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“Since the human race began, women have delivered for society. It is time now for the world to deliver for women”. The Lancet, 23 ottobre 2007. Alberto Costa. Direttore della Scuola Europea di Oncologia, Milano Coordinatore del Centro di Senologia Fondazione Maugeri, Pavia
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“Since the human race began, women have delivered for society. It is time now for the world to deliver for women” The Lancet, 23 ottobre 2007
Alberto Costa Direttore della Scuola Europea di Oncologia, Milano Coordinatore del Centro di Senologia Fondazione Maugeri, Pavia Multimedica, Castellanza, Sesto S. Giovanni Svizzera Italiana, Lugano/Bellinzona
Perché un ospedale per le donne? Nonostante la sua nota predilezione per il tema della salute, la donna rischia spesso di trovarsi svantaggiata quando è lei stessa ad ammalarsi, perché il mondo della medicina ha tuttora una forte connotazione maschile: gli ospedali sono quasi sempre disegnati da architetti uomini, diretti da amministratori uomini con reparti gestiti da primari uomini.
Il caso dei tumori Le proiezioni dell’Istituto Superiore di Sanità per il 2010 stimano in 3852 i casi di tumore per i maschi e in 4654 quelli per le femmine (per 100.000 abitanti). (European Journal of Cancer 2006; 42:3236-3245)
Un ospedale basato su programmi anziché su reparti L’idea è quella di sviluppare una struttura ospedaliera interdisciplinare articolata in 4 programmi: • Età dello sviluppo • Età fertile • Menopausa • Senescenza
Età dello sviluppo • Fisiologia e psicologia della pubertà • Acquisizione di una sessualità consapevole (vaccinazione HPV?) • Sviluppo dell’immagine corporea (anoressia, bulimia, chirurgia estetica) • Centro antifumo
Età fertile e riproduzione • Patologie benigne ma invalidanti (es. endometriosi e vulvodinìa) • Preparazione alla gravidanza e al parto • Interruzione volontaria di gravidanza • Fecondazione artificiale e riproduzione assistita • Carcinoma ovarico e carcinoma mammario ereditario
Menopausa • Sindrome menopausale e terapia ormonale sostitutiva • Emicrania, cefalee, memoria • Tumori benigni e maligni • Patologia da fumo • Depressione e ansia • Patologia urogenitale benigna
Senescenza • Osteoporosi • Patologia oncologica (terapie rese più difficili dai limiti di movimento e autonomia) • Patologia da invecchiamento (es. prolassi, artrosi, reumatismi) • Demenze senili • Patologia dell’isolamento e dell’abbandono
Interdisciplinarietà per i quattro programmi (1) Il progetto culturale dell’ospedale della donna si basa sull’integrazione delle varie discipline fra di loro e con i 4 programmi descritti • Ginecologia • Senologia • Cardiologia femminile • Neurologia femminile
Interdisciplinarietà per i quattro programmi (2) • Offerta di approfondimento delle diverse possibili patologie indipendentemente dalla “porta di ingresso” (test di memoria, mammografia, PAP test, MOC, dieta, ecc.) • Cultura di genere e pensiero trasversale per le diverse discipline sia diagnostiche che terapeutiche, sia cliniche che psicologiche
Innovazione architettonica • Ambulatori aperti • Spazi per studio e formazione • Spazi per conversazione • Camere personalizzate • Asilo nido per degenti e dipendenti • Healing gardens • Piscina e centro benessere
Laicità, multietnicità, flessibilità organizzativa, comunicazione • Trasparenza, onestà e tolleranza • Ambulatori aperti 7 giorni su 7 (turni) • Comunicazione via internet e sms in almeno 4 lingue diverse • Spazio di riflessione e preghiera non connotato con nessuna specifica religione • Preparazione del cibo aperta alle diverse tradizioni e culture
I valori del’ospedale della donna • Creatività • Onestà intellettuale • Competenza • Cura del dettaglio • Anticipazione dei bisogni • Spirito di gruppo • Capacità di rimettere in discussione le decisioni