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PROGETTO DI ETNOPSICHIATRIA: DATI PRELIMINARI D’EFFICACIA PAGANI C, PORCELLANA M, CONTINI M, CURIA M, MAZZUCCHELLI L, NEGRI G, RUFFETTA C, SAMORE’ C, SIMONCINI L, STIRONE V, NAHON L, NICORA C. AO OSPEDALE NIGUARDA CA’ GRANDA – MILANO.
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PROGETTO DI ETNOPSICHIATRIA: DATI PRELIMINARI D’EFFICACIAPAGANI C, PORCELLANA M, CONTINI M, CURIA M, MAZZUCCHELLI L, NEGRI G, RUFFETTA C, SAMORE’ C, SIMONCINI L, STIRONE V, NAHON L, NICORA C.AO OSPEDALE NIGUARDA CA’ GRANDA – MILANO INTRODUZIONE: L’Ospedale interculturale è considerata una tra le aree prioritarie su cui avviare progetti HPH (Health Promoting Hospitals), in considerazione della complessità sociale che caratterizza una società multietnica. Nell’ambito della Salute Mentale risulta utile attivare un Servizio di Consultazione Etnopsichiatrica in grado di rispondere a livello territoriale alla domanda crescente presentata da utenti stranieri affetti da disturbi psichiatrici, la cui peculiarità fenomenologica richiede un accoglimento specifico ed integrato. METODOLOGIA: L’utenza del Servizio di Consultazione Etnopsichiatrica dell’AO Ospedale Niguarda Ca’ Granda è costituita da pazienti stranieri non residenti con o senza permesso di soggiorno affetti da: psicosi o gravi disturbi affettivi, Disturbo Post-Traumatico da Stress, gravi disturbi dell’adattamento e di personalità. Il Servizio opera attraverso interventi diretti e l’attivazione di una rete di risorse/interlocutori che si è naturalmente costituita nel tempo tra diverse agenzie pubbliche e di privato sociale che interagiscono con gli stranieri. Integrato e supportato dall’équipe del Centro Psicosociale zona 11 offre: uno sportello di ascolto ad accesso libero aperto tutti i giorni, rappresentando un momento di accoglienza e di valutazione ed un ambulatorio psichiatrico/psicologico per l’impostazione e il controllo di programmi di cura per pazienti stranieri senza un riferimento territoriale. Nel presente studio verranno illustrati i dati relativi ai pazienti afferiti dal gennaio 2008 al giugno 2008 ed i risultati preliminari d’efficacia. Per la valutazione multidimensionale e routinaria dell’esito è stata utilizzata la versione italiana della HoNOS (Health of the Nation Outcome Scales) compilata al primo contatto (T0) ed a 4 mesi (T1). Con la medesima tempistica sono stati considerati il tasso di drop-out ed ospedalizzazione. RISULTATI: Nel periodo considerato sono afferiti al Servizio 37 soggetti, le cui caratteristiche sociodemografiche e cliniche sono riassunte in Tabella 1 e 2. Il confronto dei punteggi medi al T0 ed al T1 nei diversi items della HoNOS mediante paired sample t test ha evidenziato una diminuzione statisticamente significativa (p<0.001) nel punteggio totale e nelle scale relative ai sintomi psicotici, ai problemi relazionali ed ai problemi delle attività quotidiane (Fig.1 -2). Al follow-up, il tasso di drop-out è stato del 18.9% (7/37) ed il tasso di ospedalizzazione del 8.1% (3/37). DISCUSSIONE E CONCLUSIONI: i risultati preliminari suggeriscono l’efficacia clinica del modello d’intervento proposto in cui il collegamento di diverse agenzie su singoli casi permette di condividere e sinergizzare le risorse, fornendo risposte articolate che tengano conto degli aspetti culturali e del significato soggettivo della cura. Tabella 1. VARIABILI SOCIODEMOGRAFICHE Tabella 2. VARIABILI CLINICHE Figura 1. PUNTEGGI MEDI NELLE SCALE HONOS *p<0.001 H1 = comportamenti iperattivi, aggressivi, distruttivi o agitati H2 = comportamenti deliberatamente autolesivi H3 = problemi legati all’assunzione di alcool o droghe H4 = problemi cognitivi H5 = problemi di malattia somatica o di disabilità psichica H6 = problemi legati ad allucinazioni e deliri H7 = problemi legati all’umore depresso H8 = altri sintomi H9 = problemi relazionali H10 = problemi delle attività quotidiane H11 = problemi nelle condizioni di vita H12 = problemi nella disponibilità di risorse per attività lavorative e ricreative Figura 2. PUNTEGGIO TOTALE MEDIO