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2. Che cosa è una natura morta?
3. Già nelle case romane di Pompei comparve un vero e proprio genere artistico, la natura morta.
Natura morta è un termine del tardo Rinascimento, tradotto in molti modi diversi nelle lingue europee.
still-life
stil leben
naturaliza muerta/ bodegàn
xenia: così chiamavano gli antichi le nature morte, "i doni augurali agli ospiti", il cibo che il buon padrone di casa usava inviare ai propri ospiti.
Vitruvio ci informa che xenia erano chiamati anche i quadretti dipinti con nature morte: frutta, verdura, fichi, datteri, galletti appesi e così via.
4. Alla fine del 1700, l'abate Luigi Lanzi, nella sua storia della pittura in Italia, aveva definito la natura morta come un «genere d'inferior pittura». Secondo te, per quale motivo questo genere di pittura era “inferiore”?
5. Che cosa compare in questi dipinti?Perché non compare la figura umana?
6. Si pensa che la natura morta sia nata nel Nord Europa alla fine del 1500, tuttavia, se torniamo alla prima immagine, possiamo ben capire che non è possibile dimenticare la tradizione classica dell’area mediterranea.
7. Osserva questi dipinti
8. Quale, tra le immagini sopra riprodotte, ritieni appartenga alla pittura parietale romana?
Quale, invece, pensi possa essere la più recente?
PERCHÉ?
9. L’artista più stravagante di tutto il Cinquecento è…
10. Ecco l’opera rovesciata!
11.
Pensi che questo “ritratto” sia mostruoso?
Ti suscita attrazione o repulsione?
In realtà Arcimboldo - o Arcimboldi - deve molto sia alle deformazioni fisionomiche di Leonardo che alle enigmatiche decorazioni a grottesche, un soggetto pittorico, molto diffuso nel 1500, assolutamente fantasioso, con esseri ibridi e mostruosi.
Le grottesche furono scoperte nella Domus Aurea di Nerone verso la fine del sec. XV.
12. Questo è un altro noto dipinto di Arcimboldo, L’Estate, conservato al Kunsthistorisches Museum di Vienna e datato 1563. Appartiene alla serie di otto celebri allegorie raffiguranti le quattro stagioni e i quattro elementi Aria, Fuoco, Terra, Acqua. Prova ad associare le stagioni agli elementi della natura.
13. ODE AL LIMONEDa quelle zagaredisfattedal lume della luna,da quell'effluvio di un amoreesasperato,affondato in fragranza,uscì,dall'albero il giallo,dal loro planetarioscesero a terra i limoni.Tenera mercanzia!…tratto da Poesie (1924-1964) di Pablo Neruda, Milano, Rizzoli, 1998
14. Che cosa c’è di “vero”?
15. Si tratta di un dipinto di Bartolomeo Bimbi, uno dei massimi pittori di natura morta attivo tra XVII-XVIII sec. Lavorò alla corte di Cosimo III de’ Medici.
16. Bimbi rappresentò non solo fiori e frutta nei suoi dipinti, ma anche le "meraviglie di natura", ossia agrumi di ogni varietà, conchiglie, varietà vegetali e animali, anche le più strane, che accuratamente identificava e descriveva con in nomi dell’epoca.
I soggetti hanno forme e dimensioni insolite o particolari. È un’immagine che allude all’abbondanza?
17. Che cosa c’è di straordinario nell’immagine?
18. Chardin, pittore francese del Settecento, è stato tra i massimi rappresentanti di nature morte.
19. Cézanne dopo Chardin dipinse….
20. ancora Chardin da confrontare con Cézanne…
21. Che cosa si può dire di questa natura morta? Gli oggetti rimandano alla realtà?
22. Picasso, nel 1924, riproduce una natura morta riconoscibile?
23. … e ancor prima Boccioni? Si riconosce il cocomero dipinto nel 1912?
24. In fondo una linea netta d’azzurro mare sotto un bel cielo grigio palpitante, sul primo piano sabbia umida o arsa, una conchiglia bianca e rosea, una lumaca, un sasso levigato, una aragosta. […] queste immagini colorate parlano di eterno… Così scrive Filippo de Pisis in un suo romanzo autobiografico.
25.
Così torniamo al silenzio
il silenzio della natura morta…