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Il bilancio sociale “Giovani generazioni”

Regione Emilia-Romagna Rendicontazione sociale. Il bilancio sociale “Giovani generazioni”. Bologna, 13 gennaio 2010. Perché un “bilancio sociale”?. L’impegno ad investire sui giovani è parte integrante del Programma di mandato del Presidente per l’attuale legislatura

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Presentation Transcript


  1. Regione Emilia-RomagnaRendicontazione sociale Il bilancio sociale “Giovani generazioni” Bologna, 13 gennaio 2010

  2. Perché un “bilancio sociale”? • L’impegno ad investire sui giovani è parte integrante del Programma di mandato del Presidente per l’attuale legislatura • Il nuovo PTR indica come sfida per il futuro della regione lo sviluppo di una “società fondata sulla conoscenza”. Nell’ambito di questa visione, i giovani hanno un ruolo fondamentale e “devono assumere crescenti responsabilità nella ricerca, nel lavoro, nella conduzione delle imprese, nella politica”. Il Bilancio sociale nasce con lo scopo di rendicontare quanto fatto dalla Regione nel corso della legislatura, i risultati ottenuti e (possibilmente) gli impatti generati attraverso le azioni poste in essere.

  3. Il metodo • Il metodo utilizzato per giungere alla redazione di questo bilancio sociale è quello già sperimentato per la realizzazione del Bilancio Sociale delle politiche rivolte alla popolazione anziana: • approccio non ragioneristico; • trasversalità; • coinvolgimento degli stakeholder

  4. Le “giovani generazioni” in ER * Per Emilia-Romagna e Italia dati al 1.1.2009, per UE27 dati al 1.1.2008.

  5. Promuovere autonomia e protagonismo sociale dei giovani attraverso lo sviluppo delle loro capacità e a partire dalla prima infanzia La visione • Riferimenti principali • Programma di mandato • PTR • Legge regionale 14/08 • Art 1 • Art.2 La vision individuata

  6. Le funzioni primarie e trasversali • Funzioni primarie • Produzione normativa • Allocazione di risorse • Servizi attraverso agenzie o enti strumentali • Funzioni trasversali (o passanti) • Organizzazione • Bilancio, amministrazione • Governance

  7. sicurezza; • indipendenza, • inclusione, • partecipazione. Le “politiche” Valori Umani Fondamentali Vita, salute, sicurezza Autodeterminazione Conoscenza, esperienza estetica, piacere, scambio culturale Socialità, espressione politica Funzionamenti rilevanti Integrità fisica e psicologica Mobilità e possibilità di relazione Divertimento, svago, creatività, conoscenza, Partecipazione sociale (“influenza sociale”) Capacità Controllo sul proprio corpo, sulla propria identità e sui propri valori individuali Controllo sulla propria mobilità, sul proprio tempo, sulle possibilità di relazione Comprensione, apprendimento, trasferimento delle conoscenze Voce Politiche e loro obiettivi SICUREZZA produrre benessere, tutela e serenità ai soggetti in tutte le fasi di vita prese in considerazione INDIPENDENZA favorire l’indipendenza responsabile INCLUSIONE utilizzare appieno le caratteristiche delle giovani generazioni per aggiornare e attualizzare il sistema sociale nelle sue differentimanifestazioni PARTECIPAZIONE promuovere un più intenso contributo dei giovani al funzionamento istituzionale, economico e sociale

  8. La matrice di rendicontazione

  9. Prime evidenze • Grande numero e varietà di iniziative e di interventi rivolti ai bambini, agli adolescenti e ai giovani, anche se la dimensione di ciascuna area di intervento si riduce gradualmente man mano si passa dal primo campo (“sicurezza”) all’ultimo (“partecipazione”); • Questa graduazione trova una corrispondenza anche rispetto alle diverse classi d’età: mentre esistono marcati impegni verso l’infanzia (per es. salute e scuola), ma man mano si osservano le classi d’età superiore le attività si distribuiscono su di un range di progetti e iniziative meno chiaramente finalizzato e meno compatto; • Se ne potrebbe dedurre che mentre le politiche per l’infanzia possiedono un costrutto definito, consolidato, specifico e controllabile (almeno di massima), le politiche rivolte agli adolescenti e giovani appaiono certamente ricche, ma più complesse e non sempre coordinate tra loro, almeno in termini espliciti.

  10. Integrazione orizzontale • bambini e giovani sono “clienti” di molti dei servizi regionali, probabilmente di tutti … e • l’insieme, se è coordinato, è più ricco della somma delle singole azioni • dunque: • agire nelle diverse aree con azioni convergenti … • Gruppo tecnico per l’integrazione intersettoriale (art.22 comma 5 della LR 14/08)

  11. Integrazione verticale • Dati su cui riflettere • un sistema di servizi diffuso e di qualità • una infanzia in qualche modo ferita, protetta, ma comunque ferita • La necessità dell’integrazione anche “verticale”, tra istituzioni, tra pubblico e privato, tra sociale e sanitario • nelle situazioni complesse, per creare un sistema, non un insieme di servizi, occorre coinvolgersi tra più livelli • dunque: • Seguire la strada del Piano S.S. 2008/2010 • Affrontare i problemi in modo coordinato • Coordinamento regionale per l’attuazione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza previsto dalla LR14 art.22 comma 2

  12. Le politiche per i giovani: le azioni fondamentali nel triennio 2007 - 2009 • Sul piano organizzativo: istituzione dell’Area di integrazione Giovani (2006) • Sul piano normativo: L.R. 14/2008 “Norme in materia di politiche per le giovani generazioni (luglio 2008) • Sul piano della concertazione con lo Stato e con gli Enti locali: Accordo di Programma Quadro GECO-Giovani evoluti e consapevoli (l’11 dicembre 2007) • Sul piano della rendicontazione sociale:Bilancio sociale nell’ambito delle Giovani Generazioni

  13. Area di integrazione giovani Obiettivi: • politiche giovanili come sistema unitario, complesso e dinamico – e non come la somma di politiche di settore - in una logica di programmazione integrata • politiche di concertazione più efficaci nel rapporto con gli Enti locali e con i soggetti pubblici e privati • maggiore efficacia dell'azione regionale e maggiore visibilità, soprattutto verso i giovani • elevare la qualità del fare amministrativo

  14. La l.r. 14 / 2008 “Norme in materia di politiche per le giovani generazioni” La Legge è articolata in due Titoli: Accanto ai principi ispiratori, la Legge definisce: gli obiettivi della programmazione e la metodologia attuativa gli strumenti di governance (concertazione con Enti locali e parti sociali e collaborazione con soggetti pubblici e privati) gli strumenti di coordinamento, di qualificazione degli interventi, di ricerca e comunicazione (Aree di integrazione e Osservatorio regionale sulle Giovani Generazioni) • Infanzia e adolescenza • Giovani

  15. L’accordo di programma quadro GECO Giovani Evoluti e Consapevoli L’APQ GECO ha rappresentato un banco di prova per l’Area di integrazione Giovani. Individuati obiettivi strategici, azioni prioritarie e uso condiviso delle risorse tra: la Regione e lo Stato Piano nazionale giovani Fondo nazionale (130 mil.di euro per il triennio 2007-2009) e Intesa in Conferenza Unificata per destinarne 60 alle Regioni e 15 per ANCI e UPI attraverso APQ Sottoscrizione APQ GECO tra Stato e Regione E.R. la Regione, gli Enti locali e altri soggetti pubblici e privati più Assessorati all’interno dell’amministrazione regionale: 6 gli Assessorati coinvolti

  16. L’ APQ GECO le 4 linee strategiche • LA PRODUZIONE E LA FRUIZIONE CULTURALE DEI GIOVANI, in quanto fattore strategicoper: • l’identità delle popolazioni, la coesione sociale, la crescita individuale e collettiva e il riconoscimento di nuovi diritti di cittadinanza • la competitività dei territori sul piano socio-economico • la valorizzazione e il supporto alla creatività, ai talenti e alle competenze dei giovani e la crescita della loro consapevolezza critica • L’ACCESSO AL LAVORO E ALL’IMPRESA NEI SETTORI PRODUTTIVI EMERGENTI DI ALTA TECNOLOGIA E ICT(Information and Communication Technologies), in quanto fattore strategicoper: • lo sviluppo di un’economia sempre più basata sulla conoscenza, l’innovazione e il sapere • sostenere la nascita di giovani imprese nei settori produttivi emergenti di alta tecnologia e ICT e delle filiere generate dallo sviluppo delle nuove tecnologie

  17. L’APQ GECO le 4 linee strategiche • L’INFORMAZIONE, LA PARTECIPAZIONE, LA CITTADINANZA ATTIVA • E IL DIALOGO INTERCULTURALE, in quanto fattore strategico per: • assumere i giovani come protagonisti del cambiamento attraverso la loro partecipazione attiva alla vita democratica e favorirne l’aggregazione sociale • garantire loro le informazioni per agevolarne le scelte di vita • promuovere nei giovani il senso della responsabilità, la capacità di dialogo, di accoglienza e di integrazione con giovani appartenenti ad altre culture • LA PROMOZIONE DI STILI DI VITA SANI, LA PRATICA SPORTIVA E IL • TURISMO GIOVANILE IN UNA LOGICA DI VALORIZZAZIONE • DELL’AMBIENTE, in quanto fattore strategico per: • incoraggiare stili di vita sani e abitudini adeguate al mantenimento e al recupero del benessere psico-fisico • incentivare e sostenere la pratica sportiva e l'educazione alla sostenibilità • attivare sinergie positive tra sport, turismo giovanile e valorizzazione delle risorse ambientali e culturali del territorio

  18. Il bilancio sociale giovani generazioni Per tutti gli interventi di cui sopra, attraverso il Bilancio sociale e sulla base dei 4 parametri individuati(sicurezza, indipendenza, inclusione e partecipazione) si rendono evidenti: gli obiettivi, le norme di riferimento, gli strumenti di programmazione, le modalità di attuazione degli interventi, l’allocazione delle risorse, le prospettive. La scheda Informagiovani – Sistema Informativo giovanile ne è un esempio concreto. Informagiovanionline è un portale web ed un sistema informativo regionale con sedi collocate in tutto il territorio, che fornisce informazioni, servizi e consulenze ai giovani sui temi di loro interesse e in modo coordinato. E’ il frutto di un lavoro condiviso tra le strutture regionali (Area di integrazione Giovani) e di una stretta collaborazione con gli Enti locali. E’ solo un primo risultato del modo in cui necessariamente si dovrà operare, in una logica di integrazione interna alla Regione, e soprattutto di servizio per i giovani.

  19. Informagiovani sistema informativo giovanile

  20. Commenti finali • La questione centrale: aumentare l’autonomia dei giovani. • Il mondo adulto non ha responsabilità solo nei confronti dei giovani ma anche nei confronti di se stesso: • le modifiche demografiche, le tendenze economiche e quelle sociali mostrano che l’equilibrio della comunità regionale (e il suo complessivo benessere) è affidato, in prospettiva, a un suo segmento parecchio ristretto. • Gli adulti si salvaguardano se pensano alle giovani generazioni

  21. Considerare le condizioni cardine • Il Piano Territoriale Regionale indica come sfida per il futuro quella di costruire una “società fondata sulla conoscenza”. • Nell’ambito di questa visione i giovani hanno un ruolo centrale. • Oggi è però necessario fare i conti con due altri fattori fondamentali: • il trend demografico: che mette in evidenza uno squilibrio tra le classi d’età; • la crisi in atto: i cui effetti sociali ed economici comporteranno esiti specifici sulle persone, ma non su tutte allo stesso modo. I giovani rischiano d’essere più colpiti. • Da cui “trasversalità”.

  22. Sintesi finale • Insistere sul welfare (adeguandone le politiche), garantendo all’infanzia ciò che fino a ora è stato garantito. • Coordinare e finalizzare le politiche riguardanti i diritti (di adolescenti e giovani), indirizzandole verso un profilo di riferimento più preciso (adatto ai tempi e alle necessità). • Coordinare con i principali interlocutori (scuola e università, mondo dell’impresa e del lavoro, terzo settore) l’attività che porti - a tutti i livelli - una più evidente e accelerata assunzione di responsabilità.

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