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La Peste

La Peste. Parte scientifica. La peste. …..sentiva(no) un mal essere, un abbattimento, una fiacchezza di gambe, una gravezza di respiro, un’arsione interna…… .

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La Peste

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Presentation Transcript


  1. La Peste Parte scientifica

  2. La peste

  3. …..sentiva(no) un mal essere, un abbattimento, una fiacchezza di gambe, una gravezza di respiro, un’arsione interna……. …..eran tutti visi gialli, distrutti, con cert’occhi incantati, abbacinati, con le labbra spenzolate, tutta gente con certi vestiti che cascavano a pezzi, e da’ rotti si vedevano macchie e bubboni. (da i “Promessi Sposi”, A. Manzoni) COSA PROVOCAVA TUTTO CIO’?

  4. LA PESTE E’ una malattia infettiva di origine batterica tuttora diffusa in molte parti del mondo, anche in alcune regioni dei paesi industrializzati. È una malattia quarantenaria e per il Regolamento Sanitario Internazionale è assoggettata a denuncia internazionale all'OMS, sia per i casi accertati che per quelli sospetti.

  5. E’ causata dal batterio YERSINIA PESTIS, Prima conosciuto come Pasteurellapestis

  6. Nel 1894 il medico svizzero Alexandre John-ÉmileYersin, durante l'epidemia di Hong Kong, isolò il bacillo che per millenni ha seminato la morte nel mondo. Lo nominò Pasteurellapestis, in onore di Louis Pasteur, l'uomo che con le sue teorie dei microrganismi aveva dato inizio alla medicina infettiva in senso moderno. • Lo stesso anno anche il medico giapponese Shibasaburo Kitasato, che già nel 1889 aveva isolato il bacillo del tetano, ottenne indipendentemente gli stessi risultati del collega svizzero. Ma la Storia ricorda solo Yersin, anche perché in suo onore il bacillo della peste verrà chiamato anziché Pasteurella, Yersiniapestis.

  7. YersiniaPestis

  8.  Il batterio infetta i tessuti linfoidi dell'uomo, facendo in modo di annullare la capacità di difesa dei linfociti. Ma per far questo, il batterio deve evitare di essere ingerito dai macrofagi, le cellule del sistema immunitario che distruggono gli agenti esterni: Y. pestis risolve questo problema producendo delle proteine che penetrano nei macrofagi e li disattivano.

  9. Yersiniapestis Organismo unicellulare procariote appartenente al regno delle monere. E’ un batterio, più precisamente un coccobacillo. È un batterio patogeno per i mammiferi (tra cui l’uomo) e per alcune specie di uccelli.

  10. Normalmente vive nell’apparato digerente delle PULCI, che, a loro volta, sono parassiti di:

  11. Roditori in genere

  12. In particolare: Ratti

  13. ma anche alcune specie di scoiattoli, cani della prateria. In qualche caso le pulci possono infettare anche animali domestici come i gatti. Nelle zone endemiche la Yersinia circola tra queste specie senza causare alti tassi di mortalità solo occasionalmente un’epidemia può uccidere grandi quantità di roditori. Le pulci trasmettono la malattia all’uomo con i loro morsi e i loro ospiti fungono da serbatoi . Talvolta la malattia viene trasmessa dai morsi dei roditori stessi.

  14. La peste è diffusa in tutte le realtà dove le abitazioni sono infestate da pulci e ratti, e quindi in condizioni di scarso livello di igiene. L’OMS riporta dai 1000 ai 3000 casi di peste ogni anno, distribuiti soprattutto tra Africa, Asia e Sudamerica. La peste è assente in Europa e in Australia

  15. Esistono due forme principali di peste: • PESTE BUBBONICA • PESTE POLMONARE Si può determinare la differenza analizzando l'interno dei bubboni infetti o attraverso un'emocoltura. Ancora è oscuro perché si trasmetta in una forma invece che in un'altra anche se recenti studi del DNA di questo batterio hanno evidenziato differenze genetiche che fanno pensare a due tipi diversi di batteri.

  16. Peste bubbonica • La trasmissione nell'uomo può avvenire attraverso la puntura delle pulci dei ratti, o tramite il morso dei ratti stessi o di altri roditori. La pulce dell'uomo ed i pidocchi, in forma minore, permettono di trasmettere la peste bubbonica anche da uomo ad uomo. • Insorge violentemente dopo un periodo di incubazione da 2 a 12 giorni. Si presenta con febbre alta, cefalea, grave debolezza, disturbi del sonno, nausea, fotosensibilità, dolore alle estremità, vomito e delirio. Si formano pustole nelle zone punte dalla pulce infetta; i linfonodi delle zone colpite (generalmente la zona inguinale e quella ascellare) si infiammano, gonfiandosi fino a formare uno o più bubboni. Possibile la formazione di petecchie.

  17. Nei casi gravi, l'infezione si propaga nell'organismo provocando insufficienza cardiocircolatoria, complicazioni renali o emorragie interne, sintomi che possono facilmente portare alla morte. Altrimenti, nei casi meno gravi, la febbre cessa dopo circa due settimane, i bubboni gettano fuori del pus sgonfiandosi e lasciando una cicatrice.

  18. Peste polmonare • Forma decisamente più grave rispetto alla precedente in quanto attacca i polmoni, può presentarsi anche come complicanza della forma bubbonica. Il periodo di incubazione va da 1 a 7 giorni e presenta un notevole abbassamento della temperatura corporea, dispnea (difficoltà respiratorie), tosse, cianosi (colorazione bluastra della pelle e delle mucose, sintomo di disturbi circolatori o respiratori) e grave debolezza. Caratterizzante è l'insorgenza di gravi disturbi neurologici. Se non viene curata in tempo, porta quasi sicuramente alla morte per edema polmonare acuto. • La peste polmonare è trasmissibile anche senza l'azione di pulci, per via aerea: attraverso, cioè, tosse e starnuti di persone infette, portatori in grado di contagiare il loro prossimo ospite.

  19. Per combattere la peste sono necessari degli antibiotici, di scelta streptomicina o gentamicina. Possono essere usati anche doxiciclina oppure il cloramfenicolo. Importante è l'isolamento dei malati per evitare ulteriori contagi.

  20. Esistono dei vaccini antipestosi, ma a causa della brevità del loro effetto sono somministrati solo in casi di rischio evidente e programmabile di contagio (per esempio per le figure professionali di biologi, ricercatori, ecc.)

  21. La peste nera Peste nera (o Grande morte o Morte nera) è il termine con il quale ci si riferisce normalmente all'epidemia di peste che imperversò in tutta Europa tra il 1347 e il 1353 uccidendo almeno un terzo della popolazione del continente. Epidemie identiche scoppiarono contemporaneamente in Asia e in Vicino Oriente, il che fa supporre che l'epidemia europea fosse parte di una più ampia pandemia.

  22. La peste nera La peste nera dava diversi tipi di sintomi i quali erano il più delle volte letali. I sintomi includevano barcollamento, catarro, convulsioni, diarrea emorragica, inappetenza (anoressia), muco schiumoso, occhi infiammati, paralisi, tremore, prostrazione, respirazione difficoltosa e sete intensa.

  23. La peste nera L'area di origine della pandemia sembra esser stata quella regione dell'Asia centrale a cavallo del Pamir, dell'Altaj e del Tannu-Tuva. La causa scatenante parrebbe esser stata la moria di roditori, in quelle regioni, dovuta alla scarsità di cibo conseguente all'irrigidimento delle condizioni climatiche. In assenza di roditori, le pulci, vettori del bacillo della peste, affamate attaccarono anche l'uomo e gli altri mammiferi. Il tutto venne aggravato dal fatto che i rifiuti, abbondanti ed a cielo aperto nelle città medioevali, attrassero i roditori affamati, sia selvatici che domestici. Infine, l'efficiente sistema di comunicazioni dell'impero mongolo propagò il contagio in poco tempo da un capo all'altro del continente asiatico, fino all'Europa che - geograficamente - altro non è che una propaggine dell'Asia.

  24. Quello della peste è stato uno dei flagelli più temuti e catastrofici che hanno per millenni colpito l'umanità in ogni angolo del mondo. Spesso le epidemie hanno avuto dimensioni tali da stravolgere l'assetto sociale ed economico di intere aree geografiche.

  25. In generale, va rilevato che solo nel XIX secolo si è arrivati a significative scoperte in campo medico e scientifico che hanno permesso di comprendere l'origine e le modalità di diffusione del morbo. Fino ad allora si era quasi sempre perpetuato ovunque l'equivoco di considerare l'aria come l'elemento di principale diffusione della peste.

  26. Pertanto tutte le misure di profilassi e di difesa dalla malattia si concentravano su tale elemento, trascurando invece altri fattori decisivi, come l'igiene nelle case e nelle strade e la qualità dell'acqua. Specie nelle città la scarsa attenzione alla pulizia dell'acqua e all'igiene personale, la circolazione spesso a cielo aperto degli scarichi, che andavano a confondersi con acque utilizzate per gli usi domestici, e favorivano la diffusione di ratti e di parassiti, era un pericoloso e rapido canale di diffusione della malattia.

  27. Il medico della peste È una maschera veneziana alquanto bizzarra, ma con un’origine particolare

  28.  Il medico della peste era infatti l'unico dottore ammesso ad essere a contatto con gli ammalati di questo terribile morbo. Il medico della peste era completamente avvolto da un mantello nero, portava un cappello rotondo (anch'esso nero) e sul suo volto egli indossava la maschera che possiamo vedere nell’ immagine. All'interno della maschera il medico della peste metteva delle erbe aromatiche che avevano il compito di purificare l'aria da respirare, mentre al di fuori appoggiava degli occhiali. Il medico della peste poteva toccare gli appestati ed i loro indumenti solo con una lunga bacchetta di legno.

  29. Il naso lungo è curioso per la sua forma così simile a quella del becco di una cicogna (o di un tucano), in realtà serviva per custodire le erbe aromatiche che avrebbero dovuto purificare l’aria per evitare di prendere il contagio. È da notare che la forma di questo naso somiglia molto all’apparato pungitore della pulce.

  30. Pulce del ratto

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