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Intervista al “genio della porta accanto”. Autrice: Colzani Alessandra “Genio” intervistato: Elisa , compagna di classe al liceo scientifico. Powerpoint Templates. Allora Elisa,raccontaci come hai scoperto la matematica!.
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Intervista al “genio della porta accanto” Autrice: Colzani Alessandra “Genio” intervistato: Elisa, compagna di classe al liceo scientifico. Powerpoint Templates
Allora Elisa,raccontaci come hai scoperto la matematica! Penso che la mia scoperta di questa materia rispecchi un po’ quella di tutti quanti: verso i 3 anni, attraverso piccoli giochi e semplici attività, sono stata accompagnata nella conoscenza del “magico mondo delle cifre”! Ricordo soprattutto che nei primi tempi sono state le mie maestre della scuola dell’infanzia che hanno avuto la pazienza di insegnare a me e ai miei compagni i primi “numerini”..
Quindi le insegnanti (e la scuola in generale) hanno avuto importanza nel tuo avvicinamento a questa materia? Certamente si! Penso che sia proprio per la passione che i miei insegnanti mostravano per la matematica che anche io me ne sono innamorata.. Sicuramente anche la modalità con cui mi è stata insegnate ha influito grandemente ma credo che se i miei docenti non avessero amato questa materia, la “freddezza” del loro insegnamento mi avrebbe comportato un approccio diverso verso questa disciplina.
Nessuna esperienza particolare, solo esperienze comuni di vita quotidiana come il conteggio delle ore o la gestione dei soldi.. In fin dei conti noi siamo circondati dai numeri ed è quindi impossibile non entrarvi in contatto! Quali altre esperienze fuori dalla scuola ti hanno fatta scoprire la matematica?
Fin da piccolina mi piaceva giocare con i numeri, apprezzavo le lezioni di matematica alle elementari, ma niente di più.. È stato invece alla scuola secondaria di primo grado che ho iniziato ad avere una vera e propria predilezione per questa disciplina.. Quando hai scoperto la passione per questa materia?
Ero completamente affascinata dalla razionalità che permeava ogni procedimento logico, amavo l’ordine con cui rappresentare e giungere alla soluzione di un problema, mi piaceva il fatto di riflettere e cercare le varie “strade” per giungere, con soddisfazione, al tanto ricercato risultato!
Si si non ho mai riscontrato grandi difficoltà.. Magari io arrivavo a comprendere un concetto matematico o come svolgere una funzioni con un po’ più di lentezza rispetto ad alcuni miei compagni che avevano vere e proprie intuizioni, ma questo non significa che non andassi bene, ci voleva solo un po’ di sforzo e i risultati erano garantiti! Deduco quindi che andassi bene in matematica..
Solamente durante gli ultimi anni di liceo la matematica si è fatta “un osso duro”.. Gli argomenti trattati sono infatti stati abbastanza complessi per me e mi hanno dato filo da torcere ma, anche in questo caso, tanto impegno e buona volontà hanno risolto tutto: il mio amore per la matematica è rimasto quello di sempre!
Ho un ricordo bellissimo di loro! Sono stati tutti molto competenti nell’insegnarci questa materia e nel farcene comprendere la sua bellezza e utilità.. In particolare ricorderò con tanto affetto e ammirazione la mia professoressa di prima liceo! Le sue ore per me erano le più belle in assoluto! Che ricordi hai dei tuoi insegnanti di matematica?
Si diciamo che hanno sicuramente riconosciuto la mia passione per questa materia e premiato i miei sforzi per comprenderla sempre fino in fondo.. Infatti è stato proprio il mio professore di matematica degli ultimi anni a incoraggiarmi a continuare su questa strada! I tuoi insegnanti hanno riconosciuto il tuo talento?
Mio papà è molto appassionato di questa materia, mi ha aiutato molto nei anni della scuola elementare e mi ha trasmesso parte di questo interesse. Tuttora, è ancora in grado di eseguire facilmente logaritmi ed espressioni goniometriche pur non usando la matematica nel suo lavoro. Nella tua famiglia ci sono altri “geni della matematica”?
Non credo che ad un matematico si possa associare una precisa personalità però se dovessi pensare allo stereotipo diffuso di questa figura direi che potrei assomigliargli per la mia riflessività, la mia razionalità, la mia costanza nel conseguire un risultato. La tua personalità è caratteristica di un matematico?
Si quando organizzavano queste iniziative amavo molto parteciparvi! In più di un’occasione ho preso parte a gare matematiche sia durante la scuola secondaria di primo grado che il liceo. Hai mai partecipato a delle gare di matematica?
Le mie insegnanti mi aiutavano ad arrivare preparata a queste attività fornendomi del materiale sul quale esercitarmi.. Purtroppo non sono mai arrivata prima ma ho dei bellissimi ricordi di queste esperienze in cui la mia materia preferita diventava una vera e propria sfida, un modo per divertirmi e mettermi alla prova allo stesso tempo.
Di sicuro avere una buona memoria è una condizione molto importante per affrontare lo studio di questa materia poiché è vero che un grande ruolo è svolto dal ragionamento ma è ovviamente necessario anche imparare formule matematiche, teoremi, dimostrazioni e quant’altro. Pensi che la tua memoria ti abbia agevolata in matematica?
Con questo non intendo dire che chi non ha buona memoria non possa essere bravo in matematica! Gli occorreranno solo un po’ più sforzi e un po’ più di esercizi rispetto a chi ha una “memoria di ferro”! Io sono stata senza dubbio agevolata dal fatto che ho una forte memoria visiva e questo mi ha aiutato molto nel mio percorso scolastico, matematica inclusa!
Come ho già detto prima ho frequentato il liceo scientifico, in particolare il G.Terragni di Olgiate comasco perché già concluso il ciclo di secondarie di primo grado avevo le idee chiare su quello che mi sarebbe piaciuto fare.. Le mie idee non si sono rivelate infondate tanto che, concluso il liceo, ho scelto di iscrivermi alla facoltà di matematica presso l’Insubria di Varese. Continuiamo approfondendo i tuoi studi..
Per il momento devo ammettere che non ho ancora preso una decisione definitiva avendo davanti ancora un bel po’ di tempo per pensarci.. Diciamo che per ora sono più portata verso l’insegnamento perché mi piacerebbe appassionare i ragazzi a questa materia che troppo spesso è insegnata senza coinvolgerli davvero.. I tuoi progetti lavorativi per il futuro, quindi, quali sono?
Vorrei allora provare a trasmettere ai miei alunni lo stesso amore per la matematica che è stata “tramandato” a me dai miei insegnanti.. Questo mestiere comporterebbe per me una grande sfida essendo per indole una persona abbastanza timida, ma credo proprio che varrebbe la pena provarci per la grande soddisfazione che potrei averne!
Per questa intervista ringrazio Elisa per la sua disponibilità e sincerità, per averci raccontato il suo passato, il suo presente e i suoi progetti futuri legati alla matematica. THE END