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Gli Angeli

Gli Angeli. Discernere per comprendere qualcosa di ciò che è ai confini dell’umano A cura del prof. Renato Pilutti , Teologo, Vicepresidente di Phronesis – Associazione nazionale per la Consulenza filosofica Rivignano , 11 Aprile 2014. Spirito e materia.

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Presentation Transcript


  1. Gli Angeli Discernere per comprendere qualcosa di ciò che è ai confini dell’umano A cura del prof. Renato Pilutti, Teologo, Vicepresidente di Phronesis – Associazione nazionale per la Consulenza filosofica Rivignano, 11 Aprile 2014

  2. Spirito e materia • Parlare di angeli o di altre entità spirituali, è trattare di uno dei temi che hanno interessato l’uomo fin da quando ha iniziato a costruire i miti arcaici e a descriverli nelle letterature antiche, i poemi omerici o mesopotamici, i libri egizi, la Bibbia stessa, il Corano (i dijnn). • In qualche modo anche gli dei, i semidei e i superuomini di quelle mitologie, da quelle orientali dell’induismo e delle altre religioni indo-cinesi, a quelle mediterranee, sono dati come entità spirituali che a volte si manifestano all’uomo sotto forme diverse, talora animalesche, talaltra antropomorfiche, qualcuno dice perfino extraterrestri, o come visitatori celesti…(basta guardare programmi come Focus o Voyager, che non vi raccomando).

  3. Sensibile e intelligibile • Si pone dunque immediatamente il tema di ciò che sia concettualmente il termine “spirituale” rispetto a ciò che è concreto, visibile, accessibile ai sensi, cioè percepibile, o sensibile, come tutto ciò che ci circonda, e noi stessi, e ciò che invece non lo è, e dunque appartiene alla sfera dell’immaginazione, del pensiero, del mondo ideale, cioè di tutto ciò che si dice l’intelligibile, ma anche l’extrasensoriale, il paranormale, il preternaturale. • Questo tema ha appassionato i pensatori e filosofi di tutti i tempi, che spesso si sono divisi, detto schematicamente, tra spiritualisti/ idealisti e materialisti/ empiristi: per questi ultimi, ad esempio, il tema della spiritualità era comunque sempre riconducibile alla concretezza della vita biologica e delle cose fisiche, materiali, dai tempi dei greci Democrito ed Epicuro ai sensisti e illuministi del ‘700, come Condillac, il barone d’Olbach, Morelly, Lamarck, Helvétius, tra molti altri, e fino ai nostri giorni.

  4. Il certo e il vero • Siamo abituati a dare credito a ciò che cade sotto i nostri sensi, per cui crediamo a ciò che vediamo, tocchiamo, gustiamo, ascoltiamo, annusiamo. Ma possiamo anche sbagliarci, eccome! Infatti, basta essere daltonici per sbagliare il colore che vediamo. Oppure: la destra e la sinistra, per Wittgenstein, di per sé non esistono! Che significa? • Crediamo dunque all’evidenza delle cose così come ci appaiono, appunto, come ci appaiono! Ma possono, sia apparire all’essere, oppure anche solo apparire! Pensiamo a tutte le falsificazioni della società dell’immagine! Agli spot, agli stereotipi… • La certezza personale può non coincidere con la verità! • Oppure crediamo per “comunicazione di notizia” da persone fededegne… io non sono mai stato in Australia, ma so che l’Australia esiste per il viaggio del capitano Cook e ciò che è seguito nei tre secoli successivi.

  5. L’invisibile • E dunque, per quale ragione crediamo pacificamente anche a realtà che restano opinabili, e non ammettiamo, a volte, per razionalismo un po’ arrogante, (per intenderci) quello del professor Odifreddi, di PieroAngela e figlio, di Augias, che possano esserci “cose”, realtà che non cadono direttamente sotto i nostri sensi, eppure “sono”? Anche se impercettibili e invisibili? • Poi vi è anche l’eccesso opposto, quello della credulità ingenua, per cui qualsiasi racconto di visioni di esseri strani o fantasmatici ci colpiscono, come nella letteratura e nel cinema gotico o fantasy. • Ma…

  6. Il sacro, il religioso, il teologale • …è indubbio, checché potesse pensare la simpatica agnostica-ateaMargheritaHack, che le dimensioni del sacro, del religioso e del teologale sono reali, realissime: • a) il senso del sacro come separato, straordinario, numinoso, mistero tremendo e affascinante (cf. R. Otto e M. Eliade), è presente da sempre in tutte le culture del mondo: il grande, l’immenso, il potente, il silenzioso… • Il sentimento religioso, come manifestazione storica di culti religiosi, altrettanto; • Il teologale, cioè il dato di una “fede nel divino” è presente in molti, anche di questi tempi secolarizzati, oppure anche assente, ma presente come tema: ad esempio i su citati atei parlano sempre di Dio a volte cercando di mostrare che non si può dare o credere in un’entità di cui si dovrebbe saper dire qualcosa, che è Dio stesso: contraddizione intrinseca?

  7. Gli angeli • Non è però questa la sede per poter approfondire questo immenso tema, per cui qui ci limiteremo a trattare di quelle entità spirituali, che la nostra tradizione, specialmente cristiana, intende come “angeli”. • Trattiamo dunque solo di una parte del tema dell’invisibile, dello spirituale, del misterioso… • Se possiamo parlarne o immaginare gli angeli: • Che cosa sono? • Che cosa fanno? • Che cosa pensano? • Come operano? • …

  8. Che cosa sono • Innanzitutto gli angeli sono “messaggeri”, dal greco “ànghelos”(ά̉γγελος), oppure sostanze separate, come le chiamava Platone nei dialoghi Fedone e Fedro; sostanze semplici diverse dall’uomo, capaci di intuizioni immediate e di conoscenza superiore; essi sono anche spiriti, o dèmoni nella tradizione mediterranea (egizia, mesopotamica, greca, latina,…), e anche in quella orientale delle religioni indo-cinesi. Gli angeli sono presenti nelle storie e nei racconti della nostra infanzia: vi è infatti l’Angelo custode, nella nostra tradizione cattolica conosciamo la preghiera all’angelodi Dio… (chi la ricorda?)

  9. La tradizione cristiana I • Secondo la tradizione cristiana, di origine ebraica, gli angeli sono organizzati in differenti ordini, detti cori angelici. • Lo Pseudo-Dionigi Areopagita (V-VI sec. ca., da non confondersi con il Dionigi l’Areopagita incontrato da Paolo ad Atene), nel libro De caelestihierarchia, indica alcuni passaggi del Nuovo Testamento, nello specifico la Lettera agli Efesini [6, 12] e la Lettera ai Colossesi[1, 16], sulla cui base costruisce uno schema di tre gerarchie, sfere o triadi di angeli, nella quale ogni gerarchia contiene tre ordini o cori.

  10. La tradizione cristiana II • prima gerarchia: serafini, cherubini, troni; • seconda gerarchia: dominazioni, potestà, virtù; • terza gerarchia: principati, arcangeli, angeli. • Durante il Medioevo, molti altri schemi furono proposti, alcuni illustrando o espandendo quello di Dionigi, altri suggerendo classificazioni completamente differenti.

  11. I Serafini I (prima sfera) • I Serafini (da Seraph) sono il più alto ordine di Angeli, coloro che stanno più vicini a Dio; quattro di loro circondano il Suo trono con il ruolo di guardiani o ministranti, cioè servitori prossimi di Dio stesso. • I Serafini sono angeli dotati di sei ali: due per volare, due per coprirsi il volto e due per coprirsi i piedi. Cantano continuamente le lodi di Dio: «Santo, Santo, Santo è il Signore degli eserciti. Tutta la terra è piena della sua gloria»[Isaia, 6.3].

  12. I Serafini II • Nella Bibbia si dice che cantano la musica delle sfere, regolando il movimento del cielo, così come loro comandato, e che ardendo di amore e zelo per Dio, emanano una luce così potente e brillante che nessuno, se non occhi divini, possa guardarli. • San Francesco d'Assisi viene anche appellato "Serafico" perché, al momento di ricevere le stigmate, il Signore gli apparve in una visione in cui si mostrava Crocefisso e velato da sei ali come un Serafino; e dalle Sue mani, piedi e costato partirono i raggi che segnarono il corpo di Francesco rendendolo simile a Lui. Gesù esaudiva così la preghiera di Francesco: "Fa' o Signore che io possa soffrire per te tanto quanto lo può una creatura umana e amarti quanto lo può un cuore umano". • I serafini vengono più volte menzionati nella Bibbia.

  13. I Cherubini I • I Cherubini risiedono oltre il trono di Dio; sono i guardiani della luce e delle stelle. Si crede che, anche se sono stati rimossi dal piano reale e materiale degli uomini, la luce divina che essi filtrano giù dal cielo possa ancora toccare le vite umane. • Hanno quattro ali e quattro facce, ovvero una umana, una di bue, una di leone ed infine una di aquila ( i simboli dei quattro Evangelisti!). I Cherubini sono considerati angeli dediti alla protezione. Essi stanno a guardia dell‘Eden e del trono di Dio.

  14. I Cherubini II • Il loro grado tra gli angeli non è certo, ma vengono comunque posti nella prima sfera. Alcuni li credono essere un ordine di angeli; altri li credono una classe al di sopra di ogni altro ordine. I cherubini hanno una perfetta conoscenza di Dio, superata soltanto dall'amore di Dio dei serafini. • Secondo la Bibbia, le sculture di due cherubini contrapposti erano rappresentate sul coperchio dell'Arca dell'Alleanza.

  15. I Troni • I Troni o ophanim sono esseri angelici dalla forma mutevole e dagli infiniti colori. Il loro compito è quello di portare il trono di Dio per il Paradiso in suo nome. • Inoltre, sono descritti come ruote intersecate ad altre ruote, delle quali se una si muove avanti e indietro, l'altra si muove da un lato all'altro. Queste ruote sono dotate di innumerevoli occhi: questa immagine si trova nel libro di Ezechiele, dove il profeta Ezechiele descrive la visione dei cieli; il profeta non descrive esplicitamente queste ruote come angeli, ma come oggetti o "creature viventi" che possiedono uno spirito. Paolo usa il termine "troni" nella lettera ai Colossesi[1,16].

  16. Le Dominazioni (seconda sfera) • Le Dominazioni, o hashmallim, hanno il compito di regolare i compiti degli angeli inferiori. Ricevono i loro ordini dai serafini, cherubini o direttamente da Dio e devono assicurarsi che il cosmo sia sempre in ordine. È estremamente raro che le dominazioni assumano forma fisica per mostrarsi ai mortali. Invece, si interessano tranquillamente dei particolari dell'esistenza. • Sono gli angeli ai quali Dio affida la forza del dominare. Essi compongono l'esercito dell'Apocalisse e da loro dipendono l'ordine universale e la disciplina ferrea alla quale gli angeli si rivolgono per mantenerlo. • Il termine "dominazioni" è usato da san Paolo nella lettera ai Colossesi[1, 16].

  17. Le Potestà • Le Potestà sono esseri angelici dai molti colori, come vapori nebbiosi. Sono gli elementi portanti della coscienza e i custodi della storia. Gli angeli della nascita e della morte sono potestà. Sono interessati all'ideologia, filosofia, teologia, religione e ai documenti che appartengono a questi studi. Le potestà sono le menti: sono un gruppo di esperti, che servono da consiglieri e pianificatori della politica. Il loro compito è quello di sorvegliare la distribuzione di poteri all'umanità, in loro nome. Nella credenza popolare essi sono gli Angeli che accompagnano le decisioni dei padri e li consigliano nella cura della famiglia. • Paolo usa il termine potestà nelle citate lettere ai Colossesi e agli Efesini.

  18. Le Virtù • Se le Potestà sviluppano le ideologie, le Virtù scrivono i documenti e le dottrine. • Entrambe sono coinvolte nella formulazione delle ideologie. Tuttavia, le potestà comprendono tutto, laddove le virtù si focalizzano su specifiche linee di conoscenza. • Paolo usa i termini potenza e autorità come potenze nella lettera agli Efesini [1, 21]. • Le Virtù, anche chiamate "fortezze", si trovano oltre il trono di Dio e sono uguali ai principati. Il loro dovere è quello di osservare i gruppi di persone. La loro forma è simile a lampi di luce, che ispirano nell'umanità molte cose, come l'arte o la scienza.

  19. I Principati (terza sfera) • I Principati sono esseri angelici dalla forma simile a raggi di luce. Si trovano oltre il gruppo degli arcangeli. Sono gli angeli guardiani delle nazioni e delle contee, e di tutto quello che concerne i loro problemi ed eventi, inclusa la politica, i problemi militari, il commercio e lo scambio. Uno dei loro compiti è quello di scegliere chi tra l'umanità può dominare. • Paolo usa il termine "principati" nelle lettere ai Colossesi[1, 16] e agli Efesini[1, 21. 3, 10].

  20. Gli Arcangeli I • Gli Arcangeli sono usualmente considerati il secondo ordine (più basso) della terza sfera; questi angeli continuamente curano il consiglio e la cura: sono i più grandi consiglieri e amministratori inviati dal Cielo. • Un arcangelo ha normalmente un ruolo di grande importanza nei riguardi dell'uomo. Secondo l'angelologia dello Pseudo-Dionigi, tuttavia, gli arcangeli stanno appena sopra l'ordine angelico, quello degli angeli comuni.

  21. Gli Arcangeli II • La parola "arcangelo" è usata solamente due volte nelle scritture (ma diverse volte nella Septuaginta)[con riferimento sia a Gabriele sia a Michele] Alcuni insistono sul punto che gli arcangeli non sono divisi in separati ordini, ma nella tradizione cattolica gli arcangeli (Michele, Raffaele, Gabriele, e in alcuni casi Uriel), sono cherubini o serafini, oltre che essere arcangeli. • Tuttavia, in ogni caso, essere arcangelo implica chiaramente l'appartenenza alla prima sfera degli angeli. • Talvolta Lucifero viene inoltre considerato essere un arcangelo, prima della sua caduta. Essendo il "secondo in comando" a Dio, ciò implica che non fosse comunque al di sotto dei serafini.

  22. Gli Angeli • Gli Angeli appartengono all'ordine più basso nella gerarchia degli angeli e sono i più familiari agli uomini, poiché sovraintendono a tutte le loro occupazioni. All'interno della categoria degli angeli, ci sono differenze di molti tipi. • Gli angeli vengono sovente inviati come messaggeri agli uomini. La parola "angelo“, come abbiamo visto, proviene dal greco “ànghelos", cioè "messaggero". • Tutte le gerarchie angeliche sono lodate dall'umanità grazie alla corona angelica, una corona simile ad un rosario, con la quale si pregano gli angeli di ogni gerarchia, e si chiede loro di intercedere presso Dio per l'ottenimento di grazie. • Essa è in grado secondo la dottrina cattolica di ottenere in particolari giorni anche delle indulgenze, se opportunamente benedetta da un sacerdote.

  23. Gli Angeli nell’ebraismo I • Mosè Maimonide, nel suo Mishneh Torah: Yesodei ha-Torah, conta dieci ranghi di angeli nella gerarchia angelica ebraica, iniziando dal più alto: • Rango • Angelo • Citazione 1. Chayot, Ha Kodesh 2. Ophanim 3. Erelim, Vedi Libro di Isaia 33,7 4. Hashmallim, Vedi Libro di Ezechiele 1,4 5. Seraphim, Vedi Libro di Isaia, 6

  24. Gli Angeli nell’ebraismo II 6. Malakhim, Messaggeri, angeli 7. Elohim, "Esseri divini" 8. Bene Elohim, "Figli di esseri divini" 9. Cherubini, Vedi Talmud Hagigah13b 10. Ishim "esseri antropomorfi", vedi Libro di Daniele 10,5

  25. Gli Angeli nella kabbala I • Secondo la kabbala, esistono dieci arcangeli, ognuno che comanda uno coro di angeli e che corrisponde ad uno dei sephirot. È simile alla gerarchia ebraica degli angeli. • Rango, Coro di Angeli, Traduzione, Arcangelo, Sephirah 1. Hayot, Ha Kodesh, Animali Santi 2. Metatron, Keter, Ophanim,Raziel, Chokmah

  26. Gli Angeli nella kabbala II 3, Erelim, Tzaphkiel, Binah 4. Hashmallim, Troni 5. Gli Elettrici, Tzadkiel, Chesed, Seraphim, gli Ardenti, Khamael, Gevurah 6. Malakhim, Messaggeri, angeli, Raffaele, Tipheret 7. Elohim, Dei, Haniel, Netzach 8. Bene Elohim, Figli divini, Michele, Hod 9. Cherubini, i Forti, Gabriele, Yesod 10. Ishim, Persone, Sandalphon, Malkuth

  27. L’angelo • La Chiesa cristiana primitiva ereditò il concetto di "angelo" dal mondo ebraico, in cui l'esistenza di un anello intermedio fra Dio e l'uomo era garante della trascendenza divina e la presenza di una "corte" di angeli attorno a Dio era una necessaria conseguenza della sua maestà regale. • Nello stesso ambiente precristiano era anche comune assegnare agli angeli il controllo dei fenomeni naturali (ad esempio nel Libro di Enoch il gelo, la neve e altri fenomeni) e in particolare identificare gli angeli con le stelle fisse e gli arcangeli con i sette astri mobili (cinque pianeti più il sole e la luna). • Il culto degli angeli aveva spesso eccessi, contro i quali la Chiesa lottò sin dall'inizio (cfr. San Paolo in Colossesi 2, 18). L'opera di riflessione dei Padri della Chiesa trovò un primo tentativo di sistematizzazione dell'angelologia nel De caelestihierarchiadello Pseudo-Dionigi l'Areopagita, come abbiamo visto.

  28. Nella Scrittura • Fra i compiti degli angeli ben documentati nell'Antico Testamento vi era quello di guidare e proteggere l'uomo (ad esempio nel Libro di Tobia). Altro ruolo degli angeli descritto nella Bibbia è quello di essere messaggeri di Dio per l'uomo. • L'idea, però, che ogni singolo uomo fosse affidato a uno specifico angelo, benché esplicitamente accennata (ad esempio in Matteo 18, 10), era molto meno diffusa. Essa si impose solo gradualmente nel Cristianesimo primitivo e una delle prime esplicite affermazioni è quella sostenuta da San Basilio Magno: «Ogni fedele ha al proprio fianco un angelo come protettore e pastore per condurlo alla vita»(AdversusEunomium, 3, 1, p. 29, 656b)

  29. Il custode La dottrina cattolica e ortodossa • La santa Gemma Galgani(1878-1903) affermava di essere in contatto con il suo angelo custode. La credenza nell'affidamento di ogni uomo al suo angelo custode è in accordo con due principi generali: - Dio ama ogni uomo in modo individualizzato, in quanto persona irripetibile e inconfondibile; • la santità degli angeli e dei Santi comporta la loro partecipazione a questo amore divino. La santità è frontalmente opposta alla convinzione di Caino che un uomo non debba essere "il custode di suo fratello" (Genesi 4, 9). • La convinzione dell'affidamento non esclusivo di ogni uomo a un angelo è in accordo con questi principi anche se non deriva strettamente da essi. I suoi fondamenti, infatti, sono nell'interpretazione di alcuni passi scritturali, fra cui Matteo 18, 1-5.10, Luca 16, 22, Sal 34,8, Sal 91,10-13, Giobbe 33,23-24, Zc 1,12, Tb 12,12 e Esodo 23,20-23.

  30. La dottrina • La dottrina dell'Angelo Custode estende a ogni comunità e a ogni singola persona la promessa biblica: "io mando un angelo davanti a te per custodirti..." (Es 23,20), che si è realizzata per il popolo eletto. • La fede negli angeli custodi è ribadita nel Catechismo della Chiesa Cattolica all'art. 380. • Nel pensiero cattolico, quindi, ogni uomo è aiutato a vivere il pieno compimento del piano divino, nel proprio giusto cammino esistenziale, oltre che dalla grazia, dall'intelletto e dalla libera volontà nell'agire, anche dal proprio angelo custode. • Tra i Santi che hanno avuto una spiccata e notoria relazione con il proprio angelo custode ricordiamo san Pietro, san Tommaso d'Aquino, san Francesco di Sales, san Francesco d'Assisi, santa Gemma Galgani, santa Francesca Romana e San Pio da Pietrelcina.

  31. Le credenze attuali • Il Centro Studi sulle Nuove Religioni (CESNUR) offre un dato statistico interessante: da una ricerca svolta nel 2010 in Italia risulta che il 67,36% delle persone crede negli angeli; i giovani sono addirittura il 71,07%. • Anche in altre nazioni, compresi gli Stati Uniti d’America si constatano dati analoghi • Il dato è significativo, anche perché sembra quasi prevalere su quello dei “credenti in Dio”! • Che cosa può significare ciò? Che gli angeli sono creature più familiari? Che l’immagine di Dio è molto imponente e quindi…? Che altro?

  32. …qualcuno li ha visti? • Molti hanno come un sentore di “averli visti”, ma come? Una prima certissima asserzione è questa: gli uomini e gli angeli vivono in dimensioni totalmente diverse, tali da non permettere una condivisione di condizioni fisicamente percepibili, nella norma dell’esistenza quotidiana. • La storia delle religioni ci presenta narrazioni importanti di incontri con gli angeli: le storie di Giacobbe, Ezechiele, Daniele, Tobia, Giuseppe di Nazareth, etc.., molti sapienti gnostici e sufi musulmani. • Possiamo dire che anche la mentalità oggi prevalente, che è di tipo scientista-pragmatista, non aiuta, anzi allontana da tematiche come queste.

  33. Il sogno e la veglia • L’incontro con una situazione trascendente e comunque non ordinariamente “umana”, insegna ad esempio Agostino, è possibile solo se c’ è la disponibilità di abbandono al sentimento, a ciò che suggerisce il “cuore”: “Credo utintelligam, intelligoutcredam”, in una circolarità tra atto di fede e uso della ragione. • Spesso gli angeli parlano (sempre se ci crediamo) attraverso i sogni, soprattutto nella fase REM, durante il quale quello che viene detto “corpo astrale” si stacca e si rende disponibile a una conoscenza più sottile; Freud stesso affermava che il sogno è il “tentato appagamento di un desiderio”, e dunque… • Gli antichi egizi, così come alcuni Midrash ebraici ritenevano che il sogno debba essere interpretato per comprendere la strada indicata dal “Dio”.

  34. Una complessità da interpretare • Le nostre vite, e il mondo stesso sono interconnessi, per cui ogni cosa che accade necessariamente ha a che fare come causa e come effetto su qualcosa d’altro. • Può darsi dunque che anche i vari piani della realtà si possano toccare, sfiorare, avvicinare al punto da farsi percepire: noi umani abbiamo i cinque sensi, che utilizziamo in modo molto diverso: può darsi dunque che alcuni possano entrare in contatto con qualcuno di questi sensi, anche con quel mondo lì, quello degli angeli. • Il pensiero stesso, diceva Platone, è un “dialogo dell’anima con se stessa”; può darsi che a volte vi siano al tavolo della discussione anche altri ospiti discreti, chi lo sa…

  35. L’angelo di Dio • Claudel ha scritto “L’uomo esiste per conoscere e l’angelo conosce per esistere”… • e Origene, dell’angelo, “(…) gli angeli si radunano intorno a colui che prega Dio per unirsi a alla sua preghiera”, e anche “Egli sale, portando le preghiere degli uomini, e poi scende nuovamente portando a ciascuno,secondo il suo merito, alcune delle cose delle quali hanno ricevuto da Dio il mandato di essere ministri presso quanti sono l’oggetto della loro benevolenza”. • Conosciamo la preghiera all’angelo di Dio? Forse lo incontriamo…

  36. L’iconografia angelica • Gli angeli hanno costituito il soggetto di moltissimi pittori e scultori di ogni tempo. • Uno dei maggiori pittori italiani è stato il Beato Angelico (Giovanni da Fiesole, al secolo Pietro di Vicchio, 1395-1455), frate domenicano. Egli immaginò e ritrasse in diverse sue opere (l’Annunciazione su tutte – Museo del Pradodi Madrid) figure angeliche. • Giotto, Leonardo, Raffaello, Mantegna li rappresentarono spesso, così come Donatello, Jacopo della Quercia e la scuola dei Della Robbia li rappresentarono nella scultura.

  37. …einfine, una preghiera alle voci del mistero, che resta e ci affascina e ci accompagna nel silenzio e nella contemplazione della bellezza delle cose e della vita, e per questo ringraziamo Dio Onnipotente. Amen

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