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PROGRAMMI ASSISTENZIALI A FAVORE DI CITTADINI STRANIERI A CARATTERE UMANITARIO DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

PROGRAMMI ASSISTENZIALI A FAVORE DI CITTADINI STRANIERI A CARATTERE UMANITARIO DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA. Comma 15 art. 32 Legge 449/97.

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PROGRAMMI ASSISTENZIALI A FAVORE DI CITTADINI STRANIERI A CARATTERE UMANITARIO DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

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Presentation Transcript


  1. PROGRAMMI ASSISTENZIALI A FAVORE DI CITTADINI STRANIERI A CARATTERE UMANITARIO DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

  2. Comma 15 art. 32 Legge 449/97 Prevede la possibilità che le Regioni, d’intesa con il Ministero della Salute, nell’ambito della quota del Fondo Sanitario Nazionale ad esse destinata, autorizzino le Aziende Sanitarie ad erogare prestazioni di alta specializzazione che rientrino in Programmi Assistenziali approvati dalle Regioni stesse a favore di: • cittadini stranieri provenienti da Paesi extracomunitari nei quali non esistono o non sono facilmente accessibili competenze medico-specialistiche per il trattamento di specifiche gravi patologie e con i quali non sono in vigore accordi di reciprocità relativi all’assistenza sanitaria; • cittadini provenienti da paesi la cui particolare condizione contingente non rende attuabili, per ragioni politiche, militari, o di altra natura, gli accordi in vigore per l’erogazione dell’assistenza sanitaria da parte del Servizio Sanitario Nazionale.

  3. L’articolazione regionale Assemblea Legislativa Delibera il documento di indirizzo programmatico a carattere triennale che individua le priorità territoriali, i settori di intervento e gli obiettivi da raggiungere. Giunta Regionale Delibera annualmente il Programma assistenziale che specifica gli aspetti riguardanti l'erogazione di interventi sanitari a favore di cittadini stranieri trasferiti in Italia nell'ambito di programmi assistenziali e dispone il riconoscimento delle attività alle singole strutture.

  4. Principali obiettivi del programma assistenziale • a) Sviluppare interventi nei paesi d'origine di tipo: • ·strutturale, anche attraverso l'invio e l'impiego nelle strutture ospedaliere dei paesi terzi, di materiali ed attrezzature medico-chirurgiche dismesse che si rendano disponibili presso le Aziende sanitarie regionali nell'ambito delle iniziative di cooperazione internazionale; • ·formativo verso operatori dei Paesi interessati, sia in loco che presso le Aziende Sanitarie regionali e gli Istituti Ortopedici Rizzoli; • b) Promuovere la concertazione, per tale ambito specifico, con i Ministeri competenti e con le altre Regioni, per definire e coordinare sfere e campi d'intervento; • c)Sviluppare azioni di informazione e relazioni istituzionali nei confronti dei mediatori (Ambasciate, Istituzioni, Organismi internazionali), per un'informazione sulle scelte politiche e sui contenuti materiali del Programma umanitario approvato dalla Regione Emilia-Romagna;

  5. Principali obiettivi del programma assistenziale • d) Pianificare gli interventi umanitari attraverso le seguenti azioni: • - garantire prioritariamente interventi in favore di soggetti stranieri in età pediatrica per interventi mirati a patologie non adeguatamente trattabili nei paesi di provenienza; • -definire i criteri per regolare l'accesso degli utenti alle prestazioni, prevedendo l'intervento di istituzioni, organismi e/o associazioni a scopo non lucrativo operanti a livello internazionale, nazionale o locale, di provata affidabilità, o di strutture sanitarie pubbliche del paese terzo, d'intesa con la sede diplomatica, o consolare, dello Stato italiano ivi presente; • -verificare l'attivazione di servizi di supporto all'assistenza sanitaria per quanto riguarda in particolare l'organizzazione del soggiorno dei minori assistiti e del loro familiare o accompagnatore, ed il rientro nei Paesi di origine, da parte di organizzazioni di volontariato operanti nell’ambito del territorio della Regione Emilia – Romagna.

  6. Modalità di accesso e presa in carico • La segnalazione di inserimento del soggetto nell’ambito del Programma assistenziale avviene per il tramite di Istituzioni, Organismi, Associazioni a scopo non lucrativo, operanti a livello internazionale, nazionale o locale, e di strutture sanitarie pubbliche del paese terzo, d’intesa con la sede diplomatica o consolare dello Stato italiano. • I soggetti sopra indicati dovranno corredare la segnalazione di: • ·una relazione clinica sulle condizioni del paziente predisposta da una struttura ospedaliera pubblica del sistema sanitario regionale o del Paese di provenienza; • ·una dichiarazione da parte delle Associazioni di volontariato operanti nell’ambito del territorio della Regione Emilia – Romagna di disponibilità alla attivazione di servizi di supporto all’assistenza sanitaria, in particolare: • trasferimento in Italia, • organizzazione del soggiorno dell’assistito e del familiare o accompagnatore per i minori • rientro nel Paese d’origine.

  7. Modalità di accesso e presa in carico • Nel caso in cui la proposta pervenga da altro soggetto il Servizio politiche Europee e Relazioni Internazionali fornisce indicazioni ed assistenza per la segnalazione del caso alle organizzazioni facenti parte della rete di contatti e relazioni della Regione Emilia-Romagna nel Paese di provenienza. • Il Servizio Politiche Europee e Relazioni Internazionali fornisce inoltre l’appoggio necessario per la soluzione di eventuali problemi nel rilascio del visto d’ingresso, e tiene costanti rapporti con le rappresentanze consolari italiane. • Il Servizio Politiche Europee e Relazioni Internazionali verifica la presenza della dichiarazione da parte del soggetto richiedente dell’assunzione di responsabilità per l’attivazione dei servizi di supporto all’assistenza sanitaria.

  8. Il programma di interventi umanitari • Il programma di interventi umanitari riconosce i costi sostenuti dalla Aziende Sanitarie che trattano i soggetti trasferiti dai paesi terzi. • E’ attivo dal 2001 ed è stato finanziato per 1.550.000 Euro annui. • A partire dall’anno 2005 è stato approvato il Progetto triennale “Saving Children-la sanità al servizio della pace”, a favore dei bambini palestinesi in condizione di salute di estrema gravità, trattati presso gli ospedali israeliani, nell’ambito della strategia di cooperazione multilaterale.

  9. Aree interessate 2001-2006 372 casi (74%) hanno riguardato soggetti di età inferiore ai 14 anni. Le 7 aree con almeno 10 casi nel periodo rendono conto di 441 casi (88%). Le motivazioni prevalenti hanno riguardato la cardiochirurgia, la oncoematologia, la chirurgia ortopedica, in particolare pediatrica, la urologia, la chirurgia pediatrica, la chirurgia ricostruttiva, il trattamento delle ustioni.

  10. Aziende interessate 2001-2006 Solo 3 Aziende Sanitarie non hanno partecipato al programma. Le Aziende Ospedaliere e l’IRCCS Rizzoli rendono conto del 50% dei casi.

  11. Saving Children • Nell’ambito del progetto triennale 2005-2007 “Saving Children” si è fornita assistenza sanitaria a 903 bambini palestinesi nel 2005 e 1075 nel 2006. • Sono state realizzate iniziative formative a favore di operatori sanitari palestinesi ed israeliani operanti in particolare in ambito pediatrico. • Il Progetto triennale “Saving Children” è stato finanziato per una quota pari a 400.000 Euro, nell’ambito complessivo del progetto, per il triennio 2005-2007.

  12. Conclusioni L’esperienza presentata costituisce una parte degli interventi realizzati a livello regionale cui si assommano quelli delle singole Aziende Sanitarie. La esigenza di coordinamento nazionale esiste, ma la sua realizzazione deve rispondere a criteri di essenzialità, condivisione ed efficacia .

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