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Strumenti a corda

Strumenti a fiato. Strumenti a corda. Strumenti a percussione. Strumenti tastiera. Strumenti a fiato. Legni e ottoni: Imboccatura diretta : Flauto traverso , ottavino . Becco o fischietto : Flauto diritto (o dolce). Ancia semplice : Clarinetto , clarinetto basso , sassofono .

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Strumenti a corda

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Presentation Transcript


  1. Strumenti a fiato Strumenti a corda Strumenti a percussione Strumenti tastiera

  2. Strumenti a fiato • Legni e ottoni: • Imboccatura diretta:Flauto traverso, ottavino. • Becco o fischietto: Flauto diritto (o dolce). • Ancia semplice:Clarinetto,clarinetto basso, sassofono. • Ancia doppia:Oboe,corno inglese,fagotto,controfagotto. • Bocchino:Tromba,corno francese,trombone,basso tuba.

  3. Flautotraverso INFORMAZIONI GENERALIIl flauto traverso cominciò ad entrare nelle orchestre più importanti nel settecento ma solo nell'ottocento, quando ormai si era modificato, entrò nelle orchestre più importanti. Il flauto traverso era conosciuto in Cina già nel 900 a.C. Intorno al 1100 d.C. raggiunse l'Europa, dove venne utilizzato nelle zone di lingua tedesca. Da qui nacque l'antico nome di flauto tedesco per il flauto traverso. Nei flauti traversi, come negli strumenti tipici dell'orchestra occidentale, nell'indiano bansri e nel cinese di, l'imboccatura è ricavata direttamente nel tubo, mentre nei flauti a imboccatura terminale il foro d'apertura è posto all'estremità del tubo (come nell'arabo ney).COME SI OTTIENE IL SUONOTenendolo trasversalmente in prossimità delle labbra. un suono è prodotto direttamente dal soffio del suonatore che urtando contro la piccola imboccatura, forma tra l'interno e l'esterno dei velocissimi vortici che mettono in movimento la colonna d'aria contenuta nel tubo dello strumento.

  4. Ottavino • L’ ottavino è simile al flauto ma più piccolo. La sua estensione è un’ ottava più alta di quella del flauto ed è lo strumento più acuto di tutta l’ orchestra. • Famiglia:legni. • Estensione: circa tre ottave. • Materiale: metallo o legno. • Dimensioni: circa 33cm di lunghezza e 13 mm di diametro. • Curiosità: il nome “ottavino” deriva dal fatto che suona un’ ottava sopra il flauto traverso.

  5. Flauto dolce (diritto) INFORMAZIONI GENERALIStrumento a fiato tubolare nel quale sono solitamente aperti dei fori (7 anteriori e 1 posteriore), che opportunamente chiusi o aperti dalle dita del suonatore determinano una differente altezza delle note. Di legno o di metallo, il flauto si distingue in flauto diritto, flauto dolce, flauto di Pan e flauto traverso. Il flauto possiede un suono leggero e corposo e robusto nel registro grave, per questo è utilizzato per alcuni a soli di particolare atmosfera, come nell'apertura del 'Prélude à l'Après-Midi d'un Faune' di Debussy. Il registro più acuto del flauto, e di conseguenza anche l'ottavino, è decisamente penetrante e può essere sentito in qualsiasi tipo di scrittura orchestrale. In questo ambito è spesso utilizzato in passaggi che prevedono il tutto orchestrale, raddoppiando sovente la parte dei violini. Tra i maggiori flautisti del nostro tempo, ricordiamo Severino Gazzelloni.

  6. Clarinetto Il clarinetto è uno strumento musicale a fiato ad ancia semplice appartenente alla famiglia dei legni. Il suono del clarinetto è limpido e grintoso. Nella sua estensione si divide in diversi registri, ognuno con le proprie particolarità. Il registro grave è dolce, vellutato e malinconico, quello centrale è goliardico e allegro mentre quello acuto è chiaro e cristallino. Il clarinetto è costituito da una camera cilindrica alla cui estremità superiore c'è il bocchino e a quella inferiore una svasatura a campana. Il legno utilizzato per costruire il clarinetto è l'ebano che gli conferisce il caratteristico colore nero. Sul clarinetto sono presenti ventiquattro fori di dimensioni differenti. Sette fori, di cui sei circondati da anelli, vengono chiusi dalle dita, gli altri vengono chiusi dai cuscinetti azionati dalle diciotto chiavi o dagli anelli. Il clarinetto è diviso in cinque parti unite ad incastro con guarnizioni in sughero che svolgono funzioni diverse. Partendo dall'alto c'è il bocchino, corredato di ancia e fascetta, che serve a produrre le vibrazioni sonore. Segue il barilotto che fa risuonare le vibrazioni. Poi c'è la parte centrale costituita dal corpo superiore e quello inferiore. Su queste due parti ci sono i fori, le chiavi e gli anelli e, mediante impostazione delle dita, le vibrazioni vengono modellate per ottenere i suoni desiderati.

  7. È uno strumento ad ancia semplice, il suo bocchino porta infatti una sola linguetta vibrante.Il clarinetto è uno strumento agile e brillante, dotato di un'estensione eccezionale, così che si presta bene sia alle melodie spianate sia ai passaggi di considerevole virtuosismo. Il suo timbro è ricco, pastoso e morbido. Nell'orchestra si impiegano generalmente tre clarinetti. Clarinetto basso

  8. Sassofono Il sassofono (detto anche sax), è uno strumento musicale a fiato ad ancia ideato attorno al 1840 dal costruttore di strumenti belga Adolphe Sax.Il sassofono combina, nella sua costituzione, l'ancia semplice, il bocchino del clarinetto con un corpo metallico e una forma conica, in versione ampliata, del tubo dell'oboe. Il corpo presenta 20 fori, coperti da calottine, che si possono aprire e chiudere a gruppi tramite 6 tasti, o chiavi, azionati da indice, anulare e medio di ciascuna mano. Altri 2 fori, detti portavoce, vengono usati per produrre note di un'ottava superiore o inferiore a quella della gamma normale.La maggior parte dei componenti della famiglia dei sassofoni ha l'estremità ricurva come quella del clarinetto basso; altri, come il soprano, hanno forma dritta a somiglianza del clarinetto standard.I sassofoni più comuni sono il soprano, il contralto, il tenore e il baritono, dotati tutti di una estensione di circa 2 ottave e 1/2.La qualità timbrica va dal dolce, flautato e morbido, al freddo e metallico.

  9. Oboe • Strumento ad ancia doppia, l’ oboe risale alla metà del XVII secolo e venne diffuso dai musicisti francesi della corte del Re Sole. Nel corso dei secoli ha subito modifiche e perfezionamenti, ma ha sempre mantenuto un indispensabile ruolo nell’ orchestra. Il suo timbro è velato, nasale, ingenuo e malinconico, adatto soprattutto a passi cantabili, più che a passi virtuosistici.

  10. Il corno inglese è di dimensioni maggiori dell'oboe, si distingue da esso anche per la caratteristica campana "a boccia" e il bocchino arcuato. Il suo timbro è dolce, malinconico, e si presta anch'esso molto bene a suggerire immagini pastorali.Nell'orchestra entrano normalmente tre oboi, di cui il terzo viene frequentemente alternato con il corno inglese. Corno inglese

  11. Strumento a fiato, in legno, ad ancia doppia, con tubo conico ripiegato a U e terminante con un padiglione. Il fagottoebbe origine nel XVI sec. dall'antica bombarda; subì una serie di perfezionamenti (nel corso del XVII sec.) e pare sia stato impiegato per la prima volta in orchestra nel Pomo d'orodi Cesti (1667). Attualmente ha un'estensione di tre ottave e mezza (dal si bemolle grave, sotto il do1, al mi-fa4), la sua musica viene notata nelle chiavi di basso e tenore. Il timbro, solenne e vibrante nel registro basso e centrale, un poco nasale nell'acuto, si presta a effetti caricaturali e grotteschi, ma anche a una cantabilità penetrante ed espressiva. Fagotto

  12. Controfagotto INFORMAZIONI GENERALIE' conosciuto fin dagli inizi del seicento ed è lo strumento più grosso della sezione dei legni, due volte più grande del fagotto. I suoni che produce sono forti e gravi: è infatti intonato un'ottava più bassa del fagotto ed è anche esso, a doppia ancia con la canna ripiegata. Si può considerare lo strumento più grave dell'orchestra ed il suo timbro si presta ad evocare situazioni grottesche, tragiche o paurose.Venne molto utilizzato per le opere drammatiche ed in moltissime partiture da Mozart, Weber e Vivaldi, che sfruttarono il suo suono scherzoso e grottesco.

  13. Strumento a fiato di ottone, munito di bocchino curvilineo e di tre pistoni, formato da un tubo ripiegato su se stesso, cilindrico per tre quarti della sua lunghezza, conico per la parte rimanente, che termina con un padiglione. Di origini assai remote, la trombaera nota alle antiche civiltà e utilizzata come strumento militare o per riti religiosi. Se ne conoscevano diversi tipi: la tromba d'argento degli Ebrei, la tromba diritta dei Greci, il lituoo cornodei Romani, ecc. La tromba fu anche uno degli strumenti di più antico uso orchestrale. Già nel XVII sec. era impiegata in opere e cantate e nel 1638 fu pubblicato a Francoforte un trattato sul Modo per imparare a sonare la tromba. Intorno alla fine del XVIII sec. fu applicato allo strumento un tubo addizionale in seguito ripiegato a U e situato nella parte inferiore dello strumento. Con l'introduzione dei pistoni, all'inizio dell'Ottocento, fu possibile ottenere tutti i suoni della scala cromatica, mentre la primitiva tromba “naturale” produceva solo un suono fondamentale e la sua serie di armonici. Tra i diversi tipi di tromba oggi esistenti, i più comuni sono quelli in si bemolle e in do. Di timbro limpido e squillante, generalmente impiegata per ottenere effetti solenni ed eroici, le sue risorse espressive sono state straordinariamente ampliate con l'avvento del jazz, che ne ha inoltre prospettato un uso virtuosistico prima impensato. La sonorità della tromba può essere modificata mediante l'impiego di vari tipi di sordina. Tromba

  14. Corno francese INFORMAZIONI GENERALIIl modello che oggi usiamo deriva dai corni da richiamo e da caccia nell' epoca medioevale e rinascimentale: da non confondere con il corno inglese che è invece un oboe contralto.E' uno strumento a fiato con apertura conica e dal corpo metallico (un tempo ricavato direttamente da un corno animale). Il corno da orchestra fu utilizzato a partire dal 1650 circa, il corno da caccia venne invece introdotto in orchestra nei primi anni del Settecento e successivamente con l'invenzione dei pistoni si ottenne la possibilità di alterare l'altezza dei suoni per poter suonare in un maggior numero di tonalità. L'esecutore poteva così modificare la lunghezza del tubo vibrante semplicemente muovendo un dito. Il moderno corno ha tre pistoni, un canneggio circolare che termina da un lato con una svasatura a campana e dall'altro con un bocchino a imbuto che dà al corno il suo caratteristico timbro soffice e profondo. Molte orchestre moderne comprendono nell'organico quattro corni.

  15. Trombone Il trombone è uno strumento musicale della classe degli aerofoni, sottoclasse ottoni. Nella versione moderna e più comune è noto come trombone a tiro o trombone a coulisse, ed è caratterizzato da una pompa mobile (“coulisse” o “tiro”) a forma di U che unisce due tubi paralleli ed è in questo modo allungabile modificando il percorso dell’aria e l’intonazione dell’armonico di base. Esiste anche il trombone a pistoni che è strutturato sul medesimo principio della tromba. Il musicista che suona il trombone è chiamato trombonista. Il trombone fu il primo tra gli ottoni a disporre degli armonici nelle sette posizioni degli attuali strumenti a pistoni, e di conseguenza della scala cromatica, grazie alla coulisse, per cui veniva in origine considerato il più perfetto degli strumenti a bocchino.

  16. Il basso tuba è lo strumento più grave della famiglia degli ottoni. Il timbro è potente e oltre che ad ottenere effetti grotteschi o paurosi, si presta egregiamente a rinforzare i crescendi di tutta l'orchestra. È lungo quasi undici metri, e anche se le sue dimensioni risultano ridotte dal fatto che il tubo è ritorto a spirale come nel corno, il suo peso non indifferente lo rende di difficile manovrabilità. Il tubo ha forma conica e, raccolto come nel corno e nel trombone, viene tenuto praticamente in braccio dallo strumentista. Molti di questi strumenti hanno tre chiavi, ma ve ne sono anche alcuni che ne possiedono quattro o cinque per poter raggiungere le note più gravi. L'imboccatura, come nella tromba e nel trombone, è a tazza. Basso tuba

  17. Strumenti a corde STRUMENTI A CORDE STROFINATE VIOLINO VIOLA VIOLONCELLO CONTRABBASSO. STRUMENTI A CORDE PIZZICATE ARPA MANDOLINO CHITARRA CLASSICA O ACUSTICA.

  18. Violino Il violino è uno strumento musicale, della famiglia delle viole; il violino è costituito da una cassa, dalla caratteristica forma curvilinea, da essa si disparte un breve manico alla cui estremità sono assicurate le quattro corde che vanno a terminare al fondo della cassa di risonanza; il violino si suona con un archetto che viene passato sulle corde producendo diverse tonalità di suoni. L’età d’oro del violino incominciò nel periodo finale del Barocco ed ecco che Il violino viene definito la voce della musica "classica". Come l'orchestra, di cui è lo strumento più rappresentativo,il violino è infatti associato a quel genere musicale colto definito impropriamente "classico". La denominazione moderna di "violino" apparve per la prima volta nel 1577; il primo costruttore fu il liutaio bresciano G. Bertolotti. Si è comunque certi di ritenere l' Italia la patria del violino e a tale fama contribuirono le celeberrime famiglie di liutai: Amati, Stradivari, Guarnirei. Il violino viene tuttora considerato lo strumento virtuosissimo per eccellenza. Famose pagine per il violino furono scritte da Mozart, Beethoven, Paganini, Brahms, Mendelssohn, Cajkoviskij. Ma al di là di questo violino, quello della "grande musica" eseguita nei teatri.

  19. la viola moderna non è che un violino di dimensioni più grandi di circa 1/7. Come il violino, si suona appoggiandola alla spalla sinistra. Il suo timbro meno brillante, è però gradevolissimo, morbido, carezzevole, leggermente nasale. Nell'orchestra le viole sono presenti nel numero di otto, dodici. La loro funzione è meno appariscente di quella dei violini, molto sovente però la loro bellissima voce di contralto viene impegnata anche per " cantare " una certa melodia. Opere : un esempio significativo, in cui le viole suonano all'unisono con i violoncelli, con un effetto pieno di commossa dolcezza, si trova nel finale della Nona Sinfonia di Beethoven : il famoso " Inno alla gioia ". Viola

  20. Violoncello Strumento musicale ad arco della famiglia del violino, ma di dimensioni più che doppie rispetto a questo, dotato di quattro corde accordate per quinte: do1sol1 re2 la2.La lunghezza della cassa armonica del violoncello è solitamente di 75 cm. La forma esteriore e le parti interne di cui si compone sono simili a quelle del violino e della viola, come pure il legno impiegato per la sua costruzione. Lo strumento viene suonato ponendolo fra le ginocchia appoggiato sul suolo mediante un puntale di legno o metallo di altezza regolabile. Data la sua notevole estensione, compresa fra il do1 e il mi5 (e oltre), nella notazione della musica per violoncello ci si serve di tre chiavi: quella di basso per le prime due ottave, quella di tenore per il registro centrale, quella di violino per le due ottave superiori. Il suo timbro è profondo e corposo nel registro grave, caldo e brillante in quello medio, intenso e penetrante in quello acuto. Già costruito dagli Amati e da Gasparo da Salò, ma per lungo tempo impiegato solo nel basso continuo, il violoncello comparve come strumento solista verso la fine del Seicento in composizioni di G. B. Bononcini (figlio), D. Gabrielli, A. Ariosti, ecc. Nei primi decenni del Settecento si ebbero creazioni di eccezionale valore con Bach (6 Suites per violoncello solo, 1720) e con Vivaldi (6 Sonate a violoncello e basso, 1740 circa), mentre nella seconda metà del secolo il maggior impulso alla musica per violoncello fu dato da L. Boccherini, insigne violoncellista e autore di sonate e concerti per violoncello e, in particolare, di composizioni da camera (quartetti e quintetti) nelle quali il violoncello assunse fondamentale importanza.

  21. Il contrabbasso, detto anche basso di viola o semplicemente basso è, tra gli strumenti ad arco, il più voluminoso e con il registro più grave. Esso infatti raggiunge le tonalità musicali più basse e nel tipo a quattro corde, il più usato, possiede un' estensione dal Mi (prima ottava) e arriva al RE (quarta ottava del pianoforte).Strumento ad arco della famiglia del violino, misura Cm 180 e ha quattro corde accordate per quarte. Esistono anche contrabbassi a tre oppure a cinque corde: quest' ultimo tipo ha un' estensione più grave. In ogni caso il suono che lo strumento produce risulta di un' ottava inferiore rispetto alla posizione delle note sul pentagramma. Contrabbasso

  22. Arpa Il telaio a forma triangolare è di legno d’acero, mentre le corde, 47 in tutto, sono tese parallelamente tra loro e vanno dalla cassa armonica, lato inferiore vicino all’esecutore, alla mensola, lato superiore a forma di S rovesciata.

  23. Mandolino Strumento musicale a corde pizzicate, simile a una piccola mandola, di cui costituisce una varietà.Il mandolino, che ebbe origine e diffusione in Italia dal Cinquecento, è dotato di quattro, cinque o sei corde doppie variamente accordate, che si pizzicano per mezzo di un plettro d'osso o di metallo flessibile. Esistono vari tipi di mandolini, con caratteristiche differenti. Tra i più diffusi sono quello napoletano, con quattro corde doppie, e quello milanese, più antico, con cinque o sei corde doppie.Pur essendo strumento popolare, è stato impiegato anche nella musica dotta, e talvolta nell'opera. Vivaldi compose un concerto per mandolino e uno per due mandolini e orchestra.

  24. CHITARRA CLASSICA O ACUSTICA Il principio fondamentale di uno strumento acustico a corde, di qualunque tipo esso sia, si basa sulla vibrazione delle corde stesse e sulla successiva emissione di onde sonore. La semplice vibrazione, pur producendo suddette onde, non è sufficiente affinché queste ultime possano essere udite perfettamente dal nostro orecchio. Un esempio può essere la chitarra elettrica non amplificata: se si colpisce con un plettro o con le dita una corda facendola vibrare, si può costatare come il volume della nota suonata sia relativamente basso e quindi poco udibile. Per porre rimedio a questa situazione, si deve ricorrere ad un amplificazione del suono che rappresenta la fondamentale differenza fondamentale tra chitarra elettrica e chitarra acustica. Infatti mentre nel primo caso per l’amplificazione si utilizzano dei componenti elettronici nel secondo caso si utilizza un corpo vuoto. Questo corpo vuoto, presente in tutte le chitarre acustiche, è definito cassa armonica.

  25. Strumenti a percussione Timpani Xilofono Vibrafono Marimba Campanelli Campane tubolari Tamburi

  26. Timpani Strumenti a percussione ad altezza determinata. I timpani sono gli strumenti a percussione più importanti dell’orchestra. Parti obbligate per i timpani fecero la loro apparizione nelle partitura orchestrale alla metà del XVII secolo. Nell’orchestra classica erano utilizzati generalmente due timpani, intonati rispettivamente in relazione alla tonica e alla dominante (il primo e il quinto grado della scala); un terzo timpano fu aggiunto nel corso del XIX secolo. Le orchestre odierne ne impiegano generalmente quattro, anche se numerose composizioni ne esigono cinque: spesso è richiesto ai percussionisti di suonare più di un timpano alla volta (come nel caso della Sagra della Primavera di Stravinskij, 1913).Un altro tipo di tamburo a suono determinato presente in orchestra è il roto-tom, sviluppato a partire dal tom-tom, uno strumento che produce un suono determinato ruotando la parte superiore del tamburo.

  27. Lo xilofono è uno strumento molto antico forse uno dei primi strumenti armonici. E' uno strumento a percussione, e quindi abbastanza semplice da usare. In genere è formato da barre di legno di misura e spessore diversi montate su una cassa armonica. Può avere molte barre e una ampia estensione sonora. Quello presentato nella foto è composto da tre sole barre di legno di castagno (molto sonoro) che compongono un accordo (accordo di LA). Può essere suonato tenuto sospeso oppure appoggiato sulle gambe. La posizione seduta prevede che ci si sieda per terra con la gambe distese e poco divaricate a formare una V; si appoggia lo xilofono sulle gambe e si suona. Lo spazio che si crea tra le gambe, il suolo e le barre forma una cassa armonica naturale. Nella fotografia è presentata anche una scatola sonora in legno di acero. Xilofono

  28. Vibrafono Il suono di ogni tasto viene amplificato da un tubo metallico di lunghezza opportuna posto al di sotto del tasto stesso, chiamato anche risonatore tubolare o canna di risonanza. Un'elica posta in cima ad ogni tubo viene fatta ruotare tramite un motore elettrico a velocità controllabile. Questo congegno varia l'intensità del suono emesso in relazione alla velocità del motore, generando l'effetto vibrato. Un pedale di smorzamento simile a quello presente sul pianoforte consente all'esecutore di intervenire sulla lunghezza della nota prodotta. Il suono caldo di questo strumento lo rende molto adatto alla musica jazz. I vibrafoni tradizionali hanno un'estensione di tre ottave, ma esistono modelli con estensione di quattro ottave. Il vibrafono ha molte caratteristiche comuni con lo xilofono, nel quale però i tasti sono in legno. Oltre che nel jazz e nella musica leggera, il vibrafono ha avuto larga diffusione anche nella musica del Novecento e contemporanea. Tra i primi grandi compositori a farne uso in orchestra, Alban Berg nell'opera Lulu e , in Italia, Luigi Dallapiccola nei Canti di prigionia e Alfredo Casella nella Missa solemnis pro pace.

  29. Marimba Strumento musicale dei neri africani costituito da una serie di tavolette di legno duro al di sotto delle quali sono collocate zucche vuote che fungono da risonatori.La moderna marimba utilizzata nell'orchestra trae il nome dallo strumento popolare africano e centro americano ed è una versione ampliata dello xilofono.

  30. Campanelli I campanelli si possono chiamare anche Glockenspiel. È formato da una serie di piccole lamine d’acciaio, dette campanelli, disposte in scala diatonica o cromatica. Il suono è metallico e cristallino: per ottenerlo si usano bacchette di legno duro.

  31. Campane tubolari Questo strumento, inventato nell’ Ottocento, viene talvolta usato in orchestra per sostituire il suono delle campane vere e proprie. È formato da tubi metallici variamente intonati che vengono percossi con martelli azionabili anche mediante tastiera. Questi tubi, di ottone o di acciaio, sono sospesi ad un telaio e hanno lunghezze e diametri diversi. Il loro suono è molto vibrato e suggestivo.

  32. Tamburi Strumento musicale a percussione costruito con una o due membrane tese e fissate a una cassa cava di struttura semisferica o tubolare. Le membrane possono essere percosse direttamente dalle mani o tramite bacchette. La cassa, oltre a permettere alle membrane di essere ben fissate e rimanere tese, funziona anche come risuonatone. Le casse dei tamburi di tipo tubolare possono variare dalla forma cilindrica della grancassa, alla forma a barile di alcuni tamburi indiani e cinesi, alla forma a calice del darabuka, tamburo a membrana singola.Se la cassa è troppo ristretta per fungere anche da risonatore, come nel tamburello, lo strumento è definito tamburo a cornice. I tamburelli presentano una superficie singola e coppie di dischetti metallici inserite nel supporto ligneo a distanze regolari. Lo strumento può essere agitato senza soluzione di continuità, ottenendo così il caratteristico suono scintillante dato dalla percussione delle coppie di dischetti, oppure semplicemente percosso con il pollice, in modo da ottenere una percussione dei dischetti più lieve, o infine percosso con le nocche.I tamburi con cassa semisferica e con membrana unica sono invece detti timpani. Questi ultimi vengono generalmente suonati in coppie e possono essere intonati ad altezze prestabilite; questo tipo di tamburi, oltre ai timpani dell'orchestra occidentale, comprendono le naqqara della musica islamica, dalle quali discendono direttamente le naccare diffuse nell'Europa medioevale; e infine la baya, una coppia di tamburi noti come tabla, suonati nell'ambito della musica indiana.Diffuso nell'India settentrionale e utilizzato nell'ambito della musica classica della regione, lo strumento consiste di due tamburi, il dagga o bayan, a forma di tazza da tè e suonato con la mano sinistra, e il leggermente più alto dayan, suonato con la mano destra.

  33. Strumenti a tastiera Corde Battute: Pianoforte Corde pizzicate: Clavicembalo Aria: Organo

  34. Pianoforte Il pianoforte è costituito da cinque parti principali: • la cassa (o tavola armonica) • la struttura portante ed il rivestimento esterno di legno stagionato • il blocco tastiera/meccanica • la cordiera • i pedali Lo strumento dispone di 88 tasti, 52 bianchi e 36 neri, disposti nella classica successione che intervalla gruppi di due e tre tasti neri. La nota Do, a partire dalla quale è possibile eseguire la scala di Do maggiore, priva di alterazioni, è il tasto bianco situato esattamente prima di ogni successione di due tasti neri. Questi ultimi, in genere, in considerazione della tonalità della melodia da eseguire, vengono chiamati bemolle o diesis a seconda del caso in cui si riferiscano alla nota che li segue o a quella che li precede. Nei due casi, comunque, essi producono un suono che risulterà inferiore o superiore di mezzo tono rispetto ai tasti bianchi contigui. Ad esempio il tasto nero immediatamente successivo al Do si chiama Do diesis; lo stesso tasto nero, considerato come tasto immediatamente precedente il Re, si chiama Re bemolle

  35. Clavicembalo Con il termine clavicembalo si indica una famiglia di strumenti musicali a corde di origine italiana, dotati di tastiera, tra questi il più noto e il grande strumento attualmente chiamato clavicembalo, ma anche i più piccoli virginali e la spinetta. Questi strumenti generano il suono pizzicando una corda e non colpendola, come avviene nel pianoforte o nel clavicordo. La famiglia del clavicembalo ha probabilmente avuto origine quando una tastiera è stata adattata su di un salterio, fornendo così un mezzo per pizzicare le corde. Il termine stesso deriva dal latino clavis, chiave intesa come il meccanismo che utilizza il movimento del tasto per azionare il leverismo retrostante, e cymbalum, antico strumento musicale che veniva suonato arpeggiando o pizzicando le corde.

  36. Organo Progettato nel 1903 dalla casa organaria torinese di Carlo Vegezzi Bossi, l'organo nella sala dei concerti della Società Filarmonica di Trento veniva terminato nel 1907. L'atto di collaudo, realizzato il 18 maggio del 1907, porta la firma di due tra i più illustri organisti d'Italia, Marco Enrico Bossi e Giuseppe Terrabugio. Si trattava di uno strumento a trasmissione pneumatica a due manuali che seguiva gli orientamenti fonici allora sostenuti dai ceciliani. L'organo veniva posto nella parete cieca della sala, sorretto da un'apposita cantoria con una splendida facciata di 105 canne suonanti divise in tre piramidi, nella stessa posizione occupata oggi. Lo strumento serviva innanzitutto alla classe d'organo della Scuola musicale interna alla Filarmonica e in secondo ordine alle serate concertistiche. La distruzione dei grandi finestroni durante i bombardamenti su Trento nella seconda guerra mondiale, tolse allo strumento ogni riparo protettivo, portandolo a diretto contatto con l'ambiente esterno. Forti spostamenti d'aria, esalazioni fumogene, caduta di acqua e calcinacci provocarono un gravissimo deterioramento nello strumento, sia nelle parti meccaniche che in quelle foniche. Terminata la guerra l'insegnante d'organo don Attilio Bormioli, segnalandone il degrado, chiedeva più volte l'intervento del Comune.

  37. LAVORO REALIZZATO DA: LODOVICI RICCARDOMARANI MIRCO

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