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INTESA / WG 01 – DBP10k Gruppo di lavoro sulle specifiche per i Data Base Topografici

INTESA / WG 01 – DBP10k Gruppo di lavoro sulle specifiche per i Data Base Topografici. DBPrior10k Data Base degli strati di riferimento prioritari essenziali alla scala 1:10.000 Specifiche Tecniche Bozza 0.2. Roma, via Parigi 11 – 27 Febbraio 2002. Introduzione.

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  1. INTESA / WG 01 – DBP10k Gruppo di lavoro sulle specifiche per i Data Base Topografici DBPrior10k Data Base degli strati di riferimento prioritari essenziali alla scala 1:10.000 Specifiche Tecniche Bozza 0.2 Roma, via Parigi 11 – 27 Febbraio 2002 Introduzione

  2. UN DOCUMENTO COME QUESTO NON PUÒ CHE ESSERE IL FRUTTO DI UNA AMPIA COLLABORAZIONE E DI UN APPROFONDITO DIBATTITO QUESTA BOZZA È COME UN “BROGLIACCIO” AL FINE DI PERMETTERE UNA PRIMA VERIFICA, LA PIÙ AMPIA ED APPROFONDITA,

  3. Scopo del DBPrior10k Il DBPrior10k deve costituire un Data Base Geografico • a copertura di tutto il territorio nazionale, • da utilizzare in attesa della realizzazione dei DB Topografici di interesse generale, • si stima dovrà coprire un arco di 10 anni. Non è ad immagine di quanto sarà realizzato con i DB Topografici di interesse generale (anche se cercherà, ove possibile, di ispirarvisi) Una volta ultimati i DB Topografici, non si potrà pensare di trasferirvi direttamente i dati inseriti nel DBPrior10k (dove questo interessi, si dovranno affrontare problematiche di ristrutturazione e di rielaborazione di tali dati per un loro trasferimento nelle nuove strutture)

  4. DBPrior10k costituito da Strati : • Prioritari • cioè non tutti gli strati richiesti anche da una • versione minima, ma solo quelli ritenuti non • dilazionabili. • Essenziali • in quanto il loro contenuto informativo è • stato ridotto al minimo garantibile in tempi • brevi su tutto il territorio nazionale.

  5. Fattibilità del DBPrior10k • Il DBPrior10k deve essere realizzabile: • in una prima versione entro l’anno e detta di primo impianto o di fase1 • a costi contenutissimi (quelli previsti dal budget dell’Intesa) • prevedendo di trasferire i dati che le regioni hanno già inserito nel loro SIT, alla scala 1:10.000 o maggiore, • senza praticamente doverne acquisire di nuovi o • con modifiche solo di struttura o comunque limitate (ovviamente possedendo un quantum minimo informativo) • acquisendoli ex novo da ortofoto alla scala 1:10.000 da parte delle regioni che non dispongono di CTR o di dati in un SIT (alla precisione richiesta ) • escludendo la restituzione aerofotogrammetrica • escludendo le acquisizioni sul campo.

  6. Ai fini di minimizzare tempi e costi si è deciso di avvalersi • per la loro acquisizione od integrazione delle informazioni disponibili di • IGMI, ISTAT, Enti Locali, ANAS.. . E’ prevista una seconda fase, fase2, indicativamente entro i due anni successivi, per una integrazione dei dati, dove si è ritenuto che l’informazione di fase1 non fosse sufficiente anche a livello minimo. Sono ammesse differenti velocità attuative adozione già a breve termine del modello dati completo da parte delle Regioni che già ne dispongono. Omogeneità a breve, nella prima fase garantita dallo standard minimo.

  7. Fruizione del DBPrior10k • Essendo solo alcuni strati informativi e ridotti, • la loro rappresentazione • la loro lettura • è supposta sovrapposta all’immagine dell’ortofoto, che ne completi il contesto territoriale.

  8. GDF • CEN/TC 278 • CEN TC 278 SWG 7.2 (GDF) • ISO/TC 204 • ISO TC204 SWG3.1 (GDF) • ISO/TR 14825 GDF – Geographic data Files – Version 4.0 ISO/TC 211 • documento 211n1004 • “Modalità di istituzione ed aggiornamento del Catasto delle Strade” - LL.PP. - Ispettorato Generale per la Circolazione e la Sicurezza Stradale

  9. GDF • contiene un formato di scambio ma è molto di più • una mappa GDF non ha scala. Dipende dall’applicazionec • una mappa GDF può essere dettagliata ma non è necessario • il database del formato di scambio deve essere convertito nell’ambiente utente • non ha il formato del CD standard per la car navigation • è indipendente dalle applicazioni • è uno standard stabile

  10. ISO TC204 ha ristretto lo scopo del GDF al campo dei dati spaziali • correlati al traffico ed al trasporto • Lo standard deve essere considerato come una base indipendente dalle • applicazioni con estensioni dipendenti dalle applicazioni • Nell’ambito del Traffico e del Trasporto • car navigation, • controllo del traffico • gestione di flotte • gestione di sistemi di distribuzione • servizi dipendeneti dalla localizzazione • trasporto pubblico • manutenzione della strada • servizi di emergenza

  11. Modello geometrico del GDF relazioni attributi Livello 2 Oggetti complessi Livello 1 punti linee superfici nodi archi poligoni Livello 0 x,y,(z) x,y,(z)

  12. GDF Livello 1 • PERCORSO STRADALE • mezzeria della carreggiata di cui rappresenta • l’asse • la linea di flusso del traffico in presenza di • slarghi , svincoli o piazze,

  13. Elemento stradale Giunzione Elemento stradale Elemento stradale Elemento stradale Giunzione Giunzione Area di traffico non strutturato Elemento stradale Giunzione Elemento stradale

  14. Lione

  15. GDF livello 2 SINTESI FUNZIONALE del livello 1

  16. x x Livello 1 Livello 2

  17. Livello 1 Livello 2

  18. Livello 1 Elemento stradale Giunzione Livello 2 Tratto di strada Intersezione

  19. Tratto di strada Inizia in delimita Inter- sezione termina in delimita contiene contiene è parte di contiene è parte di è parte di Inizia in delimita Elemento stradale Giunzione termina in delimita

  20. ATTRIBUTI A TRATTI O SEGMENTATI Classe di larghezza Sede Segementazione FISICA in tratti omogenei

  21. Sistema di Riferimento Lineare COORDINATA CURVILINEA Sede 0 - 37 37 - 60 60 - 81 81 - 95 95 - 120 120 114 108 95 Classe di larghezza 0 - 25 25 - 73 73 - 114 114 - 120 81 60 73 37 25 10 0 SEGMENTAZIONE DINAMICA

  22. SISTEMA DI RIFERIMENTO LINEARE • ( LRS o Linear Reference System ) • LOCALIZZAZIONE DI PUNTI SU UNA LINEA • RIPARTIZIONE DELLA LINEA IN SEGMENTI OMOGENEI • senza richiedere una segmentazione fisica dell’arco o la loro duplicazione • variazione con operazioni solamente tabellari e non di editing geometrico (SEGMENTAZIONE DINAMICA) può operare su ARCHI CONTIGUI, E NON, COME FOSSERO UN TUTT’UNO; sovrapposizione di segmentazioni derivate da TEMATISMI DI NATURA DIVERSA SENZA IMPLICARE LA SUDDIVISIONE IN TRATTI SEMPRE PIÙ MINUSCOLI ALL’AUMENTARE DEI TEMATISMI SOVRAPPOSTI;

  23. aggiungere o variare la segmentazione in modo del tutto indipendente dalle altre segmentazioni effettuate sulla stessa linea associazione delle stesse informazioni a strutture geometriche differenti, quali quelle corrispondenti a rappresentazioni a scala diversa, mediante una opportuna traslazione del sistema di misura lineare definito sulle linee (indipendenza degli archivi dalla scala) trasferimento delle informazioni su grafi astratti, quali quelli utilizzati per la modellistica (consistenza tra grafo geografico e grafo modellistico)

  24. La qualità dei dati

  25. CODIFICA DEI CORSI D’ACQUA NATURALI SINA/SIBAPO ANPA “CODIFICA DEI CORPI IDRICI SUPERFICIALI” della Commissione Operativa Tecnica per il Sistema Informativo del Bacino del Po – S.I.BA.PO – Parma- Ottobre 1994, “Criteri per la standardizzazione dei dati e per la trasmissione delle informazioni”ANPA -Novembre 1999.

  26. Il sistema di codifica : • é basato sulla territorialità del bacino che lo • contiene • sulla gerarchia della confluenza, contata a partire • dal corso d'acqua principale (gerarchia 1 dalla foce) • è costruito in modo tale da rendere le Regioni del • tutto autonome nella codifica dei corsi d’acqua • naturali

  27. CORSI D’ACQUA PRINCIPALI sono tutti quelli che sfociano direttamente nel mare • Il codice del corso d’acqua principale è costituito: • da una lettera • seguita da un progressivo di tre cifre. • La lettera identifica una delle tre tipologie previste: • N Corso d’acqua Nazionale • I Corso d’acqua Interregionale • R Corso d’acqua Regionale Censimento nazionale

  28. N = Nazionale • I = Interregionale • R = Regionale TIPO • Codice ISTAT Regione, • 00 Corsi d’acqua Nazionali PREFISSO CODICE CORSO D’ACQUA PRINCIPALE SOTTOCODICI DI ORDINE 2 3 4 5 6 7 8 o maggiore ( numerazione progressiva all’interno del rispettivo sottobacino ) Struttura del Codice del corso d’acqua naturale

  29. 1 2 2 1 1 2 2 1 2 1 1 02R001.002.001.01.00.00.00.00 02R001.002.001.02.01.02.00.00 02R001.002.001.02.01.00.00.00 02R001.002.002.00.00.00.00.00 02R001.002.001.00.00.00.00.00 02R001.002.001.02.00.00.00.00 02R001.002.000.00.00.00.00.00 02R001.002.001.02.02.00.00.00 02R001.002.001.02.01.01.00.00 02R001.000.000.00.00.00.00.00 02R001.001.000.00.00.00.00.00

  30. Il PREFISSO è utilizzato per rendere la codifica completamente indipendente su tutto il livello nazionale, • codice della Regione, codice Istat, numerico di due caratteri, • 00 per quelli nazionali o interregionali, ma non per il loro affluenti. • L’utilizzo della gerarchia così costruita è la base dell’univocità della codifica, garantendo una ripartizione gerarchica del territorio. • la gerarchia dell’ultimo sottocodice significativo all’interno del codice equivale all’ordine gerarchico, • criterio per verificare la correttezza formale del codice. • se la gerarchia interessa applicativamente conviene che sia • esplicitato nella tabella anagrafica • La codifica è applicabile anche a corsi d’acqua di cui non se ne conosce il nome, ma solamente il percorso

  31. DISEGNO FISICO Dopo che sarà definito il contenuto SHAPE FILES RICHIEDONO LA RICOSTRUZIONE DELLE RELAZIONI

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