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La Parrocchia come luogo di accoglienza per tutti. 40° della Parrocchia di Madre Seton. Resta con noi.
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La Parrocchia come luogo di accoglienza per tutti 40° della Parrocchia di Madre Seton
Resta con noi Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, e conversavano di tutto quello che era accaduto. Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: «Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?». (…) Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Luca 24, 13-18.28-31
PAROIKIA • La parola "parrocchia“ viene dal greco paroikìa • composto da • Parà (presso, accanto) • Oìkos (casa, abitazione, dimora) • Dunque abitazione a lato, accanto… vicinanza
PAROIKIA L’dea era quella relativa ad uno spazio, un territorio Si individua un territorio, se ne tracciano i confini e si costituisce una “parrocchia”, un vicinato.
PAROIKIA Il termine pàroikosindicava anzitutto “colui che abita accanto”; ma, nell’uso greco “colui che abita accanto” è il non-cittadino, che però risiedeva nella città, dunque lo “straniero”, il “forestiero”. Da qui la paroikìaprende il senso di “abitazione temporanea”, dove i cristiani, vivono, si incontrano e pregano come stranieri ospiti in una terra non loro. È stato sempre questo il modo cristiano di interpretare la vita. La lettera agli Ebrei (13, 14) afferma che “non abbiamo quaggiù una città stabile, ma cerchiamo quella futura”.
La Parrocchia è luogo di incontroma soprattutto di passaggio,è luogo di una comunità in cammino,di una comunità in divenire, comunità di chi “abita accanto”, di chi è prossimo. LA PARROCCHIA È PROSSIMA A SE STESSA
Luogo d’incontro e di passaggio Una parrocchia si identifica con il suo edificio di culto, sotto il profilo strettamente architettonico la chiesa rende immediatamente visibile il problema del rapporto tra esterno e interno: il tema del passaggio, della soglia o delle soglie che si attraversano per entrare in uno spazio “altro”, nella successione di sagrato, nartece, protiro, porta. L’Assemblea eucaristica è un fondamentale luogo identificativo di una comunità parrocchiale: è il momento dell’incontro nella lode al Signore, “fonte e culmine” della vita cristiana. Anche l’Assemblea domenicale è luogo di passaggio, il rito stesso prevede un ingresso ed una uscita, ambedue necessari per entrare nel Mistero, ma anche per poterlo vivere nella quotidianità.
Una comunità in cammino L’edificio “chiesa”, pur nella sua stabilità, e la Liturgia nella sua ritualità portano in sé i segni di una “Provvisorietà dinamica”: si entra per uscire, si esce per poter rientrare. Sono soltanto due esempi della dinamica della provvisorietà della nostra vita nella nostra relazione con Dio e con gli altri ci fa capire che siamo tutti in cammino e se vogliamo davvero riconoscere il Signore presente in mezzo a noi dobbiamo avere il coraggio di accoglierlo e di spezzare il pane con lui. Siamo tutti pellegrini e di passaggio in questo mondo; indipendentemente dal volto più o meno riconoscibile, dalla cultura più o meno simile, siamo tutti viandanti, abbiamo la necessità di farci prossimo gli uni agli altri.
Essere prossimi «E chi è il mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall'altra parte. Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?». Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va' e anche tu fa' lo stesso». Luca 10, 29-37
Ha piena coscienza della propria dignità: della propria cultura, delle tradizioni della sua gente, del ruolo che ricopre; pone la religione al primo posto, il resto è subordinato. La sua correttezza non gli permette di “vedere” il mondo che lo circonda, i fatti della sua storia, non vuole essere coinvolto, la sua realtà è “altra” Il bisogno dell’altro è più forte di qualsiasi altra considerazione: ne ebbe compassione. I motivi del suo viaggio ed il proprio interesse passano in secondo piano Non si preoccupa del tempo che perde Non bada all’economia, né alle proprie cose (olio, vino, asino, denaro) Non sente la fatica (va a piedi) Non tiene in considerazione né il proprio, né l’altrui stato sociale, politico, religioso.
Farsi prossimo • Avere occhi per vedere: sapersi guardare intorno, oltre l’evidenza • COMPATIRE (Sympatheia) • L’Altro e la sua situazione è più importante di me e della mia situazione • Lasciarsi coinvolgere • mettersi allo stesso livello dell’Altro • abbandonare ogni pregiudizio • mettere da parte ogni proprio interesse • desiderare il bene dell’altro • mettersi a disposizione
La parrocchia prossima a se stessa • Quando si pensa ad una parrocchia accogliente si immagina la realtà che la circonda e l’attraversa: • la città • i poveri • gli stranieri • i nomadi • … • Ci domandiamo: • cosa facciamo • quale strutture disponiblili • quale atteggiamento • … C’è però un territorio in cui la Parrocchia insiste e vive: Ci chiede di essere scoperto, visitato, monitorato … non passa dalla parrocchia: è la parrocchia La comunità parrocchiale
La parrocchia prossima a se stessa La comunità parrocchiale • È il luogo dove ci si educa, • si sperimenta, • si gode della accoglienza • È il luogo dove ci si educa, • si sperimenta, • si gode della paroikia • È il luogo dove ci si educa, • si sperimenta, • si gode della prossimità
40° della Parrocchia di Madre Seton Perseverate nell'amore fraterno. Non dimenticate l'ospitalità; alcuni, praticandola, hanno accolto degli angeli senza saperlo. Ebrei 13,1-2