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“Attività di vigilanza e controllo relativa alla disciplina della riproduzione animale”. “Organizzazione dei centri di produzione materiale seminale” . Maurizio Moretti - . Crema, 15 Settembre 2003. ASSOGENE. ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEI CENTRI DI PRODUZIONE GENETICA. ASSOGENE.
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“Attività di vigilanza e controllo relativa alla disciplina della riproduzione animale” “Organizzazione dei centri di produzione materiale seminale” Maurizio Moretti - Crema, 15 Settembre 2003
ASSOGENE ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEI CENTRI DI PRODUZIONE GENETICA
ASSOGENE Si è costituita il 17 Febbraio 1993 con l’adesione di 7 soci fondatori Attualmente i soci sono 16 centri di F.A. che operano nel campo della fecondazione artificiale bovina, suina, bufalina, equina, ovi-caprina e E.T.
OBIETTIVI DI ASSOGENE • Unire le organizzazioni italiane che si occupano di genetica animale • Promuovere e coordinare incontri tecnici e informativi al fine di migliorare e qualificare le professionalità degli associati e degli operatori del settore • Incentivare e coordinare iniziative di ricerca tecnica nel settore
OBIETTIVI DI ASSOGENE • Sviluppare tutte le attività e iniziative necessarie per la qualificazione del prodotto • Rappresentare e sviluppare rapporti di collaborazione con le Associazioni Allevatori e gli Enti Pubblici • Offrire ai propri soci assistenza tecnica/legale e contrattuale
CENNI STORICI SULLA F.A.Prime esperienze e ricerche • Notizie sulla F.A. si trovano a partire dal XIV secolo, epoca in cui pare che gli arabi usassero fecondare artificialmente le proprie cavalle; • Anton Van Leeuwenhoek (1632-1723), inventore del microscopio, fu il primo a vedere gli spematozoi; • Ludovico Jacob (1725) condusse, con esito positivo, prove di f.a. sui salmoni e trote; • Lazzaro Spallanzani (Scandiano 1729-Pavia 1799, sacerdote della congregazione della B.Vergine e S.Carlo di Modena) è universalmente riconosciuto come il padre della F.A.; • Condusse le prime esperienze sulle rane e rospi: dopo avere fissato piccole mutande ai maschi, lasciati copulare con le femmine, dimostrò che nessun uovo era stato fecondato • Nel 1782 egli condusse una prova di fecondazione artificiale sulla cagna: “il giorno 27 Marzo, 62 giorni dopo il primo intervento , la nostra cagna – scriveva L.Spallanzani a Leopoldo Calvani – si è sgravata di quattro figliolini molto vivaci ed una femmina…”;
CENNI STORICI SULLA F.A.Prime esperienze e ricerche • Ilja Ivanovic (1870-1932) sviluppò la F.A. nei cavalli per debellare il morbo coitale maligno; • Nel 1914 Giuseppe Amantea realizzò la prima “vagina artificiale”, strumento utilizzato, nella maggior parte dei casi, per la raccolta del seme; • Nel 1939 Paul Phillips e H.A Lardy e nel 1940 Salisbury misero a punto i primi diluitori a base di tuorlo d’uovo, fosfato di sodio e potassio o sodio citrato; • Polge e Rowson (1952) presentarono al 2° congresso internazionale sulla fisiologia della riproduzione e F.A. il loro metodo di congelamento del seme bovino; • Cassou mise a punto negli anni ’60 il metodo di confezionamento del materiale seminale bovino in paillettes;
CENTRI ITALIANI NEL SETTORE BOVINO 1) ANABORAVA 2) ITALGENETICS 3) ELPZOO 4) ANABORAPI 5) COFA 6) SEMENITALY 7) CIZ 8) C. tori Chiacchierini 9) Ass.Regionale All. 10) ALPENSEME 11) INTERMIZOO 12) AUB-Bologna 13) Centro tori Macerata
CENTRI ITALIANI NEL SETTORE SUINO 1) ELPZOO 2) ZANOTTI 3) APA CUNEO 4) ASOLA 5) MEDICHIMICA 6) Ass.Regionale All. 7) VERONESI 8) SEMENITALY 9) APA ANCONA 10) CAAP 11) APA POTENZA 12) APA COSENZA
CENTRI ITALIANI NEL SETTORE OVI-CAPRINO 1) CIZ 2) Ass.Reg.Sardegna
CENTRI ITALIANI NEL SETTORE BUFALINO 1) COFA 2) CIZ 3) APA ANCONA 4) CHIACCHIERINI
CENTRI ITALIANI NEL SETTORE EQUINO 11) Waldmer Josef 12) Ass.Regionale All. 13) All.Biasuzzi 14) All.Toniatti 15) INTERMIZOO 16) Centro Reg.Inc.Ippico 17) ORSI MANGELLI 18) Istituto Nazionale F.A. 19) Genesi Project 20) Ass.Reg.Allev. 21) CE.SE.VET. 1)All.DAN 2)Centro Ippico Reg. 3) All.CRISTELLA 4) LE FONTANETTE 5) SOCCINI 6) All.SERENISSIMA 7) La Quercia Verde 8) All.S.Michele 9) All.Mariano 10) SAMPIERI
Attività dei centri di F.A. La Legge 15 Gennaio 1991, n.30, relativa alla “Disciplina della riproduzione animale”, le successive modifiche ed integrazioni disposte con la Legge 3 Agosto 1999n.280, il regolamento di attuazione D.M. 19 Luglio 2000, n.403, ed il Decreto del Ministro delle Politiche Agricole e Forestali 12 Febbraio 2001 pubblicato sulla GU del 19/03/2001, n.65, stabiliscono i criteri generali e gli aspetti organizzativi cui devono fare riferimento le attività relativa alla riproduzione animale per le specie bovina, bufalina, suina, ovina, caprina, equina e embryo transfer.
“SISTEMA ITALIA”nel miglioramento genetico • Organizzazione degli allevatori: • Gestione libri genealogici • Controlli funzionali-valutazioni morfologiche • Definizione obiettivi di selezione • Elaborazione indici genetici • Ente Pubblico • Controllo e verifica del processo selettivo • Controllo e verifica della fase produttiva e distribuzione del materiale seminale • Supporto economico nei programmi di miglioramento genetico • Centri di F.A. • Scelta dei riproduttori • Programmi di prove di progenie • Allevamento-controllo sanitario • Produzione, stoccaggio e distribuzione del materiale seminale • Marketing
SCELTA DEI RIPRODUTTORI Delibera della commissione tecnica ANAFI • Per PADRI:i soggetti potranno essere unicamente scelti tra il migliore 1% della lista interbull per PFT • Per MADRI: i soggetti potranno essere scelti tra i migliori 2% della lista PFT
OPERATIVITA’ DEI CENTRI DI F.A.: SCELTA TORO PADRI MADRI ACCOPPIAMENTO
OPERATIVITA’ DEI CENTRI DI F.A.: SCELTA TORO Nascita del toro Controlli sanitari Controlli genetici INVIO TORO AL CENTRO GENETICO
TEMPI OPERATIVI PER RAZZA FRISONA Riportato alla FA se ha i requisiti minimi richiesti dalla Ass.Nazionale di razza Macello
Costo medio per toro P.P. • 24.000 Euro per la razza frisona Costi gestionali, amministrazione, ammortamenti Selezione dei riproduttori da parte dei sire analysts – acquisto toro Allevamento tori,prove sanitarie, perdite Centro genetico, trasporti, servizi Costi di produzione, stoccaggio, distribuzione e incentivi agli allevatori
Costo per toro provato miglioratore • La forte competizione in atto a livello mondiale comporta un’elevata pressione di selezione • Solo il materiale seminale di 1 toro su 25 soggetti messi in prova di progenie viene commercializzato Il costo di un toro provato miglioratore risulta mediamente di 675.000 Euro
Numero dosi di seme bovino distribuite dai centri italiani per razza (fonte Assogene)
ORIENTAMENTO DEL MERCATO • Globalizzazione della genetica • Tendenza delle organizzazioni di F.A. ad attuare processi di integrazione • Maggiore apertura dei mercati • Aumento delle occasioni di confronto internazionale • Integrazioni a livello internazionale dei sistemi di valutazione (Interbull) • Applicazione nuove tecniche di biologia molecolare Q.T.L. (Quantitative Trait Loci) per accelerare il progresso genetico nella popolazione bovina e suina • Tendenza a concentrare gli animali in allevamenti di maggiori dimensioni • Aumento della professionalità degli allevatori
ORIENTAMENTO DEL MERCATO • Aumento della competitività • Il mercato richiede: • Animali produttivi, longevi, resistenti alle mastiti, corrispondenti alle nuove tecnologie, nuove condizioni di allevamento • Maggiori garanzie sulla sanità dei riproduttori, indenni da tutte le malattie trasmissibili con la fecondazione artificiale, allevati secondo modelli che garantiscano il benessere degli animali • Salubrità e capacità fecondante del prodotto • Tracciabilità del prodotto
Numero di inseminazioni 100% 75% 25%
Numero di inseminazioni artificiali 100% 85% 15%