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Implentazione degli oggetti in Python. Antonio Cuni Marco Tozzi. Sommario. Panoramica sui linguaggi di scripting Panoramica su Python Implementazione degli oggetti in Python. 1. Panoramica sui linguaggi di scripting. Linguaggi di scripting. Che cos’è uno script ?
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Implentazione degli oggetti in Python Antonio Cuni Marco Tozzi Seminario IL
Sommario • Panoramica sui linguaggi di scripting • Panoramica su Python • Implementazione degli oggetti in Python Seminario IL
1. Panoramica sui linguaggi di scripting Seminario IL
Linguaggi di scripting • Che cos’è uno script? • Un piccolo programma per automatizzare un lavoro ripetitivo e noioso • Una serie di comandi inviati ad un “ambiente esterno” che li interpreta e esegue • Ambiente Esterno: • SO tramite shell • Programma applicativo es: MS Office Con l’aumento della complessità la distinzione tra script e programmi è sempre più sfumata Seminario IL
Linguaggi di scripting (2) • Che cos’è un linguaggio di scripting? • Supporto per scrivere velocemente e facilmente script • Programmazione ad alto livello, consente di tralasciare dettagli di basso livello (es: gestione della memoria) • Alcuni sono talmente potenti da consentire lo sviluppo di intere applicazioni Seminario IL
Linguaggi di scripting: esempi • Specializzati in compiti specifici: • awk elaborazione di testo organizzato in righe e colonne • sed elaborazione di testo arbitrario • Che consentono di controllare un’applicazione ospitante: • Visual Basic for Applications (MS Office) • Javascript (web browser) • Emacs Lisp (Emacs) • General purpouse adatti per applicazioni più complesse: • Python • Perl • Ruby Seminario IL
Linguaggi interpretati • Non richiedono alcuna compilazione esplicita • In realtà in molti casi (Python, Perl,Emacs Lisp) c’è un compilatore che produce byte-code interpretato da una VM Nota:stessa architettura usata da Java e .NET solo che in questi è il programmatore a chiedere la compilazione Seminario IL
Tipizzazione forte VS debole Abbiamo spesso (non sempre!) che: • Linguaggi di script tipizzazione debole Es: sommiamo un numero ad una stringa • Javascript • 3+"3" == "33" • 3-"3" == 0 • PHP • 3+"3" == 6 • 3+"ciao" == 3 Seminario IL
Tipizzazione forte VS debole (2) • Debole: comoda per script semplici e brevi • A lungo andare può portare a bug molto insidiosi e difficili da trovare • Es di linguaggio con tipizzazione forte: Python avrebbe generato un errore negli esempi precedenti Seminario IL
Tipizzazione statica VS dinamica • Tipizzazione statica: • eseguibili più efficienti • intercettare alcuni (pochi!) errori a compile-time • In quasi tutti i linguaggi di scripting abbiamo tipizzazione dinamica: • Tipo determinato a run-time e può variare durante l’esecuzione • Notevole flessibilità Seminario IL
2. Introduzione a Python Seminario IL
Python: introduzione • È un linguaggio di programmazione: • Interpretato • Di altissimo livello • Semplice da imparare e usare • Potente e produttivo • Ottimo anche come primo linguaggio (molto simile allo pseudocodice) • Inoltre • È open source (www.python.org) • È multipiattaforma • È facilmente integrabile con C/C++ e Java Seminario IL
Python: introduzione (2) È veramente usato da qualcuno? • RedHat anaconda (installazione), tool di configurazione grafici, log viewer • NASA • www.google.com • Industrial Light and Magic quelli che fanno gli effetti speciali per Star Wars... • E molti altri … Seminario IL
Python: l’interprete interattivo Python dispone di un interprete interattivo molto comodo e potente: • Avvio: digitare python al prompt di una shell appare ora il prompt >>> pronto a ricevere comandi • Possiamo ora inserire qualsiasi costrutto del linguaggio e vedere immediatamente l’output: >>> 3+5 8 >>> print "Hello world!" Hello world! L’ istruzione print stampa a video il risultato di un’espressione Seminario IL
Python come calcolatrice • Possiamo usare l’interprete interattivo come calcolatrice: >>> (6+3) / 2 4 >>> 3/2 1 >>> 3/2.0 1.5 • Per usare una variabile basta assegnarle un valore; c’e‘ anche l’operatore ** che rappresenta l’elevamento a potenza: >>> x = 3+5 >>> x 8 >>> x**2 64 Seminario IL
Python: manipolazione di stringhe • Per indicare una stringa bisogna racchiuderla tra virgolette a differenza di molti altri linguaggi, possiamo usare sia le virgolette singole che quelle doppie >>> print "ciao" ciao >>> print ’Ho detto "ciao"’ Ho detto "ciao" >>> print "ecco l’apice" ecco l’apice • Possiamo creare delle stringhe multilinea usando le triple virgolette (sia ’’’ che """): >>> frase = """questa e‘ una ... stringa che occupa ... tre righe""" >>> print frase questa e‘ una stringa che occupa tre righe Seminario IL
Python: stringhe (2) • Possiamo concatenare due stringhe usando l’operatore +: >>> print ’ciao ’ + ’ciao’ ciao ciao • Possiamo ripetere una stringa usando l’operatore *: >>> print ’-’ * 20 -------------------- >>> print ’ciao ’ * 3 ciao ciao ciao • Per accedere ai singoli caratteri di una stringa, usiamo l’operatore []; l’indice puo‘ anche essere negativo: >>> ’ciao’[0] ’c’ >>> ’ciao’[1] ’i’ >>> ’ciao’[-1] ’o’ Seminario IL
Python: stringhe(3) • Le stringhe in Python, come in Java, sono immutabili: non e‘ possibile assegnare un nuovo valore ai singoli caratteri. • Sottostringhe e slices: usiamo una variante dell’operatore [] chiamata slice notation: >>> ’una stringa’[0:3] ’una’ >>> ’una stringa’[1:-1] ’na string’ Seminario IL
Python: slices mystring[i:j] restituisce tutti i caratteri compresi tra gli indici i (compreso) e j (escluso): • Se il primo indice viene omesso, la slice parte dal primo carattere della stringa: >>> ’una stringa’[:3] ’una’ • Se il secondo indice viene omesso, la slice arriva sino all’ulitmo carattere della stringa: >>> ’una stringa’[4:] ’stringa’ Seminario IL
Python: metodi delle stringhe • Le stringhe sono oggetti a tutti gli effetti. Alcuni esempi: >>> ’Ciao’.upper() ’CIAO’ >>> ’Ciao’.lower() ’ciao’ >>> ’ciao anto’.replace(’anto’, ’marco’) ’ciao marco’ • Per ottenere la lunghezza c’è la funzione len(): >>> len(’ciao’) 4 Attenzione! len() è una funzione, si applica anche ad altre sequenze Seminario IL
Python: liste • Una lista e‘ un oggetto composto simile per molti versi agli array presenti in altri linguaggi. • Possiamo creare una lista racchiudendone gli elementi tra parentesi quadre e separandoli con una virgola (gli elementi possono anche avere tipi diversi): >>> mylist = [0, 100, ’ciao’, 15.4] >>> mylist [0, 100, ’ciao’, 15.4] • Per accedere agli elementi di una lista usiamo la stessa notazione usata per le stringhe: >>> mylist[1] 100 >>> mylist[:2] [0, 100] Seminario IL
Python: liste (2) • Le liste sono oggetti mutabili: possiamo modificarne la composizione >>> mylist[1] = ’salve’ >>> mylist [0, ’salve’, ’ciao’, 15.4] • Come per le stringhe, anche le liste hanno dei metodi: >>> mylist [0, ’salve’, ’ciao’, 15.4] >>> mylist.append(1) >>> mylist [0, ’salve’, ’ciao’, 15.4, 1] Seminario IL
Python: liste (3) • Per aggiungere un elemento in una posizione qualunque, usiamo il metodo insert(): >>> mylist.insert(1, 100) >>> mylist [0, 100, ’salve’, ’ciao’, 15.4, 1] • Possiamo ordinare una lista usando il metodo sort(), ed invertirla con il metodo reverse(): >>> mylist = [1, 5, 7, 4, 10] >>> mylist.sort() >>> mylist [1, 4, 5, 7, 10] >>> mylist.reverse() >>> mylist [10, 7, 5, 4, 1] Seminario IL
Python: Tuple Un altro tipo di sequenza questa volta immutabile • In genere sono racchiuse tra parentesi tonde: >>> mytuple = (1, ’ciao’, 100) >>> mytuple (1, ’ciao’, 100) • Possiamo usare una tupla quando in altri linguaggi siamo costretti a ricorrere a costrutti più complessi (es: struct del C) es: >>> mypoint = (4, 6) • possiamo assegnare in un sol colpo ogni elemento ad una variabile diversa: >>> mypoint (4, 6) >>> x, y = mypoint >>> x 4 >>> y 6 Seminario IL
Python: dizionari Python offre anche un supporto nativo per le hash table, chiamate dizionari. • espresso come sequenza di coppie chiave:valore racchiuse tra parentesi graffe e separate da virgole: >>> voti = {’programmazione’: 18, ’LP’: 26, ’Implementazione’: 30} >>> voti {’programmazione’: 18, ’Implementazione’: 30, ’LP’: 26} • per accedere ai singoli elementi: >>> voti[’LP’] 26 >>> voti[’Info Gen’] = 20 >>> voti {’programmazione’: 18, ’Implementazione’: 30, ’Info Gen’: 20, ’LP’: 26} Seminario IL
Python: esempio di algoritmo • Calcoliamo i numeri di Fibonacci: >>> # Serie di Fibonacci: ... # Ogni numero e‘ la somma ... # dei due numeri precedenti ... a, b = 0, 1 >>> while b < 10: ...print b ...a, b = b, a+b ... 1 1 2 3 5 8 Seminario IL
Osservazioni • per delimitare il ciclo non usiamo né {} né begin/end: il blocco e‘ delimitato solo ed esclusivamente dall’ indentazione. • assegnamento multiplo • per delimitare le istruzioni non serve il ; • sembrerebbe che Python non abbia tipi in realtà è strongly typed: • Ogni oggetto ha un tipo che non può cambiare mai • Le variabili (references) sono come delle “etichette” che si “appiccicano” agli oggetti Seminario IL
Python Funzioni • La keyword def introduce una definizione di funzione … • Proviamo a scrivere una funzione che calcoli i numeri di fibonacci: >>>def fib(n): ... “””Stampa la serie di Fibonacci fino a n””” ... a, b = 0, 1 ... while b < n: ... print b, ... a, b = b, a+b ... >>> fib(2000) 1 1 2 3 5 8 13 21 34 55 89 144 233 377 610 987 1597 • Il primo statement può essere una docstring usata da tools che producono documentazione Seminario IL
Python funzioni (2) • Gli argomenti sono passati tramite call by value(value è un object reference quindi call by object reference) • L’esecuzione di una funzione introduce una nuova symbol table per le variabili locali (look up: local,global,built-in table) • Function name è introdotto nella symbol table corrente • Il nome ha un tipo riconosciuto come user-defined function e un valore • Può essere assegnato ad un altro nome (es: rinomina) >>> fib <function object at 10042ed0> >>> f = fib >>> f(100) 1 1 2 3 5 8 13 21 34 55 89 Seminario IL
Python funzioni (3) • Si possono specificare argomenti di default, quindi le chiamate possono anche non specificarli tutti: >>> def info(cognome, nome='Marco'): ... print cognome, nome ... >>> info('Tozzi') Tozzi Marco • Possono essere invocate usando gli argomenti come keywords : >>> info(cognome='Cuni', nome='Antonio') Cuni Antonio • Funzioni possono avere una lista arbitraria di argomenti: def foo(*arg, **keywords): *arg è una tupla contenente i parametri posizionali **keywords è un dizionario dei keyword arguments a cui non corrisponde un parametro formale Seminario IL
Python Classi • Definizione: class ClassName: <statement-1> … <statement-N> • Successivamente ad una definizione di classe si crea un class object • I class object supportano due operazioni: • Riferimento agli attributi: >>> class MyClass: ... i = 12345 ... def f(self): ... return 'hello world' ... >>> MyClass.i 12345 >>> MyClass.f <unbound method MyClass.f> Seminario IL
Python Classi (2) • Instanziazione (come una chiamata di funzione senza parametri che restituisce un’istanza): x = MyClass() • Per inserire uno stato iniziale bisogna definire il metodo __init__: >>> class Complex: ... def __init__(self, realpart, imagpart): ... self.r = realpart ... self.i = imagpart ... >>> x = Complex(3.0, -4.5) >>> x.r, x.i (3.0, -4.5) • Gli attributi sono creati la prima volta che gli viene assegnato un valore • La chiamata di metodo passa implicitamente l’istanza dell’oggetto come primo argomento: x.f() è perfettamente equivalente a MyClass.f(x) Seminario IL
Python Class Inheritance • Sintassi: class DerivedClassName(BaseClassName): <statement-1> … <statement-N> • Se BaseClass non è nello stesso modulo: class DerivedClassName(modname.BaseClassName): • super(type,[object-or-type]) ritorna la superclasse di type: class C(B): def meth(self, arg): super(C, self).meth(arg) • Supporta ereditarietà multipla: class DerivedClassName(Base1, Base2, Base3): risoluzione attributi depht-first, left-to-right Seminario IL
3. Implementazione degli oggetti in Python Seminario IL
x y z w Universo degli oggetti Namespace dei nomi Oggetti e nomi • In Python ogni oggetto risiede in un “universo” di oggetti e ha una identità distinta. • Noi ci riferiamo agli oggetti dei nomi che si riferiscono ad essi. • I nomi degli oggetti sono raggruppati in namespaces. • Quando un oggetto non è più riferito da alcun nome, viene raccolto dal garbage collector. Seminario IL
Binding di un oggetto • Il binding è quel meccanismo che associa un nome ad un oggetto. • Esso è realizzato dall’operatore = • Quando assegniamo un valore ad una variabile, in realtà stiamo legando un nome ad un oggetto. x = ‘ciao’ x ‘ciao’ y = x ‘salve’ y x = ‘salve’ Seminario IL
Tutto è un oggetto • Tutto quello a cui ci possiamo riferire con un nome è un oggetto: • Numeri, stringhe, liste, funzioni, classi, ecc. sono tutti oggetti. • Tutti gli oggetti sono first class value: ad esempio possono essere passati come argomenti alle funzioni. >>> def somma(a, b): return a + b ... >>> def applica(funzione, a, b): ... return funzione(a,b) ... >>> applica(somma, 3, 5) 8 Seminario IL
Proprietà di un oggetto • Da un punto di vista astratto, un oggetto possiede due proprietà: • Uno stato, che rappresenta il valore attuale assunto dall’oggetto. • Un tipo, che identifica le operazioni che possono essere compiute sull’oggetto. • Alcuni tipi sono immutabili: questo significa che un oggetto di tale tipo non potrà mai cambiare stato. Es.: numeri, stringhe, tuple • Altri tipi sono mutabili, ovvero lo stato dei rispettivi oggetti può cambiare. Es.: liste, dizionari Seminario IL
Layout degli oggetti • La principale implementazione di Python è scritta in C ed è chiamata CPython. • Ogni oggetto di Python è rappresentato da una struct del C. • Tali struct sono composte da una serie di campi; ad esempio: • Reference count (per la gestione della memoria) • Puntatore al tipo dell’oggetto (che a sua volta sarà rappresentato da una struct. • Campi che memorizzano lo stato. Seminario IL
Esempio • Segue la definizione della struttura PyIntObject, che rappresenta un numero intero. typedef struct { int ob_refcnt; struct _typeobject *ob_type; long ob_ival; } PyIntObject; • Possiamo notare la presenza di tre campi: • ob_refcnt memorizza il reference count; • ob_type punta al tipo (che sarà PyInt_Type); • ob_ival memorizza il valore vero e proprio del numero. Seminario IL
Layout dei tipi • In Python anche i tipi sono oggetti ed anch’essi sono rappresentati da una struct. • Oltre ai campi precedenti, le struct dei tipi contengono anche una serie di puntatori a funzione che identificano alcune operazioni “standard”. • Ad esempio le struct dei tipi numerici contengono puntatori a funzioni che servono a fare addizioni, sottrazioni, ecc. Seminario IL
Attributi degli oggetti • La maggior parte degli oggetti possiede anche un dizionario, che mappa la corrispondenza tra i nomi e i valori degli attributi. • Esempio: class MiaClasse: def __init__(self): self.x = ‘ciao’ def saluta(self): print self.x mioOggetto = MiaClasse() Seminario IL
class MiaClasse: ... Esempio mioOggetto = MiaClasse() struct PyTypeObject { char* tp_name = “MiaClasse”; PyObject* tp_dict; ... } PyDictObject: ‘__init__’ ‘saluta’ ‘__dict__’ PyMethodObject: self.x = ‘ciao’ PyMethodObject: print self.x struct PyInstanceObject { PyObject* in_type; PyObject* in_dict; ... } PyDictObject: ‘__class__’ ‘x’ ‘__dict__’ PyStringObject: ‘ciao’ Seminario IL
Lookup degli attributi • Il meccanismo di lookup degli attributiè il concetto centrale degli oggetti di Python. • Esso è progettato in modo tale che alcune idee centrali del mondo OO diventano quasi automatiche: • Differenza tra campi (che si riferiscono ad un oggetto) e metodi (che si riferiscono al suo tipo o classe). • Ereditarietà singola e multipla • Polimorfismo • Metodi e attributi statici e di classe. • Proprietà Seminario IL
Regole di lookup (semplificate) • Supponiamo di avere un oggetto obj e di voler accedere ad un attributo di nome “x”: • Controllo il nome “x” è presente nel dizionario di obj (obj.__dict__). • Se non c’è controllo se “x” è presente nel dizionario del tipo di obj (obj.__class__.__dict__) • Se non c’è controllo il dizionario di tutte le classi base (le basi di una classe C sono elencate nell’attributo C.__bases__). Seminario IL
Regole di lookup: esempio class Base: def __init__(self, nome): self.nome = nome def saluta(self): print ‘ciao’, self.nome class Derivata(Base): def saluta(self): print ‘Buongiorno’, self.nome obj = Derivata(‘anto’) Seminario IL
Regole di lookup: esempio Base __bases__ __init__ saluta Lookup di obj.X • Controllo obj.__dict__ • Controllo obj.__class__.__dict__ • Controllo tutte le classi in obj.__class__.__bases__ • Lookup di obj.name • Lookup di obj.saluta Derivata __bases__ saluta • Lookup di obj.__init__ obj __class__ name Seminario IL
Funzioni e metodi • Abbiamo visto che le classi possono avere dei metodi. • Internamente i metodi sono memorizzati come normalissime funzioni, ma con una differenza: il primo parametro (self) è passato automaticamente. • Esempio class MiaClasse: def mioMetodo(self, a): print a obj = MiaClasse() obj.mioMetodo(‘ciao’) • Al momento della chiamata passo un solo argomento a mioMetodo, ma l’interprete ne aggiunge automaticamente uno (il self). Seminario IL
Bound methods • Questo è possibile perché quando la procedura di lookup si accorge di aver trovato una funzione, la trasforma in un bound method. • I bound method sono delle funzioni che “si ricordano” a quale oggetto fanno riferimento: quando sono chiamati aggiungono automaticamente tale oggetto in cima alla lista degli argomenti. • L’effetto finale è che quando chiamiamo un metodo su un oggetto il parametro self è passato in modo automatico. • I bound method sono oggetti come gli altri: posso anche memorizzarli in una variabile e chiamarli più tardi. >>> obj = MiaClasse() >>> obj.mioMetodo # nota: non è chiamato! <bound method MiaClasse.MioMetodo of <__main__.MiaClasse instance at 0x0082CAD8>> >>> xxx = obj.mioMetodo >>> xxx(‘ciao’) ciao Seminario IL
Ereditarietà singola • Abbiamo visto che se la procedura di lookup non trova un attributo cerca ricorsivamente nelle classi base. • Questo ci consente di implementare “gratis” l’ereditarietà: tutto quel che dobbiamo fare è memorizzare nell’attributo __bases__ la nostra classe base, e la procedura di lookup farà il resto. Seminario IL