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a ab a VARIABILITÀ DELL’ATTITUDINE RIZOGENA ED EFFETTO DI TRATTAMENTI DI STIMOLO ALLA RADICAZIONE DI TALEE DI CULTIVAR DI OLIVO CAMPANE a bc a a ab cd cd bc bc bc c de e e e Claudio Di Vaio, Sabrina Nocerino, Carmen Sorrentino Dipartimento Arboricoltura, Botanica e Patologia vegetale - Università Federico II di Napoli - Italy Premessa La tecnica di propagazione maggiormente impiegata nel vivaismo olivicolo è la talea semi- legnosa; essa si caratterizza per una grande eterogeneità nei tassi di attecchimento. L’attitudine rizogena delle diverse varietà di olivo dipende da diversi fattori intrinseci e/o estrinseci. Obiettivo del presente studio è esaminare come varia l’attitudine rizogena e la risposta ai trattamenti di stimolo alla radicazione di talee delle principali varietà campane di olivo. Materiali e Metodi La prova è stata condotta nel settembre del 2006 e ripetuta nel marzo del 2007, su 20 varietà autoctone di olivo delle diverse province della Campania, presso l’Azienda Sperimentale ”Improsta” (Eboli, SA) della Regione Campania. Il materiale propagato, derivante da 3 piante madri, omogenee per sviluppo ed attività produttiva, è stato prelevato da tre porzioni di ramo: basale, mediana ed apicale. Ciascuna porzione è stata sottoposta a tre trattamenti rizogeni: acido alfa-naftilacetico puro (NAA) in formulazione liquida; derivato amidico del NAA puro (NAD) in formulazione polverulenta ed un controllo con un’ immersione in acqua distillata. Per la moltiplicazione, le talee sono state poste in perlite all’interno di bancali di radicazione, provvisti di riscaldamento basale e di un impianto d’irrigazione nebulizzata. Risultati e Conclusioni I risultati hanno evidenziato un’elevata variabilità nella radicazione delle cultivar. In particolare, come mostrato dalla figura 1, è possibile individuare cultivar che si caratterizzano per una buona radicazione, quali Ortolana, Pampagliosa e Racioppella, con percentuali comprese tra il 55 e l’82, mentre altre varietà, quali Salella, Ortice, Caiazzana e Ravece, mostrano valori di radicazione bassi, compresi tra il 5 ed il 10%. La media generale di radicazione si è attestata intorno al 35%. Fig.1: Radicazione delle talee (marzo); la linea blu indica la % di radicazione media. Radicazione simile è stata registrata nel periodo di settembre (dati non riportati). Facendo riferimento alle percentuali di radicazione registrate (media delle due epoche di prelievo) è stato possibile ripartire le cultivar in base al potenziale rizogeno, individuando tre classi di radicazione (Tab. 1): elevata, superiore al 50%; media, compresa tra il 30 e il 50% e scarsa meno del 30% (Fontanazza et al., 1981). Entrambe i prodotti chimici di sintesi utilizzati con differenti formulazioni per stimolare la radicazione delle talee sono risultati efficaci nell’aumentare sia il numero che la lunghezza delle radici (figg. 2 e 3). L’azione positiva dei trattamenti interessa tutte e tre le porzioni di ramo considerate (basale, mediana e apicale). Le talee prelevate dalla porzione apicale e mediana presentano sempre una percentuale di radicazione superiore a quelle prelevate dalla porzione basale (fig. 4). Si riscontra, in particolare, un incremento medio di radicazione delle talee prelevate dalla porzione apicale e mediana del 23.9 e del 15.3 % rispetto a quelle basale (fig. 4). Figg.2 e 3: Numero e lunghezza radici/talee riferite al periodo di marzo. Fig.4: Radicazione delle talee basali, mediane ed apicali riferite al mese di Marzo ed in relazione ai trattamenti di radicazione. Tab.1: Attitudine alla radicazione di talee delle 20 cultivar di olivo campane, rilevata in cassone riscaldato. Lavoro svolto con il contributo del Progetto OLVIVA