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P.A. Mandò Fisica Nucleare e Beni Culturali II I. Misure con PIXE-esterno sui manoscritti. rigature tempere nelle miniature inchiostri carta, pergamena, papiro. Analisi di miniature. Misure con PIXE-esterno sui manoscritti - te mp er e nelle miniature.
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P.A. MandòFisica Nucleare e Beni CulturaliIII Villa Gualino, febbraio 2002
Misure con PIXE-esterno sui manoscritti • rigature • tempere nelle miniature • inchiostri • carta, pergamena, papiro
Misure con PIXE-esterno sui manoscritti -tempere nelle miniature • analisi di centinaia di miniature in manoscritti dell’Italia centrale dal XII al XV secolo • dimostrata un’evoluzione col tempo nell’impiego dei pigmenti per i vari colori • contributo alla soluzione di specifici problemi di attribuzione
Misure con PIXE-esterno sui manoscritti -tempere blu • uso esteso del lapislazzulo fin dal secolo XII • probabilmente il carattere “sacro” del contenuto dei testi implicava l’uso di un materiale prezioso, indipendentemente dal valore artistico della decorazione • il carattere quantitativo delle misure consente una differenziazione fra i differenti tipi di lapislazzulo
Misure con PIXE-esterno sui manoscritti -tempere verdi • si è trovato che venivano usati diversi pigmenti o miscele • è possibile discriminare malachiti di origine diversa sulla base del contenuto di impurezze • uso sorprendente del lapislazzulo in miscele blu-giallo per ottenere il verde
Misure con PIXE-esterno sui manoscritti -tempere gialle • gialli organici usati nei periodi più antichi • evoluzione a orpimento e giallo di piombo e stagno (“giallolino”) • le due varietà di giallolino rendono possibile una discriminazione cronologica
PIXE differenziale • PIXE “tradizionale” non dà informazioni sulla distribuzione in profondità degli elementi • un possibile rimedio è quello di misurare sullo stesso punto a energie di fascio differenti • il diverso range delle particelle e il diverso andamento delle sezioni d’urto di produzione X per i differenti elementi, in funzione dell’energia del fascio, permettono in effetti una informazione almeno qualitativa sulla distribuzione stratigrafica degli elementi
Come ottenere diverse energie • agire sui parametri dell’acceleratore operazioni lunghe e relativamente complesse problema di riposizionamento • lavorare all’energia massima, e utilizzare “degradatori” di energia di diverso spessore scelta del materiale per i degradatori non monocromaticità del fascio allargamento della sezione del fascio
Misura della composizione degli inchiostri - Obbiettivi • confronto della composizione con ricette antiche scarsa documentazione storica terminologia ambigua e qualitativa • indagine sugli effetti del restauro delle carte • discriminazione fra inchiostri diversi per attribuzioni o datazioni indirette
Inchiostri antichi • inchiostri di nerofumo (non analizzabili con PIXE) • inchiostri metallo-gallici miscele di vetrioli (solfati di ferro e altri metalli, che spesso ne contengono diversi in quantità rivelabili) con tannini (essenze vegetali estratte dalle noci di galla)
PIXE con fascio esterno per l’analisi degli inchiostri • caratterizzazione quantitativa dei metallo-gallici • la traccia d’inchiostro è abbastanza larga non c’è bisogno di microfasciset-up semplice • alta sensibilità correnti molto basse (< 100 pA) nessun rischio di danno • analisi molto veloce“campionamento” esteso • non esistono tecniche competitive (non distruttive)
Caratterizzazione PIXEdegli inchiostri • i parametri caratterizzanti più utili sono i rapporti fra le quantità dei diversi metalli • le quantità relative di Fe, Ni, Cu, Zn, Pb possono variare di molto fra inchiostro e inchiostro • i rapporti fra questi metalli - dedotti dalle intensità dei corrispondenti raggi X - sono poco influenzati da effetti di matrice