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Evoluzione delle professioni e significati del tirocinio. Umberto Margiotta Cà Foscari 27-09-07. Incipit.
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Evoluzione delle professioni e significati del tirocinio Umberto Margiotta Cà Foscari 27-09-07
Incipit • Negli ultimi anni la formazione dei futuri professionisti dei settori sociali, sanitari ed educativi ha subito forti trasformazioni. Si sono rinnovati numerosi corsi di laurea, che sono divenuti la via maestra per la preparazione all’esercizio dei servizi professionali. • Questa fase di trasformazione organizzativa e di aggiornamento dei contenuti disciplinari degli studi universitari ha contribuito a far riflettere sull'esigenza di migliorare il rapporto tra contenuti della professione e pratiche professionali durante l'iter formativo, e di valorizzare e diffondere quella speciale forma di "apprendistato della professione" costituita dal tirocinio.
Scenari • Le nuove politiche sociali sono chiamate a focalizzare azioni orientate ad accrescere il “benessere” cosi come definito dall’OMS, particolarmente riferito ai bisogni socio -relazionali e culturali delle comunità locali. • L’attuale contesto di complessità sociale, di apertura dei mercati e delle frontiere ha aumentato il livello di malessere che ha assunto forma di squilibri, incertezze, aumento della domanda di protezione. • In ambito europeo, contestualmente, viene riconosciuta giuridicamente una ampia gamma di diritti sociali, e viene sancita la stretta connessione e interdipendenza delle politiche sociali con quelle economiche e sanitarie. • In Italia le prospettive e aspettative suscitate dalla 328/00 ricevono una battuta di arresto anche a seguito del processo di devoluzione, della carenza di risorse a fronte di una accresciuta e diversificata domanda sociale. • Le professioni di interesse sociale, chiamate ad occuparsi dei processi di promozione e di inclusione sociale, assumono un ruolo fondamentale per la conoscenza della realtà del territorio, per la valutazione del bisogno, per l’approccio globale alla persona attraverso progetti personalizzati, ma anche per la pianificazione di programmi sociali, di piani di zona, di progettazione di interventi e servizi, per la comunicazione istituzionale, per l’ottimizzazione delle risorse nell’ottica della sostenibilità del sistema, per la tutela dei diritti sociali e di cittadinanza.
Evoluzione delle professioni • a) la competizione internazionale, stimolata dai processi di internazionalizzazione dei mercati e di diffusione di nuove tecnologie dell’informazione, è destinata a produrre effetti sostanziali nei mercati dei servizi professionali, conferendo agli stessi un ruolo di iniziativa particolarmente propulsivo per il sistema sia sociale che economico; • b) gli ordini sono, tuttavia, ancora scarsamente convinti che sia necessario, proprio per tutelare gli iscritti, eliminare i vincoli che caratterizzano l’offerta dei servizi dei professionisti protetti; • c) ciò può trovare spiegazione nella storia degli ordini che sono nati per soddisfare esigenze private di tutela del gruppo professionale e, in particolare, per rispondere a un problema di concorrenza; • d) l’evoluzione in senso pubblicistico della disciplina delle professioni ha sostanzialmente legittimato forme di limitazione della concorrenza, stabilendone la funzionalità rispetto al perseguimento di esigenze di interesse generale; • e) questa presunta coincidenza tra interessi pubblici e privati è stata nel corso del tempo sottoposta a un limitato scrutinio.
Alcune domande topiche • Una posizione centrale viene allora assunta dagli operatori e dai servizi stessi e il loro contributo all'inserimento dei novizi nella cultura professionale e al raffinamento delle competenze operative risulta indispensabile e va reso esplicito. • Come può essere attuato? • Quale rilievo deve essere dato all'apprendimento diretto dall'esperienza? • Come progettare un percorso efficace di apprendimento professionale? • Quali interazioni tra esperto e novizio devono essere privilegiate per assicurare l'apprendimento? • In cosa consiste la funzione tutoriale e quali requisiti vanno sviluppati nei tutor delle sedi formative e di quelle dei servizi? • Quali forme di interscambio tra università e servizi possono essere immaginate per dare continuità all'esigenza di rinnovamento e sviluppo professionale?
QUALI LE COMPETENZE DELL’ESPERTO? • Si può ammettere che: • Le competenze professionali sono un insieme diversificato di saperi professionali di ordine cognitivo, affettivo e pratico…. • Il sapere dell’esperto si costruisce appoggiandosi sull’esperienza; e si sviluppa attraverso una articolazione tra teoria e pratica L’esperto è una praticante riflessivo
ALCUNI INTERROGATIVI Quali processi di integrazione teoria/pratica nel vivo della professione possono valere anche per la formazione del futuro operatore/professionista Quali dispositivi attivare durante la formazione iniziale?
CONDIZIONI D’APPRENDIMENTO SAPERI DISCIPLINARI ATTIVITA’ E PROCESSI VERIFICHE VALUTAZIONI …………….. COSTRUIRE LE ATTIVITA’ AMBIENTE DI APPRENDIMENTO GESTIRE IL CLIMA COMUNICAZIONE DELL’ESPERTO ORGANIZZAZIONE DEI GRUPPI ENTRARE IN INTERAZIONE …………… MEDIAZIONI DIDATTICHE strategie strumenti ORGANIZZARE IL CONTESTO Roberta Rigo-SSIS-Veneto
MODALITA’ “DISCRETA” OSSERVAZIONE LAVORO DELLA CLASSE E DELL’INSEGNANTE ANALISI DI MATERIALI (progetti, esercizi, verifiche) E DISCUSSIONE PARTECIPAZIONE AD ATTIVITÀ ESERCITATIVE CONDUZIONE DI INTERVENTI CONCORDATI CON IL DA. PRESENZA NEI CC. E NEI DIPARTIMENTI MODALITA’ “FORTE” ANALISI-SUPPORTO NELLA ORGANIZZAZIONE DI UN MODULO OSSERVAZIONE DELL’AVVIO DEL LAVORO PRODUZIONE E CONDIVISIONE DI MATERIALI (esercizi, verifiche…) FINALIZZATI AL PROGETTO CONDUZIONE GUIDATA DI GRUPPI DI LAVORO GESTIONE DI GRUPPI DI STUDENTI I MODI DEL TIROCINIO
GLI EVENTI DI GRUPPO E LA COSTRUZIONE • DI UN GRUPPO DI LAVORO • Un modello di “interpretazione” • Un modello di intervento • LA DEFINIZIONE DI GRUPPO: • L’oggetto gruppo • Gruppo, gruppo di lavoro e lavoro di gruppo • I CONFINI DI GRUPPO • La dimensione psicologica • La dimensione sistemica Il gruppo di lavoro: le principali questioni
Costruire un gruppo di lavoro: le 7 variabili OBIETTIVO METODO GRUPPO DI LAVORO RUOLI LEADERSHIP COMUNICAZIONE SVILUPPO CLIMA
Le fasi della metodologia di teamworking MANDATO OB.ATTESO PRODOTTO AVVIO COSTITUZIONE GESTIONE VERIFICA 0,5GG 0,5 GG 1,5 GG MONITORAGGIO
Fase di avvio • Lo staff esplicita il mandato al gruppo (individuare una metodologia condivisa di affiancamento degli stagères). • Creazione della mappa delle risorse del team. • Analisi del mandato e condivisione / definizione dell’obiettivo atteso. • Condivisione di alcuni strumenti di monitoraggio. • Lo staff razionalizza ciò che è accaduto AVVIO
Fase di gestione • Lo staff presenta un report relativo all’incontroprecedente (prodotto, strumenti e processi) • Confronto e riflessioni • Inizio dei lavori: pianificazione, progettazione e produzione. • Lo staff razionalizza ciò che è accaduto alla luce del modello di team working GESTIONE
Fase di verifica • Il gruppo presenta il Prodotto • Il gruppo ripercorre la metodologia che ha utilizzato per lavorare, lo staff offre supporto e strumenti per la razionalizzazione. • Confronto e riflessioni • Lo staff razionalizza ciò che è accaduto alla luce del modello di team working VERIFICA
Attrezzarsi sul piano concettuale • 5 Trappole dell’osservare: • bisogna fare i conti con i pregiudizi; • La superficialità è un'altra delle trappole insidiose per l'osservatore. • Le proiezioni costituiscono un'altra delle trappole che insidiano la pratica • le aspettative; • il punto di vista dell'osservatore ;
Il tirocinio come esplorazione • «L'Imperatore della Terra Gialla, vagando a Nord dell'Acquarossa, salì sul monte Cuenlùn e guardò verso il Sud. Al ritorno perdette la sua perla magica. Mandò Conoscenza a cercarla, ma non la trovò. Mandò Chiarosguardo a cercarla, ma non la trovò. Allora mandò Senzameta e la trovò. "Strano davvero", disse l'Imperatore, "che proprio Senzameta sia riuscito a trovarla".» CIUANG ZE