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E, su questa Ivrea, l'immancabile annuale ritorno della gran festa di carnevale: con gli abbà, gli scarli, le guardie, i generali, le mugnaie, i balli popolari, i birocci e i carretti del gir d'le viture, gli alberi della cuccagna, le corse nei sacchi e quelli che noi oggi chiameremmo gli aranceri. Carnevali di gelide giornate invernali avvolti nel cinereo bagliore di fascinose nevicate e carnevali già immersi in un'aria festosamente primaverile, splendidi di sole e di vento nel profumo delle mimose e delle arance; carnevali amareggiati da polemiche e da discussioni a non finire, e carnevali in cui tutto, almeno apparentemente, sembrava andare per il verso giusto... così allora... così oggi... CARNEVALED’IVREA
Carnevale di Cento Il Carnevale a Cento ha origini antiche, come dimostrano alcuni affreschi del pittore seicentesco Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino. Dal 1990 la manifestazione è diventata un evento folkloristico importante, grazie al gemellaggio con il Carnevale di Rio de Janeiro dove per alcuni anni sfilavano maschere del carro vincitore dell'edizione precedente e alla costante presenza di personaggi dello spettacolo italiano e internazionale.[1]
La festa è caratterizzata dalle sfilate dei carri allegorici preparati dalle sei Associazioni carnevalesche che si contendono il primo premio: i Ragazzi del Guercino, i Toponi, il Risveglio, i Figli di Mazalora, il Riscatto e i Ribelli. Sono delle vere e proprie opere d'arte in cartapesta che possono raggiungere i 20 metri d'altezza, alle quali le associazioni lavorano durante tutto l'inverno. Il Carnevale di Cento è gemellato con quello di Rio de Janeiro, con il quale ha in comune lo stile dei carri, la musica, la samba e gli splendidi costumi.