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La Parola della vita e della grazia I. I suoi segni. L’annunzio apostolico è una parola di vita: 5,20: “parlate nel tempio al popolo (di) tutte le parole di questa vita” (cf. contesto della frase e contesto prossimo sommario 5,12ss)
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La Parola della vita e della grazia I. I suoi segni • L’annunzio apostolico è una parola di vita: 5,20: “parlate nel tempio al popolo (di) tutte le parole di questa vita” (cf. contesto della frase e contesto prossimo sommario 5,12ss) 11,18: “All’udir questo si calmarono e cominciarono a glorificare Dio dicendo: ‘dunque anche ai pagani Dio ha donato la conversione in vista della vita’” (ma riferito alla fede di Cornelio mediante l’annunzio. Cf. anche 11,14) 13, 46.48: accogliere la Parola significa ricevere in dono la vita; quelli che ne sono capaci, abbracciano la fede 2) L’annunzio apostolico è parola di grazia: 14,3: “rimasero tuttavia là per un certo tempo (Iconio) e parlavano fiduciosi nel Signore che rendeva testimonianza alla parola della sua grazia donando che accadessero segni e prodigi per mano loro” 20,24: “rendere testimonianza al vangelo della grazia di Dio” è la corsa-diakonia di Paolo 20,32: “ed ora vi affido al Signore e alla parola della sua grazia che è potente ad edificare e a concedere l’eredità in mezzo a tutti i santificati”
La Parola della vita e della grazia I.I suoi segni • La parola di vita-grazia si esprime sia nei discorsi che provocano la conversione e la fede, sia in “segni e prodigi” che avvengono per mano degli apostoli e che attestano la reale potenza di vita che la Parola ha. • La formula ritorna più volte negli Atti, anzitutto per Gesù: “Gesù di Nazareth uomo accreditato presso di voi per mezzo di miracoli (dynameis), prodigi (terata) e segni (semeia) che Dio stesso operò fra di voi per opera sua…” (2,22). E ritorna poi negli Atti anche per gli apostoli (4,30; 5,12-16 = guarigioni ed esorcismi; 8,5-8 = esorcismi e guarigioni; 8,13; 14,3; 15,12; 19,11 = liberazione da malattie ed esorcismi. Cf. anche Rm 15,18s) ed è chiaramente una formula esodica per descrivere le res gestae divine compiute per la liberazione di Israele (cf. Es 7,3, Dt 4,34; Sl135,9) • Indica dunque che: a) l’età apostolica è un’epoca di fondazione che si esprime attraverso un linguaggio esodico (di epopea…, cf. la ricorrenza in forma di sommario o in forma generica); b) che l’azione apostolica dice la presenza di Dio al cuore della storia e in risposta al bisogno di liberazione (fisica e spirituale) dell’umanità. Per questo esprime la “parola di vita” e “di grazia” di Dio; c) che essa dice qualcosa in ordine alla questione del “regno” lasciata in sospeso e apparentemente soppiantata da quella della testimonianza
In cosa si esprimono i segni e prodigi? La Parola della vita e della grazia I.I suoi segni
La Parola della vita e della grazia I.I suoi segni: analisi narrativa • Lettura narrativa dei micro-racconti Il caso delle guarigioni: “il racconto di miracolo inizia con uno stato di malattia e termina con un essere guarito. L’azione su cui è imperniato il racconto può dunque essere chiamata azione trasformatrice nella misura in cui essa trasforma uno stato iniziale turbato in uno stato finale placato. In questa prospettiva, ogni racconto è definito dalla presenza di due confini narrativi (situazione iniziale e finale) tra i quali si stabilisce un rapporto di trasformazione. La trasformazione fa passare il soggetto da uno stato a un altro, ma questo passaggio deve essere innescato (complicazione) e applicato (soluzione)” (Marguerat)
La Parola della vita e della grazia I.I suoi segni: analisi narrativa Schema quinario • Situazione iniziale: le informazioni necessarie per introdurre una situazione che sarà modificata • Complicazione: scatta l’azione o la tensione narrativa: manca qualcosa, c’è una difficoltà o conflitto. Ci vuole una soluzione • Azione trasformatrice: la mancanza o la difficoltà vengono superate. O con un atto puntuale o con un processo di cambiamento più lungo. È il centro del racconto e la tappa fondamentale da identificare per capire la trama dei microracconti • Soluzione: simmetrica alla complicazione. Enuncia la soluzione del problema annunciato e descrive gli effetti dell’azione sui personaggi coinvolti o come si ritorna alla situazione iniziale (può essere omessa se c’è la situazione finale) • Situazione finale: dice il riconoscimento della nuova condizione, superata la difficoltà. Oppure il ritorno alla normalità superato il problema. La tensione narrativa è finita e si torna alla normalità (può essere omessa se c’è la soluzione. Quando viene omessa, il racconto si dice “a finale aperto”)
La Parola della vita e della grazia I.I suoi segni. Lavori di gruppo Testi: 9,36-42 (risurrezione Tabità – Pt); 14,8-20a (storpio -Pl);16,25-40 (Paolo e Sila carcere) • A) contestualizzare il racconto (preceduto da? Seguito da? Relazioni esplicite con il contesto prossimo?) • B) applicare lo schema quinario • C) verificare se e in che modo viene implicata la trascendenza nell’evento e messa in relazione agli uomini e al loro intervento. Se è il caso, cercare reminiscenze veterotestamentarie…(o anche lucane nel vangelo)