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MEDICINA LEGALE

Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti-Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia. Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010. MEDICINA LEGALE. Delitti Contro la Vita: L’Omicidio.

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  1. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti-Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 MEDICINA LEGALE Delitti Contro la Vita: L’Omicidio

  2. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti-Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 MEDICINA LEGALE Delitti Contro la Vita: L’Omicidio Con il termine omicidio s’intende la soppressione di una vita umana cagionata dalla condotta (AZIONE CRIMINOSA) di un altro uomo.

  3. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti-Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 MEDICINA LEGALE A tutela della vita il codice penale prevede all’art. 575 c.p. (“Omicidio”): “Chiunque cagiona la morte di un uomo è punito con la reclusione non inferiore ad anni 21”. Come tutti gli altri reati previsti nel codice penale, ove non vi sia espressa indicazione di un diverso elemento psicologico del reato (preterintenzionale ovvero colposo), l’omicidio deve considerarsi doloso.

  4. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti-Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 MEDICINA LEGALE • Elementi costitutivi dell’Omicidio • Morte della persona; • Condotta, attiva od omissiva, tesa ad uccidere; • Nesso di causalità materiale; • Nesso di causalità psichica.

  5. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti-Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 MEDICINA LEGALE • Classificazione del Reato di Omicidio • In base all’elemento psicologico o psichico del reato: • Doloso (o secondo intenzione) (art. 575 c.p.); • Preterintenzionale (o oltre l’intenzione) (art. 584 c.p.); • Colposo (o contro l’intenzione) (art. 589 c.p.). • Per ognuno di essi, il Codice prevede pene diverse, con un minimo • ed un massimo affidati al potere discrezionale del giudice.

  6. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti-Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 MEDICINA LEGALE L’evento morte, imprescindibile per il conclamarsi del delitto di omicidio, può conseguire sia da un’azione positiva nel compimento di un atto pregiudizievole (omicidio per commissione), sia da un’azione negativa ovvero determinatasi nel non fare (omicidio per omissione), ma comunque prevedibile nel suo risultato. Si configurerà il reato di delitto tentato(art. 56 c.p.)nel caso in cui, pur essendo l’azione delittuosa idonea a cagionare l’evento (morte), quest’ultimo non verrà comunque a verificarsi.

  7. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti-Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 MEDICINA LEGALE L’ Art. 56 c.p.“Delitto tentato” così recita: “Chi compie atti idonei, diretti in modo non equivoco a commettere un delitto, risponde di delitto tentato, se l’azione non si compie o l’evento non si verifica. Il colpevole del delitto tentato è punito: con la reclusione non inferiore a dodici anni, se la pena stabilita è l’ergastolo; e, negli altri casi, con la pena stabilita per il delitto, diminuita da un terzo a due terzi.”.

  8. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti-Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 MEDICINA LEGALE L’omicidio è il classico reato “a forma libera”. Sono numerosi, infatti, i mezzi che possono impiegarsi nella produzione dell’evento morte, non solo fisici (armi da fuoco, armi bianche, mezzi veleniferi, etc.) ma anche psichici, come le minacce ovvero uno spavento improvviso.

  9. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti-Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 MEDICINA LEGALE Omicidio Doloso Art. 575 c.p. (“Omicidio”): “Chiunque cagiona la morte di un uomo è punito con la reclusione non inferiore ad anni 21”. La condotta adeguata, derivante dall’intenzione di cagionare la morte altrui, voluta e prevista, è l’elemento fondamentale ai fini dell’individuazione del dolo. Elemento essenziale dell’omicidio doloso sarà, dunque, l’intenzionedi uccidere, desumibile dalla natura dei mezzi impiegati, dalla natura e gravità delle lesioni prodotte, dalle particolari circostanze ambientali in cui il delitto si è consumato, nonché dalle reali possibilità di difesa della vittima.

  10. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti-Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 MEDICINA LEGALE Omicidio Tipo ed Omicidio Circostanziato L’omicidio previsto all’art. 575 c.p. è anche detto omicidio tipo per differenziarlo da quello circostanziatoin cui ricorrono le circostanze che il codice penale prevede come “aggravanti” ed “attenuanti”.

  11. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti-Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 MEDICINA LEGALE Classificazione delle Circostanze Aggravanti Aggravanti Comuni (art. 61 c.p.) AggravantiSpeciali (art. 576-577 c.p.) Classificazione delle Circostanze Attenuanti Attenuanti Comuni (art. 62 c.p.) Attenuanti Generiche (art. 62bis c.p.)

  12. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti-Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 MEDICINA LEGALE Esempi di Circostanze Aggravanti Comuni (Art.61 c.p.) L’aver agito per motivi abietti o futili L’aver commesso il reato per eseguirne od occultarne un altro L’aver adoperato sevizie o l’aver agito con crudeltà verso le persone L’aver il colpevole commesso il reato durante il periodo di latitanza L’aver cagionato un danno patrimoniale di notevole entità L’aver commesso il fatto con abuso di poteri L’aver commesso il fatto contro Pubblico Ufficiale, etc.

  13. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti-Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 MEDICINA LEGALE Esempi di Circostanze Aggravanti Specifiche dell’omicidio (Art.576 – 577 c.p.) L’aver agito con premeditazione (indicativa di pericolosità sociale, denunciando essa una mancanza di scrupoli non indifferente; chi agisce con premeditazione avrebbe modo e tempo per desistere dal suo proposito). Uso di mezzi venefici e subdoli: sostanze tossiche, batteri o virus, corrente elettrica, radiazioni ionizzanti, esplosivi nascosti, etc. Avere ucciso nel commettere violenza sessuale.

  14. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti-Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 MEDICINA LEGALE Circostanze Attenuanti (Artt. 62 – 62 bis c.p. comuni e generiche) Aver agito per suggestione di una folla in tumulto Aver agito per motivi morali o sociali Aver commesso il reato per stato d’ira derivante dall’aver subito un fatto ingiusto Il concorso doloso dell’offeso (aver concorso a determinare l’evento) 63 c.p. “Applicazione degli aumenti o delle diminuzioni di pena” 65 c.p. “Diminuzione di pena nel caso di una sola circostanza attenuante” 67 c.p. “Limiti delle diminuzioni di pena nel caso di concorso di più circostanze attenuanti” 68 c.p. c.p. “Limiti al concorso di circostanze”

  15. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti-Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 MEDICINA LEGALE Omicidio Preterintenzionale Art. 584 c.p.: “Chiunque con atti diretti a commettere uno dei delitti preveduti dagli artt. 581 e 582, cagiona la morte di un uomo è punito con la reclusione da dieci a diciotto anni ”. Si denomina, pertanto, omicidio preterintenzionale l’uccisione non voluta di un uomo cagionata da atti volontari di percosse o di lesioni personali; la morte non è voluta e viene a determinarsi per cause indipendenti dalla stessa volontà dell’agente.

  16. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti-Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 MEDICINA LEGALE • Elementi caratteristici dell’Omicidio Preterintenzionale • Condotta, mirata a cagionare percosse ovvero lesioni personali, • purché vengano impiegati mezzi atti all’esclusivo determinismo • dei suddetti eventi; • Nesso causale tra l’evento morte e l’azione compiuta atta a non • cagionare la morte, bensì percosse o lesioni personali.

  17. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti-Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 MEDICINA LEGALE Omicidio Colposo Art. 589 c.p.: “Chiunque cagiona, per colpa, la morte di una persona è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni. Se il fatto è commesso con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale o di quelle per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, la pena è della reclusione da uno a cinque anni. Nel caso di morte di più persone, ovvero di morte di una o più persone e di lesioni di una o più persone, si applica la pena che dovrebbe infliggersi per la più grave delle violazioni commesse aumentata fino al triplo, ma la pena non può superare gli anni dodici”.

  18. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti-Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 MEDICINA LEGALE • Omicidio Colposo • In sostanza la fattispecie delittuosa dell’omicidio colposo prevede • che l’evento morte sia cagionato per colpa da una condotta umana • caratterizzata da: • Negligenza; • Imperizia; • Imprudenza, • Inosservanza di leggi, regolamenti o discipline. • Anche per l’omicidio colposo si applicano le circostanze aggravanti • comuni, con aumento della pena fino ad un terzo.

  19. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti-Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 MEDICINA LEGALE Omicidio Colposo Nei casi in cui sia necessario l’accertamento di una responsabilità professionale in ambito sanitario per errori diagnostici ovvero terapeutici, è d’interesse medico – legale l’accertamento della causa di morte e del nesso causale tra la condotta del sanitario e l’exitus del paziente. ESEMPI di omicidio colposo: Incidenti di caccia, avvelenamento di bambini che ingeriscono veleni non custoditi con le opportune cure, errori nell’esercizio di attività professionali (soprattutto in ambito sanitario), ec.

  20. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti-Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 MEDICINA LEGALE • Omicidio del Consenziente • Art. 579 c.p.: “Chiunque cagiona la morte di un uomo, col consenso di lui, è punito con la reclusione da sei a quindici anni. • Non si applicano le aggravanti indicate nell’art. 61 c.p. • Si applicano le disposizioni relative all’omicidio se il fatto è commesso: • contro una persona minore degli anni diciotto; • contro una persona inferma di mente, o che si trova in condizioni di deficienza psichica, per un’altra infermità o per l’abuso di sostanze alcooliche o stupefacenti; • contro una persona il cui consenso sia stato dal colpevole estorto con violenza, minaccia o suggestione, ovvero carpito con inganno”.

  21. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti-Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 MEDICINA LEGALE • Omicidio del Consenziente • La minore gravità della pena, prevista dal legislatore, esprime certamente la minore carica criminosa necessaria per sopprimere la vita di chi ha manifestato espressamente la volontà di morire. Dal punto di vista giuridico si pongono 2 problemi riguardo questo reato: • La vita umana è un bene indisponibile e quindi il consenso non esclude l’antigiuridicità del fatto; • Il consenso deve provenire da una persona in grado di intendere e volere, viene quindi da chiedersi quanto una persona sofferente afflitta ad esempio da una grave malattia sia in grado di prendere consapevolmente tale decisione? In questo caso il reo potrebbe essere accusato di omicidio doloso.

  22. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti-Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 MEDICINA LEGALE Morte o Lesione come conseguenza di altro delitto Art. 586 c.p.: “Quando da un fatto preveduto come delitto doloso deriva, quale conseguenza non voluta dal colpevole, la morte o la lesione di una persona, si applicano le disposizioni dell’Art. 83 “Evento diverso da quello voluto dall'agente”, ma le pene stabilite negli articoli. 589 e 590 sono aumentate ”. Trattasi, dunque, di un concorso di reati, di cui uno è preveduto e voluto, mentre l’altro pur non essendo voluto è legato al primo dal nesso di causalità.

  23. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti-Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 MEDICINA LEGALE Morte o Lesione come conseguenza di altro delitto Questa fattispecie delittuosa dà luogo a ciò che in dottrina viene chiamato aberratio delictigià previsto all’articolo 83 c.p.; tale delitto, infatti, consiste nell’uccisione di un uomo avvenuta per errore nell’uso di mezzi atti a compiere un altro delitto doloso. Tale delitto si differenzia dall’omicidio preterintenzionale in quanto l’attività del colpevole non è diretta a cagionare il reato di percosse o di lesioni personali, bensì un altro delitto doloso.

  24. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti-Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 MEDICINA LEGALE • Morte o Lesione come conseguenza di altro delitto • Esempi: • Morte per trauma psichico di una donna fatta oggetto di violenza sessuale; • Morte di un passante per una pietra scagliata verso una vetrina; • Morte di un tossico dipendente a cui era stata fornita droga illegalmente da uno spacciatore; • Rapinatore che accidentalmente spara un colpo di pistola ed uccide una persona.

  25. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti-Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 MEDICINA LEGALE Istigazione o aiuto al suicidio (art. 580 c.p.) Il termine suicidio etimologicamente deriva da sui caedes e consiste nell’uccisione di se stessi mediante una condotta volontaria, commissiva od omissiva. Il tentato suicidio non é considerato reato, in quanto la pena appare inefficace come mezzo di intimidazione verso chi considera la propria vita un peso inutile ed il timore di una punizione, in caso di insuccesso, potrebbe comportare una maggiore determinazione nell’attuazione del proposito. In psichiatria alcune forme di tentato suicidio vengono considerate manifestazioni di disagio psichico, con relativa richiesta di aiuto, piuttosto che pulsioni autodistruttive vere e proprie, e proprio questi casi testimoniano la lungimiranza del legislatore. Se dal suicidio derivasse una “punizione” sarebbe un ulteriore motivo che potrebbe rafforzare l’intento di usare tutti i mezzi disponibili per raggiungere lo scopo desiderato.

  26. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti-Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 MEDICINA LEGALE Al contrario, è reato la partecipazione al suicidio altrui (art. 580 c.p.) effettuata sia determinando o rafforzando il proposito autodistruttivo sia agevolandone l’esecuzione. Infatti, così recita l’art. 580 c.p.: “Chiunque determina altri al suicidio o rafforza l’altrui proposito di suicidio, ovvero ne agevola in qualsiasi modo l’esecuzione, è punito, con la reclusione da cinque a dodici anni.

  27. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti-Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 MEDICINA LEGALE Se il suicidio non avviene, è punito con la reclusione da uno a cinque anni, sempre che dal tentativo di suicidio derivi una lesione personale grave o gravissima. Le pene sono aumentate se la persona istigata o eccitata o aiutata si trova in una delle condizioni indicate nei numeri 1 e 2 dell’articolo precedente (Art. 579 c.p. Omicidio del consenziente: 1) contro una persona minore degli anni diciotto; 2) contro una persona inferma di mente, o che si trova in condizioni di deficienza psichica, per un’altra infermità o per l’abuso di sostanze alcooliche o stupefacenti; Nondimeno, se la persona suddetta è minore degli anni quattordici o comunque è priva della capacità d’intendere o volere, si applicano le disposizioni relative all’omicidio.”.

  28. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti-Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 MEDICINA LEGALE Pertanto, viene punita la partecipazione morale, intesa come istigazione a far sorgere la volontà di suicidarsi, creandone i presupposti con qualsiasi mezzo psicologico (persuasione, esortazione, etc.), o nel rendere più ferma la decisione di sopprimersi, vincendone le ultime perplessità o resistenze. Viene, inoltre, punita la partecipazione materiale, intesa quale attività in grado di fornire i mezzi idonei, senza alcuna partecipazione attiva. A fronte di una partecipazione attiva, infatti, si risponderebbe di omicidio del consenziente, mentre l’uso della violenza o delle minacce comporterebbe il configurarsi del reato di omicidio volontario. Risponde di suicidio agevolato per omissione chi aveva l’obbligo giuridico di impedire il fatto; è il caso dell’infermiere che si astiene dall’interrompere il tentativo di suicidio del paziente.

  29. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti-Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 MEDICINA LEGALE • Riassumendo l’istigatore può: • determinare (far sorgere) l’idea del suicidio; • rafforzare l’idea; • agevolare il suicidio con aiuto materiale e/o morale. • Le condizioni di punibilità dell’istigatore sono: • Che si sia verificata la morte del soggetto istigato (pena da 5 a 12 aa); • Che dal tentato suicidio siano derivate lesioni gravi o gravissime (pena da 1 a 5 aa), ne consegue quindi che se dal fatto derivino lesioni lievi o lievissime, ciò non costituisce reato. • L’art. 580 del c.p. prevede 2 aggravanti speciali: • che il sogg. Istigato sia infra14aa oppure totalmente infermo di mente; • che il sogg. Istigato abbia tra i 14 ed i 18 aa oppure che si trovi in uno stato di parziale incapacità d’intendere e volere.

  30. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti-Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 MEDICINA LEGALE Infanticidio in condizioni di abbandono materiale e morale connesse al parto (art. 578 c.p.) L’art. 578 c.p. (“Infanticidio in condizioni di abbandono materiale e morale”): “La madre che cagiona la morte del proprio neonato immediatamente dopo il parto, o del feto durante il parto, quando il fatto è determinato da condizioni di abbandono materiale e morale connesse al parto, è punita con la reclusione da quattro a dodici anni. A coloro che concorrono nel fatto di cui al primo comma si applica la reclusione non inferiore ad anni ventuno. Tuttavia, se essi hanno agito al solo scopo di favorire la madre, la pena può essere diminuita da un terzo a due terzi. Non si applicano le aggravanti stabilite all’articolo 61 del codice penale.”.

  31. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti-Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 MEDICINA LEGALE Infanticidio in condizioni di abbandono materiale e morale connesse al parto (art. 578 c.p.) Il delitto in esame è specifico, configurandosi solo nel caso in cui l’autore materiale del reato sia la madre (ciò si desume dall’uso del termine “proprio neonato”); il medesimo reato commesso, infatti, dal padre del neonato ovvero da altro congiunto della madre configura l’omicidio comune.

  32. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti-Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 MEDICINA LEGALE • Infanticidio in condizioni di abbandono materiale e morale connesse al parto (art. 578 c.p.) • FETO: Prodotto del concepimento, che sta nascendo dal momento in cui ha iniziato il suo distacco dall’utero fino al completamento della sua espulsione (anche se unito alla madre dal cordone ombelicale). • NEONATO: Si indica il nato di recente, vivo, vitale o non vitale, che abbia raggiunto un sufficiente grado di sviluppo. • Per vitalitàsi intende l’attitudine del neonato al proseguimento della vita autonoma dopo la nascita. • La mancanza di vitalità è dovuta a cause: • cronologiche (< 28 sett. Di gestaz.); • teratologiche (malformazioni a arresto dello sviluppo); • patologiche (malattie congenite).

  33. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti-Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 MEDICINA LEGALE Infanticidio in condizioni di abbandono materiale e morale connesse al parto (art. 578 c.p.) La precisazione del termine di vitalità è importante in quanto è considerato INFANTICIDIO anche la soppressione di un neonato non vitale, ma il giudice ne terrà conto, in quanto la soppressione di un neonato non vitale costituisce un minor danno sociale!

  34. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti-Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 MEDICINA LEGALE • Infanticidio in condizioni di abbandono materiale e morale connesse al parto (art. 578 c.p.) • Riassumendo gli elementi del reato di INFANTICIDIO e FETICIDIO sono: • intenzione di uccidere (dolo generico); • l’aver agito in condizioni oggettive di abbandono materiale e morale connesse al parto; • uso di mezzi idonei a provocare la morte; • morte come risultato di mezzi adeguati.

  35. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti-Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 MEDICINA LEGALE Infanticidio in condizioni di abbandono materiale e morale connesse al parto (art. 578 c.p.) Quando parliamo di FETICIDIO? Quando si verifica la soppressione della vita durante il parto, prima che egli abbia iniziato la vita extrauterina. Esempio: la madre che uccida il feto appena questi abbia disimpegnato la testa per traumi ripetuti ed inferti sul cranio o per costrizione del collo, prima che sia completata l’espulsione di tutto il corpo. Quando parliamo di INFANTICIDIO? Nel caso in cui si verifica l’uccisione del neonato immediatamente dopo il parto, ma anche a distanza dalla nascita se questi, ad esempio, rimane confinato in uno spazio chiuso e muore più tardi per lenta asfissia.

  36. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti-Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 MEDICINA LEGALE Infanticidio in condizioni di abbandono materiale e morale connesse al parto (art. 578 c.p.) Cosa intende il legislatore con i termini di ABBANDONO MATERIALE e MORALE? Si intende lo stato di una persona lasciata sola, priva di aiuto, in solitudine materiale e spirituale, in balia di se stessa, bisognosa di soccorso e assistenza, in situazioni rese drammatiche dalla gestazione in atto! Tutto ciò spinge la donna ad assumere comportamenti aberranti che un’adeguata assistenza avrebbero potuto evitare!

  37. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti-Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 MEDICINA LEGALE Infanticidio in condizioni di abbandono materiale e morale connesse al parto (art. 578 c.p.) Per ottenere la “prova” dell’avvenuto inizio della vita extrauterina in Medicina Legale sono eseguibili docimasie (parola che deriva dal greco “dokimazo” che significa dimostro, ossia dimostrare appunto la vita autonoma del nuovo nato). Distinguiamo docimasie respiratorie, divise in polmonari ed extra – polmonari, e non respiratorie.

  38. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti-Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 MEDICINA LEGALE • Infanticidio in condizioni di abbandono materiale e morale connesse al parto (art. 578 c.p.) – DOCIMASIE RESPIRATORIE • Le DOCIMASIE POLMONARI comportano l’esame dei polmoni: • ottico, i polmoni che hanno respirato sono vescicolosi, soffici e crepitanti; • idrostatico, la struttura cardio-polmonare galleggia se il soggetto ha respirato; • radiologico, è presente la fisiologica diafania se vi è aria negli alveoli; • istologico, nel polmone che ha respirato, microscopicamente si osservano cavità alveolari dilatate e bronchi aperti. • Le DOCIMASIE EXTRA – POLMONARI comprendono la ricerca della bolla gastrica e la prova auricolare (con i primi atti respiratori l’aria penetra attraverso la tromba di Eustachio, quindi se si punge la membrana timpanica ponendo la testa del feto sott’acqua fuoriescono bollicine d’aria).

  39. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti-Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 MEDICINA LEGALE Infanticidio in condizioni di abbandono materiale e morale connesse al parto (art. 578 c.p.) Le DOCIMASIE NON RESPIRATORIE: Alimentare – ingesti nell’apparato digerente Renale – cristalli di acido urico nel rene Batteriologica – E.Coli nell’intestino

  40. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti-Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 MEDICINA LEGALE

  41. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti – Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 MEDICINA LEGALE Obblighi di informativa nei confronti dell’Autorità Giudiziaria

  42. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti – Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 Le Qualifiche Giuridiche Il medico può assumere tre qualifiche giuridiche di fronte alla legge penale, cioè quando deve rispondere di un reato o quando un reato è commesso nei suoi confronti. Questo sia a tutela del medico (che ha particolare protezione contro la delinquenza dei privati, es. se una lesione personale dolosa è commessa contro un pubblico funzionario è aggravata), sia dei cittadini (maggiormente difesi dagli abusi o dalle mancanze commesse da pubblici funzionari).

  43. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti – Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 Attività informativa del medico Chi, a causa della sua professione, più spesso degli altri viene a conoscenza delle dannose conseguenze dei delitti, specie contro la persona, poiché viene richiesto a prestare le cure, è tenuto a collaborare con l’Amministrazione della giustizia nella scoperta e quindi nella persecuzione dei reati.

  44. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti – Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 • Le Qualifiche Giuridiche • Pubblico Ufficiale • Incaricati di Pubblico Servizio • Esercenti un Servizio di Pubblica Necessità

  45. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti – Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 Il Pubblico Ufficiale In base a quanto stabilito dall’art. 357 c.p., Pubblico Ufficiale è colui che svolge la sua attività per soddisfare finalità dello Stato o di altro Ente o Istituto pubblico e che riceve il suo potere di autorità e di rappresentanza direttamente dallo Stato o dall’Ente pubblico considerato. Acquistano tale qualifica gli impiegati dello Stato o di altro Ente o Istituto pubblico od ogni altra persona, sebbene non dipendente dallo Stato, che eserciti, sia pure temporaneamente, una funzione pubblica (ossia legislativa, amministrativa o giudiziaria). Es. direttore sanitario, primario, medico della sanità militare.

  46. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti – Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 Incaricato di Pubblico Servizio L’art. 358 c.p. stabilisce che Incaricati di Pubblico Servizio sono gli impiegati dello Stato o di altro ente pubblico che prestino, permanentemente o temporaneamente e a qualunque titolo, un pubblico servizio, ovvero un’attività caratterizzata dalla mancanza dei poteri propri della funzione pubblica, (certificativi ed autoritativi) e che lo Stato, oppure un altro ente pubblico, espleta, servendosi di persone appositamente incaricate, al fine di soddisfare i bisogni della collettività. Chi svolge le proprie funzioni per conto dello Stato sul territorio. Es. medico ospedaliero, medico di base convenzionato con il SSN.

  47. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti – Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 Esercenti un Servizio di Pubblica Necessità Acquistano la qualifica di Esercenti un Servizio di Pubblica Necessità, art. 359 c.p., i privati cittadini che svolgano professioni, il cui esercizio per legge sia vietato senza la speciale abilitazione dello Stato, quando della loro opera il pubblico per legge è obbligato a valersi; ovvero i privati cittadini che, pur non esercitando una pubblica funzione né un pubblico servizio, adempiono un servizio dichiarato di pubblica necessità mediante un atto della pubblica amministrazione. Chi esercita un’attività autorizzata dallo Stato posta al servizio delle esigenze della collettività. Es. medico libero professionista.

  48. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti – Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 Qualifica giuridica del Tecnico di Radiologia L’attività di Tecnico di Radiologia non è in alcun modo riconducibile alla nozione di pubblico ufficiale, caratterizzata dalla funzione amministrativa, che il Tecnico di Radiologia non ha. L’attività di questi rientra in quella dell’incaricato di pubblico servizio, qualora presti la sua opera come dipendente del Servizio Sanitario Nazionale o come dipendente di Casa di Cura privata convenzionata. Qualora, invece, il Tecnico di Radiologia Medica operi in regime di libera professione o in strutture private non convenzionate (o non accreditate), è valida per lui la qualifica prevista dall’art. 359 c.p. che definisce le “persone esercenti un servizio di pubblica necessità”.

  49. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti – Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 Il Referto Il referto è l’atto scritto con il quale un esercente una professione sanitaria porta a conoscenza dell’autorità giudiziaria fatti in cui ha prestato la propria assistenza od opera che possono presentare i caratteri di un delitto procedibile d’ufficio.

  50. Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti – Pescara FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA Medicina Legale Direttore: Prof. Aldo Carnevale Corso di Laurea in TSRM per Immagini e Radioterapia Dott. A. Di Pietro A.A. 2009/2010 Obbligo del Referto – Omissione di Referto Art. 365 c.p. (“Omissione del referto”): “Chiunque, (professionisti sanitari principali e ausiliari) avendo nell’esercizio di una professione sanitaria, prestato la propria assistenza od opera in casi che possono presentare i caratteri di un delitto per il quale si debba procedere d’ufficio, omette o ritarda di riferire all’autorità indicata nell’art. 361, è punito con la multa fino a 516 euro. Questa disposizione non si applica quando il referto esporrebbe la persona assistita a procedimento penale”.

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