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Dai fatti d’Ungheria al Centro Sinistra (1956-1962). 1956. I fatti d’Ungheria hanno ripercussioni internazionali di grande rilievo. La CGIL non esce molto bene dagli avvenimenti anche se il segnale mandato fu molto forte
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1956 • I fatti d’Ungheria hanno ripercussioni internazionali di grande rilievo. • La CGIL non esce molto bene dagli avvenimenti anche se il segnale mandato fu molto forte • Non tarda ad agganciarsi ai contenuti del Comitato Direttivo del 1955 e ad aprire un percorso non facile verso l’autonomia ed il rilancio
Confindustria e Intersind • A fine 1956 viene approvata la legge per il distacco delle imprese pubbliche da Confindustria • Un distacco cui contribuì la CISL con le pressione che seppe mettere in campo a favore della contrattazione articolata • La contrattazione articolata partiva dall’idea di collaborazione e non contrapposizione di classe: disponibilità verso il capitale ma non capitolazione, quindi un dialogo con una controparte più elastica • Un distacco cui contribuì l’ENI di E.Mattei che sviluppò una sua politica tesa a intaccare la staticità della posizione internazionale dell’Italia; ne derivò un dinamismo economico che incontrava la diffusa esigenza di rinnovamento che proveniva da molti settori del sindacalismo anche di sinistra • La confindustria attaccò questa legge (che la indeboliva), cercando di minimizzarne gli effetti. • Nell’aprile del 1958 nasce l’Intersind
I primi mutamenti nelle tre confederazioni • Il 1958 segna diversi ed importanti mutamenti nelle sigle sindacali • L’anno prima muore Di Vittorio ma il dibattito interno non si ferma • Entra in crisi la posizione della CISL che con la UIL aveva tentato di sfruttare gli effetti del 1956 per indebolire la CGIL attaccando la confederazione, mentre la UIL tentando di erodere la componente socialista • I risultati non furono significativi ma, nel complesso, stimolarono le prime avvisaglie unitarie. • Questi elementi di forte novità presero a diffondersi soprattutto nell’area del sindacalismo socialista
Il 1959: i primi mutamenti nelle lotte • Siamo in pieno miracolo economico con un passaggio verso il centro sinistra che è avviato ma non concluso. • Il sistema produttivo è in piena ristrutturazione tecnologica per stare al passo con la produzione di altri paesi. Un contesto nel quale la conflittualità operaia tende a diffondersi velocemente • La vertenza caratteristica di quegli anni (ma anche la più importante per i contenuti) è il rinnovo del contratto dei metalmeccanici: • alla richiesta di proroga contrattuale da parte delle imprese, scattano una serie di scioperi alla cui base si afferma il concetto di “unità di azione” tra FIM, UILM, FIOM, mentre le trattative continuano a livello confederale (primo sganciamento tra base e dirigenza). L’accordo viene raggiunto il 23 ottobre 1959 con scarsi risultati contrattuali ma con un importante novità complessiva: il rilancio delle commissioni interne nell’azione unitaria.
Luglio 1960 • Il contesto nazionale del 1960 vive una chiara involuzione: Con la caduta del governo Segni, Aldo Moro pensa sia arrivato il momento di compiere ulteriori passi verso il PSI, proponendo un nuovo incarico a Segni che – tuttavia – fu costretto a rinunciare. • Fu la volta di Tambroni che si era dichiarato favorevole ad un centro/sx. L’ambiguità di molte posizioni della DC, portò invece ad un risultato ben diverso con un governo monocolore DC che godeva dell’appoggio del MSI. • Le manifestazioni che seguirono furono molto violente ed il filo sindacale si intrecciò sempre più con quello politico.
Luglio 1960 • Nell’aprile 1960 il congresso della CGIL a Milano, chiede una nuova politica economica • A Luglio il MSI decide di svolgere il proprio congresso a Genova (MOVM della Resistenza). Si espandono provocazioni e scioperi che portano il clima ad un liovello preinsurrezionale con sparatorie e scontri con la polizia (Sicilia, Reggio Emilia – 5 morti) • Il 12 luglio Nenni denuncia alla Camera il clima da guerra civile e propone la messa in stato d’accusa di Tambroni • Il 19 luglio Tambroni si dimette • Nuovo governo Fanfani che propone un centrismo dinamico, dando di fatto inizio alla preparazione del centro sinistra (18 mesi più tardi)
1960-1961: il Natale in Piazza • Natale 1960: gli elettromeccanici milanesi che, con una formula nuova, diede avvio alla fase di un sindacalismo nuovo che non distingueva troppo fra le sigle. • La nuova formula prevedeva mezza giornata di sciopero giornaliera, inaugurando un meccanismo che prevedeva un sacrificio economico sostenibile dagli operai, riuscendo comunque a colpire le imprese, e determinando un continuo collegamento organizzativo degli scioperanti
1960-1961: il Natale in Piazza • Intersind per la prima volta tratta separatamente da Confindustria ma si susseguono manifestazioni (25 dicembre) e scioperi (27 dicembre) concentrati essenzialmente sulla contrattazione integrativa (possibilità di ritoccare gli accordi nazionali in sede provinciale o di azienda) del deludente accordo del 1959 • La contrattazione integrativa, dapprima oggetto di polemiche a difesa del livello nazionale, entrerà poi nella prassi quando al contratto nazionale verrà abbinato il concetto di diversità della situazione locale e, quindi, la possibilità di intervento sindacale. • Un aspetto peraltro osteggiato dall’impresa favorevole ad una forma contrattuale stabilita nella durata e nelle voci, al fine di avere certezza dei costi
Un clima diverso • Queste ed altre vertenze (specie del settore meccanico) furono condotte con un forte e evidente spirito unitario da FIM, UILM, FIOM • Questo spirito trova una forte opposizione di natura politica a livello confederale, che urtava sui concetti di unità e autonomia ben presenti e diffusi nelle lotte • CISL : ripeteva ai sindacalisti socialisti di spezzare l’alleanza con la componente comunista • UIL: accentuava la propria linea di sindacato socialista occidentale • CGIL: rimaneva bloccata sulle linee classiste, pur mantenendo al suo interno – sempre più evidenti – differenti posizioni
Il quadro europeo • Molti di questi elementi di superamento delle contrapposizioni politiche, a cavallo dei due decenni, trovano spiegazione - ed elemento di valutazione - anche nell’avvio del processo di integrazione europea: nel 1951 è nata la CECA e nel 1957 – trattati di Roma – il MEC e l’EURATOM • Un processo che – del tutto separato dalle questioni sindacali italiani e di rapporto fra le tre sigle – poneva nuovi problemi ed imponeva nuove analisi.