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CARL GUSTAV JUNG. http://www.bing.com/videos/search?q=jung+psicologia+analitica&&view=detail&mid=41FF9D2093B0E2804B6041FF9D2093B0E2804B60&FORM=VRDGAR. Carl Gustav Jung ( 1875-191) è stato uno psichiatra, psicoanalista e antropologo svizzero.
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http://www.bing.com/videos/search?q=jung+psicologia+analitica&&view=detail&mid=41FF9D2093B0E2804B6041FF9D2093B0E2804B60&FORM=VRDGARhttp://www.bing.com/videos/search?q=jung+psicologia+analitica&&view=detail&mid=41FF9D2093B0E2804B6041FF9D2093B0E2804B60&FORM=VRDGAR
Carl Gustav Jung ( 1875-191) è stato uno psichiatra, psicoanalista e antropologo svizzero. La sua tecnica e teoria, di derivazione psicoanalitica, è chiamata "psicologia analitica" o "psicologia del profondo”.
Freud ed Jung dopo alcuni anni di collaborazione costruttiva ed intensa, arrivarono nel 1913 ad una rottura dolorosa per entrambi. Nel 1912 con la pubblicazione del libro “ Trasformazioni e simboli della libido”, Jung si distaccò da Freud sostenendo che la libido non è solamente energia sessuale, che mira a scaricarsi con il raggiungimento dell'oggetto desiderato, ma è invece l'energia psichica in toto.
LA LIBIDO JUNGHIANA: Energia vitale, energia psichica che riguarda qualsiasi attività : potenza, odio, fame sessualità, religione…
Dall’inconscio personale all’inconscio collettivo L'INCONSCIO COLLETTIVO, secondo Jung, rappresenta un contenitore psichico universale, vale a dire quella parte dell'inconscio umano che è comune a quello di tutti gli altri esseri umani. Esso contiene gli ARCHETIPI, cioè le forme o i simboli che si manifestano in tutti i popoli di tutte le culture.
In altri termini si potrebbe dire che l'inconscio collettivo è la struttura della psiche dell'intera umanità
Esso contiene gli archetipi, CIOÈ LE FORME O I SIMBOLI CHE SI MANIFESTANO IN TUTTI I POPOLI DI TUTTE LE CULTURE. Gli archetipi esisterebbero prima dell'esperienza e in questo senso sarebbero istintivi. I critici hanno però affermato che questa è una visione etnocentrica, che universalizza gli archetipi culturali europei in archetipi di tutta l'umanità.
GLI ARCHETIPI • LA NASCITA • LA MORTE • IL PADRE • LA MADRE • L’AMORE • L’ODIO • LA PACE • LA GUERRA • DIO • ECC…
INTROVERSO /ESTROVERSO Jung è famoso anche per la formulazione della teoria dei” tipi psicologici “. Secondo Jung i due termini non riguardano una valutazione sulla persona, ma servono per distinguere due diversi modi di rapportarsi al mondo esterno.
INTROVERSO L’introverso: a livello CONSCIO tende a ripiegarsi su di sé. A livello INCONSCIO è più concentrato verso la realtà esterna
ESTROVERSO L’estroverso: a livello CONSCIO tende a privilegiare il mondo esteriore A livello INCONSCIO è più concentrato verso la realtà interna, verso l’Io.
INTROVERSO/ESTROVERSO Nell’individuo è necessaria la COMPENSAZIONE per determinare un adeguato equilibrio psichico
Introverso ed estroverso sono parole che tutti usiamo comunemente nel momento in cui siamo chiamati a descrivere le caratteristiche di una persona. Come spesso accade con i termini entrati nell’uso comune, se ne ignora l’origine esatta. In realtà, “estroverso” e “introverso” indicano qualcosa di più del semplice giudizio dato su una persona. SI TRATTA, SOSTANZIALMENTE, DI DUE DEI TIPI PSICOLOGICI, OSSIA STRUTTURE DI PERSONALITÀ, TEORIZZATI PER LA PRIMA VOLTA DALLO PSICHIATRA SVIZZERO CARL JUNG (1875-1961).
Jung li cita per la prima volta nel volume “I TIPI PSICOLOGICI”, dove illustra l’esito di vent’anni di ricerche sulle specificità che compongono il carattere individuale. Quindi, qualcosa che va ben oltre il significato comune attribuito alle suddette parole, perché riguardano un insieme di caratteristiche e modi di essere peculiari per alcune persone. Secondo Jung i due termini non riguardano una valutazione sulla persona, ma servono per distinguere due diversi modi di rapportarsi al mondo.
Dunque, L’ESTROVERSO ha un rapporto positivo con l’ambiente esterno: lo osserva, studia tutte le circostanze e cerca di adattarsi ad esse il più possibile. La persona estroversa cerca l’approvazione altrui e tende a esprimere giudizi non troppo diversi da quelli del gruppo. L’INTROVERSO, invece, tende a rimanere distante dal mondo esterno, perché è più attratto dal suo mondo interiore. A differenza dell’estroverso, le sue energie non sono rivolte all’esterno, ma si concentrano sulla dimensione individuale. Più che con fatti e parole, si sente a suo agio con emozioni e pensieri. Ama la solitudine, ha un atteggiamento schivo e tende a essere diffidente e pessimista.
La dicotomia Estroversione-Introversione individua due attitudini generali e contrapposte. Oltre a queste, Jung indica quattro funzioni psichiche principali: Sentimento, Pensiero, Sensazione e Intuizione. Ognuna di queste determina un diverso modo di rapportarsi al mondo: 1. SENTIMENTALE ESTROVERSO: diplomatico, espansivo e molto socievole, si inserisce con estrema facilità in ogni tipo di gruppo. 2. SENTIMENTALE INTROVERSO: taciturno, riservato, spesso malinconico, vive i sentimenti in modo esclusivo senza esprimerli all’esterno. 3. PENSATORE ESTROVERSO: riformatore, moralizzatore, per lui contano solo i fatti concreti e poco o nulla le teorie.
4. PENSATORE INTROVERSO: riflessivo, chiuso al mondo esterno, insegue pensieri astratti ed è del tutto indifferente all’oggetto. 5. SENSORIALE ESTROVERSO: esteta, alla ricerca dei piaceri della vita, realista e gaudente, crede solo nei fatti concreti e tangibili. 6. SENSORIALE INTROVERSO: animo da artista, per lui conta solo la sua soggettività, attraverso la quale interpreta e si relaziona al mondo circostante. 7. INTUITIVO ESTROVERSO: opportunista, dinamico, guidato da uno spiccato senso degli affari e da una notevole carica di entusiasmo. 8. INTUITIVO INTROVERSO: sognatore, è colui che più di ogni altro crede nel potere dell’immaginazione.
I COMPLESSI Il complesso è un agglomerato di contenuti psichici, di immagini, ricordi ed esperienze, di ricordi dotati di forte carica emotiva. Sono generalmente inconsci e disturbano la condotta e la vita cosciente degli individui condizionando negativamente la loro personalità .
Infine, è importante ricordare che anche se possono presentare problemi per se stessi e per coloro con cui si vive, i complessi sono realtà psicologiche naturali e chiunque li possiede. Jung suggerì che i nostri complessi – anche se riconosciuti o superati – determinano il corso della vita. http://www.jungitalia.it/2014/01/27/cosa-sono-i-complessi-a-tonalita-affettiva-clinica-e-psicopatologia-dei-complessi/
http://www.raiscuola.rai.it/articoli/zettel-presenta-umberto-galimberti-freud-jung-e-la-psicanalisi/32056/default.aspxhttp://www.raiscuola.rai.it/articoli/zettel-presenta-umberto-galimberti-freud-jung-e-la-psicanalisi/32056/default.aspx