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8 MARZO . FESTA DELLA DONNA. 8 MARZO : COMPIE 100 ANNI LA GIORNATA DELLA DONNA. La Giornata Internazionale della donna compie 100 anni .
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8 MARZO FESTA DELLA DONNA
8 MARZO : COMPIE 100 ANNI LA GIORNATA DELLA DONNA • La Giornata Internazionale della donna compie 100 anni. • Un cammino lungo e complesso per le donne di tanti Paesi, più volte interrotto, ma ripreso sempre con l'obiettivo dell'emancipazione delle donne, cioè la liberazione dalle condizioni di inferiorità giuridica, sociale ed economica rispetto agli uomini.
STORIA DELL’8 MARZO • Alcuni storici sostengono che l’8 Marzo possa risalire al 1908quando, all'inizio di marzo, a New York, le operaie dell'industria tessile 'Cotton' scioperarono per protestare contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare.
STORIA DELL’8 MARZO • Lo sciopero alla 'Cotton' si protrasse per alcuni giorni, finché l'8 marzo il proprietario bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle donne di uscire. Nello stabilimento scoppiò un incendio e le 129 operaie prigioniere all'interno morirono arse dalle fiamme.
STORIA DELL’8 MARZO • In Italia l’8 Marzo iniziò ad essere festeggiato prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale. • La celebrazione venne però interrotta durante gli anni del fascismo .
STORIA DELL’8 MARZO • Ripresero durante la lotta di liberazione come giornata di mobilitazione delle donne contro la guerra, l'occupazione tedesca e per le rivendicazioni di diritti femminili. • Nascono i gruppi di difesa della donna collegati al Comitato di Liberazione Nazionale che daranno poi origine all'Udi (Unione Donne Italiane).
STORIA DELL’8 MARZO • E proprio l'8 marzo del 1945, un gruppo di donne appartenenti all'Udi si riunì a Roma per ''difendere il pane ai nostri figli, alle nostre famiglie e per difenderci da freddo e dalla miseria''.
STORIA DELL’8 MARZO • Ma la 'festa' vera e propria venne organizzata nel 1946, dopo che a Londra si erano riunite le rappresentanti di 20 Nazioni per redigere la “Carta della donna” .
STORIA DELL’8 MARZO • In questo documento le donne chiedevano, fra l'altro, ''il diritto al lavoro in tutte le industrie, la parità salariale, la possibilità di accedere a posti direttivi e di partecipare alla vita politica nazionale e internazionale''.
STORIA DELL’8 MARZO • Nel 1946 l'Udi preparò, quindi, il primo 8 Marzo nell'Italia libera, proponendo di farne una giornata per il riconoscimento dei diritti sociali e politici delle donne.
STORIA DELL’8 MARZO • E proprio il 2 giugno1946 le donne italiane, per la prima volta nella storia, poterono partecipare al voto per il Referendum che sancì nascita della Repubblica.
STORIA DELL’8 MARZO • Al tempo si cercava un fiore che potesse rappresentare e simboleggiare la giornata.
STORIA DELL’8 MARZO • Come simbolo della giornata fu scelta l''acacia dealbata' (mimosa) : allora poco costosa e facilmente reperibile, vista la fioritura dell'albero della mimosa proprio all'inizio di marzo. • La mimosa,simbolo della festa della donna in Italia, non è però adottato in tutti i Paesi.
STORIA DELL’8 MARZO • La vera “esplosione” di popolarità e di partecipazione, • l'8 Marzo l'ebbe negli anni '70, con lo sviluppo dei movimenti femminili e femministi che operarono attivamente per la legge di parità, per il diritto al divorzio e all'aborto.
STORIA DELL’8 MARZO • La prima manifestazione femminista in Italia si svolse a Roma nel 1972. • Ma il massimo, la celebrazione dell'8 marzo, lo raggiunse nel 1980, con una grande manifestazione unitaria di tutti i movimenti femminili e femministi.
STORIA DELL’8 MARZO • Nel dicembre 1977 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione proclamando l'8 Marzo come Festa Internazionale della donna.
STORIA DELL’8 MARZO • In mezzo secolo di storia il pensiero espresso dalle donne ha vissuto una notevole trasformazione: dalla richiesta della parità di trattamento con gli uomini si è passati all'affermazione della donna come soggetto portatore della differenza.
STORIA DELL’8 MARZO • E' in questa cinquantina d'anni, infatti, che le donne realizzano fra mille difficoltà il passaggio dalla lotta per l'uguaglianza fra i sessi all'affermazione, anche orgogliosa, della differenza, nel tentativo di colmare il divario sociale, legale e familiare esistente tra uomo e donna.
STORIA DELL’8 MARZO • Negli anni che vanno dal dopoguerra alla metà dei '70, quando fu finalmente approvato il nuovo diritto di famiglia, le organizzazioni delle donne si battono per abolire le discriminazioni nelle assunzioni e sul posto di lavoro (che le penalizzavano con salari inferiori), e quelle che le escludevano da alcune importanti carriere (come la magistratura, la diplomazia, le forze armate) .
STORIA DELL’8 MARZO • La presenza delle donne nel mondo del lavoro è ormai una realtà consolidata nei paesi industrializzati, grazie anche al contemporaneo aumento della frequenza femminile nelle scuole superiori e nelle università.
STORIA DELL’8 MARZO • Oggi molte donne diplomate e laureate hanno la possibilità di affermarsi in professioni che nel passato erano riservate solo agli uomini. • Nonostante questi indubbi progressi, permangono ancora ritardi e disparità, ad esempio fatica ancora a ridursi la differenza salariale tra i sessi.
STORIA DELL’8 MARZO • In Italia sono ancora poche le donne che hanno importanti incarichi politici. E’ tuttora assai complicato per le donne conciliare gli impegni familiari con quelli del lavoro.
STORIA DELL’8 MARZO Assai più limitati sono stati i progressi nelle condizioni di vita delle donne in molti Paesi dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina.
STORIA DELL’8 MARZO • Così molte donne asiatiche, africane, sudamericane non vanno a scuola, eseguono solo faticosi e monotoni lavori domestici, non hanno alcuna autonomia economica e rimangono tutta la vita sottomesse agli uomini, prima i padri e poi i mariti. • In molti Paesi non mancano solo le leggi , ma anche l’idea che le donne abbiano dei diritti.
LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA • Dedichiamo quest'anno l'8 Marzo in Quirinale all'impegno e all'intervento attivo delle donne nel difendere e far progredire, dovunque nel mondo, i diritti e la democrazia. • A Sessanta anni dalla Costituzione Italiana e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, era questa la scelta più giusta.
LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA • Il richiamo ai principi solennemente sanciti in quelle Carte costituisce il presupposto e la base per ogni reale avanzamento nella condizione della donna. • Possiamo ben dire che viviamo nell' "età dei diritti". Purché non si dimentichi quanto sia stato difficile ottenerne il riconoscimento formale - in modo particolare per quel che riguarda le donne - e quali ostacoli ancora si frappongano alla loro effettiva, piena realizzazione.
LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA • La nostra Costituzione nacque in un clima storico e ideale di eccezionale tensione innovativa e fu il frutto dei lavori di un'Assemblea nella quale prevalsero soluzioni illuminate grazie alla confluenza più nobile tra diverse ispirazioni culturali e politiche. • Ma anche allora non fu facile giungere a esiti soddisfacenti specie in materia di diritti della donna
LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA • Ma non tutti i pregiudizi nei confronti delle donne sono ancora caduti e soprattutto non sono ancora caduti tutti gli ostacoli che concretamente si oppongono all'effettiva realizzazione dei diritti e delle aspettative delle donne in Italia e tantomeno sono rimossi gli ostacoli che impediscono l'affermarsi, in generale, nel mondo di quella uguaglianza di diritti invocata dalle Nazioni Unite, dalla Dichiarazione universale che esse approvarono nel dicembre 1948.
LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA • Tra questi ostacoli, abbiamo messo in rilievo, nello svolgimento del nostro incontro, quelli che le donne si sono più impegnate a rimuovere l'intolleranza, la disuguaglianza nei punti di partenza, la legalità negata, gli squilibri nella parità di genere.
LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA • L'ostacolo forse più duro per la convivenza democratica e la pace è oggi quello costituito dalla intolleranza politica, etnica e religiosa. • L'intolleranza infatti può raggiungere i livelli estremi della pulizia etnica, della guerra civile senza esclusione di colpi, della repressione, della limitazione della libertà sia di comuni cittadini, sia di leader politici.
LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA • E bersagli dell'intolleranza violenta sono troppo spesso donne. Due leader donne sono oggi emblema delle sofferenze che l'intolleranza può produrre, ma sono anche testimoni della resistenza morale che si può opporre alla prevaricazione la colombiana Ingrid Betancourt e la birmana Aung San Suu Kyi.
LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA • Infine, l'altro ostacolo che ho richiamato all'inizio, è anche quello più tradizionalmente affrontato in occasione dell'8 marzo. • Si tratta dello squilibrio di genere, uno squilibrio ancora troppo ampio nel nostro Paese.
LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA • Mi riferisco - ad esempio - al fatto che, in Italia più che in altre democrazie economicamente sviluppate, la componente maschile sopravanza ancora di molto quella femminile rispetto all'occupazione.
LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA • Ed è di un problema che riguarda soprattutto il Sud del nostro Paese.
LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA • La scarsa valorizzazione delle energie e competenze femminili rappresenta non solo un'ingiustizia, ma un fattore di fatale debolezza del processo di crescita economica e sociale. • Nella recente relazione della Commissione europea, la prima sulla parità donne-uomini, si sottolinea che "il lavoro femminile è stato il principale fattore della continua crescita dell'occupazione in Europa nel corso di questi ultimi anni".
LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA • Si deve ciò trarre stimolo per lo sviluppo anche in Italia di politiche volte a far crescere l'occupazione femminile, a favorire la conciliazione tra lavoro e maternità, ad assicurare il sostegno alla cura e all'istruzione dei bambini svantaggiati. • Ma a questo fine può contare non poco - come dimostra l'esempio di altri paesi europei - una maggiore presenza delle donne nelle istituzioni rappresentative e di governo…
LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA • … Celebriamo la Giornata della Donna come festa della Repubblica, come occasione di impegno per garantire un più degno futuro al nostro paese, e anche per rendere davvero universali, nel mondo di domani, i diritti proclamati per uomini e donne sessant'anni orsono. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e la moglie Clio durante la cerimonia celebrativa della Festa della Donna al Quirinale
INGRID BETANCOURT INGRID BETANCOURT Ingrid Betancourt Pulecio è una politica colombiana. Figlia di un ex ministro dell'educazione e di una ex senatrice, ha vissuto all'estero la maggior parte della propria vita, soprattutto in Francia. INGRID BETANCOURT
INGRID BETANCOURT • Militante nella difesa dei diritti umani, ha fondato il "Partido Verde Oxígeno" ed è stata candidata alle elezioni di Presidente della Colombia. È stata rapita il 23 febbraio 2002 dalla guerriglia delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC) e liberata il 2 luglio 2008, dopo più di 6 anni di prigionia
AUNG SAN SUU KYI AUNG SAN SUU KYI AUNG SAN SUU KYI Donna politica birmana, leader del movimento per i diritti umani e per il ritorno alla democrazia in Myanmar. Tornata in patria dopo un periodo di esilio nel 1988, fondò la Lega nazionale per la democrazia con cui nel 1990 vinse le elezioni, che però vennero invalidate .
AUNG SAN SUU KYI • Da allora ha subito la repressione del regime militare e vive pressoché confinata nella sua casa. • Non ha mai interrottola sua battaglia pacifista contro il regime militare birmano, diventando un simbolo internazionale della lotta per i diritti civili e politici.
AUNG SAN SUU KYI • In seguito all’ondata di proteste che ha percorso il Paese nell’estate del 2007, ha incontrato diverse volte esponenti del regime militare, costretto dalle pressioni internazionali a riavviare la trattativa con le opposizioni. • Per il suo impegno a favore dei diritti umani, Aung San Suu Kyi ha ottenuto molti importanti riconoscimenti, tra i quali il premio Nobel per la pace nel 1991.