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Intolleranze alimentari: test da non usare perché non validati

Intolleranze alimentari: test da non usare perché non validati. Pulse test o test di provocazione/neutralizzazione sottocutanea e sottolinguale Misura dell’attività elettrica cutanea o elettroagopuntura (EAV test) kinesologia applicata (Vega test, Sarm-test, Biostrengt test) Biorisonanza

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Intolleranze alimentari: test da non usare perché non validati

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Presentation Transcript


  1. Intolleranze alimentari: test da non usare perché non validati • Pulse test o test di provocazione/neutralizzazione sottocutanea e sottolinguale • Misura dell’attività elettrica cutanea o elettroagopuntura (EAV test) • kinesologia applicata (Vega test, Sarm-test, Biostrengt test) • Biorisonanza • ALCAT test • Test di citotossicità (Cytotoxicity test) • Test chemiotattico per i neutrofili (Neutrophil Chemotactic Assay) • Analisi del capello • Iridologia Kniker WT da Marcel Dekker “Food hypersensitivity and adverse reactions”, p. 165, N.Y. 1999 Ortolani C. et al. Allergy 54,27 1999 Condemi JJ Unproved diagnostic and therapeutic procedures, In: Metcalfe et al. “Food allergy” USA, 1977 p.541 Terr AI da Marcel Dekker “Food hypersensitivity and adverse reactions”, p. 409 , N.Y. 1999

  2. Da Rivista di Immunologia ed allergologia pediatrica, Senna G, Bonadonna P. et al. dicembre 2004 pg-6-9 Discussione1 • La maggioranza di questi test hanno decenni di vita ed hanno già avuto risposte (negative) già da parecchi anni relativamente la loro attendibilità. Questo è un fenomeno certamente strano ed in controtendenza con la Medicina Tradizionale nella quale si privilegia, talvolta anche esasperatamente, la ricerca dell'indagine più recente nell'ottica di un progresso diagnostico. • Un altro elemento di riflessione è che gran parte degli studi (favorevoli) vengono da medici non specialisti, talvolta cultori della medicina non convenzionale, che sono pertanto privi di una cultura specifica della branca. • I presupposti razionali, pur accattivanti dal punto di vista filosofico, non sono mai chiaramente dimostrati sul piano scientifico e pertanto viene a mancare un sicuro razionale al test.

  3. Da Rivista di Immunologia ed allergologia pediatrica, Senna G, Bonadonna P. et al. dicembre 2004 pg-6-9 Discussione2 • Ma l'aspetto più preoccupante è rappresentato dalle possibili conseguenze dell'abuso e dell'adeguamento di questo tipo di diagnostica. In età pediatrica infatti è stato documentato un deficit nella crescita in bambini erroneamente ritenuti allergici ad alimenti e che erano stati sottoposti ad inutili restrizioni dietetiche. • Nell'adulto deve essere attentamente considerata la rilevanza che i risultati di questi test impongono sulla vita di relazione o sulla qualità di vita; sovente questi soggetti sono costretti a diete incongrue per periodi molto lunghi ed è resa quasi impossibile una normale vita sociale. Ancor più subdolo, e potenzialmente più grave, è il rischio di un ritardo diagnostico.

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