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Applicazioni Internet a servizio della promozione turistica. Claudio Forghieri. Io, voi, noi…. FB, smart phone, Twitter, Linkedin, blog, e-book, Foursquare, chi c’era gli anni passati?. Massima interazione!. Programma. Cloud computing e software come servizio in rete
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Applicazioni Internet a servizio della promozione turistica Claudio Forghieri
Io, voi, noi… FB, smart phone, Twitter, Linkedin, blog, e-book, Foursquare, chi c’era gli anni passati?
Programma Cloudcomputing e software come servizio in rete Esperienze innovative di promozione turistica raccontate direttamente dai protagonisti
La piattaforma elaborativa si sposta da qui… … a qui internet
Cloud computing: definizione In informatica, con il termine cloud computing si intende un insieme di tecnologie informatiche che permettono l'utilizzo di risorse hardware (storage, CPU) o software distribuite in remoto. Nonostante il termine sia piuttosto vago e sembri essere utilizzato in diversi contesti con significati differenti tra loro, si possono distinguere tre tipologie fondamentali di Cloud Computing: * SaaS (Software as a Service) - Consiste nell'utilizzo di programmi in remoto, spesso attraverso un server web. Questo acronimo condivide in parte la filosofia di un termine oggi in disuso, ASP (Application service provider). * PaaS (Platform as a Service) - È simile al SaaS, ma, invece che uno o più programmi singoli, viene eseguita in remoto una piattaforma software che può essere costituita da diversi servizi, programmi, librerie, etc. * IaaS (Infrastructure as a Service) - Utilizzo di risorse hardware in remoto. Questo tipo di Cloud è quasi un sinonimo di Grid Computing, ma con una caratteristica imprescindibile: le risorse vengono utilizzate su richiesta al momento in cui un cliente ne ha bisogno, non vengono assegnate a prescindere dal loro utilizzo effettivo. Fonte: Wilipedia
Cloud computing: i livelli Idealmente, solo sw di accesso, navigazione e gestione dell’interfaccia con l’utente (thin client, mobile client) Client Piattaforma di elaborazione Servizi applicativi Platform (PaaS) Application (SaaS) Infrastructure(IaaS) Storage Web services SaaSUser SaaS Provider / Cloud User Cloud Provider Esempi:Amazon Web Services (2006+) IBM Blue Cloud (2008+) Google App Engine (2008+) Microsoft Windows Azure (2009+) Esempi: Amazon, eBay, Facebook, Youtube, Skype, Google Apps, Salesforce, Dropbox, … web services utilizzabili via API Tratto da una presentazione di Roberto Polillo
ESEMPI DI “SOFTWARE AS A SERVICE” Archiviazione e backup Pacchetti tipo “office” Geo-localizzazione e tour virtuali Social media Blog Strumenti per la produttività personale Applicazioni aziendali Ecc. Ecc. … Img tratta da: http://www.appuntisulweb.com
Online office suites PRO Nessun software da scaricare e installare sul proprio computer Non si deve acquistare una licenza software. Ci si abbona al servizio, che spesso è gratuito Nessuna necessità di upgrade del software quando vengono aggiunte nuove funzioni o eliminati problemi esistenti È sufficiente un thin client con minimi requisiti hardware Si può accedere ai propri documenti da ogni computer connesso in rete È possibile condividere i documenti con altri utenti, senza bisogno di un proprio server Nessun problema in caso di crash del proprio computer CONTRO È necessaria una connessione internet con banda adeguata Data security e data privacy. Tutti i propri dati risiedono su un server remoto, di cui non si ha il controllo (anche se si possono effettuare regolari backup). Completezza funzionale. Attualmente, le funzioni fornite dalle suites online sono meno complete di quelle fornite dalle suite tradizionali. Non è agevole lavorare off-line: per ricevere e trasmettere le modifiche occorre essere connessi. Liberamente tratto dahttp://en.wikipedia.org/wiki/Online_office_suite
I vantaggi del Cloud computing Eliminazione / riduzione delle infrastruttura di calcolo / data center Riduzione / eliminazione dei costi fissi Costi “a consumo” Rapida scalabilità (“elasticità”) Tratto da una presentazione di Roberto Polillo
La parola all’esperto: Gigi Cogo Il self service per la PA: dalla teoria alla pratica
Seconda parte:Esperienze innovative di promozione turistica raccontate direttamente dai protagonisti
Promozione Dei servizi, del territorio, degli eventi. Serve una redazione organizzata.
Ascolto Valorizzare l’intelligenza collettiva che si esprime sul social media.
Social Citizen Relationship Management Integrare le indagini di customersatisfaction, il sistemi di CRM e il monitoraggio dei social media
Moltiplicatori La viralità dei social media è uno strumento straordinario d’interazione. Una terra promessa ancora da scoprire.
Ambasciate Le PA investono sui social media come le nazioni aprono le ambasciate.
Coinvolgimento Il social engagement è sempre più legato ad azioni online che gravitano sui social media.
Facebook 21.000.000 di utenti italiani potenzialmente “viral partner” della PA.
YouTube Il modo migliore per far circolare i propri video, ovvero il miglior contenuto viral che esista
Twitter 2.000.000 di opinion maker. Il modo migliore per raggiungere il mainstream
Flickr e Panoramio I luoghi migliori per legare le immagini al territorio.
Blog Raccontare i propri progetti. Spiegare ai cittadini cosa si vuole fare. Non solo ai cittadini, anche ai colleghi…
Community Progettare livelli crescenti di coinvolgimento valorizzando le caratteristiche dei canali prescelti.
Rapidità Sulle bacheche di Fb e Twitter ogni cosa diventa vecchia nel giro di poche ore. Cogliere l’attimo.
Leggerezza Un post per un concetto. I monoliti informativi sono per altri canali.
Personalizzazione Chi è la PA che sta parlando? Quali profili? Il difficile equilibrio fra istituzione e persone vere.
Controllo Per avere successo in termini di interazione e credibilità bisogna rinunciare ad una parte del controllo sui contenuti.
Credibilità Quale post leggeresti con maggiore attenzione: quello di una PA o quello di un tuo amico fidato?
Lifestream Il 90% dei commenti e dei “mi piace” nasce nella bacheca degli utenti. Nessuno visiterà la nostra pagina per caso.
Edgerank Affinità, tipo di contenuto e tempo. In un algoritmo il successo di un contenuto.
Nuovi partner Blogger, opinion maker della rete, animatori di community virtuali, video maker, fotografi, aspiranti giornalisti...
Esattezza Se realizzassimo i video come ce li chiedono i nostri colleghi dopo 5 minuti saremmo ancora ai patrocini, collaborazioni e sponsor
Freschezza Avere il coraggio di rischiare, imparando dai giovani. Il formalismo burocratico non rende.
Partecipazione Tre condizioni: conoscenza, motivazione, assenza di limiti. Facebook e Twitter possono solo agevolare ma non sono LA soluzione.
Molteplicità Tanti canali integrati per raggiungere i cittadini e le imprese. Serve una strategia per la multicanalità.
Confini Difficile mantenere una chiara linea di demarcazione fra la comunicazione di servizio e quella politica.
Organizzazione Le persone al centro, non la tecnologia. Servirà molta formazione, distribuita.
Centrale o diffusa? La redazione centralizzata valorizza la qualità della comunicazione. Ma può interagire in modo capillare?
Policy Per gestire i social, per governare i processi di partecipazione, per garantire la trasparenza dell’azione amministrativa.
Siti istituzionali FB e Twitter sono il ponte fra i cittadini e le informazioni. Verso la fine delle “lenzuolate di home page”?
Crowdsourcing Verso le open call della PA.
Valutazione Non solo amici, followers e views. Misurare l’intelligenza collettiva e l’impatto sull’organizzazione.
Michela Simoncini Foursquare come strumento di promozione e business – l’esperienza social della Regione Toscana