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28-5-2013. LA COSCIENZA NELLA VITA E NEL MINISTERO DEL PRESBITERO. PREMESSE. Può sembrare un argomento aereo o astratto o troppo spirituale; in realtà, è de-cisivo per bene impostare tutti i temi della teologia morale speciale (pensiamo alla bioetica ed alla morale matrimoniale).

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28-5-2013

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Presentation Transcript


  1. 28-5-2013 LA COSCIENZA NELLA VITA E NEL MINISTERO DEL PRESBITERO

  2. PREMESSE Può sembrare un argomento aereo o astratto o troppo spirituale; in realtà, è de-cisivo per bene impostare tutti i temi della teologia morale speciale (pensiamo alla bioetica ed alla morale matrimoniale).

  3. UNA TEOLOGIA MORALE CON ALCUNE CARATTERISTICHE Vi propongo una teologia morale: • strettamente collegata con la filosofia mo-rale e la teologia spirituale. • fondata a livello biblico, dogmatico, antro-pologico.

  4. È molto importante il rapporto tra la co-scienza e le virtù (pensiamo alla prudenza ed alla carità). • La coscienza è un punto decisivo per il sacramento della penitenza. Basti pensare all'esame di coscienza. Ovviamente è de-cisiva la catechesi in gruppi giovanili e gruppi famiglia ...

  5. Il nostro Vescovo ha fatto più volte riferi-mento all’importanza della coscienza. Per esempio, ci ha detto spesso: “Il vescovo non governa per decreti”.

  6. Credo che questa frase non metta in di-scussione il ruolo del vescovo, ma voglia sottolineare che la predicazione, l’insegna-mento, le varie decisioni del vescovo sono più efficaci se passano per le coscienze, i cuori delle persone (sacerdoti, religiosi, laici …)

  7. Qualche volta il Vescovo ci ha messo in guardia da atteggiamenti del tipo: “è pec-cato rubare; ma, se rubi con me, non è peccato”. • È chiaramente un’affermazione parados-sale. Io la vedo molto collegata col tema della coscienza.

  8. Dobbiamo evitare di creare una doppia morale: una molto rigida e precisa per gli altri, un’altra molto più elastica e con varie eccezioni per noi stessi, e magari per i no-stri più stretti collaboratori.

  9. A me pare che ci sia anche un forte colle-gamento col tema della coscienza erronea e della formazione della coscienza: questo è uno dei compiti principali di ogni pastore.

  10. Dopo il mio intervento seguirà una rifles-sione sulla situazione economica della no-stra diocesi. È bello vedere la connessione fra questi due argomenti.

  11. LE FONTI PRINCIPALI • Gaudium et Spes. • GIOVANNI PAOLO II, Riconciliazione e penitenza, 2-12-1984 . • - Veritatis Splendor, 6-8-1993. • Il Catechismo della Chiesa Cattolica.

  12. ALTRI TESTI UTILI • BORGONOVO G. (a cura di), La coscien-za, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1996. • CAMISASCA M., Padre. Ci saranno an-cora sacerdoti nel futuro della Chiesa?, San Paolo, Cinisello Balsamo 2010 (in particolare le pp. 109-115 sulla confessio-ne).

  13. CAPEZZUTO E., Lo Spirito Santo e la coscienza morale nel rinnovamento attuale della catechesi in Italia, in Studia Moralia 44 (2006) 165-180. • CENCINI A., Vivere riconciliati. Aspetti psicologici, Dehoniane, Bologna, 1986 (specialmente le pp. 43-51 sull'esame di coscienza).

  14. CICCONE L., L’inconfessabile & il con-fessato. Casi & soluzioni di 30 problemi di coscienza, Ares, Milano 2007. Melina L. - Noriega J. - Pérez - Soba J. J., Camminare nella luce dell’amore.  I fondamenti della morale cristiana,Cantagalli, Siena 2008.

  15. “Talvolta si finisce per considerare obbe-dienza alla coscienza quello che in realtà è attaccamento alla volontà propria” (CANOPI A.M., Costruire la casa sulla roccia, Paoline, Milano 2005, pp. 85-97 ).

  16. LEGAME TRA LUCE, COSCIENZA, VERITÀ “In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre,ma le tenebre non l'hanno accolta. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo” (Gv 1, 4-9). Ci sono anche false luci!

  17. VERITÀ E GRAZIA Gv 1, 14. 16-17 “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità. Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia. Perché la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo”.

  18. ALCUNI INTERROGATIVI • Se con la legge morale e con la parola di Dio io conosco la volontà di Dio, a che serve la coscienza? • Come si conosce la volontà di Dio? • Perché fare la sua volontà?

  19. COSCIENZA E LEGGE • La coscienza verso la legge civile. • La coscienza verso la legge morale. • Può esserci conflitto tra coscienza e legge? Come si risolve? • È sufficiente seguire sempre la propria coscienza?

  20. COSCIENZA INFALLIBILE? • E se la coscienza mi dice il male? • Chi sbaglia in buona fede, commette peccato? • Se commetto il peccato e penso che non è peccato, il peccato non mi reca danno? • Che differenza c’è tra coscienza erronea e peccato? Cosa è peggio?

  21. COSCIENZA E PRUDENZA • La coscienza serve solo a distinguere tra bene e male? Posso accontentarmi di non fare il male? • La coscienza serve a distinguere anche tra bene e meglio? Ecco il rapporto tra coscienza e carità. • Qual è la novità portata da Cristo?

  22. IL PROBLEMA DEL MALE • Dio interviene nella storia? E come? • È assente, è solo spettatore e giudice o Lui interviene e noi siamo ridotti a burattini? • Interviene sull’agire? / sull’essere?

  23. COSCIENZA: OCCHIO O LUCE? La coscienza può essere paragonata agli occhi, i quali non sono capaci di vedere con le sole proprie forze, ma hanno biso-gno della luce, la quale non soffoca l'azio-ne degli occhi, ma permette loro di funzio-nare rettamente (cf Paolo VI).

  24. PASCAL E L’UOMO PECCATORE • “Se tu conoscessi i tuoi peccati, ti perderesti d'animo. • Allora mi perderò d'animo, Signore! • No, non ti perderai d’animo perché i tuoi peccati ti saranno rivelati nel momento in cui ti saranno perdonati”.

  25. RAPPORTO LUCE – VERITÀ- COSCIENZA - AMORE Siamo luce del mondo e sale della terra (cf Mt 5, 13-16). In che rapporti sto con la Luce? Posso essere luce per gli altri, se sto nella luce.

  26. Parlerò di una coscienza collegata con le virtù, specialmente con la carità (cf Lc 10, 29-37): il samaritano lo vedo dotato di una coscienza davvero vivificata, spinta dall’Amore, un Amore che non si accon-tenta mai!

  27. COSCIENZA / AMORE Lc 10, 25-37 Gesù con la parabola del buon samaritano vuol far capire al dottore della legge che per vivere nell’amore “occorre trasformare il proprio cuore, in maniera che recepisca e si lasci interpellare prontamente dalla necessità di chiunque si incontra”. In ulti-ma analisi “i veri discepoli dovranno strut-turare il proprio cuore sul suo” (MAJORA-NO S.).

  28. LE DIMISSIONI DEL PAPA: LA COSCIENZA “Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino” (11-2-2013 declaratio).

  29. 27-2-2013 udienza generale “In questi ultimi mesi, ho sentito che le mie forze erano diminuite, e ho chiesto a Dio con insistenza, nella preghiera, di illuminarmi con la sua luce per farmi prendere la decisione più giusta non per il mio bene, ma per il bene della Chiesa”.

  30. PAPA BENEDETTO A NAPOLI21-10-2007 Dopo aver parlato di varie forme di violen-za e di illegalità, esortava così: “Quanto è importante allora intensificare gli sforzi per una seria strategia di prevenzione, che punti sulla scuola, sul lavoro e sull’aiutare i giovani a gestire il tempo libero.

  31. È necessario un intervento che coinvolga tutti nella lotta contro ogni forma di vio-lenza, partendo dalla formazione delle coscienze e trasformando le mentalità, gli atteggiamenti, i comportamenti di tutti i giorni”.

  32. CURARE IL PROPRIO SACERDOZIO Prima di ogni nostro impegno pastorale (culturale, intellettuale, liturgico) è impor-tante che ognuno curi il proprio sacerdo-zio, la propria vita interiore. Io sono del pa-rere che è di importanza decisiva il cap. XV del vangelo secondo Giovanni. Se ri-maniamo nel Signore, se siamo tralci ben uniti alla vite, non potremo non produrre frutti.

  33. Del resto, una penna scrive bene se è bene impugnata da chi scrive e, se verranno scritte cose buone, il merito … non sarà della penna, ma appunto di chi scrive.

  34. Infatti, la beata Teresa di Calcutta amava ripetere: “Sono come una piccola matitanelle Sue mani, nient'altro. È Lui che pensa. È Lui che scrive”.

  35. Questo nostro incontro odierno non è soprattutto dottrinale, culturale, ma ha lo scopo di aiutarci a lavorare sulle nostre coscienze, ovviamente in relazione ad un adempimento sempre più umile e fecondo del nostro ministero, cercando di avere re-lazioni gioiose e fraterne con le persone che Il Signore ci affida.

  36. Perciò ora vi presento alcuni passi dell’omelia tenuta nella Domus Sanctae Marthae da papa Francesco lo scorso 25 maggio. A tale omelia è stato dato il se-guente titolo: «Nella Chiesa ci siano porte aperte, non dei doganieri della fede».

  37. “Se tu vuoi sapere chi è Maria vai dal teologo e ti spiegherà bene chi è Maria. Ma se tu vuoi sapere come si ama Maria vai dal Popolo di Dio che lo insegnerà meglio”.

  38. Il cieco di Gerico, rimproverato dai discepoli perché gridava verso il Signore: “Il Vangelo dice che volevano che non gri-dasse, volevano che non gridasse e lui gridava di più, perché? Perché aveva fede in Gesù! Lo Spirito Santo aveva messo la fede nel suo cuore. E loro dicevano: ‘No, non si può! Al Signore non si grida. Il protocollo non lo permette. È la seconda Persona della Trinità! Guarda cosa fai…’ come se dicessero quello, no?”.

  39. “Pensiamo ai cristiani buoni, con buona volontà; pensiamo al segretario della par-rocchia, una segretaria della parrocchia … ‘Buonasera, buongiorno, noi due – fidan-zato e fidanzata – vogliamo sposarci’.

  40. E invece di dire: ‘Ma che bello!’. Dicono: ‘Ah, benissimo, accomodatevi. Se voi vo-lete la Messa, costa tanto…’. Questi, in-vece di ricevere una accoglienza buona – ‘E’ cosa buona sposarsi!’ – ricevono que-sto: ‘Avete il certificato di Battesimo, tutto a posto…’. E trovano una porta chiusa.

  41. Quando questo cristiano e questa cristiana ha la possibilità di aprire una porta, ringra-ziando Dio per questo fatto di un nuovo matrimonio … Siamo tante volte controllori della fede, invece di diventare facilitatori della fede della gente”. 

  42. “Pensate a una ragazza madre, che va in chiesa, in parrocchia e al segretario: ‘Vo-glio battezzare il bambino’. E poi questo cristiano, questa cristiana le dice: ‘No, tu non puoi perché non sei sposata!’.

  43. Ma guardi, che questa ragazza che ha avuto il coraggio di portare avanti la sua gravidanza e non rinviare suo figlio al mittente, cosa trova? Una porta chiusa! Questo non è un buon zelo! Allontana dal Signore! Non apre le porte!

  44. IL SACRAMENTO DELLA DOGANA PASTORALE E così quando noi siamo su questa strada, in questo atteggiamento, noi non facciamo bene alle persone, alla gente, al Popolo di Dio. Ma Gesù ha istituito sette Sacramenti e noi con questo atteggiamento istituiamo l’ottavo: il sacramento della dogana pasto-rale!”.

  45. “Pensiamo oggi a Gesù, che sempre vuole che tutti ci avviciniamo a Lui; pensiamo al Santo Popolo di Dio, un popolo semplice, che vuole avvicinarsi a Gesù; e pensiamo a tanti cristiani di buona volontà che sba-gliano e che invece di aprire una porta la chiudono …

  46. … E chiediamo al Signore che tutti quelli che si avvicinano alla Chiesa trovino le porte aperte, trovino le porte aperte, aperte per incontrare questo amore di Gesù. Chiediamo questa grazia”.

  47. VICINI A DIO…CONSAPEVOLI DEL PECCATO C'è uno stretto rapporto tra il senso di Dio, la preghiera ed il senso del peccato (cf CCC 208). • Esperienza di Mosè presso il roveto ardente. • Es 3,4-5. Il Signore vide che si era avvicinato per vedere e Dio lo chiamò dal roveto e disse: «Mosè, Mosè!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Non avvicinarti! Togliti i sandali dai piedi, per-ché il luogo sul quale tu stai è una terra santa!».

  48. Gb 42, 5-6 “Io ti conoscevo per sentito dire, ma ora i miei occhi ti vedono. Perciò mi ricredo e ne provo pentimento sopra polvere e ce-nere”.

  49. Is 6, 1-8 LA VOCAZIONE DI ISAIA : PURIFICAZIONEVOCAZIONE MISSIONE Allora uno dei serafini volò verso di me; te-neva in mano un carbone ardente che aveva preso con le molle dall'altare. Egli mi toccò la bocca e mi disse: «Ecco, questo ha toccato le tue labbra, perciò è scomparsa la tua iniquità e il tuo peccato è espiato». Poi io udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò e chi andrà per noi?». E io risposi: «Eccomi, manda me!».

  50. Lc 5, 8 • La reazione di Pietro dopo la pesca mira-colosa (non aveva commesso questo o quel peccato, né Gesù lo aveva rimprove-rato). • Al veder questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, al-lontanati da me che sono un peccatore».

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