1 / 54

X INCONTRO DEL CLUB DELL’OMOTOSSICOLOGIA Taormina - Giardini Naxos 26-27 febbraio 2005

X INCONTRO DEL CLUB DELL’OMOTOSSICOLOGIA Taormina - Giardini Naxos 26-27 febbraio 2005. INFEZIONI RESPIRATORIE RICORRENTI (IRR) Ottimizzazione della strategia preventiva. Dott. Antonello Arrighi Specialista in Pediatria.

chick
Download Presentation

X INCONTRO DEL CLUB DELL’OMOTOSSICOLOGIA Taormina - Giardini Naxos 26-27 febbraio 2005

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. X INCONTRO DELCLUB DELL’OMOTOSSICOLOGIATaormina -Giardini Naxos26-27 febbraio 2005 INFEZIONI RESPIRATORIE RICORRENTI (IRR) Ottimizzazione della strategia preventiva Dott. Antonello Arrighi Specialista in Pediatria

  2. Le infezioni respiratorie ricorrenti (IRR) sono il principale problema clinico che il pediatra di base affronta specialmente durante la stagione invernale

  3. DEFINIZIONE Per Infezioni Respiratorie Ricorrenti (IRR) si intende una sindrome clinica caratterizzata dal ripetersi, con frequenza sicuramente superiore alla norma, di infezioni che interessano le vie respiratorie

  4. Infezioni Respiratorie Ricorrenti • INTERESSANO LE VIE RESPIRATORIE: • Alte • Segmento nasale • Rinofaringe • Orofaringe • Laringe • Basse • Tratto tracheo-bronchiale • L’ORECCHIO MEDIO

  5. Infezioni Respiratorie Ricorrenti CRITERIO ANAMNESTICO PER LA RICORRENZA Pazienti da 0 a 12 mesi: almeno 3 episodi/anno Pazienti fra 13 e 24 mesi: almeno 5 episodi/anno Pazienti fra 25 e 36 mesi: almeno 7 episodi/anno Pazienti fra 37 e 48 mesi: almeno 8 episodi/anno Pazienti fra 49 e 60 mesi: almeno 9 episodi/anno Pazienti fra 6 e 10 anni: almeno 4 episodi/anno

  6. ETIOLOGIA Le IRR generalmente riconoscono all’esordio una etiopatogenesi virale, con una successiva frequente sovrapposizione batterica

  7. FATTORI FAVORENTI LE IRR • CONDIZIONI AMBIENTALI • INQUINAMENTO ATMOSFERICO: costante degrado della qualità dell’aria nei grandi centri urbani e nelle aree ad alta vocazione industriale • STAGIONE FREDDA: in relazione al ruolo irritativo sulle vie respiratorie che hanno alcuni fattori climatici (freddo ed umidità). • ESPOSIZIONE A POTENZIALI FONTI DI REINFEZIONE: bambini con elevato grado di “promiscuità” sociale, in riferimento agli asili nido, alle scuole materne ed alle scuole elementari che rappresentano un vero e proprio bacino di incubazione di germi e di infezioni respiratorie. • INALAZIONE PASSIVA DI FUMO DI TABACCO: il fumo agirebbe alterando alcuni meccanismi locali di difesa

  8. FATTORI FAVORENTI LE IRR IMMATURITA’ DEL SISTEMA IMMUNITARIO Tipica del bambino più piccolo che spesso giunge all’età scolare avendo trascorso i primi anni della sua vita in condizioni de tutto protette: ambienti confortevoli, contatti ridotti con i rigori dell’ambiente esterno e con i propri compagni.

  9. INFEZIONE IRRITAZIONE VIE RESPIRATORIE REINFEZIONE SERIE STAGIONALE DI EPISODI INFETTIVI IRR

  10. Successivamente al recidivare delle infezioni respiratorie si svilupperebbe un meccanismo di feedback positivo tra l’azione immunosoppressiva di alcuni patogeni e lo sviluppo di parziali modificazioni della risposta immunologica che a loro volta faciliterebbero le recidive di infezioni respiratorie

  11. STRATEGIA DI INTERVENTO STANDARD • TERAPIA DEL SINGOLO EPISODIO ACUTO • MISURE PREVENTIVE • ACCORGIMENTI PREVENTIVI (Misure Ambientali) • Clima e agenti atmosferici: non esporre il bambino a condizioni atmosferiche particolarmente avverse se non per il tempo necessario. • Indumenti e vestiario: bambino ben coperto ma non in maniera eccessiva e solo quando le condizioni climatiche lo giustifichino. • Ambiente domestico: evitare nel modo più assoluto il fumo passivo; riscaldamento domestico corretto con giusta temperatura e grado di umidità; protezione dalle fonti di inquinamento ambientale con idonei sistemi di filtraggio dell’aria negli ambienti chiusi; aereazione frequente degli ambienti ma evitare le correnti d’aria. • Attività all’aperto: dare indicazioni ai genitori sugli orari delle passeggiate all’aperto durante la stagione invernale ed evitare eccessive cautele e restrizioni per il giuoco. • Clima familiare: un clima familiare sereno evita stress di natura psico-emozionale che, al pari di quelli fisici, indeboliscono le naturali difese dell’organismo.

  12. MISURE PREVENTIVE ATTIVE: • Profilassi con antibiotici: da effettuare nei mesi invernali, non ha trovato conferma in recenti studi clinici, dimostrando non pochi aspetti negativi primo tra tutti lo sviluppo di resistenze batteriche indotte. • Adenoidectomia e Tonsillectomia: giustificate soltanto in casi selezionati. • Uso di mucoregolatori: che consentendo un controllo sulla produzione di secreto assicurandone una migliore fluidità e la continua eliminazione dall’albero respiratorio, eviterebbe i ristagni che sono il luogo ideale per l’insediamento della flora batterica. • Vaccinazione antiinfluenzale e antipneumococcica: da valutare caso per caso. • Modificatori della risposta biologica (BRM) immunomodulanti: la cui azione si esprime in un potenziamento dell’immunità generale e locale in modo che un invasione virale o batterica trovi un adeguata risposta difensiva da parte dell’organismo; tra questi: • Peptidi timici di sintesi: di sempre minor utilizzo • Prodotti di derivazione batterica: come ad esempio le frazioni ribosomiali dei batteri più comunemente indicati come responsabili delle IRR ed i più recenti ed efficaci lisati batterici meccanici polivalenti (Polyvalent Mechanical Bacterial Lysates: PMBL), somministrati per via sublinguale.

  13. STRATEGIA PREVENTIVA ALTERNATIVA • PROTOCOLLO OMOTOSSICOLOGICO CODIFICATO • ENGYSTOL compresse • 1compressa ogni mattina a digiuno per 20 giorni al mese per 3 mesi consecutivi • ECHINACEA COMP. S fiale • 2 fiale per os alla settimana per 3 mesi consecutivi • LYMPHOMYOSOT gocce • 10 gocce 2 volte al giorno per 3 mesi consecutivi • ARRIGHI A. –Valutazione dell’efficacia clinica di un protocollo omotossicologico • nella prevenzione delle infezioni respiratorie ricorrenti in età pediatrica. • La Medicina Biologica, luglio-settembre 2000: pagg. 13-21.

  14. RIVALUTAZIONE CRITICA • Si è ritenuto opportuno rivalutare, perfezionare, ottimizzare il protocollo • presentato al V^ Club dell’Omotossicologia - Pisa 2000 e poi pubblicato su • La Medicina Biologica 3/2000 sulla base delle seguenti motivazioni: • L’interesse e la necessità diconfrontarsi con i nuovi preparati allopatici rappresentati dai “Lisati Batterici Polivalenti ottenuti per via Meccanica” (PMBL), che si sono dimostrati nettamente superiori all’altra categoria dei prodotti di derivazione batterica rappresentata dalle “Frazioni Ribosomiali” della quale faceva parte il farmaco (Biomunil) del precedente studio • Il sempre minor utilizzo di specialità a base di “peptidi timici di sintesi” (Polimod) utilizzati nel vecchio protocollo allopatico, in relazione ad unanimi giudizi del mondo accademico ufficiale della loro inutilità terapeutica e preventiva • LA NECESSITA’ QUINDI DI AGGIORNARE • IL PROTOCOLLO • ALLOPATICO DI CONFRONTO

  15. La consapevolezza che il protocollo omotossicologico utilizzato mostrava una serie diproblemi evidenziati nella sua applicazione clinica su larga scala e cioè: • Una scarsa compliance per quanto riguarda la formulazione gocce e compresse in relazione alla osservazione della non stretta aderenza alla posologia indicata • La necessità di inserire altri farmaci che rispondessero all’esigenza di trattare pazienti che, anche se in giovane età, risultavano compromessi dal punto di vista reattivo e della funzionalità emuntoriale, con un tessuto connettivo funzionalmente bloccato • SI È CERCATO CIOÈ DI PROPORRE PIÙ CHE UN PROTOCOLLO • IN SENSO STRETTO UN PERCORSO PREVENTIVO ARTICOLATO CHE TENESSE CONTO DI QUESTE CONSIDERAZIONI E CHE NON SI LIMITASSE AL SEMPLICE APPROCCIO DEL PERIODO DI MASSIMA INCIDENZA DELLE IRR, MA LE AFFRONTASSE CON RIMEDI DIVERSI NEI VARI PERIODI DELL’ANNO

  16. MATERIALI E METODI In questo studio viene valutata l’efficacia di un protocollo omotossicologico sulla prevenzione delle infezioni respiratorie ricorrenti (IRR) in età pediatrica vs. un trattamento allopatico standard ed una popolazione non trattata

  17. CRITERI DI INCLUSIONE Sono stati ammessi allo studio bambini, selezionati con criterio random, giunti all’osservazione nel mio studio di Pediatra Convenzionato nel periodo compreso tra 1-5-03 ed il 30-6-03 che presentavano i seguenti requisiti: • Età compresa tra i 2 ed i 10 anni • Anamnesi positiva per IRR e cioè pazienti che nell’anno precedente (1-5-02 > 1-5-03) avevano presentato un numero di infezioni respiratorie acute almeno pari a quello previsto nei criteri stabiliti dalla definizione di IRR

  18. CRITERI DI ESCLUSIONE Esclusi tutti i bambini: • Con patologia cronica (diabete, cardiopatie, insufficienza renale cronica • Con patologia neoplastica • In trattamento con farmaci che potevano interferire con la funzione immunitaria fino a tre mesi prima dell’arruolamento (cortisonici, immunosoppressori, profilassi antibiotica a lungo termine)

  19. In totale hanno preso parte allo studio 235 bambini (133F-102M) con età media di 5 anni e 10 mesi

  20. FOLLOW UP I pazienti inclusi nello studio sono stati sottoposti a follow up di 12 mesi che comprendeva anche il periodo di trattamento

  21. PROTOCOLLO TERAPEUTICO GRUPPO A • giugno/luglio/agosto • LYMPHOMYOSOT fiale:1 fiala per os. a settimana • GALIUM fiale: 1 fiala per os. a settimane • PULSATILLA COMP fiale: 1 fiala per os. ogni 2 settimane • VIS fiale: 1 fiala per os. ogni 2 settimane settembre/ottobre • LYMPHOMYOSOT fiale:1 fiala per os. a settimana (Lunedì) • ENGYSTOL fiale: 1 fiala per os. a settimana (Martedì) • ECHINACEA COMP S fiale: 1 fiala per os. a settimana (Mercoledì) • VIS fiale: 1 fiala per os. ogni 2 settimane (Domenica) novembre/dicembre/gennaio/febbraio/marzo Pazienti>3 anni • LYMPHOMYOSOT fiale:2 fiala per os. a settimana (Lunedì, Giovedì) • ENGYSTOL fiale: 2 fiala per os. a settimana (Martedì, Venerdì) • ECHINACEA COMP S fiale: 2 fiala per os. a settimana (Mercoledì, Sabato) • VIS fiale: 1 fiala per os. a settimana (Domenica)

  22. novembre/dicembre/gennaio/febbraio/marzo Pazienti<3 anni • LYMPHOMYOSOT fiale:1 fiala per os. a settimana (Lunedì) • ENGYSTOL fiale: 1 fiala per os. a settimana (Martedì) • ECHINACEA COMP S fiale: 1 fiala per os. a settimana (Mercoledì) • VIS fiale: 1 fiala per os. a settimana (Domenica) • aprile/maggio = settembre/ottobre • LYMPHOMYOSOT fiale:1 fiala per os. a settimana (Lunedì) • ENGYSTOL fiale: 1 fiala per os. a settimana (Martedì) • ECHINACEA COMP S fiale: 1 fiala per os. a settimana (Mercoledì) • VIS fiale: 1 fiala per os. ogni 2 settimane (Domenica) Inoltre novembre/dicembre/gennaio/febbraio • OMEOGRIPHI: 1 tubo dose per os. a settimana

  23. PROTOCOLLO TERAPEUTICO GRUPPO B • giugno/luglio/agosto • DIFENSIL JUNIOR fiale os:1 fiala per os. ogni mattina per 20 giorni al mese per 3 mesi settembre/ottobre/novembre • ISMIGEN cp: 1 compressa ogni mattina per via sublinguale per 10 giorni al mese per 3 mesi dicembre - pausa - gennaio/febbraio/marzo • ISMIGEN cp: 1 compressa ogni mattina per via sublinguale per 10 giorni al mese per 3 mesi • Inoltre • novembre/dicembre • VACCINO ANTIINFLUENZALE A VIRUS FRAMMENTATI: da 6 mesi a 3 anni: 0,25 ml (metà dose) oltre i 3 anni: 0,50 ml (dose intera) 1 dose con richiamo dopo 4 settimane se il vaccino è eseguito per la prima volta

  24. GRUPPO C Il Gruppo non trattato prevedeva qualunque trattamento ritenuto necessario per i singoli episodi di infezione respiratoria acuta (IRA) e qualunque altra terapia (vitamine comprese) escludendo gli antibiotici somministrati a scopo profilattico per lungo periodo e farmaci appartenenti alle classi in oggetto dello studio

  25. Il protocollo “standard” di riferimento è stato redatto In conformità alle Norme di Buona Pratica Clinica dell’Unione Europea ed alla Dichiarazione di Helsinki

  26. OBBIETTIVO DELLO STUDIO • Confrontare l’efficacia dei trattamenti nei termini di: • Riduzione significativa degli episodi infettivi (IRA) • e dei giorni di febbre con confronti longitudinali intragruppo (anno 2002-03 vs. anno 2003-04), sia trasversali tra gruppi (trattati e non trattati nell’anno 2003-04) • Variazione significative degli indici di flogosi con confronti trasversali tra gruppi (trattati e non trattati nell’anno 2003-04)

  27. RISULTATI • Sono stati analizzati i seguenti parametri: • Numero diepisodi di Infezioni Respiratorie Acute (IRA) nei 12 mesi di follow up • Numero di giorni di febbre nel periodo considerato (12 mesi) • Variazione degli indici di flogosi con prelievi eseguiti durante le visite programmate ai seguenti intervalli: • T0: visita arruolamento • T1: dopo 3 mesi • T2: dopo 9 mesi • T3: dopo 12 mesi

  28. TESTS DI LABORATORIO UTILIZZATI NEL PROTOCOLLO • INDICI DI FLOGOSI • Globuli bianchi • Linfociti • Neutrofili • Monociti • Basofili • Eosinofili • PCR • Mucoproteine plasmatiche

  29. La valutazione da un punto di vista statistico è stata eseguita mediate tests parametrici: t di Student per dati appaiati ed Analisi della varianza

  30. E’ stato convenuto a priori di considerare efficace un trattamento solo in caso di differenze statisticamente significative (p<0,05) per almeno 2 dei 3 indicatori considerati

  31. NUMERO DI INFEZIONIRESPIRATORIE ACUTE (IRA) Confronto tra anno 2002-03 e anno 2003-04 GRUPPO A TRATTAMENTO OMOTOSSICOLOGICO

  32. NUMERO DI INFEZIONIRESPIRATORIE ACUTE (IRA) Confronto tra anno 2002-03 e anno 2003-04 GRUPPO B TRATTAMENTO STANDARD

  33. NUMERO DI INFEZIONIRESPIRATORIE ACUTE (IRA) Confronto tra anno 2002-03 e anno 2003-04 GRUPPO C NON TRATTATO

  34. NUMERO DI GIORNI DI FEBBRE Confronto tra anno 2002-03 e anno 2003-04 GRUPPO A TRATTAMENTO OMOTOSSICOLOGICO

  35. NUMERO DI GIORNI DI FEBBRE Confronto tra anno 2002-03 e anno 2003-04 GRUPPO B TRATTAMENTO STANDARD

  36. NUMERO DI GIORNI DI FEBBRE Confronto tra anno 2002-03 e anno 2003-04 GRUPPO C NON TRATTATO

  37. NUMERO DI INFEZIONIRESPIRATORIE ACUTE (IRA) FOLLOW UP 12 MESI CONFRONTO TRA GRUPPI

  38. MEDIA DI INFEZIONIPER PAZIENTE FOLLOW UP 12 MESI CONFRONTO TRA GRUPPI

  39. NUMERO DI GIORNI DI FEBBRE FOLLOW UP 12 MESI CONFRONTO TRA GRUPPI

  40. MEDIA DI GIORNI DI FEBBRE PER PAZIENTE FOLLOW UP 12 MESI CONFRONTO TRA GRUPPI

  41. VARIAZIONE DEGLI INDICI DI FLOGOSI CONFRONTO TRA I GRUPPI NELL’ANNO 2003-04

  42. VARIAZIONE DELLA CONTA LEUCOCITARIA CONFRONTO TRA I TRE GRUPPI (Tempi T0, T1, T2, T3)

More Related