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S.Baruzzo 1 , L.Casolari 2 , F.Casoni 2 , L.Cavanna 3 , A.Chiarenza 1 ,

VERSO IL GOVERNO E LA PROMOZIONE DELLA RICERCA IN AVEN Proposta di un modello di infrastruttura R&I. S.Baruzzo 1 , L.Casolari 2 , F.Casoni 2 , L.Cavanna 3 , A.Chiarenza 1 , T.Coppola 4 , M.Fornari 5 , E.Mazzini 4 , M.Pantaleoni 6 , L.F.Pecone 7 , L.Richeldi 6 , L.Sarli 7

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S.Baruzzo 1 , L.Casolari 2 , F.Casoni 2 , L.Cavanna 3 , A.Chiarenza 1 ,

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Presentation Transcript


  1. VERSO IL GOVERNO E LA PROMOZIONE DELLA RICERCA IN AVENProposta di un modello di infrastruttura R&I S.Baruzzo1, L.Casolari2, F.Casoni2, L.Cavanna3, A.Chiarenza1, T.Coppola4, M.Fornari5, E.Mazzini4, M.Pantaleoni6, L.F.Pecone7, L.Richeldi6, L.Sarli7 1Azienda USL di Reggio Emilia 2 Azienda USL di Modena 3Azienda USL di Piacenza 4Azienda Ospedaliera ASMN di Reggio Emilia 5Azienda USL di Parma 6Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena 7Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma MODENA, 14 dicembre 2009

  2. SCOPO DELLA TESI • Formulare una proposta organizzativa per la costruzione di una infrastruttura di sostegno alle attività di ricerca e innovazione a livello di Area Vasta, nel contesto dell’AVEN. • A livello di Area Vasta possono essere sviluppate attività a sostegno della ricerca differenti, ma integrate con le attività svolte a livello Aziendale e Regionale (DGR 1066/2009) “La ricerca come attività istituzionale del SSR. Principi generali ed indirizzi operativi per le aziende sanitarie in attuazione del PSSR 2008-2010”

  3. PERCORSO • Analisi delle esperienze internazionali e nazionali. • Analisi dell’esistente in AVEN: • analizzando lo stato di attuazione del governo della ricerca nelle singole realtà; • esplorando il percepito, le opinioni e le aspettative dei componenti dei Collegi di Direzione di tutte le Aziende dell’area Vasta.

  4. ANALISI DELLE ESPERIENZE INTERNAZIONALI E NAZIONALI • Individuazione di elementi di riferimento rispetto a: • Creazione di un contesto favorevole alla R&I. • Caratteristiche e funzioni attribuite alle infrastrutture locali per il governo e promozione della R&I. • Approcci al governo dei processi di cambiamento tecnologico, clinico ed organizzativo. • Nei seguenti Paesi: • Gran Bretagna • Canada • Australia e Nuova Zelanda • USA • Europa del Nord • Germania • Francia • Spagna • In Italia, con approfondimento in alcune regioni: Toscana, Veneto, Emilia Romagna.

  5. Modelli stranieri Principali riferimenti dei modelli stranieri sono: • modello inglese (UK Clinical Research Collaboration; Clinical Research Networks); • modello tedesco (Agenzia federale per la ricerca-Health Research Council/Roadmap); • modello Nord Europeo (NordForsk); • modello canadese (Clinical Research Units; Canadian Institutes of Health Research - CIHR e “Listening for directions”).

  6. AVEN 7 AZIENDE SANITARIE DELLE PROVINCE DI PC, PR, RE, MO • Nata nel 2004 con finalità di qualificazione e semplificazione dei processi di selezione, acquisizione e gestione dei prodotti nelle Aziende. • L’assetto organizzativo dell’AVEN non ha portato alla creazione di nuove strutture tecnico-amministrative ma all’utilizzo di servizi/professionalità storicamente deputati a svolgere le attività di acquisizione dei beni e attrezzature e gestione della logistica.

  7. MATERIALI E METODI Analisi dell’esistente (funzioni e strutture) attraverso due strumenti: • Censimento delle funzioni della ricerca nelle 7 Aziende AVEN (fotografia al 2 ottobre 2009) da parte dei referenti/responsabili R&I. • Indagine conoscitiva per sondare opinioni ed aspettative dei Collegi di Direzione (aventi ruolo centrale nella governance della ricerca) (13 novembre).

  8. MATERIALI E METODI1 - CENSIMENTO DELLE FUNZIONI • Check-list elaborata dal gruppo traendo spunto da uno strumento già utilizzato e validato in letteratura (Freeman 2004, NHS). • Aree indagate: • struttura delle aziende (tipologia, rapporti con Università, dimensione, Comitato Etico, infrastruttura aziendale per la ricerca); • competenze e risorse a supporto delle Aziende; • coinvolgimento dei Collegi di Direzione; • coinvolgimento dei professionisti; • ricerca indipendente.

  9. MATERIALI E METODI2 - INDAGINE CONOSCITIVA • Questionario elaborato dal gruppo che indaga: • percezione del livello di attuazione aziendale; • rilevanza e aspettative sulle funzioni della ricerca. • Somministrato ai Componenti dei Collegi di Direzione delle 7 Aziende AVEN.

  10. RISULTATI • In tutte le Aziende è stato effettuato il censimento delle funzioni della ricerca. • Circa il 50% (range 16% -73%) dei componenti dei 7 Collegi di Direzione (CdD) ha risposto all’indagine conoscitiva compilando e restituendo il questionario. • La maggior parte delle funzioni della ricerca identificate sono realizzate con diverso grado di attuazione nelle Aziende, e considerate rilevantida parte dei membri dei CdD.

  11. RISULTATI- CENSIMENTO - Esistenza di un gruppo tecnico di supporto al Collegio di Direzione (board della ricerca) Esistenza di un’infrastruttura formalizzata Esistenza di un sistema di valutazione per l’adozione di nuove tecnologie (HTA) Esistenza di un sistema di tracciabilità della ricerca

  12. RISULTATI- INDAGINE SUI CdD - • Vengono considerate molto rilevanti: • la presenza in un Azienda sanitaria di un ufficio/unità dedicata a sostenere le attività di ricerca e innovazione (>80%); • la possibilità che tale ufficio fornisca un supporto di tipo metodologico (>80%); • l’esistenza di un sistema di valutazione delle tecnologie (>80%); • l’esistenza di un sistema di tracciabilità della ricerca (anagrafe della ricerca). • Necessità dei professionisti di mantenere il più prossime possibile tali funzioni. • Infrastruttura di Area Vasta percepita meno prioritaria rispetto alle funzioni aziendali (solo il 33% lo ritiene “molto” rilevante).

  13. RISULTATI • Il Coinvolgimento dei CdD nelle attività di promozione e governo della ricerca è ritenuto rilevante, ma non ancora attuato in modo omogeneo e sistematico in tutte le realtà e per tutte le funzioni di ricerca: • recente introduzione del ruolo del CdD nella governance della ricerca; • necessità dei CdD di un supporto da parte degli Uffici Ricerca/Board aziendali.

  14. RISULTATI • Importanza della ricerca organizzativa. • Distanza dalle funzioni del Comitato Etico. • Concetti ricorrenti (da domanda aperta “quali sono le 3 componenti principali per il governo della ricerca”): • Trasparenza: delle priorità dei settori di ricerca, delle scelte a tutti i livelli, degli studi. • Multidisciplinarietà e multi-professionalità coinvolte nella ricerca (non solo mediche, ma anche infermieristiche, tecniche, ecc..). • Ampliamento degli ambiti di ricerca. • Risorse dedicate alle attività di ricerca: umane, supporto metodologico, infrastruttura, fondi, tempo, ricerca inserita nel processo di budget. • Indipendenza degli studi. • Suggerita la collocazione delle attività di HTA a livello di area vasta.

  15. DISCUSSIONE E PROPOSTA DI UN MODELLO DI INFRASTRUTTURA • Premessa: • modelli stranieri; • discussione dei risultati di censimento e indagine conoscitiva; • documento regionale (DGR 1066/2009). • Proposta di modello: • funzioni dell’infrastruttura; • composizione dell’infrastruttura.

  16. PREMESSA (2) Discussione dei risultati dicensimento ed indagine conoscitiva: • la maggior parte delle funzioni della ricerca sono realizzate con diverso grado di attuazione nelle Aziende. Nessuna azienda ha consolidato un’organizzazione per il governo della ricerca che risponda a tutte le indicazioni regionali; • ciò può costituire una criticità a livello locale, ma rappresenta un’opportunità per l’individuazione di un modello di area vasta che abbia l’obiettivo dell’integrazione tra i diversi livelli; • vi sono funzioni da mantenere “vicino” ai professionisti (supporto metodologico, tracciabilità, infrastruttura aziendale); • vi sono funzioni che possono essere collocate in area vasta: HTA.

  17. PREMESSA (3) Dal documento regionale (DGR 1066/2009) “La ricerca come attività istituzionale del SSR…”: funzioni possibili a livello di area vasta: • Supporto tecnico-metodologico. • Coordinamento, sostegno e indirizzo strategico per le attività di ricerca attraverso la condivisione dei piani aziendali della ricerca, delle iniziative aziendali di innovazione clinico-organizzativa e di acquisizione di tecnologie innovative. • Facilitazione della creazione di network. • Promozione e conduzione di iniziative formative ed azioni per l’accesso alla documentazione scientifica e la disseminazione dei risultati della ricerca. • Sostegno dei processi di adozione di tecnologie mediante gli strumenti del technology assessment. • Vigilanza sull’integrità della ricerca (etica e scientifica). • Tracciabilità delle attività di ricerca. • Valorizzazione dei professionisti.

  18. PROPOSTA DI UN MODELLO DI INFRASTRUTTURA R&I IN AREA VASTA (1) Funzioni da mantenere a livello aziendale: • supporto metodologico nell’ideazione e progettazione del protocollo di studio; • attività di data management nella conduzione dei progetti (controllo della qualità dei dati); • supporto nella preparazione della documentazione necessaria per sottoporre i progetti/studi ai CE locali; • predisposizione dei contratti di ricerca e delle relative autorizzazioni; • attività di tracciabilità della ricerca (anagrafe della ricerca).

  19. PROPOSTA DI UN MODELLO DI INFRASTRUTTURA R&I IN AREA VASTA (2) Funzioni da portare a livello di Area Vasta: • supervisione strategica e coordinamento delle attività di ricerca nelle singole aziende sanitarie; • definizione dei piani di attività della ricerca attraverso la condivisione dei Piani aziendali, l’avvio di consultazioni per la formulazione di un’Agenda d’area vasta in cui sono individuati e condivisi obiettivi strategici prioritari; • valutazione delle tecnologie ad elevato impatto mediante gli strumenti HTA con interfacce con le singole Aziende e con la Regione;

  20. PROPOSTA DI UN MODELLO DI INFRASTRUTTURA R&I IN AREA VASTA (3) • promozione e sviluppo di programmi di formazione alla ricerca, promozione dell’accesso alla documentazione scientifica, promozione della disseminazione dei risultati della ricerca, per favorire l’uniformità delle conoscenze, il confronto tra professionisti provenienti da diverse aziende e la creazione e rafforzamento di network per la ricerca; • “fund raising”, condivisione informazioni sui bandi, sui finanziamenti e su altre opportunità al fine di favorire una maggiore partecipazione ai progetti da parte dei professionisti; • gestione degli output della ricerca (brevetti, Know How, pubblicazioni) al fine di valorizzare idee innovative e nuove competenze.

  21. PROPOSTA DI UN MODELLO DI INFRASTRUTTURA R&I IN AREA VASTA (4) Composizionedell’infrastruttura: • per le funzioni di supervisione, coordinamento, definizione di un’agenda della ricerca, formazione ed accesso alla documentazione: figure non dedicate all’infrastruttura AVEN ma afferenti alle diverse Aziende tra le quali dovrebbe essere individuato il coordinatore: • I Responsabili/referenti delle Infrastrutture locali di R&I, i Direttori Sanitari o loro delegati, i Direttori di Servizio Infermieristico, Tecnico ed Ostetrico o loro delegati, i Presidi delle Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Modena e Reggio Emilia e dell’Università di Parma, o loro delegati, e i presidenti dei CE provinciali o loro delegati.

  22. PROPOSTA DI UN MODELLO DI INFRASTRUTTURA R&I IN AREA VASTA (3) • Per le funzioni di HTA, FundRaising e gestione degli output: figure dedicate (economista, ingegnere/tecnico, legale, sanitario, personale amministrativo), adiuvate da competenze specifiche per gli ambiti di valutazione (es. farmacista, medico specialista).

  23. CONCLUSIONI • Una recente declinazione dei principi ed indirizzi regionali e uno stato di attuazione eterogeneo e incompleto • Difficoltà nel delimitare ed articolare le funzioni e le varie interfacce dell’infrastruttura a livello di area vasta • Debolezza ma buon punto di partenza; necessaria l’implementazione delle funzioni a tutti i livelli, ma possibilità di un inizio in rete

  24. CONCLUSIONI • L’infrastruttura AVEN dovrebbe comprendere figure multiprofessionali già presenti all'interno delle Aziende che abbiano seguito un adeguato iter formativo (master II livello). • Figure professionali che vengano scelte dai singoli Collegi di Direzioni e che possano interfacciarsi con essi al fine di informarli sull'avanzamento dei programmi di ricerca e sui risultati di questi. • E’ fondamentale procedere al consolidamento delle funzioni di ricerca e innovazione a livello aziendale, come sottolineato anche dalle risposte dei collegi di direzione • A livello di area vasta si potrebbe procedere in questa prima fase con la messa in rete delle funzioni attualmente presenti in ogni azienda, al fine di offrire supporto laddove l’organizzazione locale è più debole (ad es. supporto metodologico).

  25. CONCLUSIONI • Le Aziende Ospedaliero Universitarie potrebbero farsi promotrici di programmi di formazione della ricerca. • L’eventuale prossimo riconoscimento dell’Azienda ospedaliera ASMN in IRCCS in Tecnologie Avanzate e Modelli Assistenziali in Oncologia potrebbe rappresentare un’opportunità di arricchimento delle funzioni e competenze di ricerca e innovazione anche a livello di area vasta. • Le Aziende Ospedaliero Universitarie e l'eventuale IRCSS, inoltre, potrebbero avere un ruolo nella individuazione di aree di priorità di ricerca al fine di promuovere anche all'interno di Area Vasta bandi di ricerca che permettano la collaborazione fra le varie Aziende e la eventuale estensione a livello nazionale.

  26. CONCLUSIONI • Ruolo attivo dell'Area Vasta nella promozione della ricerca, nel creare una rete di collaborazione fra le varie realtà locali e regionali. • Facilitatore nella realizzazione di programmi di ricerca favorendo e supportando i singoli Uffici di Ricerca e Innovazione e i professionisti alla partecipazione di bandi Regionali, Nazionali ed Europei. • Ruolo fondamentale nella diffusione dei risultati della Ricerca e sulle implicazioni di questi.

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