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Dalla pensione pubblica a quella privata.
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Dalla pensione pubblica a quella privata • Primo pilastro: L’aumento del rapporto tra pensionati/attivi sul mercato del lavoro rende insostenibile – maggiore debito pubblico e/o maggiore tassazione - per la finanza pubblica la promessa di predeterminati ed elevati tassi di sostituzione (pensione/ultimo salario) nei sistemi pensionistici pubblici contributivi e ancor più retributivi • Secondo pilastro: previdenza integrativa privata in forma collettiva – fondi pensione negoziali e aperti • Terzo pilastro: previdenza integrativa privata in forma individuale - PIP o FIP CLSES F&M - Marotta 29/03/2009
continua… • Ipotesi: stimolo a maggiore risparmio privato – ma scarsa evidenza empirica - e rendimento maggiore delle pensioni private se investite in titoli azionari piuttosto che implicitamente in debito pubblico (equity risk premium), ma: • Quale equity risk premium futuro? • Quale quota del portafoglio investita in azioni? Se ad esempio 3 punti di extra rendimento e quota di 1/3, extra rendimento si riduce a 1 punto • Quali costi di gestione? • Quale rischio addizionale rispetto a pensione pubblica, specie in considerazione della maggiore variabilità dei redditi da lavoro in un mercato del lavoro più flessibile? CLSES F&M - Marotta 29/03/2009
Italia: Fondi pensione collettivi negoziali o chiusi • A capitalizzazione, riservati a lavoratori dipendenti o autonomi di certe aree geografiche o certi settori o certe imprese • Soggetti con personalità giuridica, promossi tramite contratti collettivi o accordi tra parti sociali • Per lavoratori dipendenti solo a Contribuzione Definita (CD; facilmente trasferibili); per autonomi, anche a Beneficio Definito (BD; difficilmente trasferibili) • Dati aggiornati al 2007 da Banca d’Italia e al 2008 da COVIP CLSES F&M - Marotta 29/03/2009
Italia: Fondi pensione collettivi aperti • A capitalizzazione, per lavoratori senza fondi chiusi o trasferiti da fondi chiusi dopo 2 anni • Promossi da istituzioni finanziarie abilitate alla gestione dei fondi chiusi (banche, SIM, SGR, assicurazioni) che aprono un fondo patrimoniale di destinazione • Le parti sociali possono decidere di aderire a un fondo aperto anziché costituire un nuovo fondo chiuso • Dicembre 2008: 78 fondi operativi (314 comparti; dati 2006); dati COVIP su aderenti (dipendenti e autonomi) • Prime 5 società in Italia coprono i 2/3 del comparto CLSES F&M - Marotta 29/03/2009
Fondi pensione individuali: Pip o Fip • Terzo pilastro, a capitalizzazione, per singoli individui, indipendentemente da occupazione • Rispetto a normali strumenti d’investimento, vincoli su limiti di età e durata contributi. • Dicembre 2008: buovi e vecchi PIP (non individui), di cui - dati 2006 -2/5 con prodotti tradizionali e 3/5 unit linked (ovvero legate a rendimenti di fondi comuni) • Prime 5 società in Italia coprono quasi 2/3 del mercato • Alcuni autori parlano anche di un quarto pilastro: polizze long term care o, secondo Banca Mondiale (2005) pensione pubblica di sussistenza CLSES F&M - Marotta 29/03/2009
Fondi pensione collettivi: scelte e costi per l’aderente • Se si aderisce (diritto), adesione al fondo chiuso già esistente o, in mancanza, a un fondo aperto (con diritto a uscire dal fondo chiuso dopo 2 anni per passare a uno aperto) • Scelta della linea di investimento, se fondi pluricomparto, come sono obbligatoriamente quelli aperti • Contributi per i fondi chiusi dei dipendenti: dal Tfr (per i neoassunti dopo 1993, intero; meno per gli altri, ma con vincoli minimi), dai datori di lavoro e dai lavoratori. Deducibilità fiscale dei contributi determinata per legge. • Contributi per i fondi chiusi degli autonomi: % reddito dichiarato a fini Irpef, con massimo per deducibilità fiscale CLSES F&M - Marotta 29/03/2009
Fondi pensione collettivi: costi di partecipazione • Con contributi: Quota di iscrizione una tantum e quota associativa annua • A carico del patrimonio: • Costi di negoziazione sui titoli, di gestione, a carico della posizione patrimoniale individuale, in relazione allo stile di investimento scelto. Vantaggio da economie di scala per fondi chiusi rispetto a fondi aperti • Costi di switch, riscatto anticipato, uscita • Costi di gestione di incentivo (se il gestore batte il benchmark) CLSES F&M - Marotta 29/03/2009
Fondi pensione collettivi: quote • All’avvio del fondo, determinazione convenzionale del valore unitario delle quote unitarie. • Successivamente, come nel caso di un fondo comune aperto, i contributi riferiti a ciascun aderente consentono l’acquisto di quote del fondo al valore unitario determinato dalla valutazione di mercato del patrimonio diviso il numero di quote sino a quel momento emesse. CLSES F&M - Marotta 29/03/2009
Pensione complementare al raggiungimento dell’età per la pensione per vecchiaia o anzianità • Se numero basso di anni di contribuzione (all’intero sistema, non allo specifico fondo) : liquidazione in contanti del montante • Se superato numero minimo di anni di contribuzione: • Trasformazione del montante in una rendita vitalizia rivalutabile, o, • Liquidazione in contante fino a max 50% del montante e il resto come rendita CLSES F&M - Marotta 29/03/2009
Da montante a rendita vitalizia • Trasferimento del montante (“premio unico”) a compagnia di assicurazione • Coefficiente di trasformazione del montante (al netto di imposte) in rendita vitalizia: a) tavole demografiche di mortalità per femmine e maschi; b) tasso tecnico d’interesse; c) “caricamenti” per la commissione assicurativa: Pensione complementare = coeff. trasf. * montante • Rivalutazione annua in relazione al rendimento dell’investimento dei premi • Opzione di reversibilità della rendita agli eredi o di erogazione di una rendita certa in un periodo iniziale, indipendentemente dalla vita del beneficiario CLSES F&M - Marotta 29/03/2009
Garanzie, prestazioni accessorie e anticipazioni • Linee di investimento con garanzia minima sul rendimento o sul capitale sono presenti nella maggioranza dei fondi aperti (in genere capitale nominale più rendimento euribor) ma solo 13% di aderenti; anche per i fondi negoziali, dopo riforma 2007, prevista linea prudenziale, con rendimento prossimo a quello del TFR. • In assenza di garanzie, possibilità per il pensionato di rinviare l’uscita dal fondo per un certo periodo, sperando si superi la fase di ribasso delle quotazioni dei titoli • Possibilità in molti fondi di sottoscrivere polizze assicurative contro rischio di premorienza o di invalidità totale permanente • Dopo 8 anni di contribuzione, diritto ad anticipazione su intero monte contributi per ragioni sanitarie o per acquisto o manutenzione prima casa per sé o figli CLSES F&M - Marotta 29/03/2009
Fondi pensione: elementi sulla convenienza finanziaria • Rendimento atteso e rischiosità; “pensioni d’annata”; assenza in genere di indicizzazione ai prezzi • Asset allocation: strategica (linee di investimento) e tattica (margini di manovra concessi al gestore, passando da una gestione passiva a una attiva) • Considerazioni di ciclo vitale nella scelta della linea d’investimento: correlazione inversa tra rischio (alta quota in azioni, più redditizie per equity risk premium) ed età • Economie di scala rispetto a investimenti finanziari individuali • Vantaggi di versamenti predeterminati periodici per evitare rischi di prociclicità per sottoscrittore e garantire una durata lunga e programmabile di nuove risorse al gestore CLSES F&M - Marotta 29/03/2009
Fondi pensione: elementi nel caso italiano sulla convenienza finanziaria (trascurando incentivi fiscali) Investimento alternativo: accantonamento a TFR = 6,91% retribuzione • Rendimento nominale del fondo TFR: 1,5% + 0,75* per = 6%, tasso reale di rendimento del TFR nullo; negativo se > 6% (tasso reale di rendimento del TFR, al netto dell’imposta, negativo se > 4%). • TFR garantito dall’INPS contro il fallimento dell’impresa debitrice • Portabilità: riscatto integrale del TFR alla cessazione del rapporto di lavoro, come se riserva di liquidità. Ci sono invece vincoli di età per godere benefici dei fondi pensione. • Per le PMI: fonte di finanziamento a basso costo, rispetto a prestiti bancari, e a totale discrezione (di fatto, autofinanziamento). Inoltre, difficilmente Fondi pensione investono in titoli non quotati. Fondi chiusi ancora poco sviluppati. Idem per mercato per small caps. Da 2007 salvo dichiarazione esplicita in contrario TFR maturando a previdenza integrativa (vedi Banca d’Italia e Cesari-Grande e Panetta) CLSES F&M - Marotta 29/03/2009
continua… • 1983-2002: rendimento annuo su fondi chiusi (se ultima asset allocation, 12,6%), su TFR (5,2%) e inflazione (4,9%). • Nel quinquennio 2000-2004, rendimento cumulato medio dei fondi negoziali 9,2% a fronte del 15,8% del TFR. • Nel periodo 1999-2004, a fronte del 19,4% del TFR, 23 per fondi aperti obbl. misti, 19,5 per f.a. obbl. puri, 18,4 per f.a. azionari e 15,4 per f.a. generali. • Nel quinquennio 2003-2007, TFR (14,3%) batte i f.a. obbligazionari puri (9,6%) e comparti garantiti (12,1%) • Aggiornamento a dicembre 2008 da dati COVIP CLSES F&M - Marotta 29/03/2009
Indicatore sintetico dei costi (ISC) Confronto ISC nel 2007 in % patrimonio; valori medi, per investimenti a 35 anni: • 0,3 per negoziali, • 1.1 per fondi aperti • 1.5 per PIP Dati aggiornati, non aggregati, al 2008 su ISC da COVIP CLSES F&M - Marotta 29/03/2009
Rischio per aderenti a fondi chiusi da default di emittenti (da Audizione COVIP 2004): solo lettura • Su 69 mandati di gestione operativa decisi da 18 fondi a tutto 2003, solo 4 prevedono investimenti in titoli con rating inferiore all’investment grade, e al massimo per 10% del portafoglio • Parmalat: nel biennio 2002-03, su 166 fondi, solo 8 hanno investito in bonds; azioni sottopesate rispetto a quota su MIB-30. CLSES F&M - Marotta 29/03/2009
Fondi pensione preesistenti (ante 1993) • 587 fondi (80 % del totale dei fondi pensione) con 85% di risorse (dati 2006). • 433 fondi sotto la supervisione della COVIP, con 650.000 aderenti (al 2007) • Fondi sia BD sia CD o misti • Solo questi fondi possono investire direttamente in immobili, mentre gli altri solo attraverso fondi immobiliari. CLSES F&M - Marotta 29/03/2009
Esperienze internazionali; solo lettura • In UK e negli USA diffusi piani pensionistici aziendali, a BD, con forme limitate di assicurazione contro default. • Spesso le risorse dei fondi pensione sono consolidate con quelle della stessa impresa. I profitti/perdite delle imprese dipendono quindi dalla differenza tra rendimenti degli investimenti dei fondi pensione e gli obblighi nei confronti dei pensionati • Effetti prociclici sui mercati borsistici • Correlazione positiva tra rischio di disoccupazione e rischio finanziario per il titolare del piano pensionistico • Tendenza all’abbandono di piani BD a favore di piani CD CLSES F&M - Marotta 29/03/2009
Esperienze internazionali (segue); solo lettura • Contracting o opting out (UK): possibilità di far trasferire una quota dei contributi pubblici a schemi pensionistici privati • Piani pensionistici individuali, CD, 401(k) negli USA, coprono 50% degli aderenti a fondi pensione • Nell’Europa continentale, salvo Italia e Svizzera, prevalgono fondi pensione a BD • Direttiva comunitaria sui fondi pensione, approvata nel 2002 e in vigore dal 2005 CLSES F&M - Marotta 29/03/2009
Recenti sviluppi in Italia; solo lettura • Nel 2004 primo fondo pensione negoziale per dipendenti pubblici (ESPERO, comparto scuola); nel febbraio 2007 accordo per un secondo fondo per personale amministrativo • Problemi nella conversione dell’analogo del TFR dei dipendenti pubblici (TFS, natura previdenziale, a ripartizione, gestito da INPDAP e determinato solo alla fine del rapporto di lavoro) in vero e proprio TFR (natura retributiva, a carico esclusivamente del datore di lavoro) • Anche TFR gestito da INPDAP (accantonamenti figurativi, rivalutati con media rendimenti netti di un paniere di fondi pensione) • Legge delega di riforma: trasferimento del TFR maturando ai fondi pensione da gennaio 2007 CLSES F&M - Marotta 29/03/2009