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Dopo 20 milioni di anni di deriva, il Pangea si separa in due grossi blocchi: Laurasia, a nord, e Gondwana, che si separa negli attuali continenti Sud America e Africa e da quest’ultima si stacca l’India. Passano ancora circa 100 milioni di anni durante i quali l’India completa il suo spostamento verso nord andando a collidere violentemente con l’Asia e dando vita all’Himalaya. Circa 200 milioni di anni fa tutti i continenti erano riuniti in un’unica massa continentale, chiamata Pangea, circondata da un unico grande Oceano, la Pantalassa. Questo super – continente era destinato a frammentarsi in diverse parti, che come enormi zattere, sarebbero andati alla deriva, allontanandosi l’uno dall’altro, fino ad occupare la posizione attuale.
Quando due placche continentali entrano in collisione, la conseguenza è la nascita di una catena montuosa al contatto tra i due continenti. L’esempio più classico è il sollevamento della catena Himalayana verificatosi dallo scontro tra il continente asiatico e la placca Indiana.
Circa 100 milioni di anni fa, la placca indiana si scisse dal Madagascar e iniziò uno spostamento verso nord, a circa 20 cm all'anno, e andò a collidere con l'Asia. La catena dell'Himalaya è il prodotto di questa collisione: questo scontro, che dura tuttora, e che provoca un continuo aumento delle dimensioni della catena dell'Himalaya, che cresce ad una velocità stimabile in circa 2,5-5 cm/secolo.
L'Himalaya, detta anche Tetto del Mondo, è la catena montuosa dell'Asia, che separa India, Nepal e Bhutan dalla Cina. È lunga circa 2.400 km per una larghezza di circa 100-200 km. Vi sono comprese le più alte vette del mondo, come il Monte Everest (8850 m), il K2 (8611 m) ed il Kanchenjunga (8589 m). In sanscrito, Himalaya significa la Dimora delle Nevi Eterne.
Nella foto presa dal satellite si vede chiaramente la catena montuosa dell'Himalaya e l’ampio altipiano che delimita, che costituisce il territorio del TIBET.
Questa immagine indica con esattezza i reali confini del TIBET storico-etnico-linguistico; molte rappresentazioni raffigurano la piccola regione autonoma tibetana creata dai Cinesi sforbiciando intere porzioni di territorio assegnate alle regioni vicine.
Il Tibet è situato sull'omonimo altopiano (detto anche Plateau tibetano) ad un'altitudine media di circa 4.900 metri. La sua montagna più alta è l'Everest che con i suoi 8.850 metri è la montagna più alta del pianeta e fa parte della catena dell'Himalaya compresa per gran parte nel territorio tibetano. La storia conosciuta e documentabile del Tibet inizia nel 617 d.C.; dopo secoli di autonomia arrivò ad espandersi sino a coprire un territorio con l’estensione di 2,5 milioni di chilometri quadrati con circa 6 milioni di abitanti. L'invasione del Tibet da parte della Repubblica Popolare Cinese iniziò nel 1949-1950 e la quasi totalità del territorio tibetano è ora sotto la sua sovranità.
Nel TIBET si è sviluppata una civiltà ed una religiosità, che risulta sconosciuta per molti aspetti nel mondo occidentale.
Il Tibet rappresenta il centro tradizionale del Buddhismo tibetano che ha originato la nascita di congregazioni e conventi e la presenza di un grande numero di monaci tibetani nella loro classica veste rossa. Il Buddismo, è una delle religioni più diffuse e tra le più antiche al mondo a partire dal VI secolo a.C.
Lhasa (in tibetano “Città degli DEI") situata a 3650 m di altitudine è la capitale del Tibet e residenza tradizionale del Dalai Lama. Oggi Lhasa è la capitale della Regione Autonoma del Tibet, controllata dalla Cina.
Noi europei generalmente siamo abituati a pensare al Tibet come ad un Paese ai confini del cielo tra natura e spiritualità, a contatto della natura più aspra, dove tuttavia regna la pace. • Colpiscono paesaggi suggestivi come questi e la spiritualità del popolo tibetano che si manifesta con la preghiera.
Il Dalai Lama è la massima autorità spirituale del Buddhismo tibetano. Il titolo onorifico di Dalai Lama è tratto da una combinazione della parola mongola Dalai, che significa Oceano, e lama, ovvero Maestro spirituale. Il termine "Dalai Lama" sarebbe dunque traducibile come "Maestro-oceano", ma si preferisce utilizzare la più elegante espressione Oceano di saggezza (alcuni usano invece le parole "Maestro oceanico"). L'attuale Dalai Lama, il quattordicesimo, è Tenzin Gyatso e risiede in India dal 1959, a causa dell'occupazione cinese, e l' allora primo ministro indiano Nehru si prodigò per garantire la sicurezza del religioso buddhista e dei suoi seguaci. In India, il Dalai Lama risiede insieme all'amministrazione del Centro Tibetano, meglio noto come Governo tibetano in esilio. Tenzin Gyatso ha ricevuto il Premio Nobel per la pace il 10 Dicembre 1989 per la resistenza non violenta contro la Cina.
Ecco le motivazioni ufficiali del premio: • “ Il Comitato norvegese per il Nobel ha deciso di attribuire il Nobel per la pace per il 1989 al 14° Dalai Lama, Tenzin Gyatso, leader politico e religioso del popolo tibetano. • Il Comitato desidera sottolineare il fatto che il Dalai Lama nella sua lotta per la liberazione del Tibet ha sempre e coerentemente rifiutato l’uso della violenza, preferendo ricercare soluzioni pacifiche basate sulla tolleranza ed il rispetto reciproco, per preservare il retaggio storico e culturale del Suo popolo.”
“Il Dalai Lama ha sviluppato la propria filosofia di pace a partire da un reverente rispetto per tutto ciò che è vivo, basandosi sul concetto della responsabilità universale che unisce tutta l’umanità al pari della natura. • Il Comitato ritiene che Sua Santità abbia avanzato proposte costruttive e lungimiranti per la soluzione dei conflitti internazionali e per affrontare il problema dei diritti umani e le questioni ambientali globali.”
In realtà nel nostro immaginario abbiamo mitizzato il Tibet, forse perché privi di informazioni vere, di prima mano, sulla situazione reale.
Oggi i monaci tibetani lottano per fare riacquistare la libertà al Tibet dalla dominazione cinese
Non tutti sanno che il terremoto, che ha devastato il 14 aprile u.s. lo Yushu, la regione tibetana inglobata dalla Cina, è stato minimizzato, quasi segretato dalle autorità cinesi. Tra i giornali italiani, solo “ La Repubblica” ha dedicato tre pagine a questa tragedia immane che il regime cinese continua ad ignorare ( …si parla di 15.000 morti e di città e villaggi completamente distrutti). • E’ poco noto inoltre che il Tibet possiede giacimenti di uranio e di metalli pesanti e che i cinesi hanno costruito nel Tibet due basi nucleari.
Lama Alak Rinpoche, discepolo diretto del Dalai Lama, qui ritratto insieme al Suo collaboratore, il monaco Geshe Lobsang Samten, illustrerà la particolare situazione umana, religiosa e politica del popolo tibetano, dopo l’invasione della Cina.
Lama Alak Rimpoche del monastero di Sera Jhe, nel sud dell’India, è fondatore e presidente dell’Associazione no-profit Jamtsei Gyetsa, nata allo scopo di supportare il popolo tibetano attraverso progetti di solidarietà, adozioni a distanza e donazioni. • L’Associazione, che si pone sotto l’autorità spirituale del Dalai Lama, Premio Nobel per la Pace nel 1989, ha inoltre l’obiettivo di preservare la cultura del popolo tibetano attraverso iniziative, quali conferenze e insegnamenti di filosofia buddhista, e, allo stesso tempo, si pone l’obiettivo di trasmettere una cultura di pace.