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IL 900' :SECOLO DI LUCI ED OMBRE.
E N D
3.
Camminavo lungo la strada con due amici- quando il sole tramontņ- il cielo si tinse allimprovviso di rosso sangue- mi fermai, mi appoggiai stanco morto a un recinto- sul fiordo neroazzurro e sulla cittą cerano sangue e lingue di fuoco- i miei amici continuavano a camminare e io tremavo ancora di paura- e sentivo che un grande urlo infinito pervadeva la natura
Edward Munch
4. In una Europa che precipita verso i due conflitti mondiali,per poi arenarsi definitivamente nel disastroso scenario della guerra fredda, il progresso (protagonista indiscusso del secolo ottocentesco) porta con sé contraddizioni politiche e sociali, che mettono in crisi le filosofie razionalistiche e positive dellOttocento stesso. Alle parole dordine oggettivitą e metodo scientifico si sostituiscono i concetti di soggettivismo e relativismo:il Novecento č in sostanza lepoca della crisi ,e al contempo della nascita di nuovi progetti culturali e antropologici. Profonde trasformazioni politiche ,sociali economiche e culturali ,segnano linizio del secolo :č un processo imponente ,che dą origine a quel disorientamento culturale ,a quel disagio della civiltą, che vengono pił volte e diversamente trattati dagli intellettuali e dagli artisti del secolo,ora entusiasti di fonte alle modernitą,ora ferocemente avversi. Gią alla fine dellOttocento razionalismo e positivismo erano entrati in crisi profonda ,che aveva dato linfa alla nuova sensibilitą decadente. Era crollato il mito positivo della credibilitą oggettiva del mondo:erano state poste in discussione le pretese certezze scientifiche che,avevano improntato il sapere del razionalismo positivista ,secondo il quale:
a) esiste al di fuori del soggetto una realtą,con precise coordinate spazio-temporali;
b)la realtą,e nello specifico tutti i fenomeni sono quantificabili, misurabili,conoscibili;
c)lio del soggetto che percepisce ,puņ essere conosciuto con obiettivitą e precisione;
Allinizio del Novecento ,invece,categorie interpretative quali veritą,oggettivitą,metodo scientifico,vanno definitivamente in frantumi ,sotto i colpi di alcune nuove teorie scientifiche,come la teoria della relativitą di Einstein ,la scoperta della psicoanalisi da parte di Freud, la teoria copernicana appunto da parte di Copernico;tutte queste teorie finiscono con il demolire le certezze fondate sullassolutezza dei concetti di spazio,di tempo e di causa-effetto:violata la fiducia nel mondo esterno ,cade una cultura millenaria,senza che una nuova percezione della realtą,altrettanto compiuta e credibile ,ne prenda il posto. Cambia in conclusione limmagine della scienza :se prima si credeva che la conoscenza scientifica ,fosse in grado di raggiungere una descrizione veritiera della realtą, superando i propri limiti attraverso un progresso incessante ,solo con lavvento di nuove teorie,si comincia a ritenere che il sapere scientifico č qualcosa di relativo,di limitato nelle sue pretese veritą ,a causa del valore convenzionale delle sue affermazioni e metodologie. Si puņ quindi generalizzare,affermando che ,il Novecento č il secolo caratterizzato dalla messa in discussione della scienza delluomo,la quale non deve essere necessariamente intesa come fenomeno negativo,ma pił che altro come una riscoperta delluomo nel mondo.
6. ITALO SVEVO Ad una certa etą nessuno di noi č quello cui madre natura lo destinava; ci si ritrova con un carattere curvo,come la pianta che avrebbe voluto seguire la direzione che segnalava la radice,ma che deviņ per farsi strada attraverso le pietre,che le chiudevano il passaggio.
7.
9. LA POETICA DELLINTROSPEZIONE
11. La coscienza di Zeno č il capolavoro indiscusso di Svevo-che al suo apparire destņ lammirazione di James Joyce ed Eugenio Montale-che segna a tutti gli effetti il trapasso dal verismo,allintospezione psicologica. Zeno Cosini, protagonista del romanzo,seguendo il consiglio del suo psicoanalista,ha lultima arma per vincere linarrestabile malattia,che lo perseguita da anni,linettitudine della vita:raccontare la storia della propria esistenza attraverso le tappe salienti che ne hanno scandito il corso:il rapporto con il padre,il vizio del fumo,il matrimonio ed il tradimento,il lavoro
.Alla radice del disagio di Zeno cč la sua personalitą abulica,incapace di aderire al mondo e di affrontare la realtą. Con La coscienza di Zeno, la psicoanalisi e linconscio irrompono per la prima volta nella narrativa italiana,scardinando con ironia corrosiva il personaggio,interiorizzando la vicenda e decretando lavvento degli eroi negativi,votati al fallimento,nel romanzo moderno.
13. I. SVEVO: La coscienza di Zeno
14. FREUD: La nascita della Psicoanalisi
18. PRIMO LEVI I prigionieri di Auschwitz popolano la mia memoria della loro presenza senza volto,e se potessi racchiudere in unimmagine tutto il male del nostro tempo,sceglierei questa immagine che mi č familiare:un uomo scarno dalla fronte china e dalle spalle curve,sul cui volto e nei cui occhi non si possa leggere traccia del suo pensiero.
19. PRIMO LEVI E LINFERNO DANTESCO Per me si va nella cittą dolente,
per me si va ne letterno dolore
per me si va tra la perduta gente
Giustizia mosse il mio alto fattore
fecemi la divina podestate,
la somma sapienza e l primo amore
Dinanzi a me non fuor cose create
se non etterne, e io etterno duro.
Lasciate ogni speranza, voi chintrate.
Queste parole di colore oscuro,
vid io scritte al sommo duna porta
"
20. Come sulla porta dellinferno di Dante, anche sul cancello di Auschwitz cč una scritta: ARBEIT MACHT FREI (il lavoro rende liberi). Il racconto di Primo Levi tiene costantemente presente lo Inferno dantesco basandosi sulla trasparente metafora lager-inferno. Il viaggio verso Auschwitz č un viaggio verso linferno. Lautocarro che trasporta i prigionieri č assimilato alla barca che traghetta le anime dannate al di lą del fiume Acheronte. Il soldato tedesco che li sorveglia č chiamato il nostro Caronte, ma invece di gridare "guai a voi, anime prave", chiede loro ,oltre la dignitą,anche i pochi beni materiali rimastigli.
26. INFERNO DANTESCO ED INFERNO DEL LAGER
33. IL PATTO D ACCIAO :venne stipulato nel maggio del 1939,fra Mussolini ed Hitler,nonostante lItalia non fosse né economicamente,né militarmente preparata al futuro conflitto.Il patto stabiliva che ,se una delle due parti si fosse trovata impegnata in un conflitto(anche in veste di aggressore),laltra sarebbe stata obbligata a scendere in campo a suo fianco. Dato limpreparazione dellItalia, Mussolini ed il ministro degli esteri italiano Ciano,si fidarono delle promesse verbali di Hitler, circa la sua intenzione di non scatenare la guerra prima di due o tre anni dal patto.Da esso scaturirą in seguito con il Giappone il patto tripartito,nel rispetto delle intezioni espansionistiche del Giappone stesso.
34. FASI DELLA GUERRA
52. Il termine genocidio deriva dal greco (ghénos razza, stirpe) e dal latino (caedo uccidere) ed č stato definito dall'ONU come "Gli atti commessi con l'intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso". Anche la sottomissione intenzionale di un gruppo a condizioni di esistenza che ne comportino la scomparsa sia fisica sia culturale , totale o parziale, č di solito inserita sotto la definizione di genocidio. Il termine č entrato nell'uso comune e ha iniziato ad essere considerato come un crimine specifico, recepito nel diritto internazionale e nel diritto interno di molti Paesi. Il genocidio č uno dei peggiori crimini che l'uomo possa commettere perché comporta la morte di migliaia, a volte milioni, di persone, e la perdita di patrimoni culturali immensi. Č pertanto definito un crimine contro lumanitą dalla giurisprudenza Il termine č stato usato per la prima volta nel 1946 durante il processo di Norimberga ,per indicare della gravissima colpa ,di cui personalitą di spicco naziste avevano macchiato la propria coscienza.
60. JAMES JOYCES LIFE AND POETRY
71. Linterno della Terra
77. I MOTI DEL PIANETA
85. LALTERNARSI DELLE STAGIONI
121. EQUIVALENZA MASSA ENERGIA