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APPUNTI per l’assemblea dei rappresentanti dei ricercatori. su. il contesto le istituzioni di ricerca il convegno. C.Agodi Roma, 9 luglio 2002. APPUNTI su. Il contesto
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APPUNTI per l’assemblea dei rappresentanti dei ricercatori su • il contesto • le istituzioni di ricerca • il convegno C.Agodi Roma, 9 luglio 2002
APPUNTI su Il contesto Nel libro “ La qualità sociale” di G.Ruffolo si legge : “ Nell’Occidente contemporaneo le due grandi cause di diseguaglianza sociale sono il sesso e la ricchezza…” Qui ci occuperemo della prima. Pari opportunità sospetto di una cultura a parte e di parte; di una cultura della rivendicazione senza merito… Problematica di genere del lavoro divisione sociale del lavoro; uno tra i principali motivi della distribuzione diseguale delle donne e degli uomini nel lavoro è la funzione affidata alla donna nell’ambito domestico. La stessa Costituzione Italiana afferma che : “le condizioni di lavoro devono consentire alla donna l’adempimento della sua essenziale funzione familiare”. È importante, quindi, elaborare nuovi modelli di ruolo ed istituti sociali che permettano di conciliare carriera e famiglia rispecchiando esigenze e scelte specifiche delle donne. Per l’Unione Europea la democrazia è un valore fondamentale la cui realizzazione richiede la piena partecipazione e la rappresentanza di donne e uomini ai processi decisionali e alla vita economica di ogni paese. Uguaglianza delle opportunità rispetto dell’individuo e valorizzazione delle risorse umane.
APPUNTI su Per garantire una selezione equa, sarete sottoposti tutti alla stessa prova: arrampicarvi su quell’albero! Le istituzioni di ricerca Istituzioni di ricerca laboratorio stimolante per lo studio del lavoro femminile. Indagini statistiche segregazione delle donne nelle istituzioni di ricerca nazionali ed internazionali. Pari opportunitànella ricerca rimuovere la marginalizzazione delle donne, contraria alle ragioni della ricerca e dell’eccellenza scientifica. Riguardo “donne e scienza” la Commissione Europea, riconoscendo l’assenza di pari opportunità nella scienza , ha segnalato la necessità di un approccio coerente in tre direzioni : la ricerca da parte delle donne, per le donne e sulle donne.
APPUNTI su ……non ricordo se veniamo prima degli handicappati e dopo gli anziani…o viceversa… Parità di trattamento ? Lo stereotipo molto forte della neutralità della scienza e la radicata convinzione della sua imparzialità ha fino ad oggi reso impossibile un ragionamento approfondito sulle diversità maschili e femminili nelle carriere scientifiche. Il tentativo di analizzare la condizione lavorativa delle donne nella scienza è stata spesso vista con fastidio dai vertici degli enti, oltre ad essere poco compresa ed accettata dalle stesse donne ricercatrici.
APPUNTI su Dal rapporto dell’ETAN ( European Technology Assessment Network) “Politiche scientifiche nell’Unione Europea : promuovere l’eccellenza attraverso l’uguaglianza di genere”ed.2001. Donne e uomini nella scienza in sei Stati membri (1997) : the “ leaky pipeline” , una “conduttura che perde”. Il diagramma “a forbice” nella carriera accademica in Fisica negli USA, Physics Today 24 maggio 2002. Un fenomeno misurabile statisticamente e praticamente universale, sebbene con alcune differenze tra paese e paese: è una realtà che passa attraverso differenti culture . L’impatto del genere sull’esito della carriera è sconcertante.
APPUNTI su Pubblici scienziati : donne e uomini negli enti di ricerca italiani Oggi tra i laureati in Italia le dottoresse sono la quota più consistente, il 55,6%. Inoltre, se si guarda a dati raccolti nel 1999, le studentesse universitarie sono in effetti più determinate degli uomini. Nel 1999 le donne rappresentavano quasi un terzo del personale degli enti pubblici di ricerca, pur con notevoli differenze tra istituzioni, dipendenti in gran parte dalla struttura disciplinare degli enti. 29,2% donne 70,8% uomini
APPUNTI su • Il convegno • I temi del convegno sono stati : • statistiche di genere; • quadro legislativo e politiche di genere; • piani triennali di azioni positive; • Con l’intento di contribuire alla : • conoscenza della fenomenologia della condizione femminile nelle istituzioni scientifiche; • diffusione di una esauriente informazione giuridica qualificata sulla normativa relativa alle pari opportunità; • conoscenza della realtà delle diverse istituzioni scientifiche per realizzare quell’effetto “di rete” che è fondamentale in tutte le politiche delle pari opportunità da sostituire all’ “old boys network”. • Con il convegno si è voluto contribuire al dibattito per attuare il mainstreaming e l’emporwement… • Apertura del convegno • Lucio Bianco, presidente CNR uso ottimale delle risorse umane. • Enzo Iarocci, presidente INFN radici profonde del problema : cultura da cambiare.
APPUNTI su • Relazione introduttiva • Marina Mauro Piazza, presidente commissione nazionale per la parità e le pari opportunità tra uomo e donna. • Due sono i passaggi fondamentale della recente risoluzione dell’Unione Europea ( 20-6-2000) : 1) l’effettiva parità deve essere socialmente accettata, come condizione di democrazia. 2) Un nuovo patto sociale di genere , che parta dalla considerazione della irriducibile diversità dei soggetti coinvolti, deve basarsi sulla loro effettiva parità. • Come realizzare questi obiettivi? • coinvolgendo gli uomini • insistendo sul piano formativo • con azioni positive visibili • tutela segregazione In Italia non c’è una accettazione sociale condivisa dell’importanza strategica delle politiche di pari opportunità percentuali di donne in parlamento. Non sono le competenze che mancano, ma entrano in gioco altri fattori :1) meccanismi di riproduzione culturale, 2) le cooptazioni, 3) gli stili inconciliabili, 4) l’iniqua divisione delle responsabilità familiari. Riconosciute competenze femminili chiesti comportamenti maschili. In Italia vi è un arretramento culturale, ma misure legislative avanzate scollamento grave tra affermazioni e pratiche. Occorre migliorare la qualità di vita di tutti , uomini e donne, con piccole azioni positive. La dimensione del “lavoro di cura” non è solo un affare di donne, la paternità deve diventare un affare sociale. Obiettivo equilibrio tra tempo di vita e tempo di lavoro.
APPUNTI su • Le statistiche e gli studi di genere • Maria Cristina Marolda, Unione Europea – DG Ricerca • “ Le azioni della Direzione Generale per la ricerca della Commissione Europea” • La base in Europa per le P.O. è il trattato di Amsterdam del 1997, i cui obiettivi principali sono due : • stimolare la discussione e lo scambio di esperienze tra gli stati membri sulla sotto-rappresentazione femminile nella ricerca; • sviluppare un approccio comune e coerente per promuovere le donne nella scienza. • Per il punto 1) la DG Ricerca ha commissionato uno studio sulle politiche di P.O. nella ricerca Europea “Promuovere l’eccellenza attraverso l’uguaglianza di genere” , rapporto preparato dalla rete Europea di valutazione tecnologica ETAN. • Per il punto 2) si propongono la promozione delle donne in ruoli attivi sia come ricercatrici, che come membri di gruppi di consultazione e valutazione raccolta sistematica di dati disaggregati per sesso ed indicatori di genere per monitorare la partecipazione delle donne alla ricerca europea. • Gender Watch System ed i Gender Impact Studies come strumenti di analisi continua ed azioni positive nei Programmi Quadro comunitari.
APPUNTI su Giulia Barbiero , CNR Figlie di Minerva Dati relativi al CNR (1999), tratti da a cura di Rossella Palomba ed. F. Angeli. L’ingresso nel mondo scientifico determina un progressivo divaricamento tra le carriere maschili e femminili, sempre a svantaggio delle donne. Sembrano esistere in realtà due modelli di carriera: il primo , che possiamo chiamare ‘la forbice’ , che caratterizza le cosiddette scienze ‘dure’ e consiste in una impossibilità per le donne di riguadagnare lo svantaggio iniziale dato dalla loro minoranza numerica.Il secondo, invece, detto del ‘sorpasso’ è caratterizzato dalle discipline dove le donne partono con un vantaggio anche considerevole rispetto agli uomini, e vede le ricercatrici perdere terreno fino a finire in minoranza numerica e percentuale nei posti apicali. La forbice Il sorpasso Benchè il numero delle ricercatrici è andato aumentando , dal 35% nel 1997 al 37% nel 1999 , a livello dirigenziale il “trend” è stato negativo dallo 0,7% di dirigenti nel 1997 allo 0,5% nel 1999, confermando la difficoltà delle donne a sfondare il così detto “ soffitto di cristallo “.
APPUNTI su non fanno carriera perchè... ... sono arrivate dopo ? ‘First In , first Up’ ? I dati non sembrano affatto sostenere l’ipotesi del ‘ritardo’! Su 1088 ricercatori del CNR (78% uomini, 22% donne) tutti entrati nel 1988, dopo 10 anni il 26% degli uomini contro il 12,8% delle donne ha avuto la promozione. Lo squilibrio è particolarmente vistoso in cima alla piramide : su 240 dirigenti di ricerca, l’88% erano uomini ed il 12% donne. non fanno carriera perchè... ... pubblicano di meno ? Le pubblicazioni dei ricercatori per classe d’età e genere, CNR 1998
APPUNTI su Un eccellente suggerimento signora Triggs. Forse uno dei signori qui presenti vorrebbe darlo. Maria Luigia Paciello , INFN Dati relativi all’ INFN , tratti dalla Relazione del CPO dell’INFN Anno 2000.
APPUNTI su Le azioni positive ed i piani triennali • Michél Baron, ministero della ricerca francese • “Mission pour le parité en sciences et technologies ” • La Missione “ Parità nelle scienze e tecnologie” è stata creata nel settembre 2001 dal Ministero della Ricerca francese. • Gli obiettivi che si propone sono i seguenti : • di equità : la discriminazione fondata sul sesso costituisce una violazione dei diritti della persona umana; • di eccellenza : la sottorappresentanza delle donne costituisce una minaccia per la qualità; • di efficacia : l’invecchiamento della popolazione impone di attingere ad una riserva di giovani scienziate; • di efficienza : educare e formare giovani scienziate, di cui non si utilizzano le competenze, rappresenta un vero spreco. • Tra le tante azioni intraprese dalla Missione : • Censimento dei dati scientifici e sviluppo di indicatori; • Rappresentazione equilibrata delle donne nelle diverse istanze di nomina e di promozione; • Accesso alle responsabilità : incitare i comitati di selezione e le istanze di nomina a presentare tante donne quanti uomini; • Costituzione di una storia di scienza e donne; • Cambiare l’immagine dello scienziato troppo mascolino (video, serie TV…) • Sviluppare la cultura scientifica e tecnica (premi nelle scuole, festa della scienza…)
APPUNTI su Le azioni positive ed i piani triennali Piero Marini , Direttore Generale del CNR “Linee guida per il piano triennale di azioni positive del CNR” • Aquisizione e diffusione della conoscenza sulle problematiche relative alle P.O. , rilevazione ed elaborazione di dati per statistiche di genere. • Sostegno straordinario al personale in condizioni di disagio ( flessibilità, fondi per telelavoro ). • Valorizzazione della componente femminile dell’ente (percorsi formativi , seminari, scuole etc..) • Riequilibrio della rappresentanza di genere ( istituzione di un’ anagrafe per le nomine, rinnovo ciclico delle stesse, pubblicizzare le candidature..) Glauco Deleo , Direttore affari del personale dell’ INFN “ Piano triennale 2002-2004 di azioni positive del INFN” • Diffusione (via WEB) dati per genere sul personale dipendente. • Studio per misure di sostegno alla maternità e paternità degli assegnatari di borse di studio ed assegni di ricerca. • Studio di telelavoro ed orario flessibile durante le assenze per gravidanza e puerperio. • Avvio di trattativa per per destinare contributi a favore di dipendenti con figli in età prescolare. • Inserimento nei programmi divulgativi del contributo delle donne in fisica. • Perseguire l’obiettivo di avere il 30% nelle commissioni di concorso.
APPUNTI su • Uomini • Lavoro ruolo sociale • Carriera competitività • Gerarchia potere • Tempo costi • Interessi sci. coincide con carriera • Obiettivi con aggressività Donne può essere in conflitto competenza responsabilità qualità del lavoro può non coincidere con carriera con acquisizione di autonomia Flavia Zucco, Istituto di biologia molecolare CNR “ più donne, ma in quale scienza ?” • In “ The sociology of science” di R.Merton (Chicago 1973) si legge che la scienza: • è di tutti • ha un valore universale • è svincolata da interessi materiali • è libera ed aperta ad ogni novità • verifica continuamente la sue certezze • La scienza contemporanea oggi risponderebbe piuttosto a queste caratteristiche : • è di chi la produce • è accessibile ad aree circoscritte • risponde a dettami economici • si svolge attorno a pochi grandi progetti • ha assunto valori prescrittivi Differenze di atteggiamento nei confronti del lavoro L’immagine di donna non in grado di elaborare un pensiero scientifico, ma umorale va scardinata cambiando le politiche delle istituzioni che riguardano la scienza, cambiando la scienza attribuendole più valore…
APPUNTI su Tavola rotonda • “ Politiche di mainstreaming e di empowerment nelle istituzioni scientifiche” • partecipano : Rita Capponi, Angelina Del Vecchio, Anna Finocchiaro, Maria Cristina Marolda, Giulia Pancheri, Marina Porro. • I datidescrivono chiaramente la situazione di segregazione verticale; • Non c’è una visione sociale accettata di politiche di P.O.: scarto tra rappresentazione e realtà; • L’Europa vorrebbe che entro il 2010 le donne avessero il 60% dei posti, ma di quale lavoro ? • Nell’arco di questo secolo sono stati fatti passi da gigante, ma oggi, almeno in Italia, siamo ad un punto morto.
APPUNTI su Il difficile rapporto tra donne e potere va forse reinterpretato ? Qui occorre essere inventive: pensare al di fuori degli schemi che definiscono il ‘modus operandi’ dell’uomo scienziato. La progettazione e condivisione , da parte di uomini e donne, di nuove regole preposte alla produzione ed alla organizzazione del sapere scientifico, potrebbe essere occasione per migliorare, a beneficio di tutti, i meccanismi regolatori della politica scientifica. Da Francois Jacob “ Il gioco dei possibili ” , 1983 Mondadori Ed. “ Il XVII ha avuto la saggezza di considerare la ragione come uno strumento necessario per trattare le cose umane. I Lumi ed il XIX secolo ebbero la follia di pensare che ciò non era solo necessario, ma anche sufficiente per risolvere ogni problema. Oggi sarebbe ancora più folle decidere , come alcuni vorrebbero, che con la scusa che la ragione non è sufficiente, allora non è neppure necessaria. Certo , la scienza si sforza di descrivere la natura e di distinguere il sogno dalla realtà. Ma non va dimenticato che l’essere umano ha probabilmente bisogno sia di realtà che di sogno. E’ la speranza che da senso alla vita. E la speranza si fonda sulla prospettiva di poter trasformare il mondo presente in un mondo possibile che ci sembra migliore.”