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La stanza di Dante

La stanza di Dante Workshop di accoglienza e scambio tra pari per ragazzi di recentissima immigrazione e di culture diverse nelle scuole di Reggio Emilia.

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Presentation Transcript


  1. La stanza di Dante Workshop di accoglienza e scambio tra pariper ragazzi di recentissima immigrazioneedi culture diverse nelle scuole di Reggio Emilia. L’esperienza è iniziata nel 2001 nelle scuole medie superiori per affrontare l’arrivo in corso d’anno di ragazzi migranti . Siè via via diffusa e moltiplicata nelle scuole medie inf.,nelle elementari,nelle materne.

  2. La stanza di Dante è uno dei prodotti di Gancio Originale cos’è Gancio? Progetto di volontariato giovaniledel Servizio di Psicologia clinica dell’AUSL di Reggio Emilia nato nel 1991 dalla collaborazione con le scuole medie superiori ed inferiori di Reggio Emilia

  3. Cosa fa Gancio? promuove e realizza varie iniziative all’interno delle quali negli anni circa 5.000 giovani delle scuole medie superiori si sono impegnati al servizio dei bambini e dei ragazzi a rischio, dei deboli, degli immigrati.

  4. Reggio Emilia è una realtà territoriale in cui si concentrano ormai da oltre 20 anni immigrati provenienti da varie parti del mondo(103 etnie). Tutto ciò ha profondamente modificato la scuola che è diventata un luogo propulsore di cambiamento e di contaminazione di stili

  5. Le stanze di Dante sono laboratori pomeridiani in cui giovani volontari delle superiori aiutano bambini, ragazzi e giovani immigrati appena arrivati ad apprendere l’italiano, a mediare il loro rapporto con la scuola , ad entrare in reti di pari , a dare un senso al loro essere qui , li supportano nel superamento dello shock culturale iniziale.

  6. Le stanze di Dante attraverso pratiche di peer education e di accompagnamento favoriscono: • la costruzione di relazioni positive fra pari in età evolutiva: 1. autoctoni; 2. immigrati da lunga data; 3. immigrati appena giunti in Italia; • la frequenza scolastica e il potenziamento degli apprendimenti , in particolare della lingua italiana. • sono un luogo in cui nel momento in cui ci si prende • cura del minore immigrato appena arrivato ci si prende • anche cura di sé.

  7. Le stanze di Dante soprattutto nelle superiori i volontari coinvolti in queste attività sono ormai tutti ragazzi a loro volta immigrati da più tempo  studenti nelle stesse scuole che ospitano “Le stanze di Dante” mediatori culturali in erba che insegnano a parlare, a leggere, a scrivere in italiano ai loro compagni appena arrivati a Reggio da tutte le parti del mondo

  8. Dal giovane migrante al giovane impegnato Il fatto che tutto sia inserito all’interno di una catena di accompagnamento in cui varie coorti e varie generazioni (bambini, ragazzi, giovani ,psicologi e adulti della scuola e dell’Ausl) si sentano ugualmente coinvolte permette a tutti i soggetti coinvolti di essere raggiunti da una serie di metamessaggi : la valorizzazione e il rispetto dell’altro da me; la condivisione di un progetto riconosciuto e apprezzato

  9. La carica dei 4609 I tre prodotti di Gancio: Workshop + Stanze di Dante + Free Student Box Dati complessivi - anno per anno, dal 1990 al 2008 Reggio Emilia, Giugno 2008 1. Dati complessivi confrontabili Nei 18 anni di esperienza di Gancio Originale il numero complessivo deigiovani volontari impegnati annualmente nei workshop e nelle stanze di Dante è stato di 3964. Se a questi si aggiungono i 645 volontari peer di Free Student Box (aperti solo a partire dall’anno scol. 2003\04) abbiamo un totale di 4609 giovani volontari, provenienti dalle scuole medie superiori di Reggio Emilia. 3503 i minori a rischio seguiti, ai quali vanno aggiunti 533 stranieri appena arrivati, per un totale di 4.036 minori seguiti (il paragone con l’attività in Free Student Box in questo caso non è possibile, poiché l’attività di quest’ultimo “prodotto” di Gancio non ha funzioni riabilitative, ma di counselling psicologico).  da notare i 297 (!!) volontari immigrati di seconda generazione, che già padroneggiano la lingua italiana, impegnati nelle Stanze di Dante in una attività di aiuto a bambini, ragazzi e giovani stranieri appena arrivati a Reggio Emilia.  infine l’impegno annuo dei giovani adulti (tirocinanti psicologi e non, giovani laureati borsisti, e all’inizio obiettori) impegnati nei workshop e nelle Stanze di Dante; impegno che risulta pari a 172 unità. 2. Workshop + Stanze di Dante + Free Student Box \ Giovani volontari impegnati per anno scol. La stanza di Dante alle medie e alle elementari Negli anni i laboratori pomeridiani si sono diffusi nelle scuole e si sono differenziati a seconda delle necessità edelle caratteristiche delle scuole. Qui sopra una tabella e un grafico che testimoniano l’espansione – anno scolastico dopo anno scolastico – delle strutture pomeridiane di cura. A proposito va detto che nei workshop fin dall’inizio hanno trovato spazio casi, segnalati da altri servizi Ausl e dalla scuola - e da noi in ogni caso riosservati -, che comprendevano bambini e ragazzi provenienti da famiglie problematiche autoctone o di migranti interni. Qui sotto, infine, uno squarcio sul lavoro fatto con gli stranieri: si noti in proposito l’elevato numero di stranieri di seconda generazione impegnati come volontari in attività di cura. Questa propensione alla cura – abbiamo imparato – è tipica dei soggetti appartenenti alle seconde generazioni immigrate. 5. L’impegno con gli stranieri Fine

  10. La stanza di dante alle materne Dal 2005 con l’Ass. “ Amici di Gancio” e con i tirocinanti di Scienze della Formazione l’esperienza è partita anche nelle scuole materne . Sono stati creati nuovi percorsi e il progetto è stato adattato a misura di ogni singolo bambino. Così sono nate favole, giochi , laboratori linguistici. Importante è stata la partecipazione dei genitori anche nelle attività con i bambini.

  11. Il corso per mediatori interculturali dell’età evolutiva ultimo nato delle attività di Gancio che parte dalla sempre più evidente esigenza di definire nuovi profili professionali che supportino i processi migratori ed in particolare l’integrazione dei giovani migranti di seconda generazione presenti nelle nostre scuole ed è centrato sulla formazione di mediatori intercultuturali per l’età evolutiva

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