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I NANI “Khazâd, così denominavano sé stessi”
“E Aulë creò i Nani così come essi sono tuttora, perché le forme dei Figli che dovevano venire non erano chiare nella sua mente e perché il potere di Melkor si estendeva ancora sulla terra; ed egli desiderava quindi che fossero forti e inflessibili”
“Sono una razza perlopiù robusta e resistente, segreta, laboriosa, fedele ai ricordi del male (e del bene) ricevuto, amante della roccia, delle gemme, delle cose che prendono forma nelle mani degli artigiani più che di ciò che vive di una vita propria.”
Sono di bassa statura (in età adulta la loro altezza varia da 122 a 152 cm) di corporatura tozza e robusta (pesano mediamente sui 100 kg); hanno capelli neri, rossi o castano scuro. I nani sono molto forti e hanno una resistenza alla fatica eccezionale. Vedono bene anche nel buio più fitto. Hanno un’ottima resistenza alle estreme temperature naturali( anche al fuoco dei draghi) e alla magia. “Khazâd, così denominavano sé stessi, ma i Sindar li chiamavano Naugrim, cioè Popolo Rachitico, nonché Gonnhirrim, Maestri della Pietra”
I Nani portano spesso la barba, folta e o legata in trecce, e i capelli generalmente lunghi. Hanno paura dell’acqua e difficilmente sanno nuotare. Sono invece padroni del sottosuolo: esperti minatori e insuperabili lavoratori della pietra scavano le loro dimore all’interno di montagne perché preferiscono dimorare sottoterra. Sono eccellenti artigiani.
I Nani vivono in gruppi molto uniti; sono monogami e le loro femmine sono poco numerose. Solitamente sono seri, burberi, ma amano anche banchettare allegramente in compagnia. Vivono dai 200 ai 400 anni. Del loro destino dopo la morte si dice che Aulë confidò ai sette Padri che ogni nano morto sarebbe avrebbe raggiunto un aula speciale a Mandos dove avrebbe atteso l’Ultima Battaglia: Aulë aveva infatti ricevuto la promessa che dopo allora Illuvatar li avrebbe beatificati affinché lo aiutassero nella ricostruzione.
I Nani hanno un carattere inflessibile, introverso, valoroso, ostinato. Sono un popolo fiero. Ma peccano di avidità e irascibilità. Questo carattere sarà causa di discordia e rovina. Ilúvatar parlò così ad Aulë: “frequenti sorgeranno le discordie tra i tuoi e i miei [figli]”
Dopo la battaglia dei cinque eserciti ai piedi della Montagna Solitaria,, dirà Thorin riferendosi alle immense ricchezze recuperate dagli artigli del potente drago Smaug: “Ti ringraziamo Roac figlio di Carc. […] Ma finché siamo vivi, il nostro oro non ci verrà tolto né col furto né con l’inganno”, E ciò nonostante l’aiuto fondamentale ricevuto in guerra dagli uomini di Pontelagolungo.La loro tenacia e caparbietà si manifesta molto in battaglia dove danno prova di forza, coraggio e resistenza. I nemici giurati di questo popolo sono gli Orchetti, i lupi e i Draghi malvagi.
Degni figli di Aulë, fabbro dalla potenza creatrice, i Nani sono abili costruttori.I Nani della Prima e della Seconda Era furono abilissimi fabbri. Thorin racconta a Bilbo che“i re ricercavano l’opera dei nostri fabbri, e ricompensavano perfino il meno abile con la massima liberalità” Grazie al lavoro dei Nani gli Elfi furono riforniti di armi preziose per la loro infinita lotta contro Morgoth: “Perché gli usberghi dei nani erano siffatti per cui non s’arrugginivano ma erano sempre rilucenti, quasi testé politi”.
Gloìn a Gran Burrone, in attesa del Consiglio di Elrond, così parla del suo popolo: “Dovresti vedere, Frodo, le strade pavimentate con pietre di tutti i colori! E le immense sale e i viali sotterranei dagli archi scolpiti e intagliati; e le torri e le terrazze sui fianchi della Montagna!”. Dalla loro passione per la lavorazione dei metalli e della pietra venne anche l’amicizia con i Noldor, discendenti di Fëanor, la cui opera più famosa, nel bene e nel male, furono i Silmarilli.
I Nani custodiscono gelosamente il segreto del loro linguaggio. Normalmente utilizzano la lingua corrente l’Ovestron. Tra loro utilizzano il Khuzdul, la lingua antica e segreta che pochissime creature oltre ai Nani, comprendono. Per la scrittura adoperano le lettere Cirth, molto simili alle rune, le più adatte alle incisioni. “Ma non riuscivano [gli Elfi] a capire nulla della lingua dei Naugrim, che alle loro orecchie suonava aspra e sgradevole; […] ma i Nani erano rapidi ad apprendere, e in effetti più desiderosi di imparare l’Elfico che di insegnare il proprio linguaggio a razze aliene”.
CREDITS Tutti i testi citati provengono da • Il Silmarillion, J.R.R. Tolkien, Bompiani, 2005 • Lo Hobbit, J.R.R. Tolkien, Bompiani, 2003 Tutte le immagini provengono dal web e appartengono ai rispettivi autori Presentazione Power Point di Giovanna Barbieri Elaborazione testi di Paola Capasso www.rohirrim.it