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PRESENTAZIONE DI UN TESTO POETICO AD UNA 2^ CLASSE DI SCUOLA SUPERIORE . E. MONTALE La farandola dei fanciulli sul greto. Prerequisiti della classe. Conoscere le funzioni del linguaggio poetico nel contesto delle altre funzioni della lingua
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PRESENTAZIONE DI UN TESTO POETICO AD UNA 2^ CLASSE DI SCUOLA SUPERIORE E. MONTALE La farandola dei fanciulli sul greto
Prerequisiti della classe • Conoscere le funzioni del linguaggio poetico nel contesto delle altre funzioni della lingua • Conoscere le varianti di un testo letterario (scopo-aspetti formali-tipo di messaggio-modalità di lettura) rispetto ad un testo non letterario • Conoscere le differenze del testo poetico in relazione alle altre tipologie di testi letterari • Conoscere le principali caratteristiche di un testo poetico nei vari elementi formali
Prerequisiti della classe • Riconoscere le principali figure retoriche: fonetiche-di ordine-di significato • Individuare il tema del testo poetico • Collocare l’opera nel contesto della produzione letteraria dell’autore e di un eventuale movimento letterario cui appartiene • Contestualizzare l’opera nell’epoca storica-sociale-politica cui è stata prodotta
Obiettivi generali • Favorire attraverso la lettura dei testi poetici lo sviluppo ed il potenziamento delle abilità linguistiche • Rivivere attraverso la poesia esperienze sentimentali ed umane trasmesse attraverso le parole dell’autore • Individuare nella poesia lo sviluppo delle capacità critiche, creative, estetiche e morali fondamentali per una sana crescita della personalità • Riconoscere eventuali analogie e differenze tra la poesia dell’autore ed altri autori contemporanei o vissuti precedentemente
Fornire all’allievo strumenti e tecniche di lettura di testi poetici che saranno poi utilizzati nel triennio
Obiettivi specifici • Saper parafrasare il testo poetico • Riconoscere i principali nuclei semantici della lirica per una comprensione complessiva del testo • Individuare la metrica del testo poetico • Esaminare le figure retoriche presenti
Individuare le caratteristiche del testo a livello delle scelte lessicali e sintattiche e metterle in relazione con il tema della poesia e l’intenzione comunicativa dell’autore • Contestualizzare il testo poetico collocandolo nella produzione letteraria dell’autore, individuandone la poetica, evidenziandone i rapporti con la tradizione letteraria, con i movimenti letterari contemporanei e con il contesto storico, politico, sociale nel quale è stato prodotto
TestoLa farandola dei fanciulli sul greto di E.Montale La farandola dei fanciulli sul greto Era la vita che scoppia dall’arsura Cresceva tra rare canne e uno sterpeto Il cespo umano nell’aria pura Il passante sentiva come un supplizio il suo distacco dalle antiche radici. Nell’età d’oro florida sulle sponde felici anche un nome, una veste, erano un vizio.
Parafrasi • 1) La danza dei fanciulli presso la sponda sassosa (greto) di un torrente • 2) era la vita che appare improvvisamente (scoppia) in un luogo arido • 4) foglie e rami di natura umana (cespo umano) crescevano nell’aria pura • 3) tra poche canne e un terreno coperto di sterpi La farandola dei fanciulli sul greto Era la vita che scoppia dall’arsura Cresceva tra rare canne e uno sterpeto Il cespo umano nell’aria pura Il passante sentiva come un supplizio il suo distacco dalle antiche radici. Nell’età d’oro florida sulle sponde felici anche un nome, una veste, erano un vizio.
5) Un uomo che passava avvertiva dolorosamente (come un supplizio) • 6) il suo distacco dalle radici dell’infanzia • 7) Nell’età d’oro (cioè l’infanzia) sulle rive felici della vita • 8) qualsiasi cosa che imponesse un limite o un nome o una veste sarebbe stata una grave stonatura La farandola dei fanciulli sul greto Era la vita che scoppia dall’arsura Cresceva tra rare canne e uno sterpeto Il cespo umano nell’aria pura Il passante sentiva come un supplizio il suo distacco dalle antiche radici. Nell’età d’oro florida sulle sponde felici anche un nome, una veste, erano un vizio.
Struttura generale del testo La farandola dei fanciulli (un tipo di danza-gioco di origine provenzale, una specie di girotondo) si svolge nel contesto di una natura arida e assolata. Un torrente, un greto, una vegetazione povera e stentata contrastano con la rappresentazione di armonia e di vitalità dei fanciulli. Il contrasto tra l’infanzia e la natura è rappresentata dal verbo scoppia, espressione di una forza troppo a lungo compressa
La scena suscita nel cuore dell’adulto che la osserva un’infrenabile nostalgia, un senso di perdita irrevocabile di un aspetto essenziale della propria esistenza. Nella prima strofa gli elementi naturali (canneti e sterpi) assumono non solo uno sfondo realistico, ma evocano anche un mondo mitico nel quale i ragazzi protagonisti assumono la loro ansia di libertà e di spensieratezza. Nella seconda strofa, invece, la scena gioiosa nell’adulto, che casualmente passa, suscita solo il rimpianto di un’armonia perduta per sempre
Il passante li guarda con distacco perché i fanciulli si divertono con poco in quell’aria arida non pensando al loro futuro, lui invece è condizionato da scelte e responsabilità e rimpiange quell’età d’oro (l’infanzia) per lui ormai passata. Il passante rappresenta la memoria adulta con cui il poeta guarda la condizione infantile, il mondo adulto è evidenziato da termini di sofferenza, in quanto questo non può vivere di illusioni
Il passante, e con lui il poeta, sente la fanciullezza come età d’oro realizzata sulle sponde felici, la felicità sta nell’infinita libertà della fanciullezza che trova espressione nella danza, in una dimensione libera, in cui nessuna scelta (un nome, una veste) ha ancora costretto entro confini determinati
La farandola dei fanciulli sul greto Era la vita che scoppia dall’arsura Cresceva tra rare canne e uno sterpeto Il cespo umano nell’aria pura Il passante sentiva come un supplizio il suo distacco dalle antiche radici. Nell’etàd’oro florida sulle sponde felici anche un nome, una veste, erano un vizio.
Dalla suddetta analisi si evidenzia che il tema fondamentale di questa poesia di Montale è la felicità della condizione infantile Essa è determinata non da condizioni particolari, ( i fanciulli si divertono ugualmente in quell’ambiente arido), ma dal fatto che il fanciullo non è chiamato a compiere scelte, condizione che, invece, è propria dell’età adulta.
La farandola dei fanciulli sul greto Era la vita che scoppia dall’arsura Cresceva tra rare canne e uno sterpeto Il cespo umano nell’aria pura Il passante sentiva come un supplizio il suo distacco dalle antiche radici. Nell’età d’oro florida sulle sponde felici anche un nome, una veste, erano un vizio. Lessico e suoni Il lessico della poesia è di registro medio-alto e presenta vocaboli di chiara ascendenza letteraria, come farandola, arsura, sterpeto, florida Gli aspetti fonici ampliano il significato logico della frase; ad es. la rima tra radici e felici sottolinea che solo nella condizione originaria dell’infanzia è presente la felicità, mentre l’altra rima supplizio – vizio evidenzia che il vizio insito nella necessità di affermarsi è alla base dolore legato al bisogno delle scelte
gr eto ars ura sterpeto pa ura supplizio rad ici fel ici v izio La felicità nella libertà dell’infanzia Il dolore legato al bisogno delle scelte
Aspetti formali La poesia è formata da 2 quartine: La prima è a rima alternata ABAB, la seconda è a rima incrociata CDDC Vi sono allitterazioni: in “fa” (farandola- fanciulli) L’assonanza in “a” (farandola…..era la vita…scoppia…dall’arsura) Altre rime interne Un’inversione ( vv. 3-4): cresceva tra rare canne e uno sterpeto il cespo umano nell’aria pura (il cespo umano cresceva nell’aria pura)
Un’iperbato (v. 7): nell’età d’oro florida sulle sponde felici Sul piano metrico Montale adopera il verso tradizionale conferendo un andamento prosastico e colloquiale con sollecitazioni fonetiche come allitterazioni e fonosimbolismo di grande efficacia espressiva. La poesia è di E.Montale, uno dei più grandi poeti della letteratura italiana del ‘900, inclusa nella raccolta “Ossi di seppia” (1925-1927) La raccolta, che segna l’esordio poetico del poeta ligure, rappresenta una svolta nuova e radicale rispetto alla tradizione
letteraria, attento soprattutto alla vuota sonorità delle parole secondo l’espressione di altri poeti. Da qui l’esigenza di Montale di puntare ad un’estrema precisione di termini riducendoli all’osso anche a costo
anche a costo di annullare ogni musicalità. Infatti come si è visto dalla lettura della poesia la base del lessico montaliano è costituita da termini tecnici e parole inusuali non per scopi ornamentali, ma per descrivere con rigore ed esattezza gli oggetti.Ne deriva un linguaggio netto che per Leopardi era l’essenza della vera poesia. Sul piano tematico lo stesso titolo della raccolta allude a cose morte, inarridite.(L’osso di seppia è, infatti, la cartilagena della seppia che risulta visibile solo una volta che l’animale è decomposto). L’immagine quindi fa pensare a detriti
sballottolati dalle onde, a oggetti prosciugati, disidratati, che il mare, simbolo della vita, ha espulso da sé e abbandonato sulla spiaggia. Questi detriti si ritrovano spesso nella poesia di Montale come immagine della vita colta nei suoi aspetti marginali e nello stesso tempo come simbolo di essenzialità. Nella raccolta ha grande importanza il paesaggio della Liguria, dove il poeta ha trascorso la giovinezza e che viene colto soprattutto nei suoi aspetti di maggiore aridità. (Montale si serve del cosiddetto “correlativo oggettivo”-definizione del poeta Eliot- cioè mette in campo una serie di oggetti concreti e definiti attraverso i quali esprime un particolare stato d’animo,
creando un nesso indissolubile tra i due elementi in modo che l’immagine richiami lo stato d’animo e viceversa; il processo analogico brucia ogni inutile passaggio logico e razionale. In questo modo il poeta coglie nel paesaggio e negli oggetti che descrive il simbolo di una condizione umana fatta soprattutto di dolore. Dietro la descrizione del paesaggio si cela perciò una riflessione profonda. Per questo i temi dominanti della raccolta sono:il male di vivere dell’uomo contemporaneo, il dramma dell’ incomunicabilità e, infine, come in questa poesia, il trascorrere del tempo.
Per queste ragioni Montale occupa nella cultura del Novecento un posto preminente come testimone profondo della crisi del nostro tempo e come interprete originalissimo, per la sua sensibilità e le sue soluzioni stilistiche, della condizione spirituale dell’uomo moderno. La sua opera poetica si è imposta sin dal suo apparire per l’intensità e la coerenza dell’impegno con cui ha espresso la propria desolata visione della vita in un linguaggio essenziale che di tale concezione è lo specchio perfetto in cui molti uomini si sono riconosciuti.