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Laurea magistrale in Biologia dell’Ambiente (LM-60). (Environmental Biology).
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Laurea magistrale in Biologia dell’Ambiente (LM-60) (Environmental Biology)
L’obiettivo precipuo della Laurea Magistrale in Biologia dell'Ambiente (LMBA) consiste nella formazione di soggetti che, avendo acquisito un'eccellente preparazione in biologia di base e applicata, possano ovviare alla scarsità sul mercato del lavoro di una figura professionale che abbia specifiche competenze nel campo del controllo e della tutela dell'ambiente nelle sue diverse componenti biologiche. Le competenze, in particolare, potranno riguardare: • la conservazione della biodiversità animale e vegetale; • lo studio e l'applicazione di indicatori biologici in campo ambientale ed ecologico; • la prevenzione primaria della salute umana e della qualità degli ambienti di vita e di lavoro. • La LMBA, traendo spunto dalle competenze maturate con il precedente percorso didattico (D.M .509), è articolata in tre curricula: Biologia dell'Ambiente (LMBA)
Curriculum in Ecologia Vegetale Biologia dell'Ambiente (LMBA)
Curriculum in Conservazione e Biodiversità Animale Biologia dell'Ambiente (LMBA)
Curriculum in Igiene dell’Ambiente e del Lavoro Biologia dell'Ambiente (LMBA)
Come si nota, la quantità di crediti formativi attribuiti alla tesi e allo stage è piuttosto elevata. Ogni studente avrà quindi modo di fare ricerca afferendo ai vari gruppi che conducono indagini di biologia ambientale (con ottimi risultati, che si traducono in pubblicazioni internazionali con Impact Factor). Alcune linee di ricerca: Biologia dell'Ambiente (LMBA)
ECOLOGIA VEGETALE Fenologiadellepiante e global change (C. Siniscalco) La variazione delle fasi fenologiche delle specie vegetali in risposta ai cambiamenti climatici viene studiata attraverso analisi in campo, applicazione di modelli bioclimatici e intrepretazione di immagini telerilevate. MIGLIAVACCA M., CREMONESE E., COLOMBO R., BUSETTO L., CARAMIELLO R., GALVAGNO M., GANIS L., MERONI M., PARI E., ROSSINI M., SINISCALCO C., MORRA DI CELLA U. 2008 - EuropeanLarchphenology in the Alps: can wecapture the roleofecologicalfactorscombiningfieldobservations and inverse modelling? International Journal of Biometeorology, 52 (7) : 587-605. Impatto delle attività antropiche sulla biodiversità vegetale e restoration ecology (E. Barni, C. Siniscalco) Da molti anni studiamo gli effetti del disturbo antropico sulla vegetazione delle Alpi, in particolare nelle piste da sci, lungo il gradiente altitudinale. La riduzione della biodiversità vegetale può essere mitigata con interventi di ripristino che tengano conto dei criteri della restoration ecology. BARNI E., FREPPAZ M., SINISCALCO C. 2007 - Interactions between vegetation, roots and soil stability in restored high altitude ski runs on the Western Alps, Italy Arctic, Antarctic and Alpine Research, 39 (1): 25-33. • Effetti di trattamenti di biorisanamento su suoli • inquinati (M. Girlanda, S. Perotto, C. Siniscalco) • L’efficacia, nei confronti dell’inquinamento del suolo, di trattamenti di “rhizoremediation” basati sul sinergismo tra piante e funghi autoctoni, nonchè l’impatto di tali trattamenti sulle comunità microbiche residenti vengono indagati sia in condizioni (semi)controllate sia attraverso esperimenti in campo. - GIRLANDA M., FAVERO-LONGO S.E., LAZZARI A., SEGRETO R., PEROTTO S. & SINISCALCO C. 2008. Indigenous microfungi and plants reduce soil nonylphenol contamination and stimulate resident microfungal communities. Applied Microbiology & Biotechnology 82: 359-370.
ECOLOGIA VEGETALE Responsabili di una varietà di processi indispensabili per garantire la vita sul pianeta, i funghi manifestano una diversità genetica e versatilità ecofisiologica che li pongono al centro di ricerche in ecosistemi diversi. • Diversità della componente fungina • coltivabile e non coltivabile (M. Girlanda) • Tecniche proprie dell’ ”environmental microbiology” sono applicate alla descrizione della risposta delle comunità fungine indigene all’impatto antropico (ad esempio la produzione di rizosfere transgeniche). • GIRLANDA M., BIANCIOTTO V., CAPPELLAZZO G.A. et al. 2008. Interactions between engineered tomato plants expressing antifungal enzymes and non-target fungi in the rhizosphere and phyllosphere. FEMS Microbiology Letters, 288 (1): 9-18. • GIRLANDA M., PEROTTO S., MOENNE-LOCCOZ Y., et al. 2001. Impact of biocontrol Pseudomonas fluorescens CHA0 and a genetically modified derivative on the diversity of culturable fungi in the cucumber rhizosphere. Applied & Environmental Microbiology, 67: 1851-1864. • Biologiadellesimbiosimicorrizicheericoidi e di • orchidee (S. Perotto) • Le simbiosi radicali tra queste piante e funghi del suolo sono indagate al fine di chiarire i meccanismi di interazione cellulare tra i due partners, nonché di indagarne le potenzialità in un'ottica di agricoltura sostenibile e nei processi di risanamento ambientale. • VALLINO M., MARTINO E.., BOELLA F., MURAT C., CHIAPELLO M. & PEROTTO S. 2009. Cu, Zn superoxide dismutase and zinc stress in the metal-tolerant ericoid mycorrhizal fungus Oidiodendron maius Zn. FEMS Microbiology Letters, 293: 48-57. • - GIRLANDA M., SELOSSE M.A., CAFASSO D., BRILLI F., DELFINE S., FABBIAN R., GHIGNONE S., PINELLI P., SEGRETO R., LORETO F., COZZOLINO S. & PEROTTO S. 2006. Inefficient photosynthesis in the Mediterranean orchid Limodorum abortivum is mirrored by specific association to ectomycorrhizal Russulaceae. Molecular Ecology, 15: 491-504.
Erebia christi Euphidryas maturna CONSERVAZIONE E BIODIVERSITA’ ANIMALE • Ecologia e conservazionediLepidotteri • (E. Balletto) • La fauna italiana comprende 279 specie di farfalle diurne (LepidopteraPapilionoidea), di cui 21 minacciate d'estinzione su tutto il territorio europeo. Queste specie richiedono designazione di aree protette e opportuni piani di gestione. Da diversi anni studiamo la biologia di alcune delle specie minacciate tramite un approccio eto-ecologico al fine di valutarne le dinamiche di popolazione e i fattori biotici e abiotici che possono incidere sulla loro sopravvivenza. BALLETTO E., BONELLI S., CASSULO L., MEREGALLI M., TONTINI L., GRILL A.,2003 - In: Prime Butterfly Areas in Europe: Priority sites for conservation. van Swaay C. A. M., Warren M. S.. National Reference Centre for Agricolture, Nature and Fisheries, The Netherlands, 328-356. BARBERO F., THOMAS J.A., BONELLI S., BALLETTO E., SCHÖNROGGE K., 2009 - Queen ants make distinctive sounds that are mimicked by a butterfly social parasite. Science. 323, 782-785. • Ecologiariproduttivadeglianimaliermafroditi e lorodeterminazionegenetica (G. Sella) • Vengono studiati i sistemi riproduttivi di animali ermafroditi o a sessi separati esaminando principalmente in che modo le risorse dedicate alla riproduzione vengono allocate a ciascun sesso. I modelli di studio sono rappresentati dal polichete ermafrodita simultaneo Ophryotrocha diadema e dal polichetegonocoricoDinophilusgyrociliatus. - LORENZI M.C. & SELLA G. 2008. A measure of sexual selection in hermaphroditic animals: parentage skew and the opportunity for selection. Journal of Evolutionary Biology 21(3): 827-833
CONSERVAZIONE E BIODIVERSITA’ ANIMALE • Ecologia, biogeografiaedevoluzionedeiColeotteriScarabaeoidea (C. Palestrini) • Gli scarabeidi vengono impiegati come modello per studi di biogeografia ed evoluzione. Il differenziamento biogeografico-evolutivo viene studiato a livello biomolecolare (DNA mitocondriale, AFLP), in un contesto filogeografico nonché a livello morfologico, in un contesto di morfometria geometrica. - PIZZO A., ROGGERO A., PALESTRINI C., MOCZEK A.P. & ROLANDO A. 2008. Rapid shape divergences between natural and introduced populations of a horned beetle partly mirror divergences between species. Evolution & Development 10: 166-175. • Impattoantropicosullabiodiversitàorniticaedentomatica (A. Rolando) • Le comunità di passeriformi, micromammiferi e quelle di alcuni gruppi di atropodi (carabidi, scarabeidi e ragni) sono impiegate come indicatori dei cambiamenti ambientali indotti dall’uomo. E’ stato dimostrato, in particolare, che le piste da sci, rappresentano una grave minaccia alla conservazione e alla funzionalità dell’ecosistema alpino. - ROLANDO A., CAPRIO E., RINALDI E. & ELLENA I. 2007. The impact of high-altitude ski-runs on alpine grassland bird communities. Journal of Applied Ecology, 44: 210-219. - NEGRO M., CASALE A., MIGLIORE L, PALESTRINI C. & ROLANDO A. 2007. The effect of local anthropogenic habitat heterogeneity on assemblages of carabids (Coleoptera, Carabidae) endemic to the Alps. Biodiversity & Conservation 16: 3919-3932 - NEGRO M., ISAIA M., PALESTRINI C. & ROLANDO A. 2009. The impact of forest ski-pistes on diversity of ground-dwelling arthropods and small mammals in the Alps. Biodiversity & Conservation. In press.