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MUCI. a favore di. PRESENTAZIONE. Il museo delle creature immaginarie. Il Museo delle creature immaginarie è un “ esplosivo” evento culturale e educativo, ovunque approdi con il suo carico di fantastiche creazioni riscuote grande successo .
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MUCI a favore di
PRESENTAZIONE Il museo delle creature immaginarie Il Museo delle creature immaginarie è un “esplosivo” evento culturale e educativo, ovunque approdi con il suo carico di fantastiche creazioni riscuote grande successo. 22mila persone hanno visitato la Mostra nelle prime due tappe di Milano e Genova Altan, Stefano Benni e Pietro Perotti, con le opere in mostra presso il Museo delle Creature Immaginarie,, utilizzano l’immaginazione, l’ironia e la leggerezza della loro meravigliosa arte per introdurci ai temi della sostenibilità ambientale, dell’accesso alle risorse idriche, del divario esistente tra Nord e Sud del Mondo. AMREF ha “sposato” questo progetto perchè crede nella capacità dell’immaginazione di vedere altri mondi possibili: un ‘Africa diversa da quella che siamo abituati a vedere attraverso i mezzi di informazione. E’ questo che AMREF in Italia fa da più di quindici anni: lavora per offrire un’immagine positiva dell’Africa, mostrando un inedito punto di vista, lasciando parlare le culture locali, i valori tradizionali e le molte ricchezze del Continente. AMREF grazie all’aiuto delle creature del Museo vi chiede uno scatto di immaginazione, la forza di credere che un mondo diverso da quello che si conosce è possibile. MUCi sostiene in Africa il progetto idrico e di sostenibilità ambientale che AMREF ha avviato in collaborazione con il Green Belt Movement di Wangari Maathai (premio Nobel per la Pace 2005) 2
Il museo delle creature immaginarie LOGGIA DELLA MERCANZIA-GENOVA ART&GALLERY- MILANO 3
MUCI E’ Il museo delle creature immaginarie MUCI ospita 52 sculture create da Altan e Stefano Benni (alcune sono tratte dagli universi fantastici di Stranalandia) e trasformate in scultura dal genio della gomma piuma Pietro Perotti. Inoltre si possono ammirare 10tavole originali di Altan raffiguranti gli animali immaginari estinti,e sempre di Altan e Benni10 teoriesull’estinzione dei dinosauri. Si impongono da sole allo sguardo dello spettatore le grandi sculture (Animale Rubinetto, Checosèsauro, Baobab) realizzate dallo scenografo Riccardo Sivelli su mandato immaginifico degli Autori. Tutta la Mostra è correlata da testi e didascalie irresistibili e surreali dei geniali scrittori Nella mostra è inoltre inserito il percorso espositivo, curato da AMREF, “L’Africa che immaginiamo”, che ricostruisce la strana relazione tra l’Europa e il continente cosiddetto “nero”, e invita il pubblico a guardare l’Africa, i suoi problemi e le sue risorse da un altro punto di vista. 4
MUCI E’ UN LUOGO EDUCATIVO Il museo delle creature immaginarie Ad oggi migliaia di giovani fra i 5 e i 13 anni hanno partecipato ai laboratori didattici proposti all’interno del Museo, dimostrando cosi la natura interattiva di questo progetto. Tre sono i laboratori didattici realizzati grazie al prezioso supporto di operatori specializzati. AMREF si rivolge alle Istituzioni del mondo della scuola per avviare una proficua collaborazione a fini educativi. NB. è disponibile scheda proposte educative GABBIANO DA DISCARICA (Gavia lutulenta) Gabbiano che vive ormai lontano dal mare nelle città e si ciba di spazzatura e schifezze. A volte l’aria in cui vola è così inquinata che i gabbiani si sono autoregolamentati e limitano i loro voli. Un giorno volano quelli con le piume dispari e il giorno dopo quelli con le piume pari. 5
MUCI E’ UN NUOVO MODO DI AVVICINARSI ALL’AFRICA Il museo delle creature immaginarie Il percorso espositivo realizzato da AMREF, racconta in maniera colorata, rapida e comprensibile, il continente africano a partire dall’immaginazione (un breve percorso storico tra le rappresentazioni cartografiche dall’antichità ai giorni d’oggi è di supporto al testo): l’Africa di Erodoto, dei giganti a tre teste; l’Africa dell’hic sunt leones. Il rapporto senza immaginazione con le comunità e le risorse del continente (schiavitù,colonialismo); l’invenzione dell’Africa contemporanea; la possibilità di riscoprire in Africa il senso e il valore di risorse di cui non sappiamo più immaginare l’importanza; la possibilità di immaginare e di realizzare soluzioni alternative per garantire al continente uno sviluppo autonomo 6
MUCI E’ anche… un libro Il museo delle creature immaginarie IL LIBRO nasce dalle ricerche di due insigni scienziati: il Professor Lupoff (Lupo è il soprannome di Benni) e il Professor Altanski. I due si ritrovano per caso su un’isola, dove incontrano anche lo scultore Rossoperotto (Perotti). Dopo i primi, meno fortunati esperimenti, il team prende il via e grazie a una geniale fantatrappola riesce a catturare migliaia di specie assai bizzarre immaginate, descritte e materializzate da Altan, Benni e Perotti. Completano l’opera alcuni racconti per la penna del Lupo. GLI AUTORI: Stefano Benni, narratore e poeta, artista curioso di ogni linguaggio, ha scritto oltre 20 libri di racconti e romanzi di grande successo, opere teatrali, sceneggiature. Altan è autore complesso e versatile, capace di rallegrare i più piccoli con le sue tavole colorate e allo stesso tempo fulminare i grandi con le micidiali battute delle vignette “politiche”.Pietro Perotti, ex metalmeccanico di Mirafiori, è scenografo e scultore. LA CASA EDITRICE L’editore Gallucci pubblica libri illustrati ideati da autori e artisti italiani come Altan, Cavandoli, Echaurren, Luzzati, Mattotti, Mordillo, Nespolo e da giovani di grande talento come Joshua Held, Andrea Valente, Franco Matticchio e Chiara Rapaccini. Gallucci Editore - 192 pagine a colori in tutte le librerie e sul sito AMREF 7
MUCI Biografie degli autori Il museo delle creature immaginarie ALTANSKI (Francesco Tullio Altan) è nato nel 1942. Da piccolo sognava di progettare navi. Gli piace molto disegnare con i bambini. Ama gli animali, reali o inesistenti, perché di loro ci si può fidare. LUPOFF (Stefano Benni) è nato nel 1947. Deve la sua passione per gli animali al fatto che è cresciuto in montagna, a un nonno zoologo, il professore Vittorio Guizzardi, e al fatto che non è un uomo, ma un lupo. Ogni volta che scrive la sua biografia, la reinventa e la riempie di bugie. ROSSO PEROTTO (Pietro Perotti) è nato nel 1939. Scultore e scenografo, ha lavorato per 16 anni come operaio a Mirafiori, finchè non “licenziò” la Fiat nel quarantennale della Liberazione. Ha inventato il Carnevale di Ghemme, dedicato agli illustratori di libri per ragazzi. 8
MUCI E’ UN MUSEO ITINERANTE Il museo delle creature immaginarie Ha un animo libero e nomade, gli piace viaggiare e incontrare gente nuova. Dopo il debutto di Milano, nel 2006 nella cornice dell’Art&Gallery, e dopo l’allestimento presso la Loggia della Mercanzia-Genova, il Museo è attualmente ospitato presso la Città della Scienza di Napoli. Il Museo proseguirà nelle principali città italiane che vorranno ospitarlo per tutto il 2007/2008, in occasione del cinquantesimo compleanno di AMREF. Il calendario delle prossime tappe è attualmente in via di definizione. In tutte le città interessate dall’evento, AMREF prevede la realizzazione di: • conferenza stampa di presentazione nella città ospitante con gli autori e testimonial del mondo della cultura e dell’arte • Inaugurazione mostra • Eventi collaterali: presentazione libri, film e documentari sull’Africa. • incontro con gli insegnanti delle scuole. 9
I PARTNER Il museo delle creature immaginarie Data l’importanza dell’evento, la mostra fino ad oggi è stata sostenuta e affiancata da partner istituzionali e tecnici nelle diverse città ospitanti. SI ringrazia: MILANO GENOVA 10
LA VISIBILITA’ PER LE ISTITUZIONI/FONDAZIONI Il museo delle creature immaginarie • Logo dell’Istituzione/Fondazione su tutto il materiale di comunicazione (locandine, manifesti, inviti). • Presenza dei referenti istituzionali in conferenza stampa e distribuzione materiale informativo in cartella stampa. • Home-Link sul sito internet www.amref.it e logo dell’Istituzione/Fondazione sulle pagine del sito AMREF dedicate all’evento. • biglietti omaggio ( in caso di sbigliettamento) 11
IL SOSTEGNO ECONOMICO E TECNICO RICHIESTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA MOSTRA Il museo delle creature immaginarie • Disponibilità di uno spazio di 500 mq al chiuso e una altezza di 8 metri • Trasporto delle opere • Allestimento e disallestimento Mostra • Personale di sala • Addetti al percorso didattico • Attività di promozione e comunicazione dell’evento: • Campagna pubblicitaria stampa, radio e internet • - Diffusione di locandine e affissioni nelle città dove verrà realizzato il MUSEO. • -Attività di ufficio stampa per la diffusione delle informazioni su testate periodiche e quotidiane, stampa, tv, radio, internet. • - Conferenza stampa e inaugurazione del Museo con gli autori e testimonial del mondo della cultura e dell’arte, • - Stampa e diffusione di materiali di sensibilizzazione per le scuole che aderiscono al progetto “A scuola con AMREF”. NB. È disponibile scheda tecnica dettagliata e budget specifico 12
PRESENTAZIONE AMREF Il museo delle creature immaginarie CHI SIAMO • AMREF è la principale organizzazione sanitaria privata, senza fini di lucro, con base in Africa, presente in 17 Paesi, tra cui anche l’Italia. • Si avvale di uno staff tecnico multidisciplinare, per il 95% composto da professionisti africani: medici ed esperti sanitari, educatori, formatori, sociologi e ingegneri. • Gestisce ogni anno centinaia di progetti sanitari e di cooperazione, promuovendo lo sviluppo in Africa orientale. • Nel 1999 vince l‘Hilton Foundation Humanitarian Prize per aver saputo costruire "…un moderno sistema sanitario, diretto e gestito localmente e accessibile a tutti”. • Nel 2005 vince il Gates Award per la salute globale. • AMREF Italia ONLUS viene riconosciuta come ONG nel 2002. • In Italia sono oltre 150.000 i sostenitori e circa 1.000 i volontari. • Nel nostro Paese é tra i fondatori del Coordinamento Italiano Network Internazionale, partecipa all’Osservatorio sulla Comunicazione dell’Africa in Italia, all’Osservatorio Italiano sull’Azione Globale contro l’AIDS. • Aiutare l’Africa a non avere più bisogno di aiuto. • Migliorare le condizioni socio sanitarie delle popolazioni africane più povere. • Formare personale locale per contribuire all’auto-sviluppo. • Lavorare con le singole comunità, nel pieno rispetto della cultura e delle risorse locali. • Sensibilizzare in Italia sui temi dell’uso responsabile delle risorse. LA NOSTRA FILOSOFIA 13
50 ANNI DI AMREF Il museo delle creature immaginarie Nata nel 1957 come una piccola fondazione con base a Nairobi, in mezzo secolo di storia AMREF si è trasformata in un’organizzazione internazionale, un fondamentale punto di riferimento per la salute e lo sviluppo in Africa Orientale. L’unicità di AMREF risiede nel suo essere un’organizzazione pienamente “africana”, che impiega oltre 700 persone e gestisce 140 progetti di sviluppo in 22 paesi africani. Il 97% del personale impiegato è africano, quasi tutti i progetti fanno capo ad esperti locali, medici, ingegneri idrici, assistenti sociali in gran parte provenienti dalle stesse comunità disagiate che beneficiano dei programmi di sviluppo. Attraverso la partecipazione attiva delle comunità locali, l'obiettivo di AMREF è aiutare losviluppo sanitario e sociale delle popolazioni più povere. Il coinvolgimento delle comunità promosso dagli esperti locali, la costituzione tra la popolazione di comitati che autonomamente promuovono la gestione dell’acqua, la prevenzione delle principali malattie, la formazione socio-sanitaria, la gestione delle risorse, è la strategia di AMREF. Il nostro impegno mira sempre a lasciare benefici permanenti. Ogni problema sanitario in Africa è espressione di un degrado economico, sociale e ambientale: dalla lotta all’epidemia di Hiv/Aids, che AMREF combatte dai primi anni’80, allo sforzo di portare fonti d’acqua a tante popolazioni rurali e urbane ormai “ a secco”, dalla difesa di civiltà nomadi a rischio di estinzione all’impegno con i ragazzi di strada delle grandi baraccopoli, il messaggio di AMREF è che salute per l’Africa significa sviluppo in piena autonomia. "Aiutare l'Africa a non aver più bisogno di aiuto" è ciò che motiva il lavoro dell’organizzazione. 14