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Giornalismo online: dalle origini ai social network

Giornalismo online: dalle origini ai social network. MASTER IN CRITICA GIORNALISTICA A.A. 2012/13. Dal Teletext ad Internet come nasce l’informazione Online –

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Giornalismo online: dalle origini ai social network

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Presentation Transcript


  1. Giornalismo online: dalle origini ai social network MASTER IN CRITICA GIORNALISTICA A.A. 2012/13

  2. Dal Teletext ad Internet come nasce l’informazione Online – • Intorno alla metà degli anni ’80 si cominciò a capire che bisognava diversificare il mezzo d’informazione fu così che nacque il teletext, noto anche come televideo • 1993 nascita del “San Jose Mercury News” primo quotidiano d’informazione online • 1994 entrano in rete: The New York Times, Washington Post e Usa Today • Si registrarono in breve tempo i primi fallimenti, bassi ricavi e costi di gestione elevati. • La strategia dell’abbonamento fu immediatamente bocciata da un pubblico abituato ad associare ad internet i termini “libero e gratuito” • Nascono i banner pubblicitari ma nemmeno questi sono sufficienti a portare il bilancio degli editori online in attivo o quantomeno a pareggio.

  3. 1994 l’informazione online approda in Italia, Nicky Grauso mette online l’Unione Sarda. • 1996-1997 i grandi quotidiani nazionali creano una versione web della propria testata giornalistica (Repubblica – La Stampa, Corriere della Sera, Gazzetta dello Sport) • Nel ‘97° anche la RAI apre le porte ad internet con Rai News 24 • Nel 1999 nasce Kataweb (Repubblica) che arriva nel 2000 al vertice della classifica web con 1,14 milioni di preferenze • 2000 nasce la prima testata giornalistica italiana esclusivamente online “Il Nuovo”. • 2001 nasce il TG Com, giornale online del gruppo Mediaset

  4. Classificazione dei siti d’informazione– • Siti di derivazione cartacea: gli editori dei quotidiani sono stati i primi a sperimentare le potenzialità delle rete mettendo online versioni elettroniche dei quotidiani cartacei. Fino al 2002 la consultazione era gratuita. In seguito furono gratuite solo notizie create appositamente per il web. • Siti di derivazione televisiva e radiofonica: le maggiori emittenti televisive e radiofoniche hanno creato dei siti che da una parte offrono una vasta gamma di news e servizi come il meteo, la borsa, l’oroscopo, etc. e da un’altra permettono di scaricare in streaming contenuti di vario tipo: dalla programmazione all’ultima edizione del telegiornale, etc. • Siti nati esclusivamente per internet: Testate giornalistiche che offrono i loro contenuti esclusivamente in rete. • I casi: • (1996) Joint VentureMSN-NBC – www.msnbc.com sito ricco di contenuti multimediali grazie alla collaborazione tra web e TV • (1997)Slate.com : la prima rivista nata esclusivamente per internet

  5. L’informazione economica e finanziaria– L’unico tipo di informazione che riesce con successo ad applicare la formula “a pagamento” è l’informazione finanziaria • Wall Street Journal: 1996 49$/mese  50.000 abbonati che diventeranno 165.000 nel 1997. • Financial Times: a pagamento la consultazione completa del giornale, free alcune parti. • The Economist: lancia la formula “premium content”, una parte dei contenuti è ad accesso gratuito, l’altra necessita di un abbonamento ma consente la consultazione di tutto l’archivio, opportunità ghiotta per gli addetti ai lavori. • Sole24ore.com: nasce tra il 1996 ed il 1997 e si può certamente affermare che esso rappresenta il caso più significativo di informazione economica in Italia. Gratuita la lettura del giornale online (composto per il 90 % da articoli scritti appositamente per il web), previo abbonamento la consultazione del formato elettronico dell’edizione cartacea.

  6. Scrivere per il web– Le dinamiche spazio-temporali • Sulla rete spazio e tempo vengono notevolmente modificati, il giornalista non ha i vincoli dello spazio che lo limitano nell’esporre una notizia, tipici di carta stampata radio e TV. • Sul web la notizia può essere pubblicata appena pronta ed il lettore può averla subito a disposizione senza aspettare l’edizione del telegiornale, del radiogiornale o la pubblicazione del quotidiano. Spazio e Tempo sono quindi illimitati???IL SEGRETO E’ L’IPERTESTO! Le Regole di Crawford Kilian: • Essere succinti e precisi • Mantenere i paragrafi e le frasi brevi • Utilizzo della forma attiva al posto di quella passiva • Inserire link e rimandi in modo che la notizia presenti vari livelli di approfondimento che permettano al lettore di fermarsi sempre dove ritiene opportuno

  7. Altra caratteristica importante dell’informazione online è l’INTERATTIVITA’ Carta Stampata Utenti Televisione (telegiornale) Utenti Radio (radiogiornale) Utenti Web Utenti Risultato: L’utente di internet ha un ruolo attivo Il giornale online è un prodotto a “palinsesto elastico”, l’utente può infatti selezionare le notizie secondo i suoi interessi esso presenta inoltre un’elevata fruibilità.

  8. La Centralità del testo La multimedialità è importante, ma non basta “Creare un sito efficiente non significa soltanto avere una grafica e suoni iper-attraenti, ma vuol dire anche creare testi che siano in grado di attrarre l’attenzione degli impazienti navigatori,portandoli a leggere quello che c’è scritto: la concorrenza sta soltanto un clic avanti (o indietro) e nulla impedisce ai lettori di lasciare subito le pagine se non riescono a trovare l’informazione che stanno cercando.” (Davide Frattini nel saggio “La scrittura per il web”) Il ruolo del titolo diventa sempre più importante non solo per attirare i lettori ma anche i motori di ricerca. Deve essere semplice, diretto e far capire in poche parole l’argomento dell’articolo.

  9. - Web Usability– Secondo lo studioso Jakob Nielsen, padre dell’usabilità dei siti web, è necessario rispettare delle semplici regole che rendano il servizio online particolarmente fruibile I colori del testo e dello sfondo non devono mai affaticare il lettore (la lettura su uno schermo è ridotta del 25%) • Non eccedere con gli inserimenti pubblicitari; • Semplificazione e qualità per diversificarsi dalla massa; • Home page intuitive per semplificare la navigazione dell’utente. • KISS = Keep it Simple Stupid -------> Rendilosemplice, stupido Fai le cose semplici altrimenti i tuoi navigatori ti abbandoneranno per andar a cercare le notizie da un’altra parte. (J. Nielsen)

  10. Il ruolo del giornalista online – Il ruolo del giornalista online, implica conoscenze e competenze più approfondite rispetto al giornalista tradizionale, il suo compito prevede di: • Redigere articoli; • Selezionare ed inserire le fotografie • Montare i filmati realizzati; • Impaginare e pubblicare gli articoli corredandoli di oggetti multimediali attraverso un sistema di publishing; • Corredare gli articoli con link trovati in rete; • Effettuare interviste telefoniche o via mail;

  11. Nell’era di internet il giornalista assume un ruolo centrale anche nella selezione e creazione di una gerarchia delle notizie Nonostante l’informazione su internet viaggi molto velocemente, le fonti e le notizie devono essere sempre verificate • Le fonti delle notizie – • Agenzie Stampa • Comunicati stampa • Altri siti web • Il processo di scrittura– • Definizione degli obiettivi e del target; • Organizzazione delle idee; • Ricerca delle informazioni; • Stesura del testo; • Revisione Finale

  12. - Le cinque W anche sul web – La tradizione giornalistica anglosassone ha introdotto la regola delle cinque W, sono le cinque domande che il giornalista deve porsi ed a cui deve dare risposta nel suo articolo - Who? = (Chi?) • What? = (Che cosa?) • When? = (Quando?) • Where? = (Dove?) • Why? = (Perché?) • In effetti vi sarebbe una sesta domanda che sarebbe “How?” = Come? E’ importante anche il taglio che il giornalista deve dare all’articolo in base alla testata giornalistica a cui è destinato ed al pubblico cui essa si rivolge.

  13. Come coinvolgere il lettore– • Scegliere con molta attenzione il titolo dell’articolo che deve essere accattivante, seducente e diretto; • Focalizzare l’attenzione sugli elementi importanti e degni di nota eliminando i discorsi superflui, gli aggettivi e le figure retoriche; • Non influenzare il lettore con commenti personali; • Evitare l’uso di maiuscole dove non strettamente necessarie: sul web equivalgono a parlare ad alta voce se non addirittura a gridare; • Non mettere mai al plurale i termini stranieri tipici del web: ad esempio: i file e non i files, i link e non i links, le mailbox e non le mailboxes.

  14. Il ruolo del giornalista tra cronaca ed etica– • Per quanto sia difficile, specie in particolari circostanze, il giornalista, qualunque sia il mezzo per cui scrive, deve sempre trovare un equilibrio tra dovere di cronaca ed etica. • Il problema diventa ancora più pesante nei seguenti casi: • Coinvolgimento di minori; • Presenza di immagini violente; • Presenza di indagini giudiziarie in corso e su cui vige il segreto istruttorio; • Rischio di emulazione; • Quando si ha poco tempo a disposizione per decidere che taglio dare alla notizia, cosa dire e cosa non dire, cosa mostrare e cosa non mostrare. • La Regolamentazione dell’attività giornalistica: • Carta dei doveri del giornalista dell’8 luglio 1993 • Carta di Treviso del 5 ottobre 1990

  15. Il Reporter Diffuso– • 11 settembre 2001, ore 08.45 a.m. un pompiere che lavorava ai piedi delle Twin Towers con la sua telecamera digitale riprende l’immagine simbolo del nuovo millennio. • Secondo il sito www.journalism.net, l’80% delle informazioni che arrivarono in tutto il mondo, nelle tre ore successive alla tragedia, aveva una provenienza non professionale. • Si afferma la figura del reporter diffuso, persone comuni che, in giro per i fatti propri, inaspettatamente diventano protagonisti e testimoni di eventi che segneranno per sempre la storia dell’umanità. • Nessuna redazione giornalistica potrà mai avere una copertura informativa pari a quella del reporter diffuso. • La diffusione di internet ha ulteriormente amplificato il fenomeno. • Naturalmente all’utente è sempre consigliata un’attenta e commisurata valutazione delle fonti da cui provengono le notizie e quindi della loro attendibilità.

  16. Il fenomeno dei Blog – (1/6) “Il Blog è l’editoria del popolo per il popolo” Cosa vuol dire blog? Blog è la contrazione del termine WEBLOG che in pratica vuol dire “Giornale di bordo”. Organizzazione e Contenuti: di solito è una lunga pagina web all’interno della quale si posizionano articoli, testimonianze e riflessioni dell’autore/i. Diffusione: nel 1999, anno della loro nascita, i blog erano circa una ventina al mondo, nel 2003 se ne stimavano un milione. Secondo una stima del New York Times oggi, in rete nasce un blog ogni 40 secondi. Il blog oggi è spesso un banco di prova per aspiranti giornalisti online che possono sperimentare le proprie capacità, soddisfare la propria voglia di comunicare e verificare se sono in grado si suscitare l’interesse dei propri lettori.

  17. Il fenomeno dei Blog – (2/6) I blog possono fare controinformazione diffondendo i dettagli di una notizia che di solito le fonti ufficiali tendono a non rivelare o a sminuire. Il blog consente di invertire il rapporto tra la selezione e la pubblicazione della notizia. Come rileva il giornalista, scrittore e blogger americano J.D. Lasica (fondatore di Ourmedia e Socialmedia.biz), nei media tradizionali il rapporto tra selezione e pubblicazione di una notizia è: prima filtra  dopo pubblica nei blog il rapporto si inverte: prima pubblica  dopo (eventualmente) filtra

  18. I Blog civici Il blog civico è un collettore di notizie, al servizio dei cittadini con segnalazioni inerenti disfunzioni nella pubblica amministrazione, intrecci e magagne politiche e istituzionali. Ne è un esempio Beahblog (www.beablog.it) del giornalista e conduttore televisivo e radiofonico Oliviero Beha. Il fenomeno dei Blog (3/6)

  19. I Warblog Si possono definire warblog i diari di guerra raccontati da inviati e/o protagonisti che si trovano sul campo. Si pensi ad esempio a “Bloghdad” del giornalista Enzo Baldoni ucciso in Iraq il 26 agosto 2004 o a Bagdad Cafè deel giornalista e inviato di guerra del TG 1 Pino Scaccia http://baghdadcafe.wordpress.com Il fenomeno dei Blog (4/6)

  20. Il Gossip e la rete Il gossip ha certamente favorito la nascita e la diffusione dei blog e dei siti nati come aggregatori di notizie. Il precursore dei blog, specie di quelli dedicati al gossip fu un sito di news, Drudge Report, creato da un ex commesso che lavorava nel negozio di gadget della CBS nel 1998. Il sito balzò agli onori della cronaca per aver pubblicato la notizia del Sexgate lo scandalo che coinvolse sempre nel 1998, il presidente americano Bill Clinton. Il fenomeno dei Blog (5/6)

  21. Gossip e web in Italia: In Italia un esempio classico di pubblicazione web dedicata al gossip, ma anche alla satira politica e di costume è Dagospia che oggi supera le 200.000 visite al giorno, creato da Roberto D’Agostino. Dagospia si finanzia esclusivamente attraverso la pubblicità. Il fenomeno dei Blog (6/6)

  22. La rinascita della terza pagina sul web Se la stampa tradizionale dedica sempre meno spazio alla cultura limitandosi a gossip, finti scoop e casi editoriali costruiti a tavolino a mero scopo promozionale, il dibattito culturale vive sul web una nuova primavera. Molte riviste e spazi indipendenti ospitano riflessioni critiche, spesso curate da accademici, critici e scrittori, anche emergenti, che trovano uno spazio dove esprimersi in modo indipendente e senza i tradizionali condizionamenti. Alcuni esempi: Rumorscena Dramma.it Recensito.net

  23. Un premio al teatro che nasce dal web: l’esperienza di Rete Critica Al premio Rete Critica possono votare siti e blog di informazione e critica teatrale che abbiamo visibilità in rete, con una identità e continuità redazionale riconoscibili. Il Premio coinvolge decine di redazioni e ha come obiettivo la valorizzazione di quel che di nuovo accade nel panorama teatrale. È stato assegnato per la prima volta nel 2011 al Piccolo Teatro, insieme ai Premi Ubu. Nel 2012 il vincitore del Premio Rete Critica è stato lo spettacolo “Aldo Morto” di Daniele Timpano, la votazione finale è avvenuta all'Odeo del Teatro Olimpico di Vicenza.

  24. I social media1/3 I social media rappresentano un nuovo modello di apprendimento e di condivisione di informazioni, dati e contenuti. Parlando di social media si fa riferimento al processo di “democratizzazione dell'informazione” Il successo dei social media: interazione a 360° con il mondo del web e gli utenti ad esso connesso. I social media si definiscono anche user-generatedcontent (UCG)o consumer-generated media (CGM).

  25. I social media2/3 • Elementi di differenziazione rispetto ai media tradizionali: • basso costo o servizio gratuito; • maggiore possibilità di ottenere un audience globale; • accessibilità trasversale data a tutti; • gli utenti/fruitori non hanno le necessità di avere competenze specifiche; • velocità delle informazioni prodotte e veicolate; • permanenza delle informazioni; • minor responsabilità a livello editoriale.

  26. I social media3/3 • I social media possono assumere differenti forme (forum, message board, Blog, wikis, podcast, immagini e video) e sfruttare diverse tecnologie (blogs, condivisione di immagini, videoblogs, wall-postings, email, instant messaging, music-sharing). Alcuni esempi: • Microblogs: Twitter e Pownce • Social networking: Facebook, LinkedIn e MySpace • Wikis: Wikipedia Crowdsourcing Network - Quora • Social bookmarking: del.icio.us e StumbleUpon • Siti di opininioni: epinions • Co-Creation: Userfarm, Zooppa, Desall • Photo sharing: Flickr e Zooomr • Video sharing: YouTube e sevenload • spazi di promozione musicale: Myspace e Radiostar.it • Virtual worlds: Second Life

  27. I social network All'interno dei social media si distingue la grande famiglia dei social network, (definizione data dagli studiosi Body e Ellison) si tratta di servizi che consentono: • “la creazione di un profilo pubblico o semi-pubblico all'interno di un sistema vincolato”; • “l’articolazione di una lista di contatti”; • “la possibilità di scorrere la lista di amici dei propri contatti”. • Espansione a partire dai primi anni del 2000, grazie a siti come Friendster, abcTribe.com, Linkedin e Orkut (prodotto da Google nel 2004). Ogni Paese ha visto la diffusione di specifici social network, spesso inesistenti altrove o aventi scarso successo, come Kibop per la Spagna e per il Portogallo o superEva (come primo portale orientato a questa filosofia) in Italia. • Il social network più diffuso al mondo attualmente è Facebook, seguito da V Kontakte (paesi della ex Unione Sovietica) e QZone (Cina).

  28. “La mission di Facebook e quella di dare alla gente il potere di creare e condividere un mondo sempre più aperto e connesso”. (M. Zuckerberg) Il social network più popolare e famoso al mondo, nonché il secondo sito più visitato al mondo dopo Google. Alcuni dati: Nato nel febbraio del 2004 e nell’estate del 2010 raggiunge e supera 600 milioni di visitatori giornalieri (risultato record per un SN). In Italia: boom di iscrizioni registrato nel 2008 con oltre 1 milione e 200 mila iscritti. Nel 2010, 16,6 milioni gli italiani iscritti a Facebook. Nel 2010, negli Stati Uniti Facebook supera Google come numero di accessi, per un'intera settimana. Il sito è gratuito e la sua principale fonte di guadagno consiste nella pubblicità (soprattutto banner). Facebook utilizza la tecnologia AJAX per le proprie pagine web

  29. Facebook come mezzo di promozione per le aziende1/2 Facebook ha un grande successo anche come luogo ideale per fare pubblicità alla propria professione o alla propria azienda (ad es. attraverso la creazione di gruppi o fan page). Per il grosso numero di iscritti rappresenta quindi un luogo ideale dove cercare ed offrire lavoro. Si parla quindi di social marketing: l’azienda si mette in gioco usando un nuovo modo di comunicare, nuovi strumenti, fornendo continui stimoli e servizi e che vadano al di là dell'aspetto puramente commerciale. Facebook coniuga sapientemente l’aspetto commerciale all’aspetto relazionale, grazie anche alla presenza di applicazioni interattive e multimediali condivise (disegni, video, musiche).

  30. Facebook come mezzo di promozione per le aziende2/2 Perché Facebook è utile ad un’azienda? 1) assicurare una presenza istituzionale all'interno del social network (awareness); 2) aumentare il processo di identificazione con il brand; 3) offrire un’informazione continua dei vari prodotti/servizi; 4) amplificazione del coinvolgimento degli utenti/consumatori; 5) veicolare il traffico verso il proprio sito aziendale e favorire l’e-commerce

  31. Il successo di Facebook È semplice e intuitivo; È più facile sentirsi parte di una comunità, indipendentemente dal livello di aggiornamento del proprio profilo; Non viene posto particolarmente l'accento sull'identità della persona o sulle sue relazioni; Gli amici solitamente già si conoscevano prima e fuori da internet, o almeno nella maggior parte dei casi: facilità la comunicazione e la possibilità di riallacciare vecchi rapporti; Offre una gamma completa di attività da svolgere, diventando così un passatempo irresistibile. In un unico sito è possibile infatti giocare, informarsi sulle notizie pubblicate dagli amici o guardare le ultime foto pubblicate dagli amici, chattare, incontrare persone, aggiornare il proprio profilo con nuovi contenuti; Utenti influenzano altri utenti: le reti instaurate tra i vari utenti non sono altro che semplici “canali di fiducia reciproci”, coinvolgenti l'intera community a partecipare e a creare nuove strade che possono intraprendere marketing e pubblicità, in una prospettiva commerciale.

  32. Twitter e altri Social Network2/3 LinkedIn: servizio di social networking impiegato specialmente per la rete professionale. Badoo: sito di social networkingmultilingue (Londra, maggio 2006). Gli utenti iscritti possono comunicare e collegarsi con persone sia a livello locale che a livello globale e condividere con loro foto e video,creare reportage dettagliati sulla propria vita, promuovere se stessi, i propri interessi e progetti. Foursquare: si distingue dagli altri perché si basa sulla tecnologia della “geolocalizzazione”. Gli utenti iscritti, anche attraverso dispositivi mobili che utilizzano il web, possono condividere con i propri contatti la propria posizione geografica. FriendFeed: si tratta di un aggregatore in tempo reale di news e aggiornamenti provenienti da reti sociali, blog e qualsiasi servizio che renda disponibili i propri contenuti tramite RSS o Atom. Hi5: e un social network nato nel 2003 e diffuso particolarmente in America Latina.

  33. Twitter e altri Social Network1/3 Twitter: sito web di microblogging di grande successo (soprattutto negli USA e in Giappone), anche grazie all’iscrizione al sito di numerosi personaggi noti ed importanti a livello mondiale. Da marzo 2009 a marzo 2010 il numero di utenti Twitter è passato da 15 a 80 milioni e i dati sono ancora in crescita. Il tweet - la brevità dei messaggi (140 caratteri) è l’elementoche maggiormente lo distingue dagli altri social network. Iscrizione semplice e interfaccia grafica immediata e di facile approccio. E’ stato scelto più volte come strumento di giornalismo partecipativo e per lanciare campagne di sensibilizzazione nei confronti di tematiche importanti dello scenario sociale, politico ed economico mondiale.

  34. Twitter e altri Social Network3/3 Netlog: e un sito che nasce in Belgio nel 2004 come social network principalmente rivolto alla gioventù europea. AsmallWord: è possibile accedervi solo attraverso invito. Per il resto, è molto simile agli altri SN: i profili, la condivisione di foto, un calendario di eventi esclusivi, una bacheca di annunci e un forum, un sistema per scrivere/inviare messaggi privatamente. aNobii: il social network dei libri. Orkut: social network targato Google nato nel 2004. Ciò che lo caratterizza maggiormente:le “comunità”, ovvero semplici liste di utenti che condividono uno stesso interesse o comunque una stessa nazionalita o lingua. QQ: social network diffuso esclusivamente in Cina. vKontakte: il social network numero uno in Russia, Bielorussia ed Ucraina.

  35. Facebook vs. Twitter Facebook è rivolto ad un pubblico generalista e si presta più facilmente a utilizzi “sociali”(o di contatto tra persone) che professionali; Twitter invece è principalmente usato nel business con obiettivi di promozione; Facebook si basa su una rete costituita esclusivamente dagli “amici” scelti e accettati dall'utente; Twitter vede una suddivisione della rete dei contatti: da una parte i “following” (utenti seguiti) e dall'altra i “follower” (utenti che seguono). L'utente può controllare e monitorare solamente i following.

  36. MySpace può essere considerata la “capostipite” delle reti sociali,: creata nel 2003 da Tom Anderson e Chris DeWolfe, (California) offre ai suoi utenti blog, profili personali, gruppi, foto, musica e video. Ha decretato il successo internazionale di artisti e gruppi musicali come gli ArcticMonkeys, Lily Allen, i Belladonna, Mika ed i Cansei de Ser Sexy. La Intermix Media (proprietà parziale) è stata acquisita nel luglio 2005 per 580 milioni di dollari dalla News Corporation di Rupert Murdoch (proprietario fino al 2011). Per diverso tempo il sito ha continuato ad essere una vetrina per i gruppi musicali (era l’unico social che permetteva, all’epoca in cui è nato, di caricare file .mp3) ma dal 2009 ha cominciato a sentire una forte crisi. Tra le maggiori cause: • è facile creare spam • avvento di social network come Facebook e Twitter; • navigazione sempre più difficoltosa a causa della possibilità di personalizzare l'aspetto della propria pagina utilizzando il linguaggio HTML. Tutto ciò, unito alle scarse conoscenze informatiche degli utenti, ha portato nel 2009 ad una sorta di restyling dei profili: più semplici a livello grafico, ma, paradossalmente, ancora più lenti (per un maggior uso del plugin flash) e difficili da utilizzare.

  37. MySpace: una nuova vita? Nel 2011 – dopo circa 500 dipendenti licenziati, un dimezzamento degli accessi nel 2010 e un pesante passivo registrato a fine anno - la News Corporation vende MySpace per circa 35 milioni di dollari alla Specific Media, azienda specializzata in pubblicità online. All’inizio del 2013 Justin Timberlake (lanciando con Jay Z. il loro nuovo singolo) fa parlare di nuovo di MySpace: il cantante-attore ha contribuito al suo rilancio diventandone comproprietario. Dopo un periodo di test a invito, da oggi MySpace ha una nuova vita e già dal primo accesso l’esperienza di navigazione si mostra più semplice, pulita e concreta. Rimane comunque lo spazio della musica, ma grazie anche alle nuove funzionalità la piattaforma si vuole porre come fulcro per la socializzazione di creatività diverse, dai fotografi agli scrittori avvicinandosi di più al concetto di Linkedin.

  38. Youtube Sito web che consente la condivisione e visualizzazione di video. Di proprietà di Google Inc. dall’ottobre 2006, è il terzo sito più visitato al mondo dopo Google e Facebook. Fa uso della tecnologia di Adobe Flash Video per pubblicare solamente video realizzati direttamente dagli utenti. Il divieto di upload di materiale protetto da diritti d’autore (se non se ne è titolari) viene regolamentato attraverso una verifica ex post di quanto proposto dagli utenti. Ci sono anche molte società dei media che pubblicano contenuti (come CBS, BBC, VEVO) e altre organizzazioni offrono parte del loro materiale tramite il sito (programma di partnership di YouTube). Recentemente il sito dà la possibilità di visionare, in modalità beta, alcuni filmati in HTML5.

  39. Google Video Servizio gratuito di Google che permetteva a chiunque di caricare e condividere filmati sui server web di Google. Dal 29 aprile 2011 Google Video permette solo di cercare video, e non più di caricarli. Aggregatori concorrenti sono: iFilm, MetaCafe, Veoh, Outloud.tv, IFC Medialab, webmultimediale.it e FBC V-Files. L'acquisizione di YouTube da parte di Google è stato uno dei motivi principali per i quali Google video non permette più la condivisione di video.

  40. Dailymotion Dailymotion.com è un sito web francese di condivisione video (DailyMotion SA). Con oltre 7 milioni di utenti iscritti, è al secondo posto nel mondo subito dopo YouTube. Dailymotion utilizza, come YouTube, la tecnologia Flash per distribuire i suoi contenuti. Si distingue per: un motore di codifica sviluppato internamente, per l'hosting interno dei contenuti offerti, la stereofonia della colonna sonora dei video. Da dicembre 2011 esiste la visualizzazione « Full HD » con risoluzione di 1920 × 1080 pixels. Inoltre è stata attivata la funzionalità 3D tramite Anaglifo, Side by Side o Interlacciato.

  41. LiveLeak LiveLeak: ha le stesse funzioni di upload di YouTube, ma, a differenza di quest'ultimo, privilegia la documentazione giornalistica di scene di guerra dalle varie parti del mondo, incidenti, esecuzioni capitali e crimini. LiveLeak conta in media da 150.000 a 200.000 visitatori al giorno, ma, durante le giornate di "brutte notizie", il numero dei visitatori arriva a 750.000 al giorno. "YouSay" è una sezione di LiveLeak dove gli utenti possono caricare i propri video come su di un blog vocale diretto di argomenti politici. All'inizio del 2007 Liveleak non compariva nella lista dei risultati trovati da Google. Censura da parte di Google per un problema nel server di LiveLeak stesso.

  42. La presenza di Rai e Mediaset sul web (1/2) • Il network Rai offre 26 canali radiotelevisivi e 25 tra portali web creati ad hoc e siti web istituzionali (quali Tg1, Tg2, RaiNews, ecc ecc). • I siti web rai.it e rai.tv sono creati e gestiti da RaiNet S.p.A. (società del gruppo RAI fondata nel giugno del 1999) • Rende accessibili su internet canali, testate giornalistiche e programmi, moltiplicando così l’offerta dei contenuti Rai anche attraverso format innovativi di intrattenimento e di comunicazione, capaci di impattare in maniera positiva sia sull'audience televisiva che sulle comunità web, aumentando così il livello di fidelizzazione dell’utente • Cura direttamente il portale Rai.it e oltre 400 siti per le reti televisive, i canali radiofonici e le principali testate giornalistiche. • Dal 2006 realizza ed implementa anche il VideoPortaleRai.tv: on demand oltre 50.000 contenuti video ed audio e numerosi eventi in diretta, in maniera gratuita e a un ottima qualità di connessione. Rai.tv offre anche sette canali di web tv e una ricca offerta di contenuti audio-video in podcast, sia audio che video. • Cura gli stessi servizi anche sulle piattaforme mobili (UMTS e DVB-H) . • Gestisce dal giugno 2007 il canale Rai su You Tube (http://it.youtube.com/rai). • Partecipa dalla fine del 2006 al Progetto Discovery: diffusione di contributi multimediali di argomento filosofico, tratti dallo storico Archivio Rai.

  43. La presenza di Rai e Mediaset nel web (2/2) • Mediaset.it (gestito da R.T.I.Interactive Media) è attivo dal 1999: mette a disposizione degli utenti tutta l'offerta di contenuti e di palinsesti di Mediaset via web: • consente l’accesso ai siti di tutte le reti e dei programmi tv; alla testata giornalistica multimediale Tgcom; alle brevi informazioni dei tg e dei tg sport (sportmediaset.it) in onda sulle reti Mediaset; a Mediashopping e FiveStore (e-commerce e merchandising); alla telefonia mobile; • risulta uno dei siti più visitati dagli utenti italiani. • Video Mediaset: consente la visione gratuita e in alta qualità, con tecnologia Smoothstreaming (HQ) di parti di programmi in diretta, altri già andati in onda e intere puntate in esclusiva. • Mediaset Rivideo è stato sostituito attualmente da videomediaset che garantisce gli stessi servizi gratuiti in streaming (sono presenti però brevi spot pubblicitari all'interno). • Dal 2010 diversi programmi di successo sono presenti su Facebook con pagine ufficiali. • È stata una delle prime aziende di media e comunicazione a lanciare i primi servizi di mobile tv al mondo (è del 2006 il primo servizio di per la visione di contenuti multimediali digitali su cellulari evoluti). • Oltre all’offerta dei servizi in DVB-H, Mediaset è presente anche come fornitore di contenuti sulla tradizionale rete cellulare (video on demand scaricabili in streaming: news, brevi di intrattenimento, immagini, suonerie, musica e giochi) e, dal 2009, ha predisposto alcune applicazioni gratuite e a pagamento per iPhone, iPad e iPodtouch (come ad es. TGcom, Sport Mediaset, Video Mediaset, Grande Fratello)

  44. La rilevazione degli ascolti ed il pubblico di internet Internet permette il monitoraggio di qualsiasi sito in ogni sua parte, con la possibilità di avere dati di tipo qualitativo e quantitativo molto analitici e di grande rilevanza in quanto estremamente attendibili. Le società che ci “spiano” legalmente: RedSheriff: Società australiana in grado di conteggiare dettagliatamente i dati quantitativi, legati cioè al traffico di visitatori che le pagine di un sito generano; Nielsen Net-Rating: Società che fornisce indicazioni di tipo qualitativo sulla popolazione di internet. Nasce AUDIWEB: Nel 2003, dopo numerosi rinvii nasce, in Italia, uno strumento che al pari di Auditel ed Audipress consente la rilevazione di dati statistici basandosi su un paniere di utenti che considerato campione nazionale, i risultati ottenuti considerati in proporzione alla popolazione del nostro Paese consente di avere dei dati molto attendibili sulle preferenze degli “internauti”.

  45. Da chi è costituita Audiweb? • Aziende nazionali e multinazionali di tipo industriale, commerciale e di servizi che investono in pubblicità; • Agenzie di Pubblicità e Comunicazione rappresentate da AssoComunicazione; • Società concessionarie di pubblicità; • Editori ed operatori internet (riuniti in Fedoweb); • Come funziona l’Audiweb? • Server Based: rilevazione di tutte le richieste di apertura delle pagine web; • Browser Based: si basa su un codice apposto in fondo alle pagine web che si attiva solo dopo che la pagina è stata vista integralmente; • Panel-list: un campione di otto milione di italiani possiede sul proprio computer un pannello di controllo a cui è necessario accedere prima di navigare internet, esso registrerà tutti percorsi effettuati dall’utente di cui conosce i dati personali: sesso, età, livello di istruzione, occupazione, zona geografica, anzianità di collegamento alla rete. • NOTA: Affinché il dato globale sia più attendibile vengono monitorati anche gli utenti che si collegano dal posto di lavoro.

  46. Come guadagnare col web: modelli di business Se la “missione” del giornale online è quella di informare, esso deve far pure i conti con i costi di gestione che seppur vengano limitati non sono certamente trascurabili. • Consultazione a pagamento: quando nacquero i primi giornali online gli editori pensarono che la consultazione a pagamento e l’inserimento di forme di abbonamento periodico, potesse essere un sistema di guadagno già testato con l’edizione cartacea e quindi facilmente trasferibile al web. Questo modello di business si rivelò presto inadatto. Gli utenti del web sono stati “erroneamente” abituati a pensare che in rete tutto deve essere gratuito. Questo modello ha funzionato solo coi media online di carattere prettamente economico e finanziario. • Consultazione gratuita con pubblicità: nota anche col termine di advertising based, consente la fruizione gratuita di contenuti affiancati dalla pubblicità. E’ stata inoltre ampliata l’offerta telematica con la creazione di notizie dedicate esclusivamente all’online e che andassero a completare i contenuti già provenienti dalla versione cartacea. • Consultazione gratuita previa richiesta di registrazione e inserimento dei dati personali: alcune testate hanno pensato di creare un business legato alla vendita a soggetti terzi di dati statistici o di dati personali da sfruttare per l’invio di materiale promo-pubblicitario, questo sistema è stato in seguito ridimensionato e regolamentato con l’introduzione della normativa sulla tutela della privacy, legge 675/96 poi integrata dalla legge 196/2003.

  47. - Multirevenue business model: consultazione gratuita degli articoli giornalistici ed introduzione di “servizi a valore aggiunto” a pagamento, del tipo: • Consultazione di archivi online; • E-commerce; • Informazioni Meteo; • Consultazione dell’Oroscopo; • Possibilità di scaricare videogiochi, loghi e suonerie per i telefoni cellulari; • Ricezione di informazioni via sms o mms; • Content Provider: Alcune aziende editoriali hanno trovato una nuova possibile fonte di guadagno che consiste nella vendita di servizi e contenuti informativi, realizzate per il proprio sito, ad altre realtà interne o esterne alla rete, creando così un ampio ventaglio di notizie che possono essere settorializzate secondo il target a cui si rivolgono. • Molti motori di ricerca hanno preferito, al posto di creare una redazione giornalistica, acquistare i contenuti di informazione da altri giornali online. • Una soluzione alternativa: Il sito Salon.com, rivista online di politica e cultura, in collaborazione con il gruppo Mercedes-Benz propose ai lettori di visitare un’inserzione pubblicitaria interattiva in cambio dell’accesso gratuito per un giorno dei contenuti a pagamento.

  48. Disposizioni di legge e regolamentazione dell’attività e dei contenuti giornalistici offline ed online “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero, con la parola, lo scritto, ed ogni altro mezzo di diffusione” (Articolo 21, 1° comma – Costituzione Italiana) • Libertà di informare ------------------> Diritto di cronaca • Libertà di informarsi ------------------> Diritto di accesso • Libertà di essere informati ----------------> Garanzia di un sistema pluralistico di informazione * La legittimità alla cronaca è riconosciuta dalla giurisprudenza anche quando essa presenta contenuti ingiurianti o diffamatori purché siano rispettati i seguenti requisiti: • Verità; • Utilità Sociale; • Esposizione civile dei fatti.

  49. Per quanto concerne la Pubblica Amministrazione, la stampa ha il diritto di accesso agli atti ed ai documenti archiviati negli uffici pubblici. Esistono dei limiti solo in caso di salvaguardia della sicurezza nazionale, l’ordine pubblico, la prevenzione e repressione della criminalità, la riservatezza di soggetti terzi. (Legge n° 241 del 1990) • L’articolo 200 comma 3° del codice di procedura penale riconosce tra i segreti professionali anche quello giornalistico (già sancito al comma 2 della legge 69/1963). • La legge n° 47 del 1948 disciplina gli organi di stampa. • La legge n° 69 del 1963 istituisce l’ordine dei giornalisti, la carta dei doveri, il codice deontologico e le forme di autodisciplina. La legge n° 62 del 2001 include nei prodotti editoriali anche le testate giornalistiche online e recita: “Per prodotto editoriale, ai fini della presente legge, si intende il prodotto realizzato su supporto cartaceo, ivi compreso il libro, o su supporto informatico, destinato alla pubblicazione o, comunque, alla diffusione di informazioni presso il pubblico con ogni mezzo, anche elettronico, o attraverso la radiodiffusione sonora o televisiva, con esclusione dei prodotti discografici o cinematografici” Una testata giornalistica online deve indicare: a) il numero di registrazione al tribunale territoriale di competenza; b)la denominazione e l’indirizzo dell’editore o autore; c) denominazione ed indirizzo del fornitore di hosting (che viene equiparato allo stampatore).

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