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L’esperienza del Tirocinio IRC nella Diocesi di Taranto Sac. Ciro Marcello Alabrese

Seminario di studio per i Docenti di Tirocinio dell’IRC e i Responsabili Regionali dell’IRC “Il Tirocinio per l’IRC: finalità pedagogiche e modalità organizzative”. L’esperienza del Tirocinio IRC nella Diocesi di Taranto Sac. Ciro Marcello Alabrese

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L’esperienza del Tirocinio IRC nella Diocesi di Taranto Sac. Ciro Marcello Alabrese

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Presentation Transcript


  1. Seminario di studio per i Docenti di Tirocinio dell’IRC e i Responsabili Regionali dell’IRC“Il Tirocinio per l’IRC: finalità pedagogiche e modalità organizzative” L’esperienza del Tirocinio IRC nella Diocesi di Taranto Sac. Ciro Marcello Alabrese Direttore Regionale Ufficio Educazione-Scuola-IRC-Università della Puglia Direttore Diocesano Ufficio Educazione-Scuola-IRC-Università di Taranto

  2. La prima esperienza di tirocinio Nell’anno accademico 2000-2001 l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Romano Guardini” e l’Ufficio Diocesano per la Catechesi e la Scuola di Taranto avviano il Tirocinio dell’Insegnamento della Religione Cattolica. Il Tirocinio inizialmente si svolge nel II semestre per la durata di 36 ore (3 crediti). È costituito di due aspetti: • Sapere • Saper fare

  3. La prima esperienza del tirocinio1 aspetto: sapere Progettazione didattica dell’IRC: la teoria e la prassi dei diversi passaggi richiesti dalla progettazione didattica nella scuola per la disciplina «Religione Cattolica». Costruzione degli OF nelle Unità di Apprendimento in vista dei Piani di Studio personalizzati. Studio delle dinamiche di gruppo e delle strategie pedagogico-didattiche per la comprensione ed il coinvolgimento dell’alunno. Criteri didattico-pedagogici per la valutazione del percorso e per l’autovaluatione.

  4. La prima esperienza del tirocinio2 aspetto: saper fare Laboratorio sulle UdA dell’IRC. Momenti di lavoro di gruppo e simulazioni. Esperienza di insegnamento nella scuola preceduta, accompagnata e verificata da momenti di studio della realtà dell’alunno, in vista di una scelta adeguata degli OSA e per la formulazione degli OF per i Piani di Studio personalizzati.

  5. La prima esperienza del tirocinio Docenti coinvolti e compiti Il tirocinio di IRC vede coinvolti: il docente dell’ISSR responsabile del tirocinio; il direttore dell’Ufficio Diocesano per la Catechesi e la Scuola; due IdR “accoglienti” in servizio presso la scuola primaria e la scuola secondaria - partners nel progetto. Il momento di conoscenza vicaria della classe e di insegnamento è svolto contemporaneamente da tutti gli studenti del tirocinio insieme al docente dell’ISSR, al direttore dell’Ufficio Diocesano e l’IdR “accogliente”

  6. La nuova esperienza del tirocinio Il piano degli studi “Indirizzo didattico pedagogico” prevede un tirocinio dell’IRC al II anno della Laurea Magistrale in Scienze Religiose (biennio di specializzazione), nel primo e secondo semestre, per un totale di 8 crediti (12 ECTS) 96 ore di cui: 45 ore presso l’ISSR: 22 ore relative alla scuola dell’Infanzia e Primo Ciclo, 21 ore relative alla scuola del Secondo Ciclo, 2 ore per la conclusione. 51 ore a scuola: 24 ore relative alla scuola dell’Infanzia e Primo Ciclo riferite ad una classe dell’IdR “accogliente”, 27 ore relative alla scuola del Secondo Ciclo riferite a due classi dell’Idr “accolgiente”.

  7. La nuova esperienza del tirociniofinalità Il tirocinio si caratterizza come una esperienza di ricerca/azione/formazione che si propone le seguenti finalità: - Orientare verso la professione: offrire cioè l’opportunità di confrontare le proprie aspirazioni, i propri ideali e anche il proprio immaginario con la realtà della professione. - Vedere la scuola da docente e non solo nell’attività didattica, anche nei momenti collegiali di programmazione e progettazione, negli incontri con le famiglie…

  8. La nuova esperienza del tirociniofinalità - Fareun’esperienza didattica: questa è la fase più tipica del tirocinio, quella in cui il futuro docente, inserendosi nella programmazione dell’insegnante di classe, si cimenta in una attività didattica, da lui stesso progettata e che dovrà verificare e valutare in prima persona. - Apprenderedall’esperienza: imparare cioè a rielaborare l’esperienza vissuta, anche confrontandosi, per concettualizzarla e far sì che diventi un modello per una futura situazione.

  9. La nuova esperienza del tirociniofinalità - Documentarel’esperienza: il raccontare un’esperienza, sia nella narrazione orale che nella documentazione scritta, permette di oggettivare l’esperienza stessa rendendola più facilmente valutabile, condivisibile, memorizzabile e quindi fruibile, per sé e per gli altri, in contesti diversi. - Lavorare in équipe: è questa una necessità sempre più forte nella scuola e contemporaneamente una modalità complessa che richiede diverse competenze e può essere acquisita solo con una adeguata preparazione.

  10. La nuova esperienza del tirocinio Docenti coinvolti Il tirocinio di IRC vede coinvolti: il docente dell’ISSR responsabile del tirocinio; il direttore dell’Ufficio Diocesano per la Scuola e l’Università come collaboratore esperto; un counselor; due IdR “accoglienti” per ogni studente (uno per la scuola dell’Infanzia e del Primo Ciclo e uno per la scuola del Secondo Ciclo);

  11. La nuova esperienza del tirocinio Compiti dei docenti coinvolti Il docente del tirocinio dell’ISSR è responsabile del progetto e della sua attuazione, con compiti organizzativi e di tutoraggio, tiene i rapporti diretti con le scuole e con gli IdR “accoglienti” personalmente o attraverso il docente assistente, sceglie e prepara gli IdR “accoglienti” in collaborazione con il direttore dell’ufficio diocesano per l’IRC, segue il progetto valutando in itinere l’adeguatezza del percorso e ne verifica l’esito finale.  Il counselor svolge la funzione di osservatore esterno e competente per la restituzione delle dinamiche e dei copioni. Gli IdR “accoglienti” svolgono un ruolo di accompagnamento verso i tirocinanti seguendo il loro ingresso nella scuola, la progettazione e realizzazione dell’attività didattica e la riflessione sull’esperienza compiuta.

  12. La nuova esperienza del tirociniofasi, tempi e metodologie Il tirocinio costituisce un primo approccio diretto con la struttura scolastica per consentire agli studenti di fare un’esperienza nel contesto nel quale potrebbero svolgere la loro attività di insegnanti. Progettare, realizzare, verificare un’attività didattica specifica e riflettere, confrontandosi, sull’esperienza, valutando la fattibilità e la congruenza del percorso rispetto agli obiettivi previsti.

  13. La nuova esperienza del tirociniofasi, tempi e metodologie Fase 1. Introduzione al tirocinio. Il docente responsabile spiega a tirocinanti e gli IdR “accoglienti” gli obiettivi e il percorso del tirocinio, assegna i tirocinanti agli IdR, fissa i tempi e le modalità della verifica finale. In questa fase, prima del loro ingresso a scuola, si farà opportunamente una rielaborazione guidata dei “ricordi di scuola” dei tirocinanti, per far emergere i vissuti e le precomprensioni esistenti. (N.B.: si svolge presso la sede dell’ISSR).

  14. La nuova esperienza del tirociniofasi, tempi e metodologie Fase 2. Incontro con la scuola: con il dirigente scolastico, con l’IdR “accogliente”, con la struttura scolastica, con la classe… Questo primo incontro, preparato con particolare attenzione, è il momento di accoglienza nel quale la scuola, da un lato, si prepara a vivere questo periodo di collaborazione con la formazione dei futuri IdR, e i tirocinanti, dall’altro, si pongono consapevolmente nell’ottica di chi guida un processo formativo. (N.B.: si svolge presso la scuola).

  15. La nuova esperienza del tirociniofasi, tempi e metodologie Fase 3. Partecipazione alle lezioni dell’IdR “accogliente”. I tirocinanti guardano e ascoltano l’insegnante, osservano la classe cercando di cogliere le dinamiche relazionali, l’approccio con la disciplina, i diversi stili cognitivi, i possibili percorsi didattici…(N.B.: si svolge presso la scuola).

  16. La nuova esperienza del tirociniofasi, tempi e metodologie Fase 4. Progettazione dell’attività didatticacon la guida del docente responsabile dell’ISSR. Si prevede una suddivisione dei diversi momenti dell’attività fra i tirocinanti per favorire una più diretta esperienza e responsabilità, senza nulla togliere alla validità e importanza del “cooperative learning” e dell’osservazione dell’attività dei colleghi. (N.B.: si svolge presso la sede dell’ISSR ed on-line).

  17. La nuova esperienza del tirociniofasi, tempi e metodologie Fase 5. Realizzazione dell’attività didatticaprogettata. Al termine, l’Idr “accogliente” farà una sua valutazione e la presenterà al Docente Responsabile del tirocinio dell’ISSR. In questa fase è particolarmente vantaggiosa la presenza e partecipazione di un counselor che svolga la funzione di osservatore esterno e competente per la restituzione, nella fase finale, delle dinamiche e dei copioni agiti. …(N.B.: si svolge presso la scuola)

  18. La nuova esperienza del tirociniofasi, tempi e metodologie Fase 6. Verifica e conclusionedel tirocinio. A questa ultima fase partecipano anche l’IdR “accogliente” ed il counselor, al fine di aiutare i tirocinanti a decontestualizzare l’esperienza perché diventi utile per la prassi futura. Sarà anche il momento per la verifica del percorso stesso del tirocinio. (N.B.: si svolge presso la sede dell’ISSR ed on-line)

  19. L’identità professionale dell’IdRe il suo profilo di competenze Competenza teologica e appartenenza ecclesiale Competenza pedagogico-didattica 1. Competenza disciplinare 2. Competenza istituzionale 3. Competenza didattica 4. Competenza progettuale 5. Competenza organizzativa 6. Competenza valutativa 7. Competenza comunicativo-relazionale

  20. Una definizione di competenza attinente al profilo dell’IRC La competenza è l’agire personale di ciascuno, basato sulle conoscenze e abilità acquisite, adeguato, in un determinato contesto, in modo soddisfacente e socialmente riconosciuto, a rispondere ad un bisogno, a risolvere un problema, a eseguire un compito, a realizzare un progetto. Non è mai un agire semplice, atomizzato, astratto, ma è sempre un agire complesso che coinvolge tutta la persona e che connette in maniera unitaria e inseparabile i saperi (conoscenze) e i saper fare (abilità), i comportamenti individuali e relazionali, gli atteggiamenti emotivi, le scelte valoriali, le motivazioni e i fini. (Piero Cattaneo, Anna Maria Di Falco, Calogero Virzì, Guida alla professione docente. Un contributo organico e sistematico per affrontare con consapevolezza le riforme della scuola dell'autonomia, La Tecnica della scuola, Catania 2006, par. 1,4).

  21. considerazioni finali • Attenzione al docente del tirocinio dell’IRC (genitivo di appartenenza). La catechetica che dentro la teologia pastorale dialoga con le scienze umane. • Fondamentale la collaborazione ISSR Ufficio Diocesano IRC non solo per il tirocinio ma anche per la formazione permanente degli IdR • Attenzione alla scelta degli IdR “accompagnatori” e delle scuole. • Prevedere l’accompagnamento per gli IdR di recente nomina (triennio).

  22. Intagliatore di sicomori Era il mestiere del profeta Amos (Am 7,14), tale immagine approfondita con originalità da san Basilio è stata ripresa da Benedetto XVI. Il sicomoro è un albero che produce molti frutti (simili a piccoli fichi), ma senza gusto, insipidi, a meno che non li si incida facendone uscire il succo. Il taglio esige saggezza e tempo giusto. La sfida per l’IdR è proprio quella di saper incidere per una maturazione autentica.

  23. bibliografia ANNICCHIARICO V., Il tirocinio per l’Irc: sinergia tra ISSR, Ufficio diocesano e scuola cattolica, in CSSC – Centro Studi per la Scuola Cattolica, “L'impegno della chiese locali. Scuola cattolica in Italia,tredicesimo rapporto, 2011”, La Scuola, Brescia 2011, pp. 140-147. MINELLO R., La professionalità dell’IdR: competenze pedagogico didattiche, Seminario di studio sulla professionalità dell' Idr promosso dal Servizio nazionale IRC della CEI Aosta-Valtournenche 14-16 gennaio 2008, inhttp://www.chiesacattolica.it/cci_new_v3/pagine/3958/Minello_Int_intrdef.doc BRAMBILLA F.G., Quali sinergie è possibile attivare tra Uffici diocesani per l’Irc, ISSR e Facoltà Teologiche per un servizio integrato e di qualità alla formazione degli Idr, “Impegno comune per un Irc di qualità” Convegno Nazionale Direttori/Responsabili diocesani e regionali dell'Irc e Presidi delle Facoltà Teologiche - Direttori degli ISSR Roma, 16-17 aprile 2012 in http://www.chiesacattolica.it/pls/cci_new_v3/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_paginawap?id_pagina=29253 ALABRESE C. M., Esperienza decennale in riferimento al tirocinio dell’Irc degli studenti dell’ISSR, “Impegno comune per un Irc di qualità” Convegno Nazionale Direttori/Responsabili diocesani e regionali dell'Irc e Presidi delle Facoltà Teologiche - Direttori degli ISSR Roma, 16-17 aprile 2012 in http://www.chiesacattolica.it/pls/cci_new_v3/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_paginawap?id_pagina=29253 STAGLIANÒ A., Intagliatori di sicomoro. Cristianesimo ed emergenze culturali del terzo millennio. Il compito, le sfide, gli orizzonti, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2009

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