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La privatizzazione della guerra e nuovi mercenari. Raffaello Trentadue. La storia dei mercenari.
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La privatizzazione della guerra e nuovi mercenari Raffaello Trentadue
La storia dei mercenari Prima dell’avvento dello stato-nazione l’arruolamento mercenario rappresentava una realtà quasi istituzionale. Da Cartagine a Venezia assoldare mercenari era concepito come una pratica di uso comune che aveva il vantaggio da un lato di disporre dell’efficacia di professionisti della guerra, dall’altro il non impiego di cittadini nelle forze armate. Durante il rinascimento in Italia i diversi principi e governanti si affidavano alle compagnie di ventura, caratterizzate dalla loro particolare disponibilità solo nei confronti di potentati legittimamente riconosciuti.
I mercenari nel XX secolo Nel XX secolo ci sono due periodi in cui il mercenariato ha investito un ruolo preminente: il primo durante la colonizzazione, (Legione Straniera francese o il gruppo dei Gurkha nepalesi dell’esercito britannico) e durante la decolonizzazione. Nel primo caso i mercenari erano integrati nell’esercito regolare per il presidio a prevenzione di effetti insurrezionali, nel secondo caso il fenomeno vide un coinvolgimento tanto a fianco degli stremati governi coloniali, quanto con le organizzazioni ribelli e movimenti indipendentisti. La storia ha consegnato i mercenari come bestie nere dell’autodeterminazione di popoli, a causa della loro maggiore propensione come baluardi dei governi coloniali.
Il prototipo del mercenario Alcuni di loro, personaggi dall’aspetto rude e quasi un po’ romantico, rappresentati nel loro folklore nazionale di gentiluomo inglese o pugnace e malvagio francese, hanno travalicato i confini della storia per diventare leggenda come artefici di epiche imprese. Tali sono ormai i nomi i Bob Denard, Mike “Mad Max” Hoare e Christian Tavernier. Indisciplinato nei ranghi, aperto alla diserzione e poco avvezzo alla gerarchia militare ed al riconoscimento di un capo se non per il suo carisma, il mercenario incarnava la brama di riscatto delle classi sociali marginalizzate e penalizzate dai processi di ricostruzione post bellica, asfissiato dalla disoccupazione e dalla crescente proletarizzazione. Il suo reclutamento avveniva con il “passaparola” nelle taverne più squallide, nello Chat Noir di Parigi o in anonimi bar di Bruxelles o addirittura per corrispondenza.
Periodo di decolonizzazione Inaugurata con l’indipendenza del Pakistan nel 1947 e seguita dall’accelerazione del processo con le successive indipendenze del Congo Belga (1960), dell’Algeria dalla Francia (1962), dell’Angola e Mozambico dal Portogallo (1975). Il potere passò nelle mani di una classe economica mediocre da cui nacquero Stati fittizi, dissimulazioni delle antiche comunità tribali e claniche, senza identità nazionale e idea di Stato. Nei confini delineati dai colonizzatori europei, si conservarono tutte le contraddizioni insite nella configurazione etnica del territorio. Senza legittima autorità statale, si trasformarono presto in feudi governati da dittatori appoggiati dal proprio clan di appartenenza.
Terreno fertile per le nuove compagnie Durante la guerra fredda si sceglieva l’uno o l’altro degli schieramenti in cerca di aiuti economici. L’afflusso di questi aiuti si esaurì all’indomani della fine della guerra fredda, quando molti dei capitali migrarono nell’ex unione sovietica, facendo precipitare nel caos e nelle guerre tribali gli Stati africani. E’ stato questo il nuovo punto di svolta dell’attività mercenaria: le compagnie europee con interessi economici forti nelle regioni africane si trovarono ad affrontare il problema della sicurezza per lo sfruttamento delle risorse, ricorrendo talvolta ad una forte persuasione all’intervento da parte dei propri governi.
Le Private Military Companies L’impossibilità dell’intervento diretto con eserciti di coscritti, poiché il colonialismo è considerato dalla comunità internazionale come una colpa, spinse verso l’impiego delle Private Military Companies (PMC), incaricate di proteggere impianti, contrastare l’azione dei ribelli ed aiutare il governo locale a recuperare il potere. Il compenso per tutto questo era proprio lo sfruttamento delle risorse naturali, come avvenuto in Angola e Sierra Leone. Il mercenariato riveste una natura corporativa che fornisce pacchetti di sicurezza a Stati in crisi di legittimità o imprese petrolifere e minerarie, in un quadro di crescente privatizzazione della sicurezza e della forza. Le PMC si distinguono per il loro operato all’esclusivo servizio di paesi sovrani e governi nazionali.
Classificazione dei mercenari Compagnie Militari Private indipendenti: caratterizzate da natura corporativa e dalla partecipazione diretta ai combattimenti; es. Executive Outcomes (EO) e Sandline International. Compagnie come strumento di politica estera: fornitrici di esperti e consiglieri militari. Es. Military Professional Resources Incorporated (MPRI). Compagnie di sicurezza: settore protezione individuale e degli impianti di produzione, assistenza nelle missioni umanitarie.
Altre due categorie Compagnie di eserciti creati ad hoc: del tutto simili ai mercenari tradizionali. Esempio: il gruppo di mercenari serbi che nel 1997 combatté con Mobutu nell’ex Zaire. Stati privatizzati: Stati locatori che affittano la propria sicurezza nazionale a Stati limitrofi. Es.: la Rep. Democratica del Congo dipendente dallo Zimbabwe o Stati il cui controllo del territorio e delle risorse è affidato a forze regionali di interposizione.
Suddivisione delle utenze Separatisti, signori della guerra, fazioni religiose ricorrono più spesso ai mercenari tradizionali. Un esempio ne è il Revolution United Front (RUF) in Sierra Leone. I governi legittimi in difficoltà scelgono le PMC (Angola nel 1993 ingaggiò la EO). Le organizzazioni umanitarie e non governative (ONG) si rivolgono alle compagnie di sicurezza private (Defense Systems Limited)
Defence System Limited (DSL) Fondata dal generale Sir David Ramsbotam e da altri ex ufficiali della Special Air Services (SAS) britannica. Nacque per riciclare personale altamente specializzato in contratti privati con i potentati africani e mediorientali. Può contare su 5000 dipendenti, soprattutto ex soldati britannici e Gurkha nepalesi, di cui, secondo i membri esecutivi, solo un centinaio avrebbe accesso alle armi. Servizi l’addestramento militare, fornitura di personale ed equipaggiamenti per le istallazioni petrolchimiche e di estrazione mineraria, sminamento, sicurezza presso le vie di comunicazione, crisis management. Gravi violazioni di diritti umani sulla popolazione civile registrate dalla Human RightsWatch in Colombia: forse coinvolti alcuni ufficiali della SAS in operazioni di controguerriglia.
Military Professional Resources Incorporated (MPRI) Fondata nel 1987 può contare su 350 dipendenti a tempo pieno e 7000 professionisti tra i quali ex ufficiali e sottufficiali delle forze statunitensi, oltre ad ambasciatori, docenti universitari, specialisti ecc. Il controllo dei contratti viene sempre esercitato dal governo. Un ruolo importante ha ricoperto nell’ex Jugoslavia: il primo contratto permise di fornire 20 dei 45 osservatori per la verifica del rispetto delle sanzioni alla serbia. In seguito tutti gli osservatori saranno uomini della MPRI. Negli stessi anni si è occupata del programma Democracy Transitino Assistance per la trasformazone delle truppe croate in un esercito professionale
Executive Outcomes La EO trova le sue radici nel regime segregazionista dell’Apartheid. La maggior parte del suo personale proviene dalle fila della South Africa Defence Forces (SADF) e alla South African Police (SAP). Dal 1989 si è occupata del reclutamento mercenari, addestramento e pianificazioni militari.Tra le sue mansioni figura anche la protezione di impianti o di persone, persino di vip. Gli stipendi per i suoi circa 3000 dipendenti erano tra i 2000 ed i 13000 $ mensili a seconda del ruolo ricoperto. E’ l’unica compagnia ad aver disposto di una forza aerea con elicotteri da combattimento. Operativa sia in Angola che in Sierra Leone. Coinvolta in svariate violazione dei diritti umani.
Legislazione internazionale Articolo 47 del I Protocollo Addizionale del 1997 alle Convenzioni di Ginevra, incluso durante la conferenza diplomatica sul Diritto Umanitario tenutasi tra il 1974 ed il 1977. 1)La Convenzione del 1977 dell’Organizzazione dell’Unità Africana (OUA) per l’eliminazione del mercenariato in Africa. La Convenzione Internazionale contro il Reclutamento, l’Uso, il Finanziamento, e l’Addestramento dei mercenari del 1989. Neutralità Act del 1937: stabilisce che la professione del mercenario in sé non costituisce reato se il reclutamento è fuori dallo Stato.
Analisi: vantaggi e svantaggi Le cause che hanno portato allo sviluppo di compagnie militari private sono essenzialmente due: - la riduzione globale dei contingenti militari che ha rilasciato sul mercato una enorme quantità di armi e personale militare, acquistabili ad un prezzo relativamente basso. - incapacità di far fronte a problemi di sicurezza interna, a causa di una profonda crisi economica.
Vantaggi - L’expertise militare a tutti i livelli ridurrebbe l’esigenza di interventi militari di paesi terzi, assicurando una certa autonomia ai piccoli Stati. - Le PMC hanno il vantaggio di essere una forza apolitica disinteressata al saccheggio che precluderebbe suoi successivi ingaggi. - A fronte dei costi, dei fallimenti delle Nazioni Unite, le PMC offrono una più rapida capacità di intervento, maggiore dinamicità, più semplice linea di comando ed evita controversie di ordine politico legate alla composizione del contingente e alle finalità non dichiarate delle forze di pace. - Le PMC permettono interventi che non avrebbero il consenso dell’esercito o dell’opinione pubblica nazionale o internazionale, soprattutto quando si agisce per politica estera.
Svantaggi - La natura corporativa e stretti legami con compagnie multinazionali delle quali diventano il braccio armato nella spietata concorrenza dei mercati. - Connivenza e contatti con reti criminali e terroristiche e i loro interessi nei traffici illeciti di ogni tipo, come riportato nel rapporto di Ballesteros. - Le PMC, rafforzando gli apparati militari, rischiano di aggravare i conflitti ed il ricorso al loro impiego da parte degli Stati li disincentiva a rafforzare i propri sistemi di sicurezza, dando ad agenti privati la prerogativa dell’uso della forza. - Ci sono numerose testimonianze di violenze gratuite, di traffico di armi e campagna di guerra psicologica sui civili (rapporti delle org. Umanitarie e di osservatori) Esse intervengono solo nelle zone ricche di risorse naturali
Situazione in Iraq In Iraq operano 30 di queste compagnie per un giro d’affari superiore ad 1.2 mld $. Il numero dei mercenari è stimato attualmente intorno ai 20-30 mila è il secondo esercito dopo quello americano.
Compagnie private: qualche nome • I commandos cileni, addestrati anche alle tecniche di tortura, sono stati assunti dalla Blackwater per difendere Bremer ed annovera tra i suoi clienti, oltre alle multinazionali, anche i Dip. della Difesa e di Stato. • Un’altra compagnia per conto del Pentagono è la Vinnel corporation, affiliata alla Northrop Grumman, una delle principali industrie belliche. Essa, dato l’esubero di lavoro, ha subappaltato l’addestramento delle truppe irachene e della polizia alla Mpri di Alexandria che ha partecipato alla formazione dei nuovi eserciti di Croazia e Bosnia. • Il monopolio è detenuto però dalla Halliburton, che inizialmente si occupava di logistica per l’industria petrolifera e che, dopo l’approdo di Cheney al governo, ha acquistato una serie di società che si occupano della logistica militare. • Essa ha preso appalti per circa 6 mld $, passando da un passivo di 498 milioni $ ad un attivo di 26 milioni $ in un anno. • Spesso agisce da mediatrice per i sub-appalti.
Altri nomi • DynCorporation: fornisce il programma di addestramento della polizia. Spende molti soldi per assicurarsi l’appoggio dei politici al governo. Ha avuto problemi per gli scandali sessuali e di vendita di armi sul mercato nero nei balcani. • Il suo responsabile nella regione si è filmato mentre stuprava due ragazze. Nessun incriminato, anzi gli accusatori sono stati licenziati. • Erinys: ha avuto il compito di addestrare i parmilitari messi a difesa dei giacimenti di petrolio. Ha assunto ex soldati dell’Apartheid. • Gli attacchi sono diminuiti, ma sembra per tangenti versati ai capi locali.
Contributo dei mercenari I mercenari hanno svolto un ruolo cruciale nelle operazioni in Afghanistan, partecipando ancora oggi alle missioni della Cia e dell’esercito per dare la caccia a Bin Laden ed i membri di Al Qaeda. I prigionieri sono detenuti nel carcere di Guantanamo, costruito dalla Halliburton, e sottoposti ad interrogatori da personale di agenzie private come la Titan. L’enorme complesso militare americano di Cmp Doha, dal quale è partita l’invasione, è stato costruito ed è tuttora gestito e sorvegliato da organizzazioni private guidate dal consorzio Combact Support Associates. I soldati privati gestiscono pasti, manutenzione delle armi, e sistemi di difesa aerea sulle navi. Essi vengono anche impiegati in operazioni di combattimento: il 4 aprile 2004 i commandos della Blackwater hanno repinto un attacco della milizia irachena contro il quartier generale del governo USA a Najaf.
Regole di ingaggio • Un documento riservato del comando statunitense della Joint Task Force-7, reso pubblico ad aprile 2004 dal New York Times, stabilisce le regole di ingaggio. • I soldati privati sono autorizzati ad usare “forza letale contro persone nelle seguenti circostanze: • per autodifesa; • in difesa di persone come specificato nel contratto; • per prevenire minacce alla vita dei civili; • per difendere, secondo contratto, proprietà approvate dalla coalizione” • Sono, inoltre, autorizzati a fermare, detenere e perquisire civili se necessario per la propria sicurezza o stabilito nel contratto. Essi hanno licenza di uccidere e se necessario di esercitare la violenza fisica e la tortura (cosa a cui sono ben addestrati) • Le loro paghe arrivano fino a 900 $ al giorno, esclusi i premi extra.
Vuoto legislativo I soldati privati sono ufficialmente dei civili che detengono armi. Essi non sono soggetti alle convenzioni di Ginevra e non esiste un tribunale apposito per giudicare i casi di crimini qualora ne fossero protagonisti. ( vedi il caso dei balcani) La loro sorte viene delegata alle autorità locali che nei casi specificati paradossalmente mancano. Perciò i crimini commessi rimangono impuniti; solo sporadicamente scatta il licenziamento. Non esiste un coordinamento informativo e tattico tra il comando dell’esercito regolare e le truppe mercenarie, ma solo confusione sui diritti e responsabilità nei combattimenti. Non esiste fiducia. Infatti spesso accadono incidenti. Data la forte domanda e la penuria di personalele compagnie assumono chiunque, comprese persone dal passato discutibile come terrorista o ex miliziano dell’apartheid, in alcuni casi senza più fornire l’adeguato addestramento. Questo ha come conseguenza che tra essi possa esserci qualcuno che, ubriaco cominci a sparare all’impazzata per le strade.
Perché i mercenari Negli ultimi anni il governo USA ha firmato più di 3000 contratti con società militari. L’amministrazione Bush ha incrementato gli appalti a ditte come la Brown & Root (sussidiaria della Halliburton), di cui Cheney è stato amministratore delegato. Queste società sono cresciute in seguito al ridimensionamento dell’esercito americano (ridotto ad 1/3 di quello del 1991), dell’aumento della domanda e della moda delle privatizzazioni. Il loro enorme contributo ha permesso di fare meno ricorso a compromessi con gli alleati. Il Washington Post riporta che in pochi giorni il 25% dell’esercito e della polizia irachena ha disertato ed in alcuni casi è passato alla guerriglia. Le mansioni sono state assegnate ai soldati privati. Pur provocando emorragie di specialisti dagli eserciti regolari (prepensionamento), c’è il vantaggio politico e psicologico in quanto il numero di vittime non è conteggiato tra le perdite ufficialie reso noto a discrezione delle agenzie private, magari solo in occasione di macabri spettacoli in TV.