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PROGETTO: “Trieste: Energy from a Zero Waste City”

PROGETTO: “Trieste: Energy from a Zero Waste City”. 1. Gli obiettivi da raggiungere. Ottemperare ai dettami del d.Lgs. 205/2010; Introdurre sistemi di riuso/riciclo/ripristino che non inquinino e che permettano l’ottenimento di Carbon Credit; Produrre Energia da fonti rinnovabili;

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PROGETTO: “Trieste: Energy from a Zero Waste City”

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Presentation Transcript


  1. PROGETTO:“Trieste: Energy from a Zero Waste City” 1

  2. Gliobiettividaraggiungere • Ottemperare ai dettami del d.Lgs. 205/2010; • Introdurre sistemi di riuso/riciclo/ripristino che non inquinino e che permettano l’ottenimento di Carbon Credit; • Produrre Energia da fonti rinnovabili; • Creare nuova occupazione diretta e di indotto; • Diminuire o, quantomeno, mantenere invariata l’incidenza della TARSU sui Cittadini; • Creare un modello tecnico replicabile che porti nel mondo le eccellenze di Trieste; • Creare un sistema di formazione multilivello che investa dalle scuole primarie all’università; • Sensibilizzare la cittadinanza alle problematiche del riuso/riciclo/ripristino. 2 FIT - Fondazione Internazionale Trieste per il Progresso e la Libertà delle Scienze

  3. Come ha operato la FIT La Fondazione, nell’arco del 2010-2011, ha organizzato una serie di conferenze tra massimi esperti mondiali del settore, etichettandole con “Le Filiere dell’Energia”. Lo scopo principale di questi incontri è stato quello di ascoltare le richieste dei non-addetti ai lavori (Industria, Terziario, Commercio, Artigianato, ecc.), analizzare le risposte degli esperti e proporre delle soluzioni. Durante il workshop, seguito da dibattito pubblico, “Energia da Biomasse” è emersa l’esigenza di risolvere la problematica legata al trattamento dei Rifiuti Urbani, mirato all’ottenimento di energia. Da ciò e su esplicita richiesta del Comune di Trieste, la FIT ha organizzato un tavolo tecnico che ha vagliato da un lato le esigenze e dall’altro le soluzioni, confrontandosi con importanti realtà urbane europee ed extraeuropee. Il tavolo tecnico ha valutato anche la maggior parte dei finanziamenti pubblici che sono attualmente applicabili alle risoluzioni suggerite. 3 FIT - Fondazione Internazionale Trieste per il Progresso e la Libertà delle Scienze

  4. Obiettivo n°1: Ottemperare ai dettami del d.Lgs. 205/2010 • Articolo 9. 
(Principi di autosufficienza e prossimita'. Rifiuti organici) • Dopo l'articolo 182 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, sono inseriti i seguenti: • “Articolo 182-bis (Principi di autosufficienza e prossimita') • Lo smaltimento dei rifiuti ed il recupero dei rifiuti urbani non differenziati sono attuati con il ricorso ad una rete integrata ed adeguata di impianti, tenendo conto delle migliori tecniche disponibili e del rapporto tra i costi e i benefici complessivi, al fine di: • realizzare l'autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti urbani non pericolosi e dei rifiuti del loro trattamento in ambiti territoriali ottimali; • permettere lo smaltimento dei rifiuti ed il recupero dei rifiuti urbani indifferenziati in uno degli impianti idonei piu' vicini ai luoghi di produzione o raccolta, al fine di ridurre i movimenti dei rifiuti stessi, tenendo conto del contesto geografico o della necessita' di impianti specializzati per determinati tipi di rifiuti; • utilizzare i metodi e le tecnologie piu' idonei a garantire un alto grado di protezione dell'ambiente e della salute pubblica. • Sulla base di una motivata richiesta delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano, con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare puo' essere limitato l'ingresso nel territorio nazionale di rifiuti destinati ad inceneritori classificati come impianti di recupero, qualora sia accertato che l'ingresso di tali rifiuti avrebbe come conseguenza la necessita' di smaltire i rifiuti nazionali o di trattare i rifiuti in modo non coerente con i piani di gestione dei rifiuti. Puo' essere altresi' limitato, con le modalita' di cui al periodo precedente, l'invio di rifiuti negli altri Stati membri per motivi ambientali, come stabilito nel regolamento (CE) n. 1013/2006. • I provvedimenti di cui al comma 2 sono notificati alla Commissione europea.    Articolo 182-ter (Rifiuti organici) • La raccolta separata dei rifiuti organici deve essere effettuata con contenitori a svuotamento riutilizzabili o con sacchetti compostabili certificati a norma UNI EN 13432-2002.2. Ai fini di quanto previsto dal comma 1, le regioni e le province autonome, i comuni e gli ATO, ciascuno per le proprie competenze e nell'ambito delle risorse disponibili allo scopo a legislazione vigente, adottano entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della parte quarta del presente decreto misure volte a incoraggiare: 
    a) la raccolta separata dei rifiuti organici; 
    b) il trattamento dei rifiuti organici in modo da realizzare un livello elevato di protezione ambientale; 
    c) l'utilizzo di materiali sicuri per l'ambiente ottenuti dai rifiuti organici, cio' al fine di proteggere la salute umana e l'ambiente. “ 4 FIT - Fondazione Internazionale Trieste per il Progresso e la Libertà delle Scienze

  5. Obiettivo n°2: Introdurre sistemi di riuso/riciclo/ripristino che non inquinino e che permettano l’ottenimento di Carbon Credit RESIDUO Triturato: Oggetti ingombranti, sabbia grossa • CERNITA - TRATTAMENTO: • Cernita preliminare con Trommel • e manuale • Con intervento di • -Filtri • Magneti • Corrente indotta • Hydrocrusher • Separatore ad aria DISCARICA E/O TERMOVALORIZZATORE RU INDIFFERENZIATI O DIFFERENZIATI SEPARAZIONE GRAVITAZIONALE IN ACQUA • RICICLABILI: • plastiche • metalli ferrosi e • non ferrosi • vetro • carta, cartone INERTI MERCATO e CONAI DIGESTIONE ANAEROBICA: Reattore acetogenico Reattore metanogenico (UASB) • BIODEGRADABILI: • cibo • giardinaggio • carta sporca BIOMASSA COMPOST Lavaggio impianto e automezzi Purificatore per acqua tecnica ACQUA DI RICIRCOLO Energia per l’impianto RETE BIOGAS CARBON CREDIT AREA 5 FIT - Fondazione Internazionale Trieste per il Progresso e la Libertà delle Scienze

  6. Obiettivo n°3: Produrre energia da fonti rinnovabili PRODUZIONE MICROALGHE SEQUESTRO CO2 E USO H2O TERMOVALORIZZATA DIGESTIONE ANAEROBICA ACETOGENICA E METANOGENICA PRODUZIONE COMPOST PRODUZIONE BIOMASSA SECCA ENERGIA PER L’IMPIANTO PURIFICAZIONE GAS METANO 6 FIT - Fondazione Internazionale Trieste per il Progresso e la Libertà delle Scienze

  7. Obiettivo n°4: Creare nuova occupazione diretta e di indotto IMPIANTO90.000 TON/ANNO NUOVI POSTI DI LAVORO PER LA GESTIONE ORDINARIA: 52 NUOVI POSTI PER LA RICERCA: 10 NUOVI POSTI PER LA MANUTENZIONE DELL’IMPIANTO: 10 INDOTTO MOVIMENTAZIONE/VENDITA RICICLABILI: 25 INDOTTO PRODUZIONE/VENDITA ENERGIA: 10 INDOTTO COMMERCIALE (ACQUISIZIONE RIFIUTI URBANI): 10 INDOTTO COSTRUZIONE DELL’IMPIANTO: 200 7 FIT - Fondazione Internazionale Trieste per il Progresso e la Libertà delle Scienze

  8. Obiettivo n°5: Diminuire o, quantomeno, mantenere invariata l’incidenza della TARSU sui Cittadini 8 FIT - Fondazione Internazionale Trieste per il Progresso e la Libertà delle Scienze

  9. Obiettivo n°6: Creare un modello tecnico replicabile che porti nel mondo le eccellenze di Trieste 9 FIT - Fondazione Internazionale Trieste per il Progresso e la Libertà delle Scienze

  10. Obiettivo n°7: Creare un sistema di formazione multilivello impegnato dalle scuole primarie all’università CENTRO PER LO STUDIO DELLE ENERGIE DA BIOMASSE 10 FIT - Fondazione Internazionale Trieste per il Progresso e la Libertà delle Scienze

  11. Obiettivo n°8: Sensibilizzare la cittadinanza alle problematiche del riuso/riciclo/ripristino Vetro PET Polietilene Plastica Metalli non-ferrosi Metalli ferrosi Cartone Carta 11 FIT - Fondazione Internazionale Trieste per il Progresso e la Libertà delle Scienze

  12. CARBON CREDIT (PROTOCOLLO DI KYOTO / direttiva 2003/87/CE) • Circa il 15% del riscaldamento globale è prodotto dalle discariche di Rifiuti Urbani • Il Trattato di Kyoto ha costituito un nuovo mercato: • I “CARBON CREDIT” • 1 ton di R.U. destinati a discarica emettono in aria 0,18 ton di CO2(90000 ton/anno RU -> 16200 ton/anno CO2 emessa -> ammenda di € (40 x 16200) = € 648000) • 1 ton di metano prodotto da un impianto è equivalente a 1,02 ton di CO2 (in un anno l’impianto di trattamento idromeccanico-biologico produce da 90000 ton R.U. circa 7100 ton di metano) • 1 Certificato “Carbon Credit”, vale circa 15 € per ton di CO2 trasformata in metano. • L’impianto gode di 7271 CarbonCredit. 12 FIT - Fondazione Internazionale Trieste per il Progresso e la Libertà delle Scienze

  13. Nota sul trattamento dell’acqua dell’impianto • L’acqua deriva dal trattamento dei rifiuti organici (circa il 30% del volume) • L’impianto richiede nella fase iniziale circa 8.000 m³ di acqua per ogni linea per il riempimento delle vasche e dei serbatoi • L’acqua dell’impianto lavora a circuito chiuso • Dopo il trattamento biologico l’acqua in eccesso passa attraverso un trattamento aerobico di pulizia che ne migliora la qualità • Dopo la depurazione l’acqua in eccesso può essere utilizzata come consentito • dalla normativa nazionale e locale. 13 FIT - Fondazione Internazionale Trieste per il Progresso e la Libertà delle Scienze

  14. Finalità dell’impianto di trattamento idromeccanico e della digestione anaerobica • Avviare a recupero tutti i rifiuti indifferenziati che attualmente vengono smaltiti all’inceneritore (circa il 75 % del totale) • Separare e trattare alla fonte il materiale organico • Prolungare la durata delle discariche esistenti per prevenire l’apertura di nuove • Proporre una nuova alternativa alle tecnologie da incenerimento • Produrre Energie Rinnovabili dai rifiuti • Individuare una soluzione per il problema rifiuti, che sia , avanzata ed eco-compatibile • Ridurre i costi operativi • Non produrre inquinamento 14 FIT - Fondazione Internazionale Trieste per il Progresso e la Libertà delle Scienze

  15. Interazione con le strutture già presenti sul territorio • Sistemazione seriale dell’impianto di trattamento rifiuti rispetto al termovalorizzatore esistente; • Aumento della capienza complessiva di trattamento rifiuti con conseguente creazione di spazio commerciale a tutto il sistema; • Sequestro dell’anidride carbonica emessa dal termovalorizzatore e utilizzo della stessa per la coltivazione controllata delle microalghe; • Utilizzo dell’acqua calda prodotta dal termovalorizzatore per la regolazione della velocità riproduttiva delle microalghe; • Trasformazione graduale dell’impianto di termovalorizzazione in centrale a biomasse, rispettando così il protocollo di Kyoto che prevede emissioni zero entro il 2020. 15 FIT - Fondazione Internazionale Trieste per il Progresso e la Libertà delle Scienze

  16. IL DESTINO DEI RIFIUTI • Situazione attuale: 21 % differenziato (tutto a recupero), 75% termovalorizzato, 4 % discarica inerti • Scenario 31/12/2012 “porta a porta”: 65 % differenziato (di cui 35 % a recupero + 30 % biomassa umida in termovalorizzatore), 31% termovalorizzato, 4 % discarica inerti • Scenario 31/12/2012 “impianto idromeccanico”: 95 % differenziato (di cui 55 % a recupero + 40 % in biomassa secca ed acqua tecnica), 5 % discarica inerti 16 FIT - Fondazione Internazionale Trieste per il Progresso e la Libertà delle Scienze

  17. SCENARIO “RACCOLTA PORTA A PORTA” Con il sistema della raccolta porta a porta si presume di raggiungere la quota del 65% entro il 2012 con qualche difficoltà logistica e con un inevitabile incremento della TARSU. Raggiunto questo obiettivo resterebbero circa 31.500 tonnellate da termovalorizare, creando uno spazio per ulteriori acquisizioni di RU, resterebbe il problema delle emissioni e dello smaltimento dell'umido fuori Provincia con ulteriori costi. 17 FIT - Fondazione Internazionale Trieste per il Progresso e la Libertà delle Scienze

  18. SCENARIO “IMPIANTO IDROMECCANICO” Con il sistema di impianto idromeccanico e biologico si raggiungerebbe (e si supererebbe) entro il 31/12/2012 l’obiettivo della raccolta differenziata,evitando ogni incremento dei costi a carico della comunità. Le 15.500 tonellate di biomassa secca da termovalorizare, permetterebbero uno spazio per ulteriori acquisizioni di RU, utilizzando l’impianto idromeccanico in più turni fino a utilizzo ottimale del termovalorizzatore divenuto così centrale a biomasse, in piena ottemperanza al il protocollo di Kyoto. 18 FIT - Fondazione Internazionale Trieste per il Progresso e la Libertà delle Scienze

  19. Studio comparativo Juniper sullaproduzionedi biogas 19 FIT - Fondazione Internazionale Trieste per il Progresso e la Libertà delle Scienze

  20. IMPIANTO ARROWBIO 20 FIT - Fondazione Internazionale Trieste per il Progresso e la Libertà delle Scienze

  21. FILMATO e BUSINESS PLAN 21 FIT - Fondazione Internazionale Trieste per il Progresso e la Libertà delle Scienze

  22. Per concludere …… …….(e iniziare a lavorare) PROGETTO: “Trieste: Energy from a Zero Waste City” • Recupero di 80-90% del riciclabile • Flusso dell’organico più pulito • Trattamento anaerobico multi-fase • Produzione di Biomassa (compost pulito ) • Formazione e Informazione • Alto quantitativo di Biogas ricco • Produzione di Energia Rinnovabile • Bassi costi di costruzione • Bassi costi di gestione • Impianto modulare • Creazione di nuovi posti di lavoro • Incremento della Ricerca scientifica e Tecnica • Sviluppo nuovi brevetti • Diffusione e disseminazione delle eccellenze di Trieste Città della Scienza nel mondo 22 FIT - Fondazione Internazionale Trieste per il Progresso e la Libertà delle Scienze

  23. GRAZIE 23

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