) • Lancio di una palla (30g) il + distante possibile lungo una linea, mano non dominante • Videocamera 4 sett. 12 sess. 12 prove (tot 600) • KR  Distanza misura • KP Videotape del movimento • KP+A Focalizzare dove (video) • KP+E Cosa cambiare (video)

  28. Capitolo 6 KP+A, KP+E • KP+A “focalizza”: • Diverse Posture, • Diverse parti dell’arto superiore • Diverse fasi del movimento • KP+E “cambia”: • Diversi allineamenti corporei, • rotazioni, posizione iniziale, ritarda e/o anticipa parti del movimento

  29. Capitolo 6 Risultati • Migliori • KP+A (focalizzare) • KP+E (cosa correggere)

  30. Capitolo 6 KP: Simulatore per lo sci • Cinque condizioni: • veloce, lento, preferito, incrementato, controllo • Tre Variabili osservate • Ampiezza, frequenza, armonia • Risultati in ordine di performance: • Frequenza preferita • Controllo • Frequenza incrementata • Alta frequenza • Bassa frequenza

  31. Capitolo 6 Apprendimento • L’apprendimento per “scoperta autonoma” (Controllo) risulta essere migliore di almeno tre tipi di KP • Il tempo preferito è il migliore in assoluto il che ci porta a tener conto dei “vincoli” dati dai parametri corporei • Si apre l’ipotesi della costruzione dei movimenti appresi come ricerca individuale per l’apprendimento motorio fra vincoli e gradi di liberta’

  32. Capitolo 6 Apprendimento per scoperta autonoma, nuovo paradigma? • Infanti: ricerca ricorrente del pattern motorio efficace (l’azione di calciare, Thelen, 1992) • Il movimento si auto-organizza • Il compito motorio legato alla percezione del risultato e non solo la conoscenza del risultato • La frequenza “preferita” e l’ampiezza del movimento legati alle dimensioni corporee

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