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MANIPOLAZIONE DI SOSTANZE CHIMICHE. Guendalina Lucarini Dipartimento di Patologia Molecolare e Terapie Innovative Università Politecnica delle Marche g.lucarini@univpm.it . L’art. 5 del D.Lgs 626/94 attribuisce ai lavoratori specifici obblighi e doveri ed in particolare:
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MANIPOLAZIONE DI SOSTANZE CHIMICHE Guendalina Lucarini Dipartimento di Patologia MolecolareeTerapieInnovative Università Politecnica delle Marche g.lucarini@univpm.it
L’art. 5 del D.Lgs 626/94 attribuisce ai lavoratori specifici obblighi e doveri ed in particolare: · ciascun lavoratore ha l’obbligo di tutelare la propria salute e la propria sicurezza e quelle altrui, conformemente alla formazione e all’informazione ricevute e ai mezzi forniti dal datore di lavoro; in tal senso egli: · deve leggere ed osservare le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti anche al fine della protezione collettiva e individuale e ciò vale, logicamente, anche per gli agenti chimici che manipola; · deve utilizzare e manipolare in maniera corretta le sostanze e i preparati pericolosi in uso
GLI AGENTI CHIMICI PERICOLOSI: precauzioni e consigli d’uso Vale la pena di sottolineare che gli agenti chimici sono presenti nella maggior parte degli ambienti di lavoro. Detti agenti possono provocare danni di diversa entità alla salute dell’operatore, pertanto risulta essere di fondamentale importanza effettuare un’azione di prevenzione mirata e specifica, attraverso la conoscenza delle proprietà delle sostanze e delle norme di sicurezza da rispettare per la loro manipolazione.
CONOSCERE LE CARATTERISTICHE CHIMICHE DELL’AGENTE CHIMICO UTILIZZATO CONSENTE ALL’OPERATORE DI PROTEGGERSI ADEGUATAMENTE Le caratteristiche di pericolosità di un agente chimico, sia esso inteso come sostanza o come preparato, sono sinteticamente individuabili nei punti di seguito riportati: è in grado di provocare un incendio o un’esplosione, è pericoloso per la salute, è corrosivo o irritante, è pericoloso per l’ambiente. Dette caratteristiche devono essere note all’operatore prima che questi proceda ad effettuare una qualsiasi operazione che implichi anche solo un potenziale contatto con l’agente chimico. Tutte le informazioni e le corrette procedure di manipolazione di un agente chimico, devono naturalmente essere a conoscenza dell’operatore prima di iniziare (e non dopo o durante) la manipolazione.
Dette caratteristiche devono essere note all’operatore prima che questi proceda ad effettuare una qualsiasi operazione che implichi anche solo un potenziale contatto con l’agente chimico. Tutte le informazioni e le corrette procedure di manipolazione di un agente chimico, devono naturalmente essere a conoscenza dell’operatore prima di iniziare (e non dopo o durante) la manipolazione.
Ad ogni classe di composti è associato un codice e simbolo di pericolosità che sono riportati anche sulle Schede sui Dati di Sicurezza (SDS) che vengono fornite dal venditore dei prodotti. Su queste schede vengono riportate anche le frasi di rischio associate ad ogni categoria di sostanze e contraddistinte da un codice (R), e i consigli di prudenza contraddistinti da un codice S, da adottare sempre nella manipolazione delle sostanze chimiche.
Dispositivi di protezione individuale • SEMPRE IN OGNI MOMENTO: camice, occhiali di protezione • PER MANIPOLAZIONE SOSTANZE TOSSICHE: • idonei guanti di protezione • PER MANIPOLAZIONE SOSTANZE CANCEROGENE (CLASSE 3: R40/45/49): • maschere a carboni attivi per vapori e maschere per polveri
RICORDARSI DI • Lavarsi e asciugarsi accuratamente le mani prima dell'utilizzo di prodotti pericolosi: alcuni reagiscono violentemente a contatto con l'acqua o con altre sostanze che potrebbero essere presenti su di noi prima dell'uso. • Evitare di utilizzare questi prodotti in locali chiusi e non areati e nelle zone critiche normalmente destinate all'alimentazione come tavoli e piani da cucina.
Come precauzione fondamentale non assumere cibi e bevande durante l'uso di sostanze pericolose. Nel caso di sostanze pericolose per inalazione indossare una maschera filtro monouso facendola aderire bene al volto sagomando opportunamente la striscia metallica nasale o in caso di emergenza utilizzare un fazzoletto bagnato per coprire bocca e naso oppure trattenete il respiro.
Per ogni tipo di lavorazione di materiali nocivi o presunti tali deve comunque essere utilizzata una cappa con una adeguata aspirazione.
Come utilizzarla • Prima di iniziare la lavorazione, accertarsi che la cappa sia in funzione. • Controllare il funzionamento con un manometro se esistente, altrimenti verificare che l’aspirazione funzioni con un fazzoletto o foglio di carta. • Evitare di creare correnti d'aria in prossimità di una cappa in funzione (apertura di porte o finestre, transito frequente di persone). • La zona lavorativa e tutto il materiale nella cappa devono essere lontani dall’apertura frontale almeno 15-20 cm. • Abbassare il frontale a max. 40 cm di apertura durante il lavoro; non introdursi all’interno della cappa (ad es. con la testa) per nessun motivo. Ricordarsi che più il frontale è abbassato , meno il funzionamento della cappa risente di correnti spurie nella stanza. • Mantenere pulito ed ordinato il piano di lavoro dopo ogni lavorazione.
Vengono di seguito riportate alcune precauzioni e consigli d’uso facendo riferimento allo statofisico in cui si trovano le sostanze da manipolare Agenti solidi (polveri) sono costituiti da particelle di piccole dimensioni che possono facilmente raggiungere le vie respiratorie (rischio inalatorio) e la cui manipolazione richiede l’utilizzo di un D.P.I. idoneo per la protezione delle vie respiratorie stesse. La pericolosità varia al variare della sostanza ma sicuramente, al diminuire delle dimensioni delle particelle aumenta il rischio. È inoltre buona norma proteggere dalle polveri anche gli occhi. Allo scopo vanno indossati occhiali di protezione, che impediscono il dissolversi delle polveri in prossimità delle zone umide degli occhi ed evitano in tal modo il verificarsi di fenomeni irritativi o di altri effetti dannosi.
Le pesate delle polveri di sostanze pericolose devono essere effettuate sotto cappa aspirante o in locale adibito all'uso delle bilance in condizioni di calma d'aria e, possibilmente, dopo aver protetto con della carta la zona operativa, così da raccogliere eventuali residui.
Per alcune sostanze è bene indossare anche guanti protettivi, in considerazione del fatto che le polveri possono dissolversi nel sudore. Va inoltre considerato che le polveri depositandosi sulla superficie degli abiti da lavoro, inumiditi dal sudore, possono subire un processo di dissoluzione. È sempre buona norma tenere puliti tali indumenti, in particolare durante la stagione estiva, e provvedere ad una doccia alla fine del turno di lavoro che abbia comportato una manipolazione di lunga durata.
Agenti allo stato liquido: è fondamentale la protezione di occhi e pelle, pertanto oltre alle comuni tenute da lavoro e alle scarpe protettive, si devono indossare almeno guanti e occhiali e in alcuni casi anche camici resistenti agli agenti chimici. Le caratteristiche dell’indumento protettivo variano in base al tipo di agente impiegato e alcune indicazioni a riguardo sono riportate nella scheda di sicurezza.
Va inoltre tenuto in considerazione anche il rischio di ingestione: l’ingestione non è mai intenzionale ma in genere è imputabile a circostanze fortuite o ad imprudenza come ad esempio: durante un travaso, un’aspirazione a bocca da una pipetta quando dopo una qualunque operazione di manipolazione si siano portate le mani alla bocca per mangiare, o per fumare, o magari solo anche per asciugarsi il viso o la bocca.
Nel caso di liquidi volatili e che possono generare vapori, anche le vie respiratorie possono risultare esposte e pertanto, ove specificato, si deve indossare anche l’idoneo dispositivo di protezione delle vie respiratorie. Infine, nel caso in cui l’operatore sia investito da spruzzi di liquidi, gli indumenti contaminati devono essere immediatamente rimossi prima di procedere alle operazioni di primo intervento. Ovviamente gli indumenti contaminati devono essere lavati e/o decontaminati, seguendo appropriate procedure,prima del loro riutilizzo
I vapori (o gas) possono determinare azione irritante, narcotica, allergizzante, tossica a carico delle vie respiratorie, a seconda delle loro proprietà. Le operazioni durante le quali il rischio di esposizione ai vapori aumenta, sono comunemente: la miscelazione, il travaso, l’apertura dei contenitori, le perdite o i versamenti accidentali, un incendio. È utile tenere sempre presente che se l’agente manipolato possiede odore, l’olfatto aiuta l’operatore a rendersi conto che sta inalando l’agente stesso e che è necessario proteggere adeguatamente le vie respiratorie
Riscaldamento: il riscaldamento preferibile è quello indiretto (tramite bagni di riscaldamento), soprattutto se si manipolano sostanze infiammabili. Refrigerazione: i criogeni, come anidride carbonica, azoto liquido, elio liquido, possono provocare ustioni in caso di manipolazione incauta: nelle operazioni di travaso sono consigliati guanti e occhiali e, per il travaso, raccordi isolanti che limitino la conduzione del freddo. Stoccaggio di sostanze: conservare le sostanze separate per classe di reazione al fuoco: infiammabili e combustibili,comburenti, esplosivi. e naturalmente osservare le misure di cui sopra in maniera particolarmente scrupolosa durante la manipolazione di sostanze appartenenti a classi diverse.
E’ buona norma usare il buon senso e la prudenza, oltre a rispettare le istruzioni fornite durante la manipolazione delle sostanze chimiche
FONTI DI PERICOLO DURANTE LA MANIPOLAZIONE In un laboratorio chimico-fisico molte operazioni possono dare origine, per l’instabilità delle soluzioni e a causa di azioni incaute o negligenti, a rilasci di vapori o gas tossici. Tali operazioni sono ad esempio: - prelievo e travaso di liquidi - riscaldamento di sostanze infiammabili - reazioni chimiche che possono emettere vapori - collegamenti mediante raccordi per refrigeranti - refrigerazione con liquidi criogenici - distillazione sottovuoto - reazioni chimiche
Per quanto riguarda la cinetica delle reazioni, l’aumento della concentrazione dei reagenti, per cause accidentali od intenzionali, può trasformare reazioni chimiche sicure in reazioni che generano situazioni di pericolo. Allo stesso modo la temperatura di reazione va tenuta sotto controllo, in quanto strettamente legata alla velocità di reazione. Le stesse attrezzature utilizzate, a partire dalla vetreria, possono generare situazioni di pericolo (un esempio è dato dalla distillazione, ove il vetro utilizzato è sottoposto a stress meccanici che possono dar origine a fessurazioni con conseguente ingresso di aria e/o versamenti o perdite di materiali molto caldi, il tutto senza controllo da parte di chi lavora, per la scala ridotta di tali danneggiamenti). Lo stoccaggio delle sostanze all’interno dei laboratori può dar luogo a fenomeni indesiderati.
DOPO AVER USATO QUALSIASI SOSTANZA RICORDARSI DI: Al termine del lavoro con sostanze chimiche, lasciare ancora attiva la cappa per 5-10 minuti per consentire lo smaltimento dei vapori residui Verificare di aver eliminato ogni traccia residua di prodotto prima di lavarsi e asciugarsi accuratamente dopo l'utilizzo di sostanze pericolose: alcuni reagiscono violentemente a contatto con l'acqua o con altre sostanze che potrebbero essere presenti su di noi dopo l'uso e dovremo eliminarne scrupolosamente ogni traccia residua su di noi e su quanto entrato in contatto: oggetti, abiti, ecc. Conservare i prodotti pericolosi nei contenitori originali. Mantenere le etichette in buono stato e leggibili evitando di deteriorarle. Conservare insieme ai prodotti le eventuali schede specifiche con le indicazioni più complete se disponibili. Evitare il travaso in contenitori diversi che possono rivelarsi inadatti a contenere il prodotto e reagire con esso o deteriorarsi o sciogliersi più o meno rapidamente rapidamente causando fuoriuscite di sostanze pericolose. Non travasare prodotti pericolosi in contenitori privi etichetta specie se normalmente utilizzati per altri scopi e mai in contenitori abitualmente utilizzati per cibi e bevande neanche temporaneamente. . Fare attenzione a immagazzinare insieme sostanze che possono interagire tra loro come ad esempio comburenti e materiali infiammabili: riporre vicini prodotti a base di cloro e di benzina o alcool può causare incendi.
SMALTIMENTO RIFIUTI CHIMICI La gestione dei rifiuti è regolamentata in tutte le sue tappe, raccolta, deposito temporaneo, stoccaggio trasporto e smaltimento, dal Decreto Legislativo 22/97 e successive modificazioni che impone una serie di procedure per l'eliminazione dei rifiuti speciali, sia pericolosi che non.
E’ assolutamente vietato dalla legge eliminare rifiuti attraverso le fognature, immetterli e abbandonarli nell’ambiente. Devono essere usate adeguate misure di protezione, individuali e collettive, in tutte le fasi della manipolazione del rifiuto, ad es. camici, guanti, mascherine, occhiali. Lo smaltimento deve essere effettuato secondo le procedure riportate dalla legge da una ditta Autorizzata alla gestione dei rifiuti. Sarà cura dei tecnici assegnati ai Laboratori Didattici l’attuazione delle norme sottoelencate.
RACCOLTA • I rifiuti devono essere riuniti secondo le varie tipologie negli appositi contenitori di raccolta. Ogni contenitore deve riportare una etichetta indicante molto chiaramente la tipologia e il codice. • I rifiuti pericolosi non devono essere tenuti nel laboratorio più del necessario, per ragioni di sicurezza. • La quantità dei rifiuti infiammabili tenuti in laboratorio deve essere comunque molto limitata • E’ consigliabile riunire il più possibile le sostanze da eliminare rispettando le compatibilità e la tipologia CER (consultare il sito www.asambiente.it/cer.php) allo scopo di ridurre al massimo il numero di contenitori, nell'ambito del laboratorio. • E’ necessario assicurarsi di conoscere tutte le proprietà e le compatibilità delle sostanze chimiche miscelate; per verificare le eventuali incompatibilità: è possibile consultare le schede di sicurezza che per legge devono essere presenti in ogni laboratorio, o consultabili in rete al sito Sigma-Aldrich.
E` vietato aggiungere sostanze in un recipiente di cui non si possa risalire al contenuto, così come lasciare o mantenere in uso contenitori non contrassegnati. E’ necessario tenere separati i composti alogenati da quelli non alogenati (sono considerati rifiuti alogenati quelli che contengono una concentrazione di alogeni superiore allo 0.5%). I rifiuti chimici e biologici devono essere conservati lontano da fonti di calore, irraggiamento solare e quadri elettrici. Devono essere chiusi ermeticamente e non devono essere collocati in alto o comunque in posizioni di equilibrio precario. Si consiglia di tenere i contenitori di rifiuti liquidi in una vasca di raccolta di volume non inferiore alla capacità massima del contenitore (dove possibile sotto cappa) e di dotare il laboratorio di materiali assorbenti da utilizzare in caso di spandimenti.
Una volta pieni, i contenitori vanno restituiti al deposito rifiuti: è molto importante non riempirli oltre il 90% del volume totale, per evitare che del liquido possa fuoriuscire durante il trasporto. La regola generale da osservare nel maneggiare rifiuti pericolosi, è quella di evitare nel modo più assoluto di mettere in pericolo le persone e l’ambiente durante lo stoccaggio, il trasporto e lo smaltimento di questi materiali.
È fatto assoluto divieto di uscire dai laboratori indossando guanti protettivi. È quindi opportuno che i guanti usati durante le operazioni di smaltimento dei rifiuti siano nuovi e vengano indossati solo al momento delle operazioni di pesatura e stoccaggio in deposito e devono essere rimossi non appena l'operazione di smaltimento si sia conclusa. Utilizzare guanti contaminati toccando porte o altre superfici comuni è un gesto di incuria e mancato rispetto per la salute propria e delle altre persone che frequentano lo stesso ambiente.
Rifiuti acquosi in laboratorio • I rifiuti acquosi di laboratorio vengono definiti come “tutti quei liquidi destinati a finire nel lavandino”; normalmente essi consistono di soluzioni acquose (eventualmente neutralizzate) con un pH compreso tra 6 e 8, non contenenti metalli pesanti. • Per poter smaltire i rifiuti acquosi nel lavandino, è necessario rispettare parametri ben precisi, che sono normalmente fissati a livello di statuti municipali sull’argomento • Importanti parametri per valutare la qualità dei rifiuti acquosi • Il valore del pH deve essere compreso tra 6,0 e 10,5. • La temperatura non deve essere superiore ai 35 °C. • La tossicità dei rifiuti acquosi deve essere bassa, tale da non influenzare i processi biologici a livello degli impianti di depurazione, oppure nello smaltimento e nell’utilizzazione dei fanghi. • La concentrazione di coloranti nei rifiuti acquosi deve essere bassa, tale da non creare dei cambiamenti di colore a livello degli impianti di depurazione. • I valori-limite per i fenoli sono fissati a 0,025 mg per L di rifiuto acquoso; queste sostanze, infatti, sono responsabili di un cattivo sapore per l’acqua, che è difficile da eliminare durante la purificazione. • I valori limite per sostanze che consumano l’ossigeno (ad esempio: solfito di sodio, sali di FeII e tiosolfati) sono fissati a 50 mg per L di rifiuto acquoso
SMALTIMENTO DEI CONTENITORI IN VETRO E PLASTICA CHE HANNO CONTENUTO SOSTANZE TOSSICHE O NOCIVE • Il contenitore deve essere svuotato completamente; gli eventuali residui vanno raccolti e inviati allo smaltimento come rifiuto speciale (pericoloso o non), in base alla loro natura. • Il contenitore va bonificato come segue: • Solventi volatili: evaporazione sotto cappa o all’aria (a seconda della natura e della pericolosità della sostanza) • Sostanze non volatili miscibili con acqua: risciacquo iniziale in volume minimo, che da raccogliere e trattare come rifiuto, ed eventuali altri, successivi, il cui smaltimento potrà avvenire attraverso lo scarico fognario, fino al raggiungimento di un buon livello di bonifica del contenitore. • Sostanze non volatili non miscibili con acqua e di non particolare pericolosità: sgocciolare accuratamente • L’etichetta va rimossa oppure, ove ciò fosse difficoltoso, cancellata con un pennarello indelebile.
Esclusioni • Sono esclusi dalla bonifica e successivo invio al riciclo i recipienti che hanno contenuto le seguenti categorie di sostanze: • Cancerogeni: R40, R45, R49 • Mutageni: R46 • Tossici per la riproduzione: da R60 a R64 • Possibilità di effetti irreversibili: R68 • Esplosivi: da R1 a R6 • Sostanze incompatibili con l’acqua: R14, R15 • Sostanze molto tossiche: R26, R27, R28 • Sostanze tossiche per inalazione: R20, R23 • Sostanze maleodoranti • Sostanze radioattive • Antiblastici • Qualsiasi altro contenitore la cui manipolazione possa costituire un rischio per l’operatore.