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D.S.A. - Dove Serve Aiuto?

D.S.A. - Dove Serve Aiuto?. Workshop : “Buone prassi per la condivisione del PEP” “Il ruolo della famiglia nella condivisione e realizzazione del PEP” dr.ssa Bertozzi Daniela. Disturbi Specifici dell’Apprendimento. Dislessia Disortografia Disgrafia Discalculia

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D.S.A. - Dove Serve Aiuto?

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Presentation Transcript


  1. D.S.A. - Dove Serve Aiuto? • Workshop : “Buone prassi per la condivisione del PEP” • “Il ruolo della famiglia nella condivisione e realizzazione del PEP” • dr.ssa Bertozzi Daniela

  2. Disturbi Specifici dell’Apprendimento • Dislessia • Disortografia • Disgrafia • Discalculia Possono comparire da soli o associati tra loro e/o correlati a problemi di attenzione, concentrazione e motivazione.

  3. Cosa è la dislessia……… • La lettura è il risultato di una serie di processi complessi che comprendono: • Il riconoscimento dei segni dell’ortografia • La conoscenza delle regole di conversione dei segni grafici in suoni • La ricostruzione delle stringhe di suoni in parole del lessico • La comprensione del significato delle singole frasi e del testo decodifica

  4. DISLESSIA è un disturbo che riguarda la trasformazione dei segni in suoni (processo di decodifica) e viene messa in evidenza attraverso la lettura ad alta voce . Non tutti coloro che hanno difficoltà nella lettura sono dislessici. la difficoltà di lettura non è di per sé un elemento sufficiente per definire un soggetto come dislessico, L’O.M.S. ha definito le condizioni che devono sussistere perché il disturbo di lettura possa essere definito come dislessia evolutiva: • il livello intellettivo del soggetto deve essere nella norma; • il livello di letturadeve essere significativamente distante da quello di un ragazzo di pari età (inferiore a due deviazioni standard rispetto allo standard previsto per la classe); • il soggetto non deve presentare disturbi neurologici o sensoriali; • il disturbo deve essere persistente, nonostante la scolarizzazione adeguata e gli interventi didattici specifici; • il disturbo di lettura deve presentare conseguenze sulla scolarizzazione o nelle attività sociali in cui e’ richiesto l’impegno della letto-scrittura.

  5. DISGRAFIA Disgrafia = brutta calligrafia • Il criterio limite è la leggibilità • Quando si manifesta in forma severa, con difficoltà o incapacità a produrre il corsivo, potrebbe essere collegata a una disprassia o deficit di sviluppo delle abilità motorie, sia fini che generali.

  6. DISORTOGRAFIA Scrittura scorretta che presenta errori sia fonologici che ortografici in numero significativamente superiore alla media prevista per quella fascia d’età. Errore fonologico: - Errato rapporto tra suono e segno grafico (scambio di suoni simili: b/d, f/v, c/g, ecc…) - Omissione o aggiunta di lettere Errore ortografico: - Convenzione ortografica non rispettata (apostrofo, eccezioni, ecc…)

  7. DISCALCULIA • Difficoltà ad operare con i numeri e con i calcoli mostrata da bambini, sani e intelligenti. • Si manifesta soprattutto • nella conta all’indietro, • nelle sottrazioni, • nella memorizzazione delle tabelline, • nelle divisioni.

  8. Quindi il ragazzo con D.S.A. … • È intelligente • Ha i canali sensoriali integri • Non è affettivamente disturbato • Ha avuto opportunità di imparare ma …è un ragazzo che non va bene a scuola

  9. Primo obiettivo: APPROPRIARSI del problema,cioè capire la tensione, l’ansia e la frustrazione quotidiana che ogni bambino con disturbo specifico di apprendimento affronta ogni giorno.

  10. Legge 170 – ottobre 2010 • La scuola deve garantire l’esperienza del successo scolastico agli alunni con D.S.A. attraverso l’uso di misure compensative e dispensative articolate in un Piano Educativo Personalizzato.

  11. Linee guida - luglio 2011 • Sottolineano l’importanza dell’osservazione sia attraverso parametri quantitativi, sia qualitativi, non solo sulle prestazioni, ma anche sugli stili di apprendimento.

  12. PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Il modello suggerito dal Ministero si articola in: • dati anagrafici dell’alunno; • tipologia di disturbo; • attività didattiche individualizzate; • attività didattiche personalizzate; • strumenti compensativi utilizzati; • misure dispensative adottate; • forme di verifica e valutazione personalizzate

  13. Considerazioni … Sarebbe opportuno aggiungere una colonna per gli “Elementi desunti dall’Osservazione durante il lavoro scolastico a casa (compiti, studio)”, per avere un quadro più completo e per iniziare ad usare il P.D.P. anche come strumento per la condivisione delle linee di intervento. L’osservazione della stessa abilità in tre ambiti diversi può evidenziare dati differenti, a volte discordanti, ma tutti “veri” poiché il contesto che varia (setting specialistico, classe, casa) influenza la prestazione e ci permette di avere ulteriori elementi per comprendere “il funzionamento” di quello specifico alunno.

  14. Occorre evitare considerazioni generiche ed utilizzare sia i parametri quantitativi forniti dalle diverse batterie di prove (es.: tempo di lettura per sillaba) sia i dati qualitativi forniti dalle prove stesse (es.: errori più frequenti nella lettura del brano della prova: ripetizione della sillaba iniziale, sostituzione a/e). La condivisione è più facile quanto più è dettagliata la descrizione del “problema”, inoltre l’analisi qualitativa permette di individuare esercizi e strategie (anche di recupero dell’abilità) che possono essere ripetuti con costanza nel lavoro a casa. • Utilizzare griglie guida per l’osservazione delle modalità di lavoro facilità il confronto tra colleghi, con la famiglia e con gli specialisti. Esistono griglie già strutturate, quali la griglia per l’osservazione delle modalità di lettura abbinata alle prove MT, le checklist sugli errori ortografici … ma si possono facilmente costruire degli strumenti molto utili mettendo in tabella gli aspetti, concreti e specifici emersi dall’osservazione generale della classe … • La sez. 2 - FUNZIONAMENTO DELLE ABILITÀ DI LETTURA SCRITTURA CALCOLO , espressamente dedicata all’osservazione, andrebbe mantenuta anche nello strumento da utilizzare nella scuola secondaria.

  15. 3 – DIDATTICA PERSONALIZZATA Strategie e metodi di insegnamento: Misure dispensative/strumenti compensativi/tempi aggiuntivi:

  16. Strategie e metodologie didattiche suggerite nel documento ministeriale • Valorizzare nella didattica linguaggi comunicativi altri dal codice scritto (linguaggio iconografico, parlato), utilizzando mediatori didattici quali immagini, disegni e riepiloghi a voce • Utilizzare schemi e mappe concettuali • Privilegiare l’apprendimento dall’esperienza e la didattica laboratoriale • Promuovere processi metacognitivi per sollecitare nell’alunno l’autocontrollo e l’autovalutazione dei propri processi di apprendimento • Incentivare la didattica di piccolo gruppo e il tutoraggio tra pari • Promuovere l’apprendimento collaborativo

  17. Suggerimenti … Alcune strategie possono essere decise collegialmente e valere per ciascun ambito, altre potranno riguardare nello specifico alcune discipline, ma è bene scendere nel dettaglio per rendere più chiare e condivisibili le scelte effettuate. Ad esempio: • programmare le interrogazioni e comunicarle al ragazzo ed alla famiglia con una settimana di anticipo, • non richiedere più di una interrogazione/verifica scritta al giorno … per consentire una adeguata pianificazione del carico di lavoro a casa), • predisporre schemi della lezione già stampati da fornire a tutti gli studenti per poi integrarli durante la spiegazione • non richiedere la copiatura di lunghe parti scritte alla lavagna • predisporre i materiali scritti con un certo formato, ad es.: carattere Arial 11, interlinea 1,5 , spaziatura espansa …

  18. Misure dispensative All’alunno con DSA è garantito l’essere dispensato da alcune prestazioni non essenziali ai fini dei concetti da apprendere. Esse possono essere, a seconda della disciplina e del caso: • l’utilizzo contemporaneo dei quattro caratteri (stampatello maiuscolo, stampatello minuscolo, corsivo minuscolo, corsivo maiuscolo) • la lettura ad alta voce • la scrittura sotto dettatura • prendere appunti • copiare dalla lavagna • lo studio mnemonico delle tabelline • lo studio della lingua straniera in forma scritta • il rispetto della tempistica per la consegna dei compiti scritti • la quantità dei compiti a casa

  19. Strumenti compensativi L’alunno con DSA può usufruire di strumenti compensativi che gli consentono di compensare le carenze funzionali determinate dal disturbo, permettendogli di concentrarsi sui compiti cognitivi, oltre a consentire una maggior velocità e correttezza. A seconda della disciplina e del caso, possono essere: • tabella dell’alfabeto • retta ordinata dei numeri • tavola pitagorica • linea del tempo • tabella delle misure e delle formule geometriche • formulari, sintesi, schemi, mappe concettuali delle unità di apprendimento • computer con programma di videoscrittura, correttore ortografico e sintesi vocale; stampante e scanner • calcolatrice • registratore e risorse audio (sintesi vocale, audiolibri, libri digitali) • software didattici specifici

  20. Suggerimenti … • È importante che ogni ragazzo sia aiutato a trovare misure e strumenti adatti a lui, proprio partendo da una buona osservazione iniziale condivisa da insegnanti e genitori. La scuola utilizza alcuni strumenti specifici, ma anche il genitore può fare delle prove empiriche per valutare, ad esempio, se il figlio utilizza meglio facilitatori visivi o uditivi per facilitare lo studio; i ragazzi stessi, guidati, riescono a spiegare cosa li aiuta… solo a questo punto si decidono strumenti e misure compensativi/dispensativi. • Per facilitare il lavoro degli insegnanti è utile predisporre nella tabella, accanto ad ogni disciplina, l’elenco dettagliato di strumenti e misure che poi vanno solo “crocettati”.

  21. 4 - VALUTAZIONE L'alunno, nella valutazione delle diverse discipline, si avvarrà di:

  22. Considerazioni … La tabella proposta dal ministero parla di valutazione come se parlasse di prova di verifica scritta; per ogni situazione andrebbero previsti strategie generali e strumenti per le verifiche orali: • Porre una domanda alla volta e lasciare a ciascuno tempi adeguati di pensiero e reazione, • Formulare le domande in modo chiaro, con struttura semplice e diretta, • Evitare l’ironia, • Non procedere a salti per “verificare” a sorpresa … l’ordine di una procedura può dare tranquillità, • Permettere la consultazione degli schemi utilizzati per lo studio, • …

  23. Nelle prove di verifica scritte possono essere stabiliti alcuni principi generali: • Dare adeguata attenzione alla forma grafica della prova di verifica (carattere, spaziatura, interlinea, lunghezza delle righe) per facilitare l’autonomia nella fase di decodifica; • Prevedere sempre consegne orali in supporto a quelle scritte; • Partire da richieste più facili, aumentando gradualmente la difficoltà; • Preferire test di riconoscimento a quelli di produzione.

  24. La valutazione: criteri • Premiare i progressi e gli sforzi, più che i risultati • Tenere conto del punto di partenza • Prevedere, all’interno di un compito, più valutazioni (non valutare eventuali errori di calcolo, di scrittura..)

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